Giuseppe Lesa
Razionali procedimenti nella produzione di bestiame da latte e da carne.
Passo a quei lettori che possono esserne inte-ressati alcune informazioni di prima mano rice-vute da un validissimo esperto britannico in agricoltura che riflettono diversi metodi nuovi per l'allevamento intensivo di bestiame da latte e da carne. I n t a n t o ho appreso che nella sta-gione 1971-1972 si ricavarono dalle fattorie quasi 14.000 milioni di litri di latte, il che ha signi-ficato che si è quasi raddoppiata la produzione dal 1939, sebbene il totale delle mandrie pasco-lanti su t u t t o il territorio sia a u m e n t a t o appena da 3 a 3,25 milioni di mucche lattifere. La resa media per ogni capo è salita da 2.546 a 4.364 litri, mentre il numero dei capi che un solo uomo può mungere e custodire ha superato, in molti casi, i 100.
Queste cifre, però, non riguardano l'intero quadro dei sostanziali m u t a m e n t i avvenuti: per esempio, gran parte del latte viene ora prodotto in fattorie con affiancato un caseificio e con scar-sissimo terreno coltivabile, rompendo, cosi, una vecchia tradizione britannica: quella delle fat-torie miste. Si è anche verificato uno sposta-mento verso le più piovose contee occidentali e precisamente il Galles e l'Irlanda del Nord.
La produzione di carne di manzo non può oramai essere più dissociata da quella dei deri-vati dal latte: essa ha, infatti, toccato nel 1971-1972 l'80%, cioè un terzo della richiesta pre-cedente la prima guerra mondiale e tale au-mento è stato possibile in seguito agli incroci tra mucche da latte e tori e ad un allevamento intensificato di manzi della razza Frisona inglese. Ma un'altra ragione di tale incremento deve ricercarsi specialmente nel rapido sviluppo della razza Frisona bianca e nera. Numericamente parlando tale razza è oggi la più consistente in q u a n t o rappresenta i tre quarti dell'intero .stock destinato ad incrementare l'industria casearia, mentre fino a poco più di 50 anni fa essa non superava che il 5 % . La sua espansione è avve-n u t a a spese di altre razze tradizioavve-nali, special-mente della Dairy Shorthorn.
Quasi t u t t o il latte che defluisce dalle contee intorno alla capitale e dalle maggiori città del regno è destinato al consumo diretto (si t r a t t a
di circa 2,56 litri settimanali prò capite). Il pareggio della produzione che tocca circa un quarto, è dovuto ai prodotti caseari i cui moder-nissimi impianti di lavorazione sono situati nel nord e nell'ovest del Paese.
Altre due sono le non meno importanti cause che hanno facilitato questa rivoluzione. Nono-stante che la media dei prezzi del produttore di latte in favore della produzione invernale abbia livellato il flusso, si è manifestato un deciso ritorno per la produzione estiva poiché essa si è spostata verso occidente, mentre le tecniche di coltivazione del foraggio vengono ora sfrut-tate in modo più razionale. Il secondo fattore riguarda la distribuzione nella quale si è deter-minato un rapido declino nel numero dei pro-duttori-dettaglianti e nella organizzazione fra gli acquirenti di latte; a t t u a l m e n t e solo 650 sono i compratori di latte che fanno parte del Milk Marketing Board (al quale t u t t i i compra-tori del prodotto sono obbligati a vendere): fra questi si comprendono t a n t o gli imbottigliatori q u a n t o i dettaglianti. Tre distributori nazionali t r a t t a n o adesso l ' 8 0 % di t u t t o il latte venduto per il consumo giornaliero del pubblico.
Molte sono, poi, le fattorie-caseificio di media Struttura nelle quali le mucche da latte sono in generale di 100 capi, mentre il bestiame da alle-v a m e n t o comprende solo le gioalle-venche: i torcili vengono venduti a coltivatori specializzati.
Alle fattorie-caseificio accudiscono un fat-tore e un uomo stipendiato. Se la più gran parte del terreno circostante è coltivato a foraggio, il lavoro si compie con l'ausilio di macchine desti-nate a spianare, erpicare, spandere i fertilizzanti, a ripiantare l'erba ogni tre o q u a t t r o anni e, infine, a tagliare e immagazzinare il lieno. Circa il 5 0 % dell'erba si conserva in silos e poiché questa operazione deve avvenire a ritmo inten-sivo e in un breve periodo di t e m p o molto spesso gruppi di fattorie si aiutano a vicenda dividen-dosi il personale e le attrezzature meccaniche.
Per ciò che riflette la m u n g i t u r a essa è quasi dovunque meccanizzata: e in molte fattorie avviene mediante impianti «a spina di pesce» o ruotanti i quali, con l'assistenza di un solo operatore, consentono la m u n g i t u r a di 50-60 capi all'ora. Il latte si convoglia subito in un recipiente refrigerato in a t t e s a che l'autobotte
del deposito locale provveda al prelievo quoti-diano.
