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Bauxite australiana, base dell'industria dell'alluminio in occidente

Aniello Cimino

La nuova politica delle materie prime, che si intenderebbe adottare in Australia, cioè di imporre la trasformazione in loco almeno di parte delle materie prime estratte, preoccupa parecchio gli ambienti economici occidentali. L'Australia è oggi al centro dell'attenzione mondiale per quanto riguarda lo sviluppo del-l'industria estrattiva in genere, ed in particolare della bauxite che, in questi ultimi anni, ha assunto proporzioni imprevedibili. Tutti i prin-cipali Paesi occidentali sono interessati a questo sviluppo, e, con essi, anche l'Italia, che tra-sforma il minerale australiano nella fabbrica di allumina sarda, recentemente e n t r a t a in marcia. L'incremento produttivo delle miniere au-straliane risulta dalla tab. 1: le cifre danno la sensazione della p o r t a t a del fenomeno, il quale, lungi dalPesaurirsi, è in continuo aumento.

Tàbelh 1

Ausi BAUXITE ESTRATTA ( t )

1 9 6 5 1 . 1 8 6 . 4 0 0 1 9 6 6 1 . 8 2 7 . 1 0 0 1 9 6 7 4 . 2 3 6 . 0 0 0 1 9 6 8 4 . 9 0 0 . 0 0 0 1 9 6 9 5 . 2 6 0 . 0 0 0 1 9 7 0 6 . 6 9 0 . 0 0 0 1 9 7 1 6 . 5 5 0 . 0 0 0 1 9 7 2 6 . 9 8 0 . 0 0 0

I dati del 1965-1967 sono quelli della Metal-Igeselschaft, e possono ritenersi definitivi, men-tre per il 1968-1972 è s t a t o assunto un d a t o

medio tra la rilevazione di World Mining e quella del bollettino statistico delle Nazioni Unite. Si stima che nel corrente anno la produzione supe-rerà gli 8.000.000 di tomi, in relazione alla mag-giore richiesta del mercato mondiale ed agli investimenti effettuati nelle miniere.

Se si tiene conto che nel 1958 la produzione di bauxite dell'Australia era trascurabile (7.000 tonn), appare più evidente il vertiginoso au-mento che si è avuto nell'ultimo decennio, in seguito al quale questo paese ha raggiunto il secondo posto nel mondo (Giamaica: produzione 9,3 e Suriname 5,5 Mt nel 1967).

Circa i futuri sviluppi, sono state f a t t e varie previsioni, molte volte discordanti tra loro; particolarmente interessanti appaiono quelle pre-disposte dall'Aluminium Development Council, organizzazione costituita dai tre grandi gruppi oggi d i r e t t a m e n t e interessati dell'industria del-l'alluminio in Australia: Alcoa, Alcal e Co-malco.

Lo sviluppo nel prossimo decennio (1973-1980) sarà ancora — secondo le previsioni — notevolmente elevato, per cui, mentre nel 1967 la produzione corrispondeva circa al 10% di quella mondiale — (44.523.800 tonn) — nel 1980 essa dovrebbe raggiungere il 14% circa della produzione mondiale, v a l u t a t a a 154 Mt (21,5 Mt).

Come è noto i giacimenti di bauxite a più alto tenore sono localizzati nella p a r t e setten-trionale del Queensland. I più estesi sono quelli di Weipa della Comalco, gestiti dal gruppo americano Kaiser Aluminum e dalla società australiana C'ozine Riotinto of Australia.

Tabella 2

PRODUZIONE E UTILIZZAZIONE DI BAUXITE DAL 1973 Al, 1980 (1)

VOCI 1 9 7 3 1 9 7 5

1 9 8 0

Produzione in tonnellate Consumo in loco in tonnellate Esportazione in tonnellate Esportazione in miliardi di lire (2)

• • 8 . 0 0 0 . 0 0 0 4 . 1 0 0 . 0 0 0 3 . 9 0 0 . 0 0 0 1 3 , 6 5 1 5 . 3 0 0 . 0 0 0 8 . 8 0 0 . 0 0 0 6 . 5 0 0 . 0 0 0 2 2 , 7 5 2 1 . 5 0 0 . 0 0 0 1 1 . 5 0 0 . 0 0 0 1 0 . 0 0 0 . 0 0 0 3 5 , 0 0

(1) Previsioni effettuate dall'Aluminium Development Council,

Le consegne di bauxite di questo gruppo sono state fino ad oggi destinate in parte alla fabbrica di allumina di Gladstone e all'esporta-zione verso il Giappone.

Il secondo gruppo di giacimenti in ordine di importanza, quello di Darling Range, è coltivato dalla Alcoa of Australia P t y Ltd., società in parte controllata dal gruppo statunitense Alcoa. La bauxite di questi giacimenti contiene dal 30 al 48% di allumina ed ha un tenore più basso di quella di Weipa, ma in compenso risulta più economica, trovandosi vicino al porto di Perth. Infatti il centro di sfruttamento di questi giacimenti, che interessano un'ampia zona lunga circa 300 km e larga 40, si trova a Jarrahdale, località che dista 45 km dal mare.

La potenzialità dei giacimenti viene stimata a circa 60 Mt, ma essi non costituiscono che una piccola parte delle riserve di Darling Range valutate a 500 Mt.

L'Alcoa of Australia sta ora studiando la possibilità di creare un nuovo centro di estra-zione a Bunbury, località portuale posta a circa 15 km a sud di Perth.

