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Le azioni per favorire lo sviluppo della sharing mobility

Linea 10: nuova tangenziale tramviaria esterna, dal nodo di Ponte Mammolo a piazza di Cinecittà, intersecando ben 5 diametrali di penetrazione verso il centro della città: la linea B, la

5.5 Politiche di mobility management e per lo sviluppo della mobilità condivisa condivisa

5.5.1 Le azioni per favorire lo sviluppo della sharing mobility

Car/scooter sharing

Le azioni da intraprendere sono distinte per i servizi di sharing con il modello a flusso libero e a postazione fissa.

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Nel primo caso è prevista una totale revisione del modello autorizzativo e delle regole di esercizio, che riguardano la revisione dei canoni autorizzativi e il piano di riduzione dei canoni stessi, legato all’espansione dell’area operativa di ciascun gestore in modo da estendere il servizio anche alle aree periferiche della città.

Per i modelli a flusso libero è prevista la realizzazione di aree di sosta riservate presso i principali nodi di scambio del TPL, a rotazione per tutti gli operatori dei servizi, in modo da integrare strutturalmente il servizio nel sistema di trasporto cittadino. Tali aree di sosta saranno presenti anche in aree periferiche, con la realizzazione di aree integrate con altri servizi di mobilità sostenibile (sharing, bike hub, colonnine di ricarica elettrica, ecc.).

Si prevede di individuare dei criteri premianti per gli operatori che estendono il servizio offerto alle aree 4,5,6 del PGTU. Le leve incentivanti saranno la riduzione del canone e la disponibilità di aree di sosta riservate allo sharing, messe a disposizione dalla A.C..

Nel caso del sistema a postazione fissa, gli interventi previsti riguardano:

 Revisione del sistema di accesso al servizio, con modifica delle tariffe di iscrizione e rinnovo, al fine di ridurre la barriera all’accesso;

 Revisione delle modalità di gestione da parte dei clienti, mediante aggiornamento dei sistemi di prenotazione e gestione delle prenotazioni, sia per quanto riguarda il sito web che l’app per smartphone.

 Potenziamento del modello di utilizzo one way, che prevede la prenotazione della vettura in una postazione ed il rilascio in un’altra postazione, sempre previa prenotazione;

l’intervento prevede l’aumento del numero delle postazioni principalmente nei municipi centrali, per favorire gli spostamenti in destinazione, pur mantenendo sotto controllo il consumo degli spazi di sosta;

 Ampliamento dell’offerta verso le aziende, sia di piccole che di grandi dimensioni; nel primo caso, che comprende anche le imprese artigiane e dislocate nelle aree del centro storico, attivazione di tariffe ridotte per l’utilizzo di furgoni (van sharing), anche a trazione elettrica;

nel secondo caso, mediante una maggiore diffusione della tipologia di contratti per vetture condivise di parco, che prevedono un utilizzo condiviso tra i diversi settori aziendali durante il normale periodo di lavoro, per poi tornare a far parte della flotta ordinaria del servizio negli orari pomeridiani, serali, festivi e prefestivi.

Bike-sharing

Con la recente Delibera di G.C. 191/18, l’A.C. ha approvato le linee guida per lo svolgimento del servizio di Bike Sharing a flusso libero, in via sperimentale, per la durata di tre anni, sul territorio di Roma Capitale.

Le recenti evoluzioni tecnologiche consentono una modalità di erogazione del servizio di bike sharing, definita “a flusso libero”, che aggiunge al sistema flessibilità, economicità ed efficienza, dal momento che non sono necessarie stazioni di prelievo/consegna delle biciclette, potendo le stesse essere lasciate ovunque sia consentito in virtù di sistemi di posizionamento GPS. Tale modalità di

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offerta del servizio, permettendo di utilizzare la bicicletta senza il vincolo di installazione di componenti infrastrutturali sul territorio, favorisce una diffusione territoriale potenzialmente più capillare.

La possibilità di attivare servizi di bike sharing a flusso libero, rientra nelle indicazioni della Direttiva 2006/123/CE, relativa alla liberalizzazione dei servizi nel mercato interno e la presenza sul mercato di nuovi operatori in grado di offrire un servizio di bike sharing “a flusso libero”, rappresenta un’importante opportunità per Roma Capitale, dal momento che offrono un servizio di interesse pubblico che integra quello del trasporto pubblico.

Le recenti esperienze hanno evidenziato la necessità di una specifica regolamentazione del servizio di bike sharing, ad oggi assente.

L’Amministrazione Capitolina ha quindi ritenuto utile intraprendere un’azione esplorativa sulle attuali condizioni del mercato per lo sviluppo del servizio pubblico di bike sharing in ambito urbano, tesa alla diffusione dell’offerta di tale servizio e all’implementazione di nuove modalità di erogazione dello stesso. Vengono quindi individuate le aree pubbliche da destinare alla sosta delle biciclette in generale e, obbligatoriamente, a quelle adibite al servizio del bike sharing a flusso libero.

