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I bambini come protagonist

Gli elementi ricorrenti nei diversi di Burton

3.1 L'infanzia e il ruolo dei genitor

3.1.1 I bambini come protagonist

Prendendo in esame Morte malinconica del Bambino Ostrica e altre storie si ha avuto modo di vedere come Burton percepisce la diversità. Il suo modo di vedere i diversi si articola in maniera più profonda nei suoi film. Analizzandoli è possibile creare una sorta di profilo dei suoi personaggi. Emergono quindi alcuni punti su cui è bene ragionare, elementi che spesso ritroviamo nei protagonisti delle sue storie. Come abbiamo potuto constatare in Morte

Malinconica, il tema dell'infanzia è uno degli argomenti su cui il regista torna più spesso.

L'infanzia è certamente uno dei periodi più importanti per la formazione di una persona. In questa fase, l'individuo viene plasmato dagli eventi che gli accadono attorno e dalle relazioni che instaura con gli altri. Il cineasta prende spunto dalla sua stessa esperienza personale, facendo in modo di condividere con i suoi protagonisti alcuni tratti della sua giovinezza. Nelle storie raccontate dal regista l'argomento dell'infanzia viene affrontato in modi diversi. La modalità più evidente risulta essere quella di affidare il ruolo di protagonista a un bambino. Quest'ultimo risulta essere però uno dei casi meno frequenti. Spesso, infatti, l'argomento dell'infanzia non è il fulcro fondamentale dei film. Non sono molte le pellicole che hanno come protagonisti dei giovani, anche se sono presenti delle eccezioni. Gli esempi più rilevanti in questo senso riguardano alcune delle prime opere del cineasta. Abbiamo quindi sia Vincent che Frankenweenie, quest'ultimo sia la versione live-action del 1984 che quella in stop-motion del 2012. Le opere prendono in esame la storia di due bambini piuttosto simili. Da una parte il protagonista è Vincer Malloy, che vive in un mondo di fantasia tutto suo, basato sui film horror di cui è appassionato. Dall'altra è invece Victor Frankenstein, che prende parte ad esperimenti scientifici con il proprio cane. Nel suo caso, però, le procedure sono reali e non frutto dell'immaginazione. Entrambi i protagonisti restituiscono una visione dell'infanzia particolarmente tetra e lugubre. Entrambi i film esplorano l'amore per tutto ciò

che è macabro, cupo ed oscuro. Vincent e Frankenweenie sono di fatto uno sguardo alla vita di Burton da bambino. Stare da solo a fantasticare e a replicare gli esperimenti dei suoi film preferiti sono esperienze che il regista ha vissuto, e che ricrea all'intero di queste opere.

Una caratteristica particolare dei bambini di Burton riguarda la loro maturità. Molto spesso infatti, i piccoli protagonisti sono molto più adulti sia degli altri bambini che dei grandi.206 Un

esempio di ciò lo possiamo trovare ne La fabbrica di cioccolato. Il film racconta la storia di Charlie, un bambino nato in una famiglia piuttosto povera. Il piccolo abita vicino alla gigantesca fabbrica di cioccolato di Willy Wonka. Nessuno ha più accesso allo stabilimento da tempo: è stato infatti chiuso al pubblico a causa dello spionaggio industriale. Un giorno, però, Wonka decide di aprire le porte della sua fabbrica. Chi troverà un biglietto d'oro all'interno delle sue barrette di cioccolato avrà la possibilità di visitarla. Uno dei cinque fortunati avrà inoltre la possibilità di ottenere un premio particolare. Charlie riesce ad ottenere l'ultimo biglietto, avventurandosi così nel mondo fantastico di Willy Wonka. All'interno della fabbrica, ad uno ad uno, gli altri bambini vengono eliminati dalla competizione per il premio finale. Wonka è infatti alla ricerca di un erede a cui affidare tutta la sua fortuna. Charlie si dimostra il migliore, sia per la sua condotta che per non aver ceduto alle tentazioni. Il bambino rifiuta però il premio: avrebbe dovuto dire addio alla sua famiglia per dirigere la fabbrica.

Charlie è rappresentato come un bambino buono e generoso, con le idee chiare sulle sue intenzioni e sui suoi valori. Il personaggio proviene direttamente dall'immaginario dell'infanzia del passato. Il piccolo è infatti un riferimento ai bambini descritti da Charles Dickens. Per via della condizione di povertà quasi estrema, Charlie sembra provenire da un'altra epoca, dal XIX secolo. Un periodo storico privo delle comodità che hanno viziato invece gli altri bambini della storia.207 Il giovane mette al primo posto la sua famiglia, anche

quando avrebbe la possibilità di diventare ricco. Charlie si dimostra quindi più maturo della sua età, permettendogli di vincere il premio finale. Nonostante il riferimento al passato, il giovane è per Burton il segno di una speranza anche nel mondo attuale. I sentimenti di Charlie sono propri di tutte le epoche: sono l'ancora di salvezza di un'infanzia influenzata negativamente dalla società contemporanea.208

206

M. Waling, Johnny Depp Is a Big Baby!, in J. L. McMahon, The Philosophy of Tim Burton, Lexington.,The University Press of Kentucky 2014. p. 72.

207A. De Baecque, op. cit., pp 153, 154. 208 Ibidem, p. 154.

Charlie e gli altri bambini (da sinistra: August, Charlie, Violette, Mike e Verruca)

La figura di Charlie si oppone a quelle degli altri bambini. Questi ultimi sono tutti viziati fino all'inverosimile. I pargoli provengono tutti da famiglie abbienti, che fanno in modo di accontentare qualsiasi loro capriccio. Il ritratto che Burton fa di questi bimbi è grottesco, sottolineando tutti i loro vizi e i loro difetti.209 August Gloop è rappresentato come un

ragazzino grasso e goloso; Verruca Salt è un'ereditiera viziata; Violette Beauregarde è una bambina ipercompetitiva con una gomma da masticare perennemente in bocca; Mike Teavee è ossessionato dalla televisione e dai videogiochi.210 Nel progredire della storia, i bambini

saranno tutti eliminati dalla gara in quanto non meritevoli. Verranno quindi condannati dai loro irrefrenabili desideri, mentre la fabbrica provvederà a castigarli con delle punizioni appropriate. Il capriccio di Verruca nella stanza delle noci, ad esempio, le risulterà caro. Quando pretenderà di ottenere uno degli scoiattoli che selezionano le noci, sarà lei stessa a venir esaminata dai roditori. Considerata una noce marcia, la bambina verrà buttata nell'enorme buco in mezzo alla stanza.211 Burton non dimostra quindi alcuna pietà per questi

bambini viziati. In questo modo, il regista mette in risalto la figura di Charlie. Fra tutti i

209C. Odell; M. Le Blanc, The Pocket Essential. Tim Burton, North Pomfret, Pocket Essentials 2006, p. 132. 210A. De Baecque, op. cit., p. 148.

bambini, il piccolo rappresenta sicuramente un outsider, al di fuori della società che tanto ha corrotto gli altri giovani. I bambini protagonisti sono quindi abili personaggi che non si fanno influenzare facilmente dal mondo circostante. La madre di Vincent, per quanto lo preghi di uscire, non riuscirà mai a strapparlo dal suo mondo di fantasia. Charlie non si lascia tentare dalle meraviglie della fabbrica, preferendo la sua famiglia ad una vita più agiata. In questi due esempi si può intravedere la figura del giovane Burton, che si aliena dagli altri in un mondo tutto suo e di cui difende le visioni.