Anche la somministrazione delle sostanze dietetiche al bestiame si effettua per mezzo di attrezzature automatiche e generalmente du-rante la mungitura.
Infine, per quanto attiene alla fecondazione delle bovine l'esperto mi chiari che i tori non vengono tenuti nella fattoria (anche se si t r a t t a di capi di razza pura): si pratica, invece, la fecondazione artificiale.
È indubbio che tale metodo di fecondazione, affiancato alla meccanizzazione e alle tecniche più avanzate che riguardano sia l'allevamento quanto la coltivazione del foraggio sono alla base dei recenti miglioramenti del bestiame da latte e da carne realizzato nelle efficienti moder-nissime fattorie d'oltre Manica.
Cuffia per difendere l'udito in ambienti in-dustriali.
Tra le novità più interessanti della scienza e della tecnica moderne è, oggi, da segnalare una speciale cuffia per la difesa dell'udito in ambienti industriali rumorosi. Essa si inserisce immediatamente non appena viene raggiunto il limite di 85 dB, ma permette, tuttavia, a chi l'adopera di udire ogni parola normale. Il dispo-sitivo — ideato e costruito a Bolton — riduce
al minimo il rischio (che può rappresentare un pericolo molto serio negli apparecchi conven-zionali di difesa dell'udito) che un operaio non oda le istruzioni relative alla sua sicurezza o al lavoro. Un canale di trasmissione a suono con-trollato comprende un gruppo microfono-ampli-ficatore-cuffia con pile incorporate, garantisce la esatta riproduzione e ricezione della parola nor-male, ma impedisce che livelli elevati di rumore giungano all'orecchio.
Per la fabbricazione di questa cuffia è stata utilizzata una materia plastica termoindurente rigida negli auricolari, i quali sono muniti di mezzi di tenuta acustici riempiti di liquido in modo da garantire una perfetta armonia.
Una gru magnetica con cabina mobile.
Un sistema a cabina mobile su una gru a benna elettromagnetica recentemente sperimen-tata a Brihouse consente al gruista un controllo di t u t t e le operazioni di movimento. La nuova gru ha una capacità di sollevamento di una tonnellata e può muoversi in uno stabilimento longitudinalmente con una velocità fino a 76 metri/minuto o trasversalmente alla velocità di 15 metri/minuto.
Tanto la cabina di comando, quanto l'ac-cessorio e la benna sono montati insieme e pos-sono ruotare continuamente a 360 gradi in qualsiasi direzione. Ciò rende la gru particolar-mente a d a t t a per il movimento di barre d'ac-ciaio greggio tra veicoli per trasporto stradale, rastrelliere di magazzinaggio e varie macchine di lavorazione. Speciali batterie situate sulla gru offrono un margine di sicurezza di 20 minuti agli elettromagneti nel caso di un guasto nell'ali-mentazione elettrica.
L ' a t t r e z z a t u r a è stata concepita original-mente per funzionare su un sistema di tre turni per muovere complessivamente 1.000 tonnellate d'acciaio alla settimana. Impianti similari, con ca-pacità di sollevamento maggiori o minori, posso-no essere costruiti per qualsiasi tipo di attività.
Trasportatore-classificatore di materiali.
Tecnologicamente notevole appare un gruppo combinato di trasportatore-classificatore di ma-teriali ferrosi misti, cioè con variazioni nel con-tenuto dei metalli.
Situata in una catena di produzione l'appa-recchiatura consente una totale ispezione (100%) senza costo di manodopera supplementare. L'ap-parecchio in parola comprende un trasportatore a cinghia trapezoidale s t a m p a t a , con trasmis-sione mediante motore a velocità variabile. 11 gruppo trasportatore costituisce la p a r t e supe-riore di un armadietto rivestito con metallo, destinato ad accogliere il classificatore. Il gruppo
del portello di cernita è collegato all'uscita del trasportatore ed ha tre scivoli d'uscita, permet-tendo la classificazione a tre vie dei componenti collaudati, mentre essi lasciano il trasportatore. Il modello unificato è munito di attuatori elet-tropneumatici per i deflettori degli scivoli, ma possono essere forniti attuatori esclusivamente elettrici.
La cinghia del gruppo trasportatore funziona ad una velocità che può raggiungere i 36,5 m al minuto e il gruppo portello di cernita è capace di funzionare a velocità d'esercizio fino a 5.000 all'ora.
Un'industria per la coltivazione artificiale delle ostriche.
