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Sweeney Todd in Sweeney Todd – Il diabolico barbiere di Fleet Street

L'evoluzione degli outsider

4.2 La fierezza della diversità

4.2.2 Sweeney Todd in Sweeney Todd – Il diabolico barbiere di Fleet Street

Un altro personaggio che rende bene lo sviluppo dell'outsider è senza dubbio Sweeney Todd. La pellicola nasce da un adattamento del celebre musical di Stephen Sondheim. In questo film, Burton ripropone il mondo macabro e oscuro di una Londra vittoriana senza valori o moralità. La città viene quindi rappresentata di per sé come un covo di outsider: personaggi vili e corrotti riempiono le strade e i luoghi di potere. L'unica eccezione è rappresentata da Benjamin Barker, che in quel contesto si creò un piccolo angolo di felicità con la sua famiglia. Questa situazione non sarebbe però durata al lungo. Invaghito di Lucy (la moglie del protagonista), il giudice Turpin condannò ingiustamente Benjamin, che venne mandato in esilio in una colonia penale per quindici anni.309 Al suo ritorno, il barbiere incontrò Mrs.

Lovett, da sempre innamorata di lui. Dalla donna scoprì che il giudice violentò la moglie e, per il dolore, ella si suicidò. La figlia Johanna venne invece accolta da Turpin, divenuto suo tutore. A questo punto, Benjamin venne preso dalla rabbia e dalla vendetta. L'uomo decise quindi di riaprire la sua attività sotto le mentite spoglie di Sweeney Todd, con l'intento di uccidere il giudice e vendicarsi. Dopo il primo tentativo di ammazzare suo obiettivo, andato a vuoto, la furia omicida di Sweeney diventò inarrestabile: decise infatti di sgozzare le gole di tutti i suoi clienti.310 Elaborò così un piano diabolico per liberarsi dei cadaveri con Mrs.

Lovett. Tramite una botola, i corpi senza vita venivano condotti all'interno di un tritacarne. I cadaveri avrebbero così fornito la materia prima per i pasticci di carne di Mrs. Lovett, proprietaria di un negozio di torte al pianterreno.

Così facendo il vecchio Benjamin, il cui unico desiderio era quello di riabbracciare sua figlia, riaffiora sempre meno, lasciando il posto solamente al desiderio di vendetta. In questa follia omicida, Sweeney ucciderà innumerevoli vittime, tra cui il giudice e il suo scagnozzo. Il barbiere toglierà inavvertitamente la vita anche alla moglie, che in realtà non si è mai suicidata. Diversamente da quanto riportato da Mrs. Lovett, Lucy impazzì dal dolore per via delle orribili azioni del giudice, finendo in strada a mendicare. Dopo questo ulteriore colpo, Sweeney si vendicò anche di Mrs. Lovett, scaraventandola nel forno delle torte. Sarà Toby, giovane assistente di una delle vittime di Sweeney, poi accolto da Mrs. Lovett, a porre fine al massacro. Il film termina quindi con l'immagine dei due vecchi amanti, uniti dal sangue che

309L. Lardieri, op. cit., p. 112. 310 Ivi, pp 113, 114.

cade dalla gola di Sweeney sul volto di Lucy, quasi in un ultimo e disperato abbraccio.311

Sweeney Todd è di fatto una persona normale che viene forzata a diventare un outsider, costretta da una società immorale. Il protagonista è quindi un diverso prodotto da un mondo corrotto, vittima di un potere che schiaccia i più deboli.312 Una volta intrapresa questa

trasformazione, però, il barbiere non ha alcuna volontà di tornare alla sua vecchia condizione. Ciò che ha passato lo ha cambiato profondamente, lasciando il posto solo al desiderio di vendetta. Il barbiere quindi ricopre volontariamente il ruolo di outsider, volendosi ribellare a tutti coloro che hanno distrutto la sua vita. Sintomo della sua attitudine nei confronti della società londinese è sicuramente la canzone No place like London. In essa, il barbiere descrive Londra al giovane compagno Anthony Hope. Sweeney la rappresenta come un buco oscuro in cui risiedono solo vermi. Un luogo in cui la bellezza diventa sporcizia e avidità, capeggiato dall'élite privilegiata, che prende in giro i poveracci che vi abitano all'interno.313

