I. CRONOLOGIA E PERIODIZZAZIONE
I.I. STORIA DELLE RICERCHE , VERSO UNA PRIMA PERIODIZZAZIONE
III.2. L E COSTRUZIONI DOMESTICHE 1 Tecniche di costruzione
Le fondazioni
I basamenti degli edifici abitativi sono piuttosto essenziali. Essi sono ridotti a pochi filari di mattoni, a volte misti a malta argillosa, disposti nella trincea di
214 LOMBARD 1985, 151; BOUCHARLAT-LOMBARD 2001a, 234, fig. 6. 215 CLEUZIOU-TOSI 2007, 148-149.
216 TENGBERG-POTTS 1999. 217 Id., 131.
218 Id., 132 219 Id., 130-132.
fondazione (quando presente). In alcuni casi, si sfruttano le emergenze di edifici preesistenti – specialmente nei luoghi dove l’accumulo sabbioso di origine eolica avanza rapidamente ricoprendo edifici in disuso - ricalcandone il perimetro (Thuqaibah, house 1), od inglobandone parte delle strutture (Hili 2, house 2).
I muri
I paramenti delle abitazioni, sia in muratura di mattoni sia in pietra, sono portanti. In entrambi i casi si registra uno spessore comune di 0,40/0,60 m., misura da cui differiscono alcuni annessi successivi al primo impianto e di probabile utilizzo non abitativo220. La preservazione degli alzati, di circa 2,50 m. ad Hili 2 e a Thuqaibah, ci fa supporre che anche durante l’Età del Ferro, così come nell’architettura tradizionale, l’altezza dei soffitti fosse uno degli elementi determinanti per rendere confortevole l’abitazione221.
I muri in argilla sono generalmente costituiti da due file di mattoni (in larghezza) disposti in assise alternate, e più raramente da mattoni messi di taglio. I filari sono uniti da spessi strati di legante argilloso (circa 6-7 cm.) – che negli insediamenti dell’oasi di Al Ain raggiunge quello del mattone ed a volte lo supera (come ad Hili 17) -. I paramenti erano comunemente rivestiti di un intonaco argilloso di protezione, in alcuni casi ben conservato.
I mattoni utilizzati nell’Età del Ferro, usualmente rettangolari, presentano uno spessore minore rispetto quelli dell’Età del Bronzo222, ed hanno dimensioni variabili - ad Hili 2 di 53x38x6 cm; ad Hili 14 di circa 55 x35x7 cm.; ad Hili 17 di circa 50x40x6 cm.; a Rumeilah di circa 45x60x6/9 cm; ad al Thuqaibah di circa 50x40x6 cm.223-.
Le faccie esterne sono frequentemente caratterizzate da impressioni visibilmente fatte a mano, che assumono la forma di decorazioni (linee oblique, verticali, a forma di mano, ad X…), la cui funzione è quella di migliorare l’aderenza del legante.
Nelle abitazioni in muratura lapidea (Shimal SX, Raki 2, Maysar 42, Rafaq 2, Naslah), i muri sono principalmente a doppio paramento, con blocchi più o meno sbozzati per le faccie esterne ed un riempimento di materiali misti (generalmente terra
220 Lo spessore dei paramenti è uno dei fattori che contribuisce ad un buon isolamento termico.
221 Gli alti solai facilitano infatti la stratificazione dell’aria fresca ad altezza uomo. Crf. AL-HINAI et
Alii 1993, 248.
222 A Hili 8, la gamma dei mattoni, convessi, comprende due forme: una rettangolare di 50x30x10 cm,
una quadrangolare di 50x50x30 (quest’ultima impiegata frequentemente negli angoli). Cfr. CLEUZIOU
1979, 31.
e ghiaia). Per questa tipologia abitativa, della quale rimangono i filari di base, è stato supposto, in alcuni casi, un alzato in argilla (pisé) o mattoni.
I pavimenti
I piani pavimentali all’interno delle abitazioni, da un punto di vista strutturale, sono piuttosto costanti. Essi variano dalla semplice terra battuta, a spessi livelli di malta argillosa pressata e stesa, all’utilizzo del terreno vergine di base (roccioso o sabbioso). Un caso di probabile decorazione pavimentale è documentato a Muweilah, dove uno strato di piccole conchiglie riveste il suolo di due stanze limitrofe (v. infra Muweilah-Building V).