Si è quindi dichiarata l’intenzione di procedere mediante un Avviso Pubblico per la manifestazione di interesse per individuare operatori qualificati ed interessati all’esercizio dell’attività di bike sharing “a flusso libero” da svolgere in forma sperimentale per un periodo complessivo fino a tre anni nel territorio capitolino, prevedendo verifiche annuali intermedie ai fini della continuità della sperimentazione medesima.

Le attività, funzionali all’espansione e alla gestione del servizio di bike sharing, dovranno comunque essere esercitate attingendo ad una logica di costante integrazione con le politiche di trasporto pubblico locale e di mobilità sostenibile implementate dall’Amministrazione, vigenti e future.

Car-pooling (ride-sharing)

Per favorire la diffusione della cultura della condivisione dei passaggi è necessario definire una idonea cornice normativa. Le leve che spingono l’utenza a dare o ricevere passaggi da terzi sono generalmente di tipo economico o di opportunità.

La lunghezza media dello spostamento urbano è tale che il beneficio economico per i fruitori del ride sharing è talmente contenuto da non costituire una leva efficace. Si sottolinea che per il car pooling il pagamento da parte del passeggero è misurato come rimborso delle spese sostenute dal conducente e che quindi non si può palesare un margine di utilità.

Permane quindi la valenza di una leva di opportunità che può essere individuata nell’accesso ad aree interdette ad altri veicoli (ZTL) oppure a benefici sul costo della sosta. Per attivare però un meccanismo di questo tipo è necessario che le applicazioni di car pooling consentano di tracciare il percorso dei componenti l’equipaggio, certificando così il viaggio condiviso fino al punto di sosta.

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Una ulteriore opportunità potrebbe essere offerta dalla prenotazione del posto su strada da parte del conducente dell’equipaggio. Per attivare tale possibilità è necessario tracciare un idoneo percorso normativo in quanto attualmente il codice della strada non consente di poter riservare parcheggi a veicoli utilizzati per il car pooling. Disponendo di idonei strumenti di validazione di viaggi in modalità condivisa è possibile individuare soluzioni normative che consentano di rilasciare benefici specifici rispetto alle politiche di “Pollution Charge”.

Utilizzo di ITS e piattaforme di gestione del trasporto condiviso - integrazione con il TPL Roma Servizi per la mobilità gestisce i dati di infomobilità per conto di Roma Capitale rendendoli pienamente fruibili in forma di open data.

La disponibilità in tempo reale dei dati sul trasporto pubblico rende agevole lo sviluppo di servizi di sharing pienamente integrati con il TPL in una logica Maas. Occorrerà quindi favorire lo sviluppo di applicazioni di aggregazione di servizi di trasporto pubblico, car/scooter/bike sharing, ride sharing e taxi anche in modalità condivisa. In questo modo l’utente avrà la possibilità di scegliere il modo di trasporto (o la combinazioni di più modi) più idoneo a soddisfare lo spostamento.

Particolare attenzione verrà posta alle piattaforme di car pooling dedicate a categorie di utenti (studenti, dipendenti di specifiche aziende, eventi di richiamo cittadino, etc..).

Anche per il servizio taxi occorre favorire soluzioni che:

 Facilitino il contatto cliente-taxi

 Consentano ai tassisti di distribuirsi territorialmente in modo più aderente alla domanda

 Consentano ai clienti di condividere le corse, riducendo il costo per il cliente ed il numero di vetture km in taxi

In tal senso Roma Capitale ha avviato lo sviluppo del nuovo sistema Chiamataxi, sistema di chiamata taxi, con telefono o APP, che verrà già nel 2019 profondamente rinnovato, in coerenza con gli obiettivi sopra citati.

Verso la mobilità condivisa a basso impatto inquinante.

Car/Van/Scooter sharing

Affinchè i gestori dei servizi siano indirizzati verso l’utilizzo di veicoli a basso impatto ambientale occorrerà definire idonee leve economiche connesse al rilascio della concessione, commisurate alle caratteristiche inquinanti del veicolo in flotta.

Già attualmente i veicoli elettrici sono esentati dal costo del permesso di accesso alla ZTL e sosta.

Per i servizi di sharing con veicoli ZEV, unitamente agli interventi strutturali per favorire l’installazione di punti di ricarica su suolo pubblico tracciati dal piano capitolino per la mobilità elettrica, si provvederà ad installare punti di ricarica nei parcheggi riservati allo sharing.

195 Taxi (e-hailing)

In linea generale l’Amministrazione si impegnerà a favore della diffusione dei taxi ZEV, favorendo la dotazione di impianti di ricarica elettrica ad alta potenza presso i parcheggi e individuando meccanismi incentivanti normativi o economici per sostenere l’acquisto di taxi elettrici o ibridi plug in.

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