Il modo con cui il barbiere si vuole vendicare di tutte le ingiustizie risulta quello uccidere chiunque passi nel suo negozio. Il fatto che l'uomo si faccia artefice della dipartita delle persone può farci ricordare lo psicopompo. Come già descritto in precedenza, questa figura

Sweeney taglia la barba al giudice Turpin

311L. Lardieri, op. cit., p. 114. 312G. Muratore, op. cit., p. 37. 313L. Lardieri, op. cit., p. 112.

Lucy e la piccola Johanna

liminare può essere ricondotta alla natura del trickster. Il tema della morte è infatti sentito profondamente da Sweeney, che la reputa come unica possibilità di rivalsa nei confronti del mondo. La morte rappresenta inoltre l'unico finale possibile alla sua storia: al contrario delle fantasie di Mr. Lovett, un epilogo positivo risulta per lui inconcepibile.

Preso dalla volontà di vendicarsi, la psiche di Sweeney cade sempre più nell'oblio, lasciandosi andare alla follia omicida. Follia fomentata sempre più da Mrs. Lovett, che vuole Sweeney tutto per sé per creare la sua famiglia ideale. Sono però Lucy e Johanna a rappresentare il reale interesse affettivo di Sweeney. Anche in questo film infatti, il tema della donna amata risulta prominente. Entrambe le donne rivestono tale ruolo, rientrando nella tipica rappresentazione angelicata: bionda e dalla carnagione candida (soprattutto Johanna, che ricorda da vicino Katrina Van Tassel). Le vicende del film si innescano con l'amore tra Lucy e Benjamin, insieme alle interferenze del giudice Turin, invaghito della donna. Nel suo proseguo vediamo invece la nascita dell'amore tra Johanna e Anthony Hope, che nel musical originale termina la vicenda. Al contrario, nel film il destino dei due innamorati è incerto, volendo Burton concentrarsi soprattutto sulla tragica conclusione della storia del barbiere.314

Analizzando il personaggio di Sweeney Todd è possibile creare un parallelo con un altro outsider, Edward mani di forbice. Entrambi sono degli artisti nel taglio dei capelli e in un

certo senso le loro mani sono delle lame: per Sweeney, infatti, il rasoio rappresenta una parte di sé (“At last! My arm is complete again!”). Entrambi sono stati inoltre resi incompleti da due figure che esercitano su di loro una certa autorità: l'inventore per Edward, mentre per Sweeney il giudice Turpin. I due sono però appartenenti a due stadi diversi dell'evoluzione dell'outsider. È possibile quindi vedere come, partendo da premesse simili, il barbiere venga rappresentato come una versione più matura del giovane Edward. L'uomo è dilaniato dalle ingiustizie che il mondo ha esercitato su di lui. Per via di questi pregressi, Sweeney non presenta i tratti tipicamente associati ai personaggi di Burton: privato di umorismo e sentimentalismi, il barbiere è divenuto un misantropo consumato dall'odio, rappresentando quindi una visione dell'outsider più marcatamente gotica.315 Sweeney è di fatto l'Edward che

non si è ritirato nel suo castello, ma è rimasto nel mondo esterno, venendo colpito duramente dalla sua crudeltà.

Questo personaggio rappresenta quindi il diverso che volutamente accetta di vestire questo particolare ruolo. Sweeney Todd rappresenta un cambiamento piuttosto importante rispetto ai precedenti outsider: non arriva per restaurare la meraviglia e la fantasia nel mondo, ma per disincantarlo (“We all deserve to die”).316

315J. A. Weinstock, op. cit., p. 20. 316 Ibidem.