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Il resoconto della riunione degli esperti (22-23 febbraio 1979)

3. L'importanza del "Cahier de normes"

3.5. Il resoconto della riunione degli esperti (22-23 febbraio 1979)

Al documento preparatorio ai seminari dei giorni 22, 23 e 24 febbraio segue la relazione della riunione degli specialisti, documento di 26 pagine che riporta in sintesi le conclusioni cui si è pervenuti ai fini di migliorare il Trésor, di programmare l'uscita dei volumi, di razionalizzare e sintetizzare l'estensione degli articoli, di normalizzare, in generale, la redazione di tale dizionario.

La riunione è presieduta da Bernard Pottier che, come si legge, è "Président du Comité de Direction de l'I.L.F."88; i seminari sono organizzati ed animati da Bernard Quemada e Robert Martin, accanto ai quali partecipano "MM. Abélard, Arveiller, Mme Bouverot,

88 "Pour un nouveau cahier de normes. Compte rendu de la réunion des experts tenue les 22 et 23 février 1979", documento interno, [1979], p. 2.

MM. Brucker, Cahné, MMe Catach, MM. Cottez, Descamps, Enckell, Goosse, Larthomas, Lerat, Mlle Naïs, MM. Stéfanini, Straka, Tuaillon, Wexler"89. Fra gli assenti giustificati, R.-L. Wagner90. Prendono parte ai seminari, inoltre, direttori delle diverse "équipes", rappresentanti dei redattori nonché una trentina di redattori e collaboratori.

Il programma delle due giornate è il seguente: Jeudi 22 février

14h 30 - 15h 30: Ouverture des travaux par MM. Pottier et Quemada 15h 30 - 16h 30: - Bref rappel des finalités du dictionnaire

- Présentation de la rubrique d'étymologie et d'histoire. 17h - 19h: - Problèmes de nomenclature

Critères d'admission des vocables Critères de dégroupement Vendredi 23 février

9h 30 - 11h: - Structure de l'article et métalangage Ordre des informations Indicateurs sémantiques Polysémie des substantifs

Polysémie verbale

Métalangage grammatical: l'exemple des emplois pronominaux Indicateurs "stylistiques"

Les renvois d'article à article 11h 15 - 13h 30: - Définitions et exemples

Définitions. Types et conditions d'emploi Exemples

Syntagmes, locutions, synonymes et antonymes Place des "remarques"

15h - 17h 30: - Place des sens "spéciaux"

La relazione esordisce presentando i lavori di apertura, durante i quali viene ricordata la genesi dei seminari che risale alla primavera dell'anno precedente:

89 Ibidem.

90 Nonostante l'assenza di Wagner, alcune osservazioni da lui redatte, di cui B. Quemada si farà portavoce, sono giunte all'I.L.F.: "au cours de la réunion M. Quemada se fera à plusieurs reprises l'interprète de M. Wagner, qui lui a transmis ses observations" (Ibidem, p. 5).

C'est lors de la réunion du Comité de Direction du nouvel Institut de la Langue Française le 25 mai 1978 que le souhait avait été formulé qu'une réunion comprenant les personnes ayant travaillé ou travaillant encore dans le domaine de la lexicologie et de la lexicographie ait lieu dans les meilleurs délais en vue d'une réflexion sur la mise au point de la pratique lexicographique de notre dictionnaire91.

Dopo aver ringraziato B. Quemada, G. Gorcy e R. Martin per la preparazione dei seminari e aver sottolineato l'impegno particolare prodigato da R. Martin per l'elaborazione dei documenti destinati agli specialisti, Bernard Pottier cede la parola a B. Quemada, il quale ricorda che la redazione delle norme è tanto più importante, soprattutto dopo la partenza di Paul Imbs, per avere riferimenti chiari e precisi volti alla normalizzazione del lavoro dei redattori.

La relazione prosegue entrando nel merito delle problematiche affrontate nel corso dei seminari: viene ricordato il principio filologico, a partire dal quale i termini del corpus vengono lemmatizzati e, sulla base del quale, solo gli esempi che si trovano in tale

corpus possono essere citati all'interno del dizionario. R.-L. Wagner sottolinea la

parziale rappresentatività della lingua di un dizionario che citi esclusivamente esempi tratti da un corpus scritto ed auspica che anche gli esempi forgiati ad hoc possano trovare ospitalità all'interno degli articoli.

Una volta ammesso dunque il principio filologico, vengono trattati problemi relativi al

corpus e, in particolare, la necessità di estenderne i limiti cronologici (esso copre il

periodo dal 1789 al 1960) e di fornire ai redattori una documentazione supplementare. Ai fini di risolvere tali limiti, si delibera quanto segue:

- il corpus si estenderà oltre il 1960;

- sarà necessario integrare con la dovuta prudenza nuove parole ma risulterà altrettanto interessante, soprattutto per l'evoluzione di una parola, rilevare accezioni nuove e recenti;

- nella fase di scelta degli esempi, il redattore è invitato a privilegiare le parti più recenti del corpus;

91 Ibidem, p. 4. Come specificato in seguito, la riunione era inizialmente prevista per l'autunno 1978, prima della riunione del Comitato direttivo prevista per il mese di novembre ma, per diverse ragioni - soprattutto legate al tempo necessario alla stesura dei documenti preparatori - essa è stata posticipata al febbraio 1979 con conseguente rinvio della riunione del Comitato direttivo al marzo dello stesso anno.

- è necessario limitarsi nell'integrare, all'interno del dizionario, tutte le creazioni d'autore presenti nel corpus, privilegiando solo quelle che si trovano nelle opere maggiori92.

La relazione prosegue citando brevemente il principio della distinzione fra dizionario di lingua e dizionario enciclopedico: sebbene il Trésor si collochi entro la tipologia del dizionario di lingua, Bernard Pottier auspica che non vengano tolte sistematicamente le informazioni di ordine enciclopedico.

La parte successiva riguarda la rubrica "Etymologie et histoire", per la quale il referente è Roque che risponde di volta in volta alle diverse critiche avanzate da colleghi specialisti e che sottolinea come le maggiori debolezze della rubrica, per le attestazioni, riguardino i secoli XIX e XX a causa del fatto che non è sempre possibile verificare le fonti dell'I.G.L.F.

Una delle critiche poste all'attenzione di Roque riguarda l'eccessiva compartimentazione delle diverse "équipes" e, in particolare, l'assenza di collaborazione diretta fra i redattori della rubrica sincronica e quelli della rubrica diacronica, assenza dalla quale derivano una mancanza di coerenza nel legame fra le due rubriche nonché, talvolta, datazioni divergenti. Nonostante Roque risponda affermando che non è concepibile un unico articolo che riguardi i due aspetti sincronico e diacronico, Chauvet aggiunge che "des progrès ont été réalisés dans le sens d'une plus grande communication entre la diachronie et la synchronie"93.

Alle critiche, seguono poi gli elogi presentati soprattutto da Goosse, che afferma che il

Trésor è "le meilleur dictionnaire étymologique en langue française existant, sa

documentation très riche, son esprit critique très grand par rapport à ce qui précédait"94 e da Straka, per il quale "les notices sont très satisfaisantes à partir de la fin du 3e volume. Elles sont une sorte de mise au point des connaissances actuelles et doivent être maintenues à tout prix"95.

Le riflessioni successive riguardano la macrostruttura e la rubrica "prononciation et orthographe". 92 Cfr. Ibidem, p. 7. 93 Ibidem, p. 9. 94 Ibidem. 95 Ibidem, p. 10.

Per quanto riguarda i problemi relativi alla macrostruttura, le riflessioni si concentrano maggiormente sui regionalismi, per i quali i problemi sono diversi a seconda che si tratti di regionalismi di Francia o di regionalismi relativi a paesi francofoni.

Per questi ultimi ("helvétismes", "belgicismes" e "canadianismes") è necessario che essi trovino collocazione all'interno del lemmario, anche se la procedura necessiterebbe di alcune modifiche, relative innanzitutto alle risorse documentali, per le quali vengono forniti aggiornamenti, ed altresì alla scelta dei termini da inserire: si farà ricorso a un gruppo di specialisti che dovranno assolvere al compito di "retenir et de signaler les mots absents mais considérés par eux comme d'usage courant, en fournissant, autant que faire se peut, une documentation qui nous ferait défaut"96.

Per i regionalismi di Francia vengono forniti consigli bibliografici - nella fattispecie nuovi romanzi97 da sottoporre a spoglio elettronico per arricchire il lemmario e studi specifici sull'argomento.

Le osservazioni riguardanti la rubrica "prononciation et orthographe" appaiono molto sintetiche e si dividono in tre parti: nella prima, "graphie de la vedette" si auspica la normalizzazione della grafia del lemma con riferimento, in base al principio di autorità, all'ortografia proposta dal Dictionnaire de l'Académie, edizione del 1932, qualora la macrostruttura di tale dizionario contenga il lemma in questione; nella seconda, "l'orthographe", si sottolinea che lo studio della grafia di una parola può essere diacronico solo se ci si preoccupa di stabilire in modo chiaro i rapporti di filiazione delle varianti (ordinandole e classificando a parte i riferimenti delle diverse edizioni del

Dictionnaire de l'Académie), che sarebbe necessario considerare di raggruppare gli

elementi proposti per la spiegazione sotto termini chiave ai quali rinviare per facilitare il lettore e che la rubrica deve essere scevra da ogni orientamento di tipo normativo; nella terza, "la prononciation", si ricorda che la descrizione della pronuncia è sincronica e normativa e si consiglia98 la consultazione di un'opera specializzata nel settore, il

96 Ibidem, p. 12.

97 "Tirer parti (donc dépouiller) de romans comme Gaudoises et gognardises (lexique lyonnais), Les

seigneurs du fleuve; exploiter les régionalismes apparaissant chez les grands écrivains (Chateaubriand, Taine, Barrès par exemple); exploiter certains travaux portant sur les régionalismes (cf. K. Baldinger, dans Lexicologie et lexicographie françaises et romanes, Strasbourg 12-16 novembre 1957; G. Straka, dans Le français en contact avec la langue arabe [...], les cultures régionales, CILF 16-20 mai 1977)" (Ibidem).

Dictionnaire de la prononciation française dans son usage réel di André Martinet e

Henriette Walter.

La parte successiva, dal titolo "Structure de l'article et métalangage", è divisa in due parti: la prima riguarda l'ordine delle informazioni, gli indicatori semantici nella polisemia dei sostantivi e la polisemia dei verbi, mentre la seconda si occupa delle definizioni, delle "conditions d'emploi", delle parentesi all'interno della definizione, degli esempi, di sintagmi e locuzioni, di eventuali osservazioni e, infine, della presentazione del participio passato e dell'aggettivo come "sous-vedettes".

L'ultima parte tratta le accezioni specialistiche relative a termini del lessico scientifico e tecnico. A tale proposito, si sottolinea come la preoccupazione principale sia quella di accrescere il corpus del T.L.F., senza dimenticare le nuove discipline da cui dipendono diversi campi specialistici del sapere, di modo che il lessico scientifico e tecnico più recente possa essere preso nella giusta considerazione. Oltre alla questione del lemmario, viene citata, seppure in modo molto breve, anche la microstruttura, per la quale si pone la questione dell'ammissibilità di accezioni di ordine tecnico.

Si passa poi ai regionalismi, distinti in regionalismi di Francia e di paesi francofoni, per i quali si considerano le diverse fonti lessicografiche, sottolineando soprattutto la vetustà di talune di esse99. Viene contemplata, inoltre, la possibilità di costituire per i regionalismi un nuovo corpus di riferimento, che possa includere non solo romanzi contadini ma anche opere di letteratura all'interno della quale i regionalismi sono forse meno frequenti ma più inconsapevoli (si fa riferimento, in particolare, a Simenon) nonché testi giuridici ed amministrativi. Con l'ausilio di dizionari specialistici verrà poi selezionato il lessico da inserire nel lemmario previo benestare degli specialisti100. Lo stesso tipo di analisi viene condotto rispetto alle parole e alle accezioni del registro di lingua "argotique", per il quale, dopo aver considerato l'attendibilità dei testi di riferimento, viene auspicata l'estensione del corpus esistente.

99 In merito ai regionalismi dei paesi francofoni si stabilisce quanto segue:"On ne considérera pas le dictionnaire de Dionne comme vieilli et donc à rejeter; il représente en effet une époque de l'histoire que le T.L.F. doit refléter. Cependant, il vient en 3e posistion en ce qui concerne les "canadianismes" après Clapin et le Glossaire du Canadien français. En revanche, on se méfiera de Bélisle 1957, dont on utilisera le cas échéant, mais toujours avec précaution, les éditions ultérieures" ("Pour un nouveau cahier de normes. Compte rendu de la réunion des experts"..., cit., p. 21).

L'ultimo punto oggetto di discussione è la rubrica bibliografica, per la quale si consiglia un alleggerimento e si predispone la pubblicazione degli studi specifici rilevati per ogni lemma sotto forma di supplemento al Trésor.

La relazione conclude riassumendo i principali provvedimenti da prendere ai fini della stesura del nuovo "Cahier de normes" risultanti dalle discussioni occorse durante le due giornate dei seminari. Fra questi, vengono evidenziati quelli di maggiore urgenza, che vengono elencati come segue:

- La présentation de l'Index

- L'organisation des renvois (notamment pour les locutions) - Le métalangage grammatical

- La grille de pondération des exemples

- Contenu et présentation de la rubrique Prononciation et orthographe. A quoi l'on ajoutera une réflexion sur le traitement des adjectifs (dont il n'est pas question dans le "Cahier") et sur les prolongements de la consultation organisée auprès des spécialistes sur les dictionnaires techniques.

Par ailleurs et indépendamment des Normes doivent être évoqués les problèmes d'élargissement et d'actualisation du corpus101.

La relazione successiva, che consta di 5 pagine, riguarda le decisioni inerenti alle modalità dell'organizzazione del lavoro dei correttori e dei revisori di articoli prese in occasione del seminario svoltosi il 24 febbraio 1979.

Tale seminario viene presieduto da Bernard Quemada, in presenza di "M. Abélard, Mme Bouverot, MM. Cahné, Cottez, Descamps, Lerat, Martin, Straka et Wexler"102. Sono assenti giustificati "MM. Arveiller, Brucker, Chaurand, Enckell et Wagner"103. Presenziano alla seduta anche i direttori delle diverse unità nonché alcuni rappresentanti dei redattori.

Ricordiamo, infatti, che tale dispositivo è stato posto in essere a partire dalla direzione di Bernard Quemada il quale, al fine di accelerare la conclusione della stesura dell'intera opera lessicografica, decide di avvalersi di collaboratori esterni cui vengono affidati compiti di revisione. Il lavoro svolto dai collaboratori esterni non deve essere sottovalutato poiché assume un ruolo importante per la versione finale dell'articolo così come esso appare nei volumi del Trésor. Per questa ragione si è deciso di riportare, qui

101 "Pour un nouveau cahier de normes. Compte rendu de la réunion des experts"..., cit., p. 27.

102 "Séance de travail avec les futurs réviseurs et relecteurs d'articles du dictionnaire. Samedi 24 février 1979 de 8h 30 à 11 h", documento interno, p. 1.

di seguito, una descrizione del resoconto che ha come argomento i compiti assegnati ai collaboratori esterni.

Una volta terminata la fase di redazione, ogni copia di un volume viene divisa in due sottoinsiemi: il primo, che corrisponde al 60% (parole con meno di 5000 occorrenze) è compilato dai redattori, rivisto dai responsabili di ogni unità e affidato a correttori di bozze; il secondo, che corrisponde al 40% (circa 400 parole con più di 5000 occorrenze) è compilato dai redattori, affidato a revisori esterni e sottoposto, in ultima istanza, ai correttori di bozze.

Nella relazione vengono, in primo luogo, indicati i nomi dei rilettori:

- Mme Catach et peut-être Mme Mettas (pour la rubrique Prononciation et Orthographe).

- M. Cottez (qui souhaite en outre relire plus spécialement les mots de jeux et de sports ainsi que les éléments affixaux de formation scientifique).

- M. Enckell

- M. Straka (pour la phonétique historique et la rubrique Etymologie et Histoire).

- M. Wagner - M. Wexler104

Se ne specifica, in seguito, il ruolo: essi dovranno redigere una scheda nella quale annotare osservazioni, di qualunque natura esse siano, ispirate dalla lettura dell'articolo, sottoposto loro sotto forma di dattiloscritto o di bozza di stampa. Sarà necessario compilare una scheda diversa per ogni singola rubrica dell'articolo. Oltre a porre quesiti, e sollevare eventuali problematiche, il rilettore è invitato a proporre soluzioni.

Quanto ai revisori, essi sono "M. Abélard, Mme Bouverot, M. Brucker, M. Cahné, M. Chaurand, M. Descamps, M. Lerat e M. Martin (notamment pour les mots grammaticaux)"105. Essi dovranno lavorare su un articolo manoscritto accompagnato da schede che corrispondono agli esempi inseriti dal redattore e dal relativo "dossier de mots": il ruolo che dovranno ricoprire risponde a una revisione critica degli articoli riguardanti "des mots importants et de difficulté certaine"106.

Vengono nominati, infine, dei consulenti esterni che, sulla base della rispettiva specializzazione, saranno interpellati in caso di necessità. Di questi viene fornito un

104 Ibidem, p. 2.

105 Ibidem, p. 3. 106 Ibidem, p. 4.

elenco nel quale viene specificato, accanto ad ogni nome, il campo di competenza specifica:

- M. Arveiller: mots exotiques, termes de voyage; - M. Goosse: mots régionaux: belgicismes; - M. Straka: mots régionaux: canadianismes; - M. Cottez: termes de jeux et de sports107.

La relazione conclude riportando le date di inizio dei lavori di rilettura e di revisione: le operazioni di rilettura avranno inizio il 1° aprile 1979, quelle di revisione il 1° giugno dello stesso anno al più tardi.