Uno dei fattori che nel Regno Unito limitano, non solo l'espansione, ma anche il manteni-mento al livello attuale, la pesca dei crostacei è costituito dal f a t t o che questi animali non si riproducono regolarmente. Ciò si fa s o p r a t t u t t o sentire nella pesca delle ostriche, dato il poten-ziale valore di questa attività. Nei banchi di ostriche dell'Inghilterra sud-orientale, ci diceva un industriale del ramo, solamente l'ostrica euro-pea si riproduce bene ogni cinque anni con spo-radici intervalli anche molto più lunghi. Queste variazioni hanno fornito u n potente incentivo per la ricerca di metodi di allevamento indu-striale nelle prime fasi di sviluppo del crosta-ceo. La ricerca si effettua oggi nel Galles, a Conway, ed è patrocinata dal Ministero del-l'agricoltura, della pesca e dell'alimentazione.
Dopo la fecondazione le uova delle ostriche si sviluppano in larve che n u o t a n o liberamente nel mare. Le larve sono molto vulnerabili e per loro non pochi sono gli aspetti ostili della vita marina: quelle larve che non vengono inghiottite dai pesci predoni o che non sono spazzate via dalle correnti, e t r o v a n o alimentazione sufficiente dopo due settimane si stabiliscono sul fondo ma-rino; perdendo la loro capacità di movimento, si trasformano nella normale ostrica adulta.
Nei primi esperimenti condotti a Conway le larve furono allevate all'aperto in grandi cisterne di cemento. Questi esperimenti h a n n o o t t e n u t o molto successo e produssero migliaia di giovani ostriche.
A t t u a l m e n t e (chiari l'industriale cui ho f a t t o cenno) a Conway è s t a t o messo in pratica un m e t o d o nuovo secondo il quale le larve possono essere allevate in un vivaio in condizioni con-trollate. Tale metodo prevede settori separati per la riproduzione, per la cultura delle larve e per la coltivazione dei loro alimenti. I crostacei destinati alla riproduzione si sistemano in pic-cole vasche a t t r a v e r s o le quali scorre continua-mente a c q u a di mare alla t e m p e r a t u r a di 20
gradi C, arricchita di elementi nutritivi derivati dalle alghe.
Dopo un periodo di 4-6 settimane in inverno e meno in estate, le ostriche-madri generano grappoli di larve. Queste larve nuotano alla superfìcie dell'acqua e possono essere subito raccolte con reti sottilissime per l'ulteriore cul-tura. Dopo un accurato lavaggio i grappoli di larve (centomila per grappolo) si pongono in recipienti di polietilene che contengono 75 litri di acqua. È importante che il recipiente sia più alto che largo e che il materiale con il quale è fabbricato sia stato selezionato accuratamente: molte materie plastiche si sono rivelate tossiche per le larve. Ideale è il vetro, anche se esso è pesante, fragile e costoso.
Prima dell'uso l'acqua deve essere filtrata, scaldata e passata attraverso uno sterilizzatore a raggi ultravioletti. In generale, l'alimentazione delle larve è costituita da piccolissime piante ma-rine, ma ciò non significa che t u t t e le piante siano adatte. Si è trovato che i risultati migliori si ottengono con una miscela di due specie di flagellati, la Isochrysis e la Tetraselmis: due piante che vengono coltivate separatamente.
Dopo 8-14 giorni le larve si sono sviluppate completamente e incominciano a cercare una superficie a d a t t a cui attaccarsi. Questa viene for-nita da strati di cloruro di polivinile nero con la superficie ruvida, posti sul fondo della vasca. Questi strati vengono tirati fuori ogni giorno e le giovani ostriche che vi sono attaccate sono delicatamente spazzolate via. Esse si mettono allora su vassoi con un fondo a rete di plastica. I vassoi vengono immersi nell'acqua, arricchita di n u t r i m e n t o che scorre continuamente pas-sando sopra le ostriche e portando via il mate-riale di spurgo. Ogni t a n t o le ostriche si spo-stano su vassoi con rete più larga in modo che tale materiale sia eliminato il più rapidamente possibile. Una volta che sono cresciute le ostri-che si mettono prima su vassoi all'aperto e poi su vassoi in mare, (ili stessi sistemi industriali, con qualche piccola variante, si possono utiliz-zare anche per allevare i tipi di molluschi clic si sviluppano sepolti nella sabbia.
A t t u a l m e n t e a Conway si cerca anche di allevare dei gamberi. Dal t a r d o inverno (ino alla m e t à dell'estate si c a t t u r a n o in mare i gamberi-femmina che portino le uova ben sviluppate. Nel laboratorio di Conway queste generano larve carnivore che nuotano liberamente e che si nutrono con gamberetti di mare appena nati. I gamberi possono crescere e sopravvivere in u n a grande varietà di recipienti. La tecnica, dunque, al servizio dell'industria ha compiuto grandi ulteriori passi: se ne a v v a n t a g g e r à l'uomo