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OCIETÀ DI PATRONATO PER LIBERATI DAL CARCERE APPARTENENTI AL

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Fondata nel 1784 come Opera Pia di carità e morte in Casale Monferrato, muta la propria denominazione originaria nel 1890, trasformandosi in Società di patronato per liberati dal carcere appartenenti al Comune di Casale Monferrato. L’attività della Società si rivolge, come si legge nell’art. 1 dello Statuto, non solo “ai liberati dal carcere”, ma anche ai “minorenni liberati dai riformatori, di coloro che manchino di famiglie o le cui famiglie non siano in grado di pren- derne cura o siano causa del loro pervertimento”. Scopo dell’Ente è quello di assistere, indirizzare e coadiuvare gli ex detenuti nel percorso di riabilitazione morale e sociale. Al suo patrocinio sono ammesse, secondo i criteri stabiliti dallo Statuto, “tutte le persone liberate dal carcere” disposte a rispettare le norme che regolano l’attività della Società, nate o residenti nel comune di Casale Monferrato le quali, “durante la detenzione, si siano dimostrate meritevoli” di ottenere il sostegno dell’Ente. L’Istituzione inizia la propria azione direttamente nei luoghi di detenzione, privile- giando nel percorso rieducativo soprattutto i detenuti di giovane età. Si tratta di un’opera che ha una durata massima di un anno (soggetta però a sospensione immediata qualora, come si legge nell’art. 7 dello Statuto, “il liberato abbia commesso una nuova azione delittuosa o abbia mancato ai suoi impegni con l’Istituto”) portata avanti in una duplice direzione, consistente nell’inserimento lavorativo degli ex detenuti e nella loro assistenza sia morale che materiale, quest’ultima corrisposta attraverso l’elargizione di sussidi in denaro. La Società è composta da un insieme di azionisti, chiamati a versare un quota annua di 5 lire per ogni azione, per un periodo obbligatorio di un triennio. La direzione è affidata a un consiglio di amministrazione, costituito da nove membri che, oltre a nominare le principali cariche dirigenziali (presidente, vicepresidente, amministratore e segretario), amministra le rendite della Società, individua i liberati dal carcere destinati a godere del patrocinio, determinandone per ognuno la forma e la misura dell’assistenza e stila i regolamenti attraverso i quali disciplinare l’attività del Sodalizio stesso.

ANNO DI FONDAZIONE: 1890

ORGANIGRAMMA

Anno Presidente Vicepresidente Segretario Tesoriere

1896 Fassati di Balzola marchese Evasio Calleri cav. avv. not. Enrico Rosenga Pietro Cova cav. Giovanni Montalenti Lino Corrado Camillo

MEMBRI1890-1925

Bonaria Giovanni

Callori di Vignale conte Raineri Castagnon cav. Giovanni Manassero cav. Ignazio Melotti cav. dott. Carlo Minina teologo D. Giovanni Negri geom. Federico Negri Pietro Ottone avv. Pietro

Sacchi Mamopurs conte Ignazio

BIBLIOGRAFIA

Società di patronato per liberati dal carcere appartenenti al Comune di Casale Monferrato, Statuto organico 1896, Tipografia Fratelli Torelli, Casale Monferrato 1897 (Biblioteca Civica Giovanni Canna, Casale Monferrato)

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Costituite nel 1890 con lo scopo, come recita l’art. 1 dello Statuto, di fornire “alla classe lavoratrice meno agiata” cibi preparati “secondo le regole dell’igiene e dell’economia domestica”, a prezzo di costo, “escludendo ogni carattere di speculazione o elemosina”. Il funzionamento dei locali è garantito grazie al contributo dei soci, al quale si affian- cano offerte elargite da enti morali, privati e opere filantropiche cittadine. Il mantenimento dell’Ente è invece affidato agli introiti ricavati dalla distribuzione dei cibi e dalle offerte corrisposte sotto forma di generi alimentari. L’art. 4 dello Statuto, evidenzia come il Sodalizio abbia tre tipologie di soci: promotori, e cioè coloro che “pagando annual- mente almeno tre azioni si obbligano a far parte della società per un triennio”, perpetui, ovvero coloro che versano nelle casse sociali “in una volta sola, una somma non inferiore a 100 lire” e oblatori che “fanno qualunque altra offerta libera o in natura”. Per svolgere la propria opera, l’Istituzione si avvale della collaborazione di personale sala- riato, composto da un capo cucina, cuochi, inservienti e un custode.

ANNO DI FONDAZIONE: 1890

BIBLIOGRAFIA

Cucine Economiche in Casale Monferrato, Statuto per le Cucine Economiche in Casale Monferrato, Tipografia Casalese, Casale Monferrato 1891, (Biblioteca Civica Giovanni Canna di Casale Monferrato)

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Sodalizio di carattere mutualistico che si propone, come si legge nell’art. 1 dello Statuto, di “sostenere con mutue

retribuzioni e sovvenzioni, la vita, la moralità e la dignità” dei propri soci. Sorto nel 1850, negli anni successivi muta più volte la propria denominazione: Società di mutuo soccorso degli Artisti ed Operai nel 1878 e Mutua Volontaria

di assistenza e previdenza sociale nel 1913. Sotto la denominazione di artisti e operai, sono compresi, si legge nell’art.