La copertura
La conservazione degli alzati nell’insediamento di Hili 2 resta uno dei rari casi che ci permetta di trarre informazioni concernenti la tipologia delle coperture degli ambienti, sulla base di elementi evidenti. Sul sito è testimoniata la presenza di tetti piani, o a terrazza, di cui uno integro nella house 2 (room 3). L’ambiente rimane non scavato ma l’ipotesi dell’esistenza di coperture in muratura è suffragata dal rinvenimento di canalette in terracotta per il drenaggio dell’acqua, di cui una rinvenuta in sito (house 3, room 8)224. Questi manufatti - ritrovati anche negli insediamenti di Hili 17, Muweilah, Rumeilah - potevano presentare sezione ad ‘U’ a fondo piatto, come ad Hili 2, o forma tubolare, come ad Hili 17225.
Gli elementi tra i più interessanti provenienti da Hili 2 sono rappresentati dai fori passanti relativi ai travicelli di sostegno della copertura, allineati nelle porzioni superiori degli alzati e preservati in vari ambienti. Come già il Lombard evidenziava, la distanza tra i travicelli - di circa 40 cm. nella house 2, e di circa 1 m. nella house 3 – ma soprattutto il diametro ridotto – circa 8-12 cm. nella house 2, circa 7 cm. nella
house 3 – presuppongono che questi solai non fossero adatti a sostenere grosse
sollecitazioni. Tuttavia, uno sfalzamento dei piani della copertura sembra evidente nella diversa disposizione di due finestrelle per areazione/illuminazione nella stessa
house 2 (room 1), una delle quali è ubicata al di sopra dell’allineamento dei fori per
travicelli (Tav.XVI).
224 UR-RAHMAN 1979; cfr. anche LOMBARD 1985, 154, dove si cita il rinvenimento di cinque canalette
in terracotta alla sommità dei muri della house 4.
Sul sito di Rumeilah (houses D/E), il ritrovamento in strati di crollo di filari di lastre lapidee a ridosso dei muri portanti, ha fatto presupporre il loro utilizzo nel sostegno del solaio226. Installazioni similari vengono infatti impiegate negli edifici tradizionali della zona per rafforzare la copertura costituita da tronchi di palma227.
L’utilizzo di pilastri in legno a sostegno di coperture è documentato prevalentemente all’esterno delle abitazioni, dove basamenti quadrangolari in mattoni testimoniano la presenza di porticati. Questi elementi sono più numerosi ad Hili 2 rispetto ad altri siti, ma sono stati rilevati anche a Rumeilah (houses A e B) e Muweilah (spazio R). La rara presenza di pilastri (basi per) all’interno di abitazioni è testimoniata a Rumeilah (house F), Muweilah (Builing I), Hili 14 (room 25), Hili 17 (house 1, rooms 6 e 18).
Esiste tuttavia un probabile elemento indiretto che potrebbe testimoniare della presenza di pilastri lignei a sostegno del tetto, all’interno di alcuni ambienti abitativi. Un tronco di palma ha una lughezza media di 4 m.; nell’edilizia tradizionale la parte utilizzata ha una lunghezza di 3 m., più raramente di 3,5 m. (dal tronco si ricavano quattro travi generalmente a sezione triangolare). In conformità a queste misure, possiamo ipotizzare che le stanze di medio-grandi dimensioni, superiori in larghezza ai 3 m., necessitassero di un pilastro centrale di sostegno del trave principale della copertura. Nell’architettura dell’Età del Ferro, più precisamente nelle stanze precedentemente citate, sono presenti due contrafforti in mattoni addossati alle pareti laterali. Questi, insieme al palo centrale, testimoniato da basi in mattoni o lastre lapidee, hanno la funzione di sostegno della trave di copertura. Se ne potrebbe dedurre, che anche là dove le tracce di un pilastro centrale non fossero state rinvenute, ma fossero presenti sia i contrafforti laterali sia le misure necessarie a giustificarne l’impiego, la sua presenza potrebbe essere ipotizzata. Partendo da questo concetto, abbiamo supposto la presenza di questo elemento strutturale, sulla base della planimetria di alcuni ambienti, all’interno degli edifici.
