VII.1.LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICA E RICERCHE
Il sito è ubicato nell’Emirato di Abu Dabi, in una vasta zona di dune, circa quattordici chilometri a Nord dell’area archeologica di Hili (Al Ain) (Tav.LV). Il promontorio roccioso che domina il sito, ospita aree cimiteriali dell’Età del Ferro, mentre lungo le pendici occidentali sono numerose tombe del periodo Hafit. Nei pressi, verso Est, è situato il pozzo (bida) scavato da Mariam Bint Sa’ud all’inizio del ventesimo secolo e dalla quale il sito prende il nome339 (Tav.VIII,1).
L’area cimiteriale (Qarn Bint Sa’ud) fu in parte indagata da K. Frifelt (Danish
Archaeological Expedition) nei primi anni ’70 e, in parte, da W. Y. Al Tikriti.
Durante questo periodo di indagini fu scoperta la presenza dell’edificio dell’Età del Ferro, sulla base di informazioni riportate da persone del luogo, che erano soliti denominare il sito ‘il souq’ (luogo del mercato). Questo è costituito da un singolo ed indipendente edificio.
Gli scavi effettuati dal Dipartimento delle Antichità di Al Ain, purtroppo ancora inediti, ebbero luogo tra il 1993 ed il 1996340.
Durante ricognizioni sul territorio fu individuato ed indagato anche un falāj, ubicato poche centinaia di metri a Sud del sito e ad esso contemporaneo341.
VII.2.DATAZIONE DEL SITO
La ceramica proveniente da Bint Sa’ud è confrontabile con quella di Rumeilah I, più in particolare con quella del Building G. Il sito si data all’interno dell’Età del Ferro II342.
VII.3.IL SITO. CARATTERI GENERALI
Bint Sa’ud è rappresentato da un singolo edificio costruito in mattoni, con caratteristiche architettoniche diverse dalla comune abitazione (Tav.VIII,2). Orientato NO/SE, è composto da una sala centrale, sorretta un tempo da pilastri lignei, alla quale si integrano una serie di ambienti sui lati meridionale (room 6) e orientale
339 AL-TIKRITI-MOHAMMAD 2001. 340 Id.
341 AL-TIKRITI 2002; cfr. anche BOUCHARLAT 2003, 167. 342AL-TIKRITI 1998; AL-TIKRITI-MOHAMMAD 2001.
(rooms 1-5). Il complesso era probabilmente circoscritto da un muro perimetrale, una piccola porzione del quale fu rilevata nell’area NE del saggio, dove lo stesso piega in direzione SE.
L’esistenza di un limitrofo insediamento è incerta, in quanto nessuna evidenza, oltre i limiti dell’edificio, è visibile sul terreno. Tuttavia, una vasta area con numerosa ceramica di superficie e sparsi focolari, ubicata diverse centinaia di metri a O e SO del sito, testimonia un’occupazione durante l’Età del Ferro343.
la tipologia architettonica dell’edificio ci permette di qualificarlo all’interno delle così dette ‘sale a pilastri’, alle quali si attribuisce una funzione correlata a riti sociali- aggregativi (v. infra ‘Edifici di collettiva rappresentanza’). La vicinanza al contemporaneo falāj, suggerisce anche un ruolo amministrativo344 (gestione dell’acqua), così come è stato ipotizzato per l’edificio con sala a pilastri di Rumeilah (Building G), con il quale Bint Sa’ud condivide caratteri comuni.
Il cuore della struttura, e la porzione più estesa del complesso, è la sala centrale. Questa presenta una pianta rettangolare di 10x13 m., all’interno della quale sono preservate le lastre di base dei pilastri lignei che sorreggevano la copertura. Si tratta di un colonnato di 3 filari per 4, in cui i pilastri erano posti ad una distanza comune di 2,5 m. Il rinvenimento nella parte meridionale della stanza di due frammenti di canalette in ceramica (non in situ) per il drenaggio dell’acqua, presuppone un tipo di copertura in muratura345.
Sui paramenti settentrionale ed occidentale della sala erano presenti finestre di grandi dimensioni (rispetto alle ordinarie finestrelle utilizzate nelle comuni abitazioni), che furono rinvenute sigillate con argilla; sul lato Nord era inoltre un ulteriore accesso (secondario?) anch’esso obliterato con una larga pietra. La chiusura di queste installazioni potrebbe indicare l’abbandono intenzionale del sito (quindi la sua preservazione), in vista di un futuro riutilizzo346. Un grande focolare, delimitato da un
muro curvilineo, occupava l’angolo Sud occidentale della stanza. L’ingresso alla sala a pilastri, della larghezza di oltre 2 m., era esposto a Sud; l’accesso, delimitato da due
343 È probabile che questo insediamento fosse costituito da case-capanne. Cfr. AL-TIKRITI 1998; AL-
TIKRITI-MOHAMMAD 2001.
344 Id.
345 Interessante notare che i due frammenti di canaletta rappresentavano parte di un sistema di
drenaggio verticale costituito da vari pezzi incastrati uno dentro l’altro. Le sezioni terminali dei due frammenti presentano infatti larghezze differenti. Cfr. AL-TIKRITI-MOHAMMAD 2001.
muri paralleli (lunghi 4 m.), avveniva tramite uno scalino di mattoni347. La pavimentazione era costituita da un compatto piano di argilla.
La sala centrale comunicava con un unico piccolo ambiente (room 1), a pianta rettangolare (4x2,30 m.) ubicato nella porzione Sud orientale. All’interno della stanza, probabilmente disposta allo stesso livello di quella centrale, lo spazio era interamete occupato da due bacini circolari costruiti in argilla (diametro superiore a 1,5 m.), interpretati come probabili depositi per granaglie.
La room 6 era addossata alla porzione esterna Sud occidentale della sala a pilastri. Essa presenta una pianta quadrangolare (circa 6 m. di lato) ed una probabile base per pilastro centrale. Il suo ingresso, aperto a Est, precede il corto corridoio di accesso alla sala.
Addossate al paramento orientale esterno della sala centrale, sono singoli ambienti contigui (rooms 2-5), disposti in senso E-O, con ingresso ad Est. Le più settentrionali (rooms 5 e 4, rispettivamente di 6x2 m. e 6x2,20 m.) erano utilizzate quali magazzini, come mostrano le numerose giare rinvenute ancora in sito; il piano pavimentale in argilla compattata, fu tagliato per alloggiare i contenitori348.
A Sud, il piccolo ambiente room 3 (2,50x1,90 m.) poteva essere utilizzato quale cucina. La funzione dell’adiacente room 2 è ignota; essa presentava una soglia in mattoni con l’impiego di una grande lastra lapidea349.
Tutti i paramenti sono costruiti in mattoni legati da spessi strati di malta argillosa biancastra, rivestiti di intonaco. Lo spessore, generalmente di 0,50-0,60 m., aumenta in corrispondenza dei muri delimitativi della sala centrale.
All’esterno dell’edificio, sul lato occidentale, erano presenti almeno due focolari limitrofi, uno dei quali costruito in muratura di filari di pietre di medie dimensioni.
347 Ad una visione dei rilievi fotografici, si presuppone che tutto il piano della sala centrale fosse
sopraelevato rispetto alle stanze limitrofe, così come lo stesso gradino di ingresso si presuppone fosse ascendente. Tuttavia nell’aticolo ciò non è specificato. Cfr. AL-TIKRITI-MOHAMMAD 2001.
348 Id. 349 Id.