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Fondata nel 1868 come Società di Mutuo Soccorso e Istruzione tra gli Operai, muta più volte la propria denominazione:

Società Operaia Maschile (1897), Società di Mutuo Soccorso e Istruzione Operaia e, infine, Società di Mutuo Soccorso Maschile (1898). Oltre a quelli concessi per inabilità al lavoro e malattia, la Società elargisce sussidi per le spese fu-

nerarie e per l’istruzione dei propri soci. A tal proposito attiva fin dal 1880 una scuola serale e una biblioteca circo- lante, dotata di molti volumi, la gran parte dei quali donati da Quintino Sella, nominato dapprima socio benemerito (1868) e, successivamente (1869), presidente onorario. La Società, che possiede anche un magazzino cooperativo i cui utili sono destinati a implementare i fondi della Cassa pensione, partecipa all’Esposizione Biellese del 1882 e al- l’Esposizione Nazionale Italiana di Torino nel 1884, ottenendo in entrambi i casi una medaglia di bronzo. Gli iscritti sono 215 nel 1870, 195 nel 1878, 132 nel 1881, 222 nel 1885, 250 nel 1894 e 170 nel 1904.

ANNO DI FONDAZIONE: 1868 BIBLIOGRAFIA

Bianca Gera, Diego Robotti, Cent’anni di solidarietà. Le società di mutuo soccorso piemontesi dalle origini. Censimento storico e rilevazione delle asso-

ciazioni esistenti, volume III, Le società di mutuo soccorso nella provincia di Vercelli, Regione Piemonte - Assessorato alla Cultura, Torino 1989 (Bi-

blioteca Nazionale Universitaria di Torino)

Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio, Direzione generale della Statistica, Elenco delle società di mutuo soccorso, Metastasio, Roma 1898 (Biblioteca Civica Centrale di Torino)

Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio, Ispettorato Generale del Credito e della Previdenza, Le società di mutuo soccorso in Italia al 31 di-

cembre 1904, Tipografia Nazionale G. Bertero e C., Roma 1906 (Biblioteca Francesco Ruffini del Dipartimento di scienze giuridiche dell’Università

degli Studi di Torino)

Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio, Direzione Generale del Credito e della Previdenza, Società di mutuo soccorso giuridicamente rico-

nosciute. Elenco delle società esistenti al 31 dicembre 1912, Tipografia Nazionale G. Bertero, Roma 1913 (Biblioteca dell’Accademia delle Scienze di

Torino)

Società di Mutuo Soccorso e Istruzione tra gli Operai, Regolamento, Amosso-Buffetti, Biella 1895 (Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze)

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Nasce nel 1888 e, circa dieci anni più tardi, muta la denominazione originaria in Società Operaia Femminile di

Mutuo Soccorso. Nel 1898 partecipa all’Esposizione Nazionale di Torino. Lo scopo principale della Società è il mutuo

soccorso materiale e intellettuale delle socie, impegnandosi a offrire loro, come si legge nell’art. 2 dello Statuto ori- ginario, tutti i mezzi adatti “a promuoverne l’istruzione e la moralità”. Oltre al versante morale e intellettuale, il So-

dalizio rivolge il proprio impegno anche al comparto assistenziale attraverso la corresponsione di sussidi per inabilità

al lavoro, puerperio, baliatico e, soprattutto, malattia. Il Sodalizio, che nel 1894 annovera tra le proprie fila 185 aderenti, si compone di tre tipologie di socie: le fondatrici, ovvero coloro che si trovano a far parte del Sodalizio fin dai primi sette mesi della sua fondazione, le effettive, e cioè coloro che, come si legge nell’art. 3 dello Statuto, “si procurano sussistenza con il proprio lavoro”, e le benemerite che, saltuariamente, versano nelle casse della Società una somma non inferiore alle 100 lire. Un’altra categoria di associate è costituita dalle benefattrici, che attraverso la loro attività contribuiscono alla crescita morale e materiale della Società. Il loro nominativo insieme a quello delle socie fondatrici, compare in una bacheca esposta nella sala sociale del Sodalizio.