Passaggi ed aperture
Le soglie di ingresso alle abitazioni presentano una larghezza generale di circa 0,75/1 m., spesso evidenziate nelle costruzioni in argilla da lastre lapidee o da
226 LOMBARD 1985, 154.
227 Nell’area di Nizwa, lastre lapidee vengono utilizzate anche come marcapiano nel momento in cui si
particolari disposizioni di mattoni, malta argillosa e pietre (v. infra Hili 17). La completa apertura del fronte dell’abitazione testimoniata sul sito di Naslah (ma anche a Muweilah, building I), eccedente in larghezza i 2 m., deriva forse dalla presenza di elementi di chiusura in materiale deperibile. I passaggi tra gli ambienti interni sono generalmente di minore ampiezza. Vestiboli di ingresso sono presenti ad Hili 2 (houses 1, 4, 8 e 12), ma più evidenti a Thuqaibah. Il diffuso rinvenimento in situ di perni in pietra, attesta ulteriormente la presenza di porte lignee sia agli ingressi, sia all’interno degli edifici.
Finestrelle dalla doppia funzione di areazione ed illuminazione sono testimoniate là dove gli alzati sono ben preservati, Hili 2 e Thuqaibah. Usualmente di piccole dimensioni228, dalla forma differenziata (rettangolare, quadrangolare, triangolare229 o trapezoidale), a volte rifinite da davanzali in lastre lapidee, queste aperture venivano all’occorrenza obliterate con argilla - in caso di abbandono momentaneo (v. infra Thuqaibah, house 1), ma anche in risposta a temperature più rigide.
Banchine
Banchine costruite in mattoni e/o piccole pietre sono un elemento presente nelle costruzioni domestiche, ma non così diffuso. Adibite probabilmente anche al supporto di contenitori di uso quotidiano, dei quali in alcuni casi rimane traccia della fossa di alloggiamento230, sono ubicate a ridosso dei muri portanti e generalmente poco elevate rispetto al piano di calpestio. Documentate all’interno di abitazioni sui siti di Hili 2, Hili 17, Rumeilah, Shimal SX231, queste infrastrutture sono testimoniate anche presso gli ingressi principali di insediamenti fortificati quali Rafaq 2 o di fortificazioni come Husn Madhab.
III.2.2. Organizzazione dello spazio
Mura perimetrali
Mura perimetrali più o meno imponenti, sono un elemento architettonico diffuso negli insediamenti dell’Età del Ferro. I circuiti a carattere difensivo - ma anche
228 Le dimensioni, seppur piccole, sono piuttosto variabili. A titolo di esempio, ad Hili 2 hanno le
seguenti misure: 15x25 cm., 20x25 cm., 20x45 cm.)
229 LOMBARD 1985, 155.
230 BOUCHARLAT-LOMBARD 2001B, figs 62-63. 231 V. infra i singoli siti.
identificativo di una comunità - sono già presenti durante l’Età del Bronzo e testimoniati su tutto il territorio della penisola omanita. Si tratta principalmente di strutture monumentali, destinate ad accogliere probabilmente una stretta fascia (elitaria) della popolazione, delle quali le torri di Bat, Hili 8, Maysar (al-Moyassar), Bahla, Tell Abraq, Kalba rappresentano solo alcuni esempi. Tuttavia, accanto a queste manifestazioni architettoniche più evidenti, attorno (ovvero all’esterno) le quali si sviluppava il villaggio, dovevano esistere circuiti perimetrali a più ampio spettro comunitario. Tra questi l’insediamento di Ra’s al-Hadd (HD-6), che all’inizio del terzo millennio è circoscritto da un paramento murario in conci lapidei, dello spessore di circa 1 m232.
Tra gli insediamenti dell’Età del Ferro muniti di cortine perimetrali, il più elaborato è il sito di Muweilah, dove un doppio paramento a pianta ovoidale delimita una superficie suddivisa ulteriormente in due zone (quartiere abitativo e Building II, v.
infra) da un secondo circuito murario. Siti quali Zahra 2, Rafaq 2 (probabilmente
anche Rafaq 1 e Raha), wādi Fizhsite 2, Maysar 42, Manāl , ubicati sia in posizioni di
media altura o terrazze alluvionali prospicienti uno wādi, presentano muri delimitativi più o meno evidenti (v. infra). Il sito di Hili 14, nella piana di Al Ain, preserva un muro perimetrale a pianta trapezoidale e, per la peculiare disposizione degli edifici al suo interno, è stato rapportato ad un caravanserraglio (v. infra).
Nell’insediamento di Raki 2 (house 2) è la conformazione stessa degli edifici del villaggio, disposti in maniera serrata e raffiguranti la continuazione di un muro perimetrale, a costituire l’elemento di delimitazione. Una simile configurazione è forse rintracciabile sul sito di Rumeilah, dove non è stato individuato un muro perimetrale. Durante una seconda fase, nelle houses D/E, affiancate e disposte lungo un asse N/S, viene rinforzato il muro esterno Nord occidentale, che si delinea adesso in un profilo continuo molto più marcato.
In linea generale, i circuiti perimetrali degli insediamenti non presentano strutture difensive annesse, quali torrette233, ma tale funzione sembra affidata alle stesse mura e, naturalmente, all’ingresso/i principale, spesso ben elaborato– v.infra gli ingressi fortificati e dal percorso serpentiforme di Muweilah ed Hili 14–. A Zahra 2 abbiamo ipotizzato la presenza di torrette - parti integranti però del nucleo abitativo – in prossimità sia degli ingressi sia del paramento murario a valle (gruppi M e Q). Al
232 CLEUZIOU-TOSI 2007, 93, figs 79-80.
233 Le mura di Hili 14 sono intervallate, a distanze irregolari, da una serie di strutture a base
medesimo sito è associata una struttura, probabile torretta di avvistamento (punto
A234), sovrastante il valico di accesso alla valle da Ovest. A Rafaq 2, sito ubicato a ridosso di una collina prospicente lo wādi, è forse presente una torretta a pianta quadrangolare addossata al paramento perimetrale ed in prossimità dell’ingresso (v.
infra Rafaq 2).
Altre strutture di delimitazione
Allo stato attuale delle ricerche, l’unico sito dove sono presenti strutture di ‘recinzione’ relative ad un gruppo abitativo è Thuqaibah, nella piana di Al Madam (v.
infra). Il muro perimetrale delimita uno spazio aperto/corte centrale, della quale
beneficiavano tre abitazioni ubicate agli angoli del recinto. Il paramento, di piccolo spessore ed inframmezzato da minuti contrafforti, presenta uno/forse più ingressi (i limiti SE ed O non sono indagati). La rilevanza dell’insieme risiede sia nel carattere familiare (quindi privato) di utilizzo della corte, sia nella pianificazione dello spazio che a questa è stato destinato; su quest’ultimo punto si basa l’ipotesi – confermata anche da resti osteologici di ovicaprini - che la popolazione del villaggio fosse dedita all’allevamento, e che tali recinti, oltre alle normali mansioni relative ad attività quotidiane, avessero la funzione di racchiudere greggi di animali.
A Hili 17 (a Sud della house 3, v. infra) è stata messa in luce parte di un muro perimetrale in mattoni, munito di contrafforti interni a distanze regolari. Il muro, in questo caso, delimita un’area ‘industriale’ (di non specificata funzione) dove sono testimoniati numerosi forni235.
Impianto urbano
Il muro perimetrale rappresenta in generale un elemento base da cui deriva una certa simmetria nella pianificazione del villaggio. Là dove sia presente, e nella possibilità di disporre di un’ampia superficie edilizia236, le abitazioni lo utilizzano
quale parete di appoggio posteriore (v. infra Muweilah, Hili 14, Rafaq 2). In questo tipo di insediamento la disposizione degli edifici, spesso affiancati l’un l’altro, si accorda inoltre ad allineamenti lungo ‘assi’ viari che si sviluppano dagli ingressi principali e alla necessità di affacciarsi su spazi/corti aperte di uso comunitario.
234 COSTA-WILKINSON 1984, 99; v. infra Zahra 2. 235 AL TIKRITI-HADDOU 2001.
236 Diversamente, sul sito di Zahra 2 dove, nonostante la presenza del muro perimetrale, si predilige
Gli ingressi possono rappresentare un elemento divisorio fra quartieri diversamente pianificati, come abbiamo cercato di dimostrare a Muweilah e a Zahra 2237.
