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I. CRONOLOGIA E PERIODIZZAZIONE

I.I. STORIA DELLE RICERCHE , VERSO UNA PRIMA PERIODIZZAZIONE

I.2. LA PERIODIZZAZIONE SECONDO P M AGEE

83 S TUIVER R EIMER 1993.

occidentale degli Emirati)84. Il periodo fu denominato ‘Ferro I’ e l’estrapolazione della relativa cronologica assoluta si basò sui risultati di datazioni al radiocarbonio effettuate su campioni provenienti da uno degli shell mounds vicino Shimal (SM1). Furono sottoposti ad analisi al 14C tre campioni (due di conchiglie, uno di carbone), due dei quali fornirono datazioni ritenute valide85, distribuite su un periodo tra il 1600 ed il 1250 a.C.

Questa datazione fu ulteriormente abbassata di circa 400 anni, perché le date ricavate da reperti inerenti l’ambiente marino sono sottoposte ad un’ulteriore correzione a causa di quella che viene chiamata ‘età apparente’86.

Il risultato ottenuto è comunque l’età del campione e non dell’insediamento.

Per questi motivi Magee integrò i dati radiometrici con quelli archeologici, in particolare quelli provenienti da Tell Abraq87. La presenza di due differenti oggetti emersi dagli scavi, un’ascia in bronzo ed un sigillo in faiance, permise di stabilire dei paralleli con contesti iraniani del XIV-XIII sec. a.C. L’ascia, la cui tipologia differisce da quelle peculiari all’Età del Ferro nella Penisola, proviene da un ambito stratigrafico databile a cavallo dell’Età del Bronzo ed il Ferro I, e fu rapportata ad esempi da Hafit Tepe (sito occupato dal 1500 al 1350 a.C.), in Kuzistan. Accettando che, da un lato, il reperto sia tipologicamente ispirato a modelli iraniani (considerando quindi un certo periodo di transizione), dall’altro il contesto archeologico di rinvenimento, fu suggerita una datazione intorno al XIV sec. a.C. per il passaggio verso l’età del Ferro I. Il sigillo, proveniente da uno strato definito Ferro I, mostra un’iconografia (motivo vegetale separato da linee verticali e da soli disegnati in modo rudimentale) che trova diretti paralleli a Tchoga Zanbil, dove questi sigilli sono datati tra il 1350 ed il 1300 a.C.; ciò fornì una datazione post quem per un’importazione a Tell Abraq.

84 MAGEE 1996, 244.

85 Il campione di carbone fu inutilizzabile ai fini di una datazione, in quanto presentava uno spettro

cronologico troppo ampio, coprendo l’intero periodo ‘Età del Ferro’. Il legno, proprio perché costituisce un materiale frequentemente reimpiegato in ambienti aridi, non è completamente attendibile come elemento datante. Cfr. MAGEE 1996, 244-245.

86 Il risultato di una datazione al 14C si complica ulteriormente nel caso i campioni in esame abbiano

assorbito questo elemento da una sorgente diversa dall’atmosfera, e l’oceano è uno degli ambienti più comuni con differente concentrazione di radiocarbonio. Questi reperti hanno bisogno di una considerazione aggiunta, a causa dell’età serbatoio dell’oceano. La correzione dell’effetto serbatoio per l’età pre-industriale è circa di 400 anni, mentre bisogna considerare che le variazioni locali possono essere di molte centinaia di anni o più. Cfr. STUIVER-BRAZIUNAS 1993.

A queste testimonianze fu inoltre associata la presenza di una bassa percentuale di ceramica definita ‘Ferro I’ e proveniente dall’Arabia Sud orientale, in contesti stratigrafici di Qala’at al Baharain88.

Con queste premesse, l’inizio dell’Età del Ferro I fu stabilito intorno al 1300 a.C., mentre il suo termine, suggerito intorno al 1100 a.C., risultò piuttosto dalla correlazione con le testimonianze relative all’inizio del Ferro II.

La datazione pertinente al periodo denominato Rumeilah I fu revisionata sulla base delle nuove tabelle di calibrazione89.

I.2.2.2. Il Ferro II

L’indagine stratigrafica effettuata su nuovi siti e la pubblicazione di ulteriori date radiometriche, favorirono la ricerca di un miglior inquadramento cronologico. Il periodo che è stato definito ‘Età del Ferro II’ mostra il prosperare di numerosi insediamenti, e soprattutto lo sviluppo sull’intera penisola di assemblaggi ceramici comparabili.

La contemporanea cultura materiale iraniana offrì dei paralleli ceramici evidenti relativamente ad un particolare tipo di giara. Le così dette spouted jar sono considerate dei fossili-guida per l’inizio del Ferro II in Iran occidentale90, dove si datano intorno al 1100 a.C. Le giare con beccuccio91, rinvenute inizialmente sui siti di Rumeilah e Tell Abraq, ed in seguito su buona parte dei siti scavati, fornirono un elemento cronologico post 1100 a.C. per l’inizio di un nuovo orizzonte culturale. Questa data, in parte si integra con quella proposta per la fine del Ferro I, in parte è confermata da diverse misurazioni al radiocarbonio calibrate.

Nel 1996 P. Magee presentò una decina di risultati ottenuti dall’analisi di campioni prelevati dai siti di Lizq, Husn Awhala, Rumeilah92. La maggior parte delle datazioni mostrò ‘date reali’ di calendario comprese all’interno del primo millennio, ritenute attendibili. Da queste fu esclusa buona parte delle datazioni provenienti da Rumeilah. L’incertezza sull’età vera fu particolarmente evidente nei tre campioni di carbone

88 MAGEE 1996, 245.

89 Le analisi calibrate pubblicate nel 1991 suggerivano una datazione tra il 1300 ed il 1000 a.C, poiché

era utilizzata quella che allora risultava la più recente tabella di calibrazione di Stuiver e Pearson del 1986. Cfr. BOUCHARLAT-LOMBARD 1991, 305; cfr. anche MAGEE 1997, 91-98.

