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La perversione inconsciamente accettata

Gli elementi ricorrenti nei diversi di Burton

3.3 La sessualità e la perversione celata

3.3.2 La perversione inconsciamente accettata

Nonostante il sesso non sia uno dei temi più preponderanti, alcune istanze ci fanno comprendere come questo mondo entri comunque in relazione con gli outsider. All'interno dei film sono presenti rimandi e riferimenti particolari, non immediatamente percepibili. I diversi infatti possono incorporare caratteristiche attribuibili a tendenze o identità sessuali che non rientrano nella norma. Queste particolari inclinazioni fanno parte di fatto della loro peculiare natura di outsider. Ai personaggi è permesso di sondare zone che in contesti più tradizionali non verrebbero considerate, o direttamente proibite. Burton dimostra quindi di avere la capacità di rendere tali personaggi accettabili. Il regista fa in modo che le sue creature non vengano riconosciute come perverse, riuscendo perfino a far immedesimare lo spettatore.247

Uno degli esempi più evidenti risulta essere il già citato Edward Mani di Forbice. Il giovane si presenta in una veste che può richiamare un particolare immaginario dall'elevata carica erotica: il mondo sadomaso. I suoi vestiti sembrano ricordare i tipici abiti adoperati in tali pratiche. Edward è ricoperto da pelle nera, con ganci e anelli a ornare la sua figura. Elementi, questi, che lo farebbero rientrare nel ruolo del masochista.248 Un altro elemento importante è

sicuramente quello delle mani. Le lame che si ritrova sono surrogati di dita che non sarebbero mai arrivate. Queste protesi rappresentano il punto focale del personaggio, un concetto che Burton aveva in mente già dalla sua adolescenza. Di fatto, le mani di Edward sono la rappresentazione del modo in cui il regista si sentiva nei confronti degli altri.249 Il ragazzo

necessita di venire a contatto con altre persone, ma soddisfare questo bisogno gli risulta impossibile. Il bisogno disperato di avere un contatto fisico lo divora, ma non può toccare nessuno, pena il rischio di lacerarlo con le sue stesse mani. In lui si evince l'ambivalenza tra creatività (dimostra infatti le sue abilità artistiche sia da giardiniere che da parrucchiere) e

246G. Muratore, op. cit., p. 51. 247C. Siegel, op. cit., p. 199. 248 Ivi, p. 203.

distruttività. Proprio la componente distruttiva del personaggio può farlo ricondurre all'ambito del sadismo.250 Anche nel film viene fatto un velato riferimento al piacere sessuale che

deriverebbe da tali pratiche. Il licenzioso personaggio della signora Joyce sembra ricevere piacere dell'abilità di Edward con le forbici. Sarà proprio lei che, alla prima occasione, cercherà di sedurre il giovane. Il ragazzo però la rifiuta categoricamente. Edward è infatti diverso da altre rappresentazioni di questo tipo di pratiche. Non trae alcun piacere, tantomeno erotico, dalla sua natura, se non dall'abilità artistica che possiede. Al contrario la sua innocenza, rappresentata dal volto e dai grandi occhi tristi, lo rende un personaggio totalmente puro. In questo modo si attua un processo di disidentificazione che trasforma il sadomasochista in una vittima.251 Burton riesce quindi a fare in modo che il pubblico prenda

le difese di Edward, nonostante il chiaro riferimento alla sua natura. La sua condizione non rappresenta infatti una certa indole sadica del giovane. In questo modo, gli spettatori sanno che non hanno di fronte la tipica rappresentazione del sadomasochista. Allontanato questo pensiero, il pubblico ha la possibilità di simpatizzare con lui, rendendolo così un personaggio accettabile.

La rappresentazione di Edward come un sadomasochista è solo una delle letture possibili. Un'altra interpretazione indica che il personaggio si trovi più a suo agio all'interno dello stile punk. Ci sono infatti molti punti in comune tra il giovane e questo particolare stile. Nato nella metà degli anni Settanta, il punk è caratterizzato da comportamenti di rifiuto della società. Questo avviene sia tramite atteggiamenti particolarmente provocatori che tramite il proprio aspetto. L'abbigliamento dello stile punk si concretizza infatti in abiti neri con borchie e spille. Sia donne che uomini utilizzano un trucco molto pesante sul volto, mentre la “cresta” è l'acconciatura che definisce maggiormente questo stile.252 Risulta evidente quindi come il

personaggio di Burton possa rientrare fortemente in questo ambito.

Altre figure particolarmente cariche di erotismo sono presenti in Batman Returns. In questo film, i riferimenti al sesso sono sicuramente più marcati rispetto alle precedenti pellicole. A rendere evidente questo aspetto sono più personaggi: da una parte il Pinguino, con la sua manifesta carnalità; dall'altra Catwoman, sensuale e provocante.253 Batman e Catwoman

possono rappresentare più convenzionalmente la coppia che partecipa alle pratiche sadomaso.

250C. Siegel, op. cit., p. 204. 251 Ivi, p. 206.