Lo sfruttamento dei giacimenti di Jarrahdale è iniziato nel 1963 con 300.000 tonn: negli anni successivi la produzione è aumentata vertigino-samente, tanto che nel 1969 ha raggiunto circa 8 Mt.

Per quanto riguarda i giacimenti di Gove, essi sono coltivati dalla Nabalco Proprietary Limitated, società alla quale partecipano pare-teticamente il gruppo Alluminio Svizzero S. A. di Zurigo, e società australiane. La produzione è iniziata nel 1970 con un ritmo di 1 Mt/anno. Oltre a questi giacimenti noti e coltivati, le cui riserve vengono stimate in 3,2 miliardi di tonn, altri sono stati scoperti e potranno presto essere coltivati.

Un giacimento della potenzialità di circa 100 Mt si trova nel Mitchell Plateau (regione del Kimberley, nel golfo dell'Ammiragliato, a nord-ovest dell'Australia occidentale). Lo sfrutta-mento di esso è stato affidato dal governo del-l'Australia occidentale all'Amax Bauxite con-sociata dell'American Metal Climax, che ha in progetto di creare un centro di estrazione del minerale, un collegamento ferroviario, una cen-trale per la produzione dell'energia, un aero-porto, una città di 1.500 abitanti e una fabbrica di allumina della capacità di 600.000 tonn/anno. Il progetto comporta un investimento del-l'ordine di 100 milioni di dollari australiani (equivalenti a 70 miliardi di lire) e potrà creare un complesso di primaria importanza.

Un secondo giacimento della potenzialità di 200 Mt è stato accertato nella zona di Port YVarrcnder e un terzo giacimento della

potenzia-lità di 500 Mt nell'Australia occidentale a circa 10 km a nord di Perth.

Le riserve complessive di bauxite raggiunge-rebbero cosi la cifra di circa 4 miliardi di tonn., eorrispondenti"**tìl 40% delle riserve mondiali (circa 10 miliardi di tonn accertate secondo Minerals Yearbook).

La maggior parte della bauxite prodotta in Australia viene esportata e soltanto una piccola parte viene consumata nel paese per la produ-zione di alluminio.

Il Giappone costituisce uno sbocco partico-larmente importante seguito dalla Germania, Francia, Norvegia, Italia, ecc.

Nel 1967 su oltre 2 Mt di bauxite importate dal Giappone, 650.000 tonn circa (il 30% del totale) sono state fornite dall'Australia; seguita dall'Indonesia e dalla Malesia, mentre l'impor-tazione dagli altri Paesi è stata modesta o tra-scurabile. Non sembra che la situazione sia cambiata in questi ultimi anni.

Parallelamente allo sviluppo dell'industria estrattiva, si sta oggi creando in Australia una grande industria dell'allumina, e forse dell'allu-minio, il che preoccupa parecchio il similare settore europeo per i riflessi che sicuramente avrà sui prezzi e sulla concorrenza che si avrà sui mercati di assorbimento.

Mentre per l'allumina lo sviluppo è già in atto e gli impianti in progettazione o già inti-mati raggiungono una potenzialità di oltre 4.000.000 di tonn, per l'alluminio invece sem-brerebbe che le autorità locali siano reticenti ad accordare permessi di costruzione di nuovi impianti e di favorirli comunque, al fine di non compromettere le esportazioni di minerali e di alluminio, tanto che nel 19S0 la produzione di metallo, nella migliore delle ipotesi, non dovreb-be superare le 330.000 tonn, destinate in parte ai consumi interni, in parte alle necessità dei continenti vicini, Asia e Africa, come risulta dalla tab. 3.

Nel decennio 1970-1980 la produzione do-vrebbe aumentare di oltre tre volte e il consumo interno dovrebbe aumentare in proporzione anche maggiore, considerando in quest'ultimo anche il metallo destinato alla produzione di semilavorati di cui si prevede più facile l'espor-tazione verso i Paesi africani anziché di metallo greggio.

Con questo piano si sono voluti rassicurare i Paesi europei produttori di primario, inducen-doli a proseguire nella politica di acquisti a lungo termine di minerale e di allumina dal-l'Australia.

La compartecipazione di aziende americane ed europee nei gruppi estrattivi, dà garanzia che i limiti di cui sopra non saranno superati e che

Tabella 3

SVILUPPO DELLA PRODUZIONE, DEL CONSUMO E DELLA ESPORTAZIONE DI ALLUMINIO IN AUSTRALIA NEL 1970-1980 (1)

Voci 1970 1975 1980

Produzione in tonnellate 189.000 225.000 330.000

Consumo, in tonnellate, compresi i semilavorati derivanti dalla 330.000

esportazione 134.000 200.000 312.000

Importazione 15.000 22.000

Esportazione in tonnellate 55.000 40.000 40.000

(1) Previsioni e f f e t t u a t e d a l l ' A l u m i n i u m Development. Council.

non si perverrà presto o tardi ad una concor-renza indiscriminata per il metallo, che met-terebbe in crisi l'industria dell'alluminio occi-dentale, specialmente quella di recente crea-zione, che non può contare su un ammortamento già effettuato degli impianti.

Da quanto sopra è facile dedurre che

l'indu-stria occidentale, nei suoi programmi, può con-tare solo sullo sviluppo dei consumi del proprio mercato, rinunziando ad una prospettiva di esportazione verso molte parti dell'Africa e del-l'Asia, dove si è già affacciata e via via si irro-bustirà la concorrenza australiana e giappo-nese.