90 MAGEE 1996, 247-248; MAGEE 1997, 93-98.

91 L’utilizzo di questo tipo di vaso, a volte con decorazione dipinta, esula dall’uso quotidiano. Le

implicazioni e le dinamiche socio-politiche a cui rimanda la presenza delle spouted jars nei contesti iraniani, sono probabilmente applicabili anche in Sud-Est Arabia, e verranno discusse più avanti.

analizzati, poiché presentavano un intervallo di date troppo ampio (dalla prima metà del secondo millennio alla metà del primo); molto spesso l’affidabilità dei risultati deriva dalla natura del campione esaminato. Considerando che il legno è un materiale dall’ampio riutilizzo, soprattutto nelle zone aride, fu ipotizzato che i campioni in questione derivassero da legni più antichi rempiegati nelle nuove costruzioni. Al contrario, un campione di seme di dattero, proprio perché ‘utilizzato’ una sola volta, risulta chiaramente attendibile93.

L’impostazione cronologica del ‘Ferro II’ fu successivamente confermata dalla pubblicazione delle datazioni radiometriche dai siti di Raki 2, Thuqaibah, Hili 17, Muweilah94.

I.2.2.3. Il Ferro III

È ormai nota la bassa affidabilità dei risultati ottenuti dall’impiego della tecnica al radiocarbonio per quanto riguarda il periodo in esame. Durante il primo millennio, più precisamente tra l’800 ed il 350 a.C., il tenore atmosferico in 14C è talmente fluttuante da livellare la curva di calibrazione95. I campioni sottoposti a questo tipo di analisi, che intercettano la curva di calibrazione entro questi due limiti, danno una gamma troppo ampia di date (margine statistico di errore troppo alto), risultando sterili ai fini di una puntuale datazione archeologica96. Questa imprecisione non permette di distinguere cronologicamente un campione da un altro.

Le datazioni provenienti da Rumeilah II furono quindi inutilizzabili.

L’impostazione cronologica fu affidata essenzialmente ai possibili paralleli materiali con aree esterne alla penisola97.

Come delineato in precedenza (v. infra ‘la cronologia relativa’), nel corpus ceramico di Rumeilah II e Tell Abraq (Phase 3) compare una nuova tipologia (che su questi siti rappresenta il 2-4% del totale). Questa ceramica si distingue dalle altre per specifiche caratteristiche: la tecnologia usata, il tipo di decorazione, le forme. Si tratta di vasi fabbricati sempre al tornio, con uno slip di colore marrone-bordeaux su entrambe le

93 MAGEE 2003a, 7-8.

94 MAGEE 2003a.

95 STUIVER-REIMER 1993.

96 Prima dell’800 a.C., quando la curva di calibrazione è relativamente ripida, le date calibrate 14C

presentano una bassa deviazione, fornendo così datazioni accurate.

pareti, parzialmente lisciato a stecca; le forme sono aperte, principalmente coppe con orlo verticalizzato e coppe con orlo carenato ad ‘S’98.

Sulla base di queste peculiarità e dei paralleli con ceramica affine proveniente da Tepe Yahya, a Tell Abraq fu coniato il termine di Burnished Maroon Slipped Ware (BMSW)99.

La tipologia ceramica BMSW presente a Tell Abraq e Rumeilah fu rapportata ai numerosi esempi iraniani conosciuti; su questo territorio è infatti diffusa fino ai confini Indo-Iranici100, principalmente in contesti datati tra il 600 e il 400/300 a.C. Per questo fu inizialmente assunta quale fossile-guida del periodo achemenide e post- achemenide; ma l’impostazione fu successivamente smentita dalle nuove datazioni al radiocarbonio effettuate a Tepe Yahya. La revisione della cronologia dimostrò che su questo sito, seppur in produzioni limitate, la presenza della BMSW è affermabile già a partire dall’800 a.C.101

Tuttavia, poiché si tratta di un numero limitato di produzioni, fu suggerita una data posteriore, verso la fine del Period III102, per un utilizzo più diffuso di questa tipologia. Conseguentemente, una data intorno al 600 a.C. sembrò piuttosto plausibile per l’inizio di un orizzonte Ferro III in Arabia Sud orientale, considerando anche la continuità stratigrafica sia a Rumeilah sia a Tell Abraq tra la fase Ferro II e quella Ferro III.

Un ulteriore elemento di sostegno a questa impostazione cronologica fu la presenza a Rumeilah di punte di freccia trilobate associate alla medesima fase, databili tra il 600 ed il 400 a.C.103

98 Sulla base dell’analisi comparata delle forme provenienti da Sharm, Rumeilah, Tell Abraq e Tepe

Yahya fu redatta una prima tipologia, composta da quattro forme-tipo dominanti. Cfr. MAGEE 2005, 83-85.

99 MAGEE 2005, 83-84. 100 MAGEE 1997, 98-104.

101 Questo risultato dimostrò innanzitutto che la BMSW, pur essendo frequente su siti datati al periodo

achemenide, non possa essere considerata quale indice rivelatore di un impero i cui confini cronologici vanno dal 538 al 332 a.C. Cfr. MAGEE 2005, 85.

102 A Tepe Yahya furono distinti tre periodi di occupazione: Period III (850-650 a.C.), Platform Period

(650-500 a.C.), Period II (500-250 a.C.); durante quest’ultima fase si registra la maggiore percentuale di BMSW. Cfr. MAGEE 2005, 83-85. Cfr. anche LAMBERG-KARLOVSKY- RAGEE 2004.