L’ingresso nella Società è vincolato al rispetto, da parte delle aspiranti socie, di una serie di requisiti ben precisi relativi alla residenza (nascita e domicilio da almeno un anno nel comune di Vandorno), all’età (che all’atto dell’iscrizione non deve essere inferiore ai quattordici anni e superiore ai quaranta) alla salute e alla moralità: l’art. 7 dello Statuto evidenzia infatti come siano ammesse a far parte della Società le donne che non solo abbiano “fama di onesti costumi”, ma anche che siano di “sana costituzione fisica”. La presidenza si riserva quindi la possibilità di escludere le richiedenti per motivazioni di carattere fisico, comportamentale e morale. Infatti, come si legge nell’art. 12 dello Statuto, le porte del Sodalizio si chiuderanno non solo per coloro che “verranno scoperte affette da malattia cronica anteriore all’iscrizione”, ma anche per chi “al fine di godere del sussidio di malattia prolunga maliziosamente una malattia o falsa il vero stato di ammalata” e, ancora, per chi “tiene una condotta notoriamente immorale che offende o com- promette il decoro della società”. Inoltre, non sono ammesse a far parte del Sodalizio anche “le madri di famiglia che brutalmente, o con pubblico scandalo, malmenano la propria prole”. Dopo la loro iscrizione, le socie maturano nei confronti della Società una serie di obblighi, soprattutto di carattere economico. Infatti esse si impegnano a versare un contributo mensile e una tassa d’ingresso il cui importo varia a seconda dell’età della socia stessa. Tali versamenti andranno a costituire il fondo sociale al quale attingere per concedere sussidi di malattia alle iscritte che ne necessitano. L’assegnazione del sussidio, elargito con criteri e forme differenti da un minimo di tre giorni a un massimo di quattro mesi, è vincolata alla visita del medico curante chiamato a dichiarare, mediante certificato, l’ef- fettivo stato di malattia della socia. Dalla lettura dello Statuto (art. 33) si evince però come non sia concessa assistenza a chi si trovi “in debito verso la Società”, a chi è affetta da malattia che “ha origine da vizio o dal malcostume” e a chi “non educa la propria prole nelle savie disposizioni”.

Oltre che nell’elargizione di sussidi, i fondi della cassa sociale sono utilizzati per la creazione di una specifica Cassa inabilità, rivolta alle inabili al lavoro, iscritte al Sodalizio da almeno quindici anni. Il Sodalizio si occupa anche di promuovere tra le aderenti l’istruzione, sia attraverso cicli di lezioni serali e festive (scrittura, lettura, economia do- mestica, igiene) sia mediante la creazione di una biblioteca popolare circolante in seno alla Società. Occorre infine ricordare come l’istituzione sia presente anche al funerale delle iscritte: l’art. 77 dello Statuto, rivela infatti come in caso di morte di una socia “è dovere della Società rendere a essa gli estremi onori, accompagnandone la salma sotto la propria bandiera e con i ceri accesi”. Tributo che sembra essere di portata maggiore se il decesso riguarda alte cariche sociali come la presidente o la vicepresidente: in questo caso, si legge nello Statuto, la Società “presente nel corteo funebre, userà la bandiera sociale con distintivo mortuario”.

ANNO DI FONDAZIONE: 1888

BIBLIOGRAFIA

Bianca Gera, Diego Robotti, Cent’anni di solidarietà. Le società di mutuo soccorso piemontesi dalle origini. Censimento storico e rilevazione delle asso-

ciazioni esistenti, volume III, Le società di mutuo soccorso nella provincia di Vercelli, Regione Piemonte - Assessorato alla Cultura, Torino 1989 (Bi-

blioteca Nazionale Universitaria di Torino)

Bianca Gera (a cura di), Donne in società. Storie di mutualismo femminile in Piemonte, Regione Piemonte - Assessorato alla Cultura, Torino 1994 (Biblioteca Fondazione Vera Nocentini di Torino)

Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio, Direzione generale della Statistica. Elenco delle società di mutuo soccorso, Metastasio, Roma 1898 (Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze)

Società di Mutuo Soccorso e Istruzione tra le Artiere e le Operaie, Statuto, Mersi, Biella 1888 (Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze)