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3. L'importanza del "Cahier de normes"

3.3. Il "Cahier de normes"

Sebbene i due indici differiscano, troviamo nel "Cahier de normes" gli stessi argomenti trattati nelle "Normes de rédaction", con titoli diversi e con ordine modificato. La prima parte del "Cahier de normes", l' "Introduction générale", espone le scelte teoriche operate per la costituzione del lemmario a partire da un corpus di testi scritti e prevalentemente letterari, secondo un principio strettamente filologico che si basa, oltre che sulla frequenza rilevata all'interno del corpus, sull'autorità degli altri dizionari. Sono inoltre esposti, ancorché sommariamente, i principi linguistici alla base del T.L.F., nonché le modalità relative all'uso del metalinguaggio e i criteri adottati nella redazione della rubrica diacronica "Etymologie et Histoire". L'introduzione generale prosegue con riflessioni relative alle dimensioni dell'opera in cui si presentano previsioni relative al numero di volumi e di pagine che rimangono da redigere, oltre alla stima del numero di lemmi per lettera sulla base di un confronto con Les dictionnaires

du français moderne di B. Quemada80 e con la macrostruttura del Dictionnaire Général.

L'introduzione conclude con alcune considerazioni in merito alle modalità di ottimizzazione del lavoro di redazione, inteso sia nel senso dell'enunciato metalinguistico - la definizione - che nell'economia dell'utilizzo degli esempi.

Delle appendici che seguono, è sicuramente di maggiore rilievo la prima, dedicata al lemmario, nella quale vengono presentati in maniera sintetica tutti i principi di ammissibilità di una parola nella microstruttura del T.L.F. La seconda e la terza appendice rappresentano rispettivamente una stima del numero di volumi del T.L.F., con indicazione del primo e dell'ultimo lemma per ogni tomo e una descrizione del contenuto dei "dossiers de mots"81.

80 In questa parte del "Cahier de normes" si rimanda all' "Appendice 2": "Un tableau, produit en annexe, donne les estimations approximatives pour le contenu des volumes pris deux à deux. Le calcul a été fait à l'aide de plusieurs recoupements dont les principaux sont la liste globale publiée dans la thèse de M. Quemada, et une comparaison serrée avec le DG" ("Cahier de normes", documento interno, [1979], p. 9). L' "Appendice 2" specifica il riferimento preciso al lavoro di B. Quemada, Les dictionnaires du français moderne dove, nella parte dedicata al lemmario, viene fornita una ponderazione media lettera per lettera degli articoli di dizionario, sulla base dei lemmari di Boiste (1819), Laveaux (1828) e Littré (Cfr. B. QUEMADA, Les dictionnaires du français moderne 1539-1863..., cit., pp. 268-269).

81 Anche per questi si auspica una riduzione delle informazioni in essi contenute: nell'introduzione generale si legge, infatti, "on trouvera en appendice (infra) des règles similaires pour optimiser les Dossiers de mots distribués aux rédacteurs: là aussi il s'agit de se limiter à l'essentiel, sans sacrifier le typique" ("Cahier de normes"..., cit., p. 11).

Rispetto all'indice generale manca, nella documentazione rinvenuta, una porzione della seconda parte, intitolata "Normes de rédaction": non sono presenti, infatti, le pagine che, come si evince dall'indice, sono contenute sotto il titolo "La rubrique de synchronie" e l'appendice 4 "Liste des domaines"82.

Il "Cahier" riprende così dall'appendice 5 "Calcul du nombre des exemples détachés" in cui, sulla base di dati statistici, viene ponderato il numero degli esempi ammessi per ogni pagina al fine di circoscrivere il numero di volumi dell'intero T.L.F. al numero di 15.

Alla parte "La rubrique diachronique du T.L.F." spettano le indicazioni dei principi relativi alla redazione di tale rubrica, con specificazione dell'esatta struttura nonché dell'ordine delle informazioni che vi devono essere riportate. La parte successiva (lettera c) riguarda la rubrica "Prononciation et orthographe" che consiste in un insieme di pagine che corrispondono esattamente a quelle di cui si è parlato alla parte IV delle "Normes de rédaction".

Per la parte V, "Histoire", le indicazioni in merito alle osservazioni da riportare sulle variazioni di grafia sono molto scarne: si specifica soltanto che è necessario indicare ogni variazione registrata fra il periodo 1768-1900 e il periodo attuale, basandosi su opere specializzate e dizionari.

La "Rubrique 'statistiques' ", non contemplata nelle "Normes de rédaction", rientra nell'ambito dei calcoli statistici di linguistica computazionale e, come si specifica

82 In realtà, all'interno del fascicolo rinvenuto, è contenuto un insieme di pagine dal titolo "Mise au point des normes de rédaction de la rubrique d'analyse synchronique des articles du T.L.F., pour le tome 6", datate "Nancy, le 17 janvier 1977". Se si scorrono i punti elencati nel frontespizio, si può facilmente incorrere nell'errore di considerare tale fascicolo come degno sostituto della parte mancante. Tali punti sono i seguenti: "1. Mots traités en dérivés ou en remarques; 2. Enoncés réduits et exemples enchaînés; 3. La rubrique SYNT.; 4. Expressions, proverbes, locutions; 5. Emplois métaphoriques et comparaisons d'auteurs; 6. Pondération des exemples détachés; 7. Préfixes, suffixes, éléments préfixaux et suffixaux; 8. Références des énoncés réduits, syntagmes, des exemples enchaînés, des expressions et locutions détachées". Trattasi sì di argomenti che riguardano la rubrica sincronica dell'articolo di dizionario, ma ciò che balza immediatamente all'occhio è che non si trova alcuna indicazione relativa alla definizione o, più in generale, al metalinguaggio. Altro elemento che ci fa propendere per l'estraneità di tale documento al "Cahier de normes" è il fatto che, rispetto agli altri documenti contenuti nel "Cahier", esso è datato e la numerazione delle pagine non è consecutiva a quella del "Cahier" stesso: esso costituisce dunque un fascicolo a sé, probabilmente anteriore allo stesso "Cahier". Infine, l'indice generale del "Cahier" non specifica i diversi punti trattati sotto il titolo "La rubrique de synchronie", ma possiamo desumere gli stessi a partire da un sottoindice manoscritto, sulla destra. I punti evidenziati sono i seguenti: "a) Orientation générale; b) Problèmes particuliers; c) Métalangue; d) Domaines; e) [Illeggibile]; f) Locutions; g) Remarques". Il "Cahier de normes" di cui disponiamo risulta quindi incompleto poiché manca la parte II a) e, la documentazione posticcia inserita, ovvero il documento datato "17 janvier 1977" non può in nessun modo sostituire la parte mancante.

all'interno del documento, è a carico del servizio informatico. Essa include, per ogni termine, la frequenza calcolata a partire dal corpus di testi letterari del XIX e del XX secolo, con indicazione, per i termini con frequenza molto elevata, della frequenza relativa, ovvero la frequenza calcolata su sottoinsiemi cronologici delimitati per ognuno dei due secoli di riferimento83.

Le parti e) e f) della seconda parte riguardano rispettivamente la rubrica bibliografica, per la quale si elencano i criteri in base ai quali gli studi e le monografie trovano diritto d'ospitalità nell'economia dell'articolo84, e le norme tipografiche relative alla redazione degli articoli, divise per rubrica, con indicazioni relative alla struttura e alla scelta del corpo del carattere da utilizzare di volta in volta.

Così come la parte II, anche la parte III risulta incompleta: mancano le sezioni a), b) ed f).

La sezione c) è dedicata alle modalità di redazione degli articoli riguardanti termini specialistici afferenti a discipline tecniche o scientifiche. Dopo aver presentato le caratteristiche salienti di tali termini e le differenze degli stessi rispetto al lessico generale, ovvero la monosemia e l'univocità, vengono fornite linee guida relative all'indicazione dei diversi campi del sapere (i "domaines"), alla specificazione di sintagmi o di lexies che devono essere seguiti da definizione, all'aggiunta o meno di sinonimi, di varianti appartenenti ad altri registri di lingua oltre che di eventuali varianti abbreviate. Si passano in seguito in rassegna i diversi casi relativi all'analisi morfologica: prestiti, sigle o acronimi, composti e derivati. Si forniscono, infine, linee guida relative alle modalità entro le quali deve essere redatta la definizione.

La sezione d) riguarda ancora i termini tecnici e scientifici limitatamente ai casi in cui essi, in quanto accezioni della polisemia, afferiscono al lessico generico. L'economia del

Trésor impone che non tutte le accezioni possano trovare spazio nella rubrica

sincronica: dopo aver ricordato in che modo certe accezioni tecniche o scientifiche possono derivare da termini del lessico generico, viene specificato che l'accezione dell'ambito specialistico viene mantenuta solo se è chiaro il rapporto, nella struttura

83 Tale tranche cronologica viene distinta in due periodi: per il XIX secolo, il primo periodo riguarda le opere incluse fra il 1789 e il 1849 e il secondo fra il 1850 e il 1879; per il XX secolo, il primo periodo riguarda le opere incluse fra il 1880 e il 1918, il secondo fra il 1919 e il 1964 (cfr. "Cahier de normes"..., cit., senza pagina).

84 Solo le opere specialistiche di un determinato settore, gli articoli pubblicati in riviste con vocazione lessicologica riconosciuta e i lavori particolarmente innovativi in ambito lessicologico o che presentano una sintesi degli studi anteriori possono essere citati (cfr. Ibidem, senza pagina).

della polisemia, con il termine generico. Ci si sofferma, inoltre, sulle modalità della definizione che differiscono, nella differenza specifica, da quelle adottate per i termini del lessico generico. Si prosegue poi specificando le modalità di raggruppamento di termini morfologicamente apparentati sotto lo stesso lemma per terminare con un elenco di principi che regolano l'inserimento degli esempi e volti a rispettare la necessità di riduzione materiale del numero di volumi che compongono l'opera.

È sugli articoli che riguardano "préfixes et éléments préfixaux, suffixes et éléments suffixaux" che si sofferma la parte e): trattasi di indicazioni riguardanti la classificazione delle parole con medesimo prefisso o medesimo suffisso all'interno dell'articolo in cui prefisso o suffisso vengono lemmatizzati. In genere, infatti, un articolo redatto a partire da un affisso altro non è se non un repertorio di tutte le parole morfologicamente imparentate poiché contenenti tale affisso. La classificazione di tale repertorio di parole - per le quali si auspica una breve definizione ad opera del redattore oppure tratta da uno dei dizionari di riferimento - deve essere eseguita sulla base di raggruppamenti per campi del sapere e, per ogni campo del sapere, sulla base della tipologia morfologica della composizione. Il T.L.F. deve inoltre fornire le date di prima ed ultima attestazione dell'affisso, ricavate da dizionari di riferimento (Littré, Larousse

du 20e siècle e Larousse Encyclopédique) mentre la rubrica "Etymologie et Histoire"

viene assorbita da quella sincronica: l'etimo deve essere indicato fra parentesi immediatamente dopo l'eventuale definizione.