Gli spazi aperti sono elemento comune alla maggior parte degli insediamenti. Ad Hili 2, dove è assente una pianificazione in quartieri ma si riscontrano sparse abitazioni indipendenti, questa caratteristica è dominante. La volontà di partecipare di spazi comuni si manifesta ulteriormente nella diffusa presenza, in un medesimo edificio, di più ingressi diversamente orientati. Al contrario, la necessità di poter disporre di uno spazio privato esterno all’abitazione necessita di una recinzione (v. infra Hili 2, house
8).
Le abitazioni
Il modulo più utilizzato nelle piante delle abitazioni è quello quadrangolare, ben rappresentato ad Hili 2 ma presente anche ad Thuqaibah, Raha, Zahra 2, Rafaq 2, Raki 2 (house 2), Manāl. Ciò non costituisce una regola, in quanto piante rettangolari si affiancano alle precedenti in un medesimo insediamento (v. infra Hili 14, Hili17, Rumeilah) o, come a Muweilah, sembrano rappresentare la scelta per la disposizione di un intero quartiere (v. infra Muweilah, quartiere orientale).
Tuttavia, l’impianto originario è spesso modificato tramite trasformazioni degli ambienti interni, sovrapposizioni, aggiunta di annessi esterni. Tali evoluzioni architettoniche sono particolarmente evidenti nei villaggi in muratura di mattoni (v. Rumeilah), ma riscontrate anche nelle costruzioni in pietra di Shimal Sx (v. infra). Le superfici occupate dalle singole abitazioni possono essere piuttosto variabili all’interno di un medesimo insediamento, così come la distribuzione interna degli ambienti; questi elementi sono stati trattati per singolo sito. A titolo di esempio, ad Hili 2 la più piccola casa si estende su una superficie di 15 m2 (house 9) mentre la più grande è di 178 m2 (house 1).
La presenza di scalini in muratura all’interno delle abitazioni testimonia ad Hili 2 (house 1), Hili 17 (house 1) e Thuqaibah (house 0 e forse house2) l’esistenza di primi piani-terrazzi praticabili.
237 Con riferimento allo studio dell’architettura tradizionale, sappiamo che nelle regioni pedemontane,
dove è ubicata buona parte degli insediamenti trattati, la disposizione degli edifici in gruppi o quartieri è un elemento di protezione sia dall’insolazione che dai venti (caldi o freddi). Nel medesimo contesto, la scelta nell’ubicazione del quartiere abitativo, si basa sulla facoltà di beneficiare degli effetti operati sul micro-clima dal limitrofo palmeto (ovvero aumento del tasso di umidità). Cfr. AL-HINAI et Alii
A Muweilah, un elemento strutturale diffuso nelle abitazioni (purtroppo preservate a livello dei primi filari di base), potrebbe far ipotizzare la presenza di vani-scale in materiale deperibile (legno). Si tratta di paramenti in mattoni disposti paralleli ai lati lunghi dei muri portanti, che delimitano ambienti troppo stretti per essere normalmente fruibili (Tav.XXXII).
Sempre sul sito di Hili 2, l’accesso all’interno delle abitazioni avveniva, nei casi documentati (houses 3-4), tramite rampe di scalini in discesa, un tipo di installazione mirato in parte a frenare l’incursione di sabbia negli ambienti. Diversamente, a Thuqaibah e Hili 17 sono diffuse soglie di ingresso scalinate sopraelevate.
Una destinazione d’uso diversa da quella strettamente abitativa è (in alcuni casi) riconoscibile tra gli edifici dell’insediamento, sulla base della planimetria e di alcuni elementi mobili preservati in situ. Così, a Hili 17 (house 1, rooms 11 e 16; v. infra) la presenza di lastre lapidee quali basi di supporto per grossi contenitori, rivela una funzione di magazzino per due ambienti limitrofi. Similmente, abbiamo ipotizzato l’esistenza di strutture analoghe a Hili 2 (house 12, rooms 3-4). La planimetria di parte di un edificio a Muweilah (porzione meridionale Building IV), così come a Rumeilah (house F) e Thuqaibah (house 0), ci ha fatto proporre la stessa ipotesi di utilizzo come magazzino. Per ciò che concerne Hili 14, la particolare disposizione degli edifici sul lato settentrionale del muro perimetrale, rappresenta uno dei motivi principali per cui è stata ipotizzata una destinazione generale del sito come caravanserraglio.