2 dello Statuto, “tutti i capi di officine, fabbriche e negozi, i loro garzoni e i lavoranti”, ma anche “i contadini abitanti nei sobborghi di Casale”. A far parte della Società, che non accetta tra le proprie fila gli individui affetti da malattia cronica oppure quelli condannati per furto, truffa e altri reati comuni, sono ammessi i cittadini del Comune di età compresa tra i sedici e i cinquant’anni. I soci si distinguono in effettivi, onorari e perpetui. Appartengono alla prima categoria tutti coloro che “esercitano un’attività o un mestiere”, alla seconda “tutti quei cittadini che vogliono con- correre al benessere della Società” e alla terza “tutti coloro che dimostrano interessamento alla condizione degli ope- rai”, attraverso il versamento nelle casse sociali di “un’oblazione non inferiore a 100 lire” (art. 4). Oltre a una tassa al momento d’iscrizione, ogni socio effettivo è chiamato al pagamento di una quota mensile che varia da un minimo di 80 centesimi a un massimo di 1,20 lire. La Società elargisce pensioni e sussidi, straordinari e continuativi, agli iscritti più bisognosi colpiti da infortunio che li rende inabili al lavoro, malattia cronica e vecchiaia. Oltre a concedere sussidi per puerperio e baliatico, il Sodalizio mette a disposizione delle famiglie degli iscritti un fondo funerario attinto direttamente dalla cassa sociale, occupandosi anche di assistere le vedove e gli orfani degli aderenti che abbiano militato per almeno un decennio nelle fila dell’Istituzione. La lettura dello Statuto (art. 33) mette in luce come tale tipologia di assistenza si traduca nel collocamento lavorativo delle mogli e dei figli ai quali si cerca di ga- rantire “le scuole elementari vigilando che essi non si abbandonino al vagabondaggio”. Possiede una propria biblio- teca, nel 1879 si dota di una sezione femminile, e nel 1902 avvia la costruzione, terminata due anni più tardi, di una casa popolare operaia, edificata con lo scopo di fornire ai soci alloggi a condizioni agevolate. Gli iscritti am- montano a 189 nel 1862, 330 nel 1874, 722 nel 1878, 593 nel 1885, 624 nel 1894 e 628 nel 1904. Nel 1898 par- tecipa all’Esposizione Nazionale di Torino.

ANNO DI FONDAZIONE: 1850 BIBLIOGRAFIA

Renata Allio, Società di Mutuo Soccorso in Piemonte 1850-1880, Attività economica, gestione amministrativa, ambientale e sociale, Deputazione Su- balpina di Storia Patria, Torino 1980 (Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino)

Associazione generale di mutuo soccorso tra Artisti e Operai, Esercizio anno 1928, Tipografia Lavagno, Casale Monferrato 1930 (Biblioteca Civica Giovanni Canna di Casale Monferrato)

Giuseppe Boitani, Le società operaie di Torino e del Piemonte. Sunto Storico dal 1850 al 1865, Torino 1870 (Biblioteca dell’Accademia delle Scienze di Torino)

Bianca Gera, Diego Robotti, Cent’anni di solidarietà. Le società di mutuo soccorso piemontesi dalle origini: censimento storico e rilevazione della associazioni

esistenti, vol. VII, Le società di mutuo soccorso della provincia di Alessandria, Regione Piemonte, Cooperativa di consumo e mutua assistenza Borgo

Po e decoratori, Sovrintendenza archivistica per il Piemonte e la Valle d’Aosta, Torino 1989 (Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino) Bianca Gera, Indagine sugli statuti, regolamenti e pubblicazioni delle società operaie di mutuo soccorso conservati presso le biblioteche civiche delle province

di Alessandria, Asti, Cuneo, Novara, Vercelli, tesi di laurea, Università degli Studi di Torino, Facoltà di Scienze Politiche, a.a. 1978-1979 (Biblioteca

dell’Istituto per la storia della resistenza e della società contemporanea nelle province di Biella e Vercelli “Cino Moscatelli”)

Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio, Statistica del Regno d’Italia. Società di mutuo soccorso, anno 1862, Tipografia Letteraria, Torino 1864 (Biblioteca Reale di Torino)

Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio, Statistica della società di mutuo soccorso, Regia Tipografia, Roma 1875 (Biblioteca dell’Accademia delle Scienze di Torino)

Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio, Statistica delle società di mutuo soccorso, Anno 1878, Stamperia Reale, Roma 1880 (Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino)

Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio, Direzione Generale della Statistica. Statistica delle società di mutuo soccorso e delle istituzioni coo-

perative annesse alle medesime, Metastasio, Roma 1888 (Biblioteca dell’Accademia delle Scienze di Torino)

Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio, Direzione Generale della Statistica, Elenco delle società di mutuo soccorso, Roma 1898 (Biblioteca Civica Centrale di Torino)

Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio, Ispettorato Generale del Credito e della Previdenza, Le società di mutuo soccorso in Italia al 31 di-

cembre 1904, Tipografia Nazionale G. Bertero e C., Roma 1906 (Biblioteca Francesco Ruffini del Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università

degli Studi di Torino)

Mutua Volontaria di Assistenza e previdenza casalese, Conto gestione anno 1941, Tipografia operaia, Casale Monferrato 1942 (Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze)

La società operaia di Casale nei suoi primi cinquant’anni di vita. Memorie desunte dai verbali sociali pubblicate dalla direzione, Tipografia Pano, Casale

Monferrato 1900 (Biblioteca Civica Giovanni Canna di Casale Monferrato)

Società di Mutuo Soccorso degli Artisti e Operai di Casale Monferrato, Statuto della Società di Mutuo Soccorso degli Artisti e Operai di Casale

Monferrato 1901, Tipografia Eredi Maffei, Casale Monferrato 1902 (Biblioteca Civica Giovanni Canna di Casale Monferrato)

Società di Mutuo Soccorso degli Artisti ed Operai, Statuto, Maffei, Casale Monferrato 1910 (Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze)

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Fondata nel 1879 in seno alla Società di Mutuo Soccorso degli Artisti e Operai (dalla quale, seppur mantenendo “una fraterna relazione” è però autonoma per quanto concerne patrimonio, rendite e spese) ha come obiettivo principale non solo la promozione “dell’unione, della fratellanza e del mutuo soccorso tra le socie”, ma anche la loro assistenza attraverso la corresponsione di sussidi per malattia, puerperio e inabilità al lavoro. A fare parte del Sodalizio sono ammesse tutte le cittadine di Casale Monferrato a eccezione di quelle che non abbiano compiuto il quattordicesimo anno di età o che abbiano superato il quarantacinquesimo. Le socie si distinguono in effettive (tutte coloro che eser- citano un mestiere o un’attività), onorarie (che versano mensilmente una quota in denaro superiore agli 80 centesimi), fondatrici (che al momento dell’iscrizione corrispondono una cifra di 20 lire) e perpetue (che al momento dell’iscri- zione versano nelle casse sociali la somma di 100 lire). Dopo la corresponsione di una tassa d’ingresso, il cui importo varia a seconda dell’età delle iscritte, ogni socia effettiva è chiamata a corrispondere un versamento mensile di 80 centesimi, che dà diritto, dopo tre mesi di contributo continuativo, a poter ricevere, in caso di malattia o inabilità al lavoro un sussidio della durata massima di tre mesi. Un’analisi condotta sullo Statuto mette in luce come il sussidio venga corrisposto anche in caso di parto: l’art. 22 afferma infatti che le iscritte “avranno diritto a un sussidio di puerperio consistente in 8 lire”, per usufruire del quale devono però “essere iscritte alla Società da almeno tre mesi”. Non hanno invece diritto al sussidio le socie che soffrono di “malattie procurate da funzioni fisiologiche proprie del sesso femminile” (art. 23), quelle “ammalate di nevrosi diffuse croniche (epilessia, isterismo, ecc.)” e quelle affette da malattie dichiarate croniche dai medici sociali. In tal caso la Società può decidere di corrispondere loro una cifra il cui importo varia, come recita l’art. 24, “a seconda della condizione economica della socia stessa”. A essere escluse dal sussidio sono invece sia le iscritte in ritardo nei pagamenti della quota mensile, sia quelle affette da malattie “prodotte dal malcostume, dall’abuso di vini e liquori o da provocati litigi”. Esse, al pari di coloro che “conducono una vita immorale e contraria ai buoni costumi” (art.15) e che “simulano un malanno” (art. 27), non solo sono escluse dall’assistenza, ma cessano di far parte del Sodalizio.

ANNO DI FONDAZIONE: 1879 BIBLIOGRAFIA

Società di Mutuo Soccorso degli Artisti e Operai di Casale Monferrato. Sezione femminile, Regolamento per la Sezione Femminile della Società di

Mutuo Soccorso degli Artisti e Operai di Casale Monferrato. Sezione femminile, Tipografia eredi Maffei, Casale Monferrato 1880 (Biblioteca Civica

Giovanni Canna di Casale Monferrato)

La società operaia di Casale nei suoi primi cinquant’anni di vita. Memorie desunte dai verbali sociali pubblicate dalla direzione, Tipografia Pano, Casale

Monferrato 1900 (Biblioteca Civica Giovanni Canna di Casale Monferrato)

Bianca Gera, Diego Robotti, Cent’anni di solidarietà. Le società di mutuo soccorso piemontesi dalle origini: censimento storico e rilevazione della associazioni

esistenti, vol. VII, Le società di mutuo soccorso della provincia di Alessandria, Regione Piemonte, Cooperativa di consumo e mutua assistenza Borgo

Po e decoratori, Sovrintendenza archivistica per il Piemonte e la Valle d’Aosta, Torino 1989 (Biblioteca Civica Centrale di Torino)