252Enclopedia Treccani, Punk, http://www.treccani.it/enciclopedia/punk/, maggio 2019. 253I. Nathan, op. cit., p. 66.

Catwoman e Batman

Entrambi sono vestiti di nero, con abiti in pelle. Catwoman, forse più di Batman (che già nel precedente film aveva subito un redesign del costume, più oscuro rispetto ad altri adattamenti), è stata caratterizzata con un costume che ricorda più da vicino le pratiche sadomaso. L'abito è realizzato in cuoio nero, attillato fino all'inverosimile, con una frusta a portata di mano. Sia Catwoman che Batman sono rappresentati come personaggi non particolarmente virtuosi. La loro moralità non del tutto chiara, descrizione che coincide con la rappresentazione convenzionale delle pratiche sadomaso. Tali attività sono dipinte come espressione di impulsi malevoli, assimilando coloro che vi prendono parte a dei mostri. In questo caso però, l'oscurità di tali personaggi viene alleviata dalla lotta al crimine. I due soddisfano i loro impulsi tramite la persecuzione di delinquenti e super-cattivi. La loro rabbia e i loro desideri più perversi sarebbero così canalizzati in qualcosa di positivo, mettendosi al servizio della giustizia e della comunità.254

Il personaggio che però più di tutti è l'esempio della perversione celata è Victor Van Dort. Il giovane viene rappresentato simultaneamente sia come un eroe romantico che come un necrofilo.255 L'attrazione per il tema della morte è sempre presente nei film di Burton, ma

quello che più di tutti prende in esame questa fascinazione è senza dubbio La sposa cadavere.

254C. Siegel, op. cit., p. 207. 255 Ivi, p. 211.

In questa pellicola, il giovane Victor, ripetendo il giuramento per il suo matrimonio, pone inavvertitamente la fede nuziale sul dito di un cadavere, una giovane di nome Emily. La donna, uccisa dal suo spasimante tempo addietro, torna nel Mondo dei Vivi in modo da poter prendere un nuovo marito. È in questo modo che Victor viene portato nel mondo dei morti contro la sua volontà.256 Nel mondo dei vivi incomincia a circolare la notizia che sia fuggito con un'altra donna. Per questo motivo, i signori Everglot sono furibondi con il giovane. Dopo aver compreso di non avere alcuna chance di sopravvivenza tra i mortali, Victor incomincia a comprendere Emily. L'uomo finisce per provare una certa attrazione nei suoi confronti, tanto che decide di lasciare la sua vita per sposare la giovane morta.

Il modo in cui Burton riesce a rendere accettabile questo personaggio risiede prevalentemente nella rappresentazione. Alla vista di un cadavere normalmente non si verrebbe attratti; in questo caso, però, Emily riesce a risultare bella e affascinante. Invece di inorridire, la giovane riesce ad affascinare. Queste qualità, di solito non presenti in un cadavere, sono evidenziate in diversi momenti del film. Quando Emily cammina, ad esempio, rivela prima una bella e sensuale gamba ancora intatta, rivelando poi l'altra, di cui rimangono solo le ossa.257 Questa

particolare immagine rappresenta bene il dualismo tra la vita e la morte che pervade tutta la pellicola. Più precisamente, preferire la morte piuttosto che la vita sembra essere il tema

Emily

fondamentale. Questa attrazione per la morte è bene evidente anche dalla rappresentazione che il regista fa del mondo dei morti e quello dei vivi. Queste due realtà vengono infatti dipinte in netto contrasto. Tutti i colori, la musica e l'allegria del primo (ispirati alla festa del Giorno dei Morti in Messico) sono quasi totalmente assenti nel secondo. Il mondo dei mortali che è invece un luogo grigio ed austero. I vivi hanno il pallore della morte, appartenenti ad una realtà che li opprimente e li rende quasi inermi. 258 Così facendo il mondo dei morti, vario

e dissoluto, viene mostrato in maniera positiva. Il mondo dei vivi è invece un luogo di dolore e di serietà, caratterizzato da doveri ed obblighi. La morte è quindi rappresentata come un evento positivo nella vita delle persone. I trapassati si liberano da qualsiasi peso che le opprimeva, lasciando spazio allo svago e alla spensieratezza.259 L'attrazione nei confronti della

morte viene quindi concretizzata dal personaggio di Emily. Victor decide infatti spontaneamente di accettare di diventare suo marito tramite l'ingestione di fiele, in modo tale da rimanere insieme per sempre nell'aldilà.

Burton dimostra quindi di avere l'abilità di rendere accettabile ciò che non lo è. In questo modo il regista riesce ad inserire in maniera sottile connotazioni particolari. Rendere così accessibili tendenze che altrimenti verrebbero considerate al di fuori della normalità. Caratteristica, questa, che si inserisce in maniera coerente con la natura diversa ed emarginata dei suoi outsider.

Victor viene accolto nel mondo dei morti

258I. Nathan, op. cit., p. 89. 259C. Siegel, op. cit., p. 213.