III.3. LE FORTIFICAZIONI
Sono stati definiti fortificazioni alcuni siti che presentano come caratteristica comune un evidente circuito perimetrale delimitante un’area dove è assente ciò che potrebbe essere definito un insediamento urbano. Le diverse fasi edilizie, emerse dall’analisi stratigrafica, potrebbero escludere la qualificazione di rifugi occasionali, mentre pare plausibile una primaria funzione di controllo/difesa in corrispondenza dell’accesso ad oasi (agricole) e di valichi/passaggi obbligati. Nonostante lo scarso numero di siti rilevati – Husn Madhab, Bithnah-24, Husn Awhala e probabilmente al- Qarn al-Mu‘allaq (v. infra Zahra 2) -, è ipotizzabile una diffusa presenza sul territorio
di simili fortificazioni, ubicate in posizioni dominanti, e spesso riutilizzate con il medesimo scopo in epoca islamica.
La fortificazione di Husn Madhab è situata alla sommità di una collina, presso la zona in cui lo wādi Hām si apre verso la piana della Batinah, sul versante orientale delle montagne Al-Hajar, non distante dalla costa (Tav.LVI). Il controllo di questa via di percorrenza, lo wādi, attraverso le montagne, sembra ulteriormente assicurato dalla successiva fortificazione di Bithnah-24, ubicata su una collina a guardia dell’accesso alla valle di Bithnah, dalla quale Husn Madhab dista una decina di chilometri.
Da un punto di vista architettonico, questi due siti condividono caratteri generali quali la conformazione a doppio paramento della cortina perimetrale, priva di ulteriori strutture difensive annesse238, più porte di ingresso, limitatamente fortificate, sparsi edifici addossati alla cinta muraria e nell’area circoscritta (Bithnah-24). Il muro perimetrale, adeguato alla conformazione morfologica, si sviluppa in forma di losanga a Husn Madhab e a forma irregolarmente romboidale a Bithnah-24, delimitando superfici di diversa estensione - superiore ai 1800 m2 a Husn Madhab dove sfrutta le curve di livello sommitali; superiore ai 3300 m2 a Bithnah-24 dove il percorso si adagia a metà costa del pendio, includendo due piccole valli che tagliano la collina -.
Data la posizione di altura, infrastrutture comuni sono i canali per l’evacuazione delle acque in eccesso, posizionati nei punti di maggiore convoglio attraverso il muro di fortificazione o al di sotto della rampa degli ingressi ubicati più a valle. Un’analoga infrastruttura è documentata anche a Shimal, dove il canale di drenaggio presenta una copertura in lastre lapidee (v. infra Shimal SX, M22).
Il problema dell’approvvigionamento idrico (e di vettovaglie), per la parte della comunità stanziata in queste fortificazioni, è parzialmente risolto.
Sul sito di Husn Madhab l’individuazione di una cisterna - e la probabilità dell’esistenza di altre - pare sufficiente a giustificare l’utilizzo non temporaneo del campo fortificato239. Tuttavia, in un ipotetico caso di assedio, tale infrastruttura forse risulterebbe sufficiente al mantenimento di un piccolo gruppo di persone240; nella medesima ipotesi, la difendibilità del sito appare assegnata principalmente alla
238 Sul sito di Bithnah-24 è documentata la possibile presenza di una torretta sul vesante Nord
occidentale, comunque appartenente al circuito murario supplementare di seconda fase. V. infra Bithnah-24.
239 CORBOUD et Alii 1994, 23.
240 Per il sito di Lizq, che non abbiamo incluso tra le fortificazioni, è stata ipotizzata la presenza a valle
di un pozzo protetto da un bastione e raggiungibile tramite una scalinata in origine coperta (v. infra Lizq).
posizione di altura, in secondo luogo ad una cinta perimetrale, il cui ingresso principale presenta un sistema di salvaguardia piuttosto elementare – paragonato a quelli più elaborati di siti come Husn Awhala e Muweilah.
In generale, ci pare più proponibile che il sito fosse primariamente direzionato verso una funzione di avvistamento e controllo della piana sottostante (ingresso dello wādi)