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I seminari dei giorni 22, 23, 24 febbraio 1979.

3. L'importanza del "Cahier de normes"

3.4. I seminari dei giorni 22, 23, 24 febbraio 1979.

Fra le "Normes de rédaction" e il "Cahier de normes", si colloca un importante seminario tenutosi i giorni 22, 23 e 24 febbraio 1979 - relativo alla rielaborazione del "Cahier de normes" - relativamente al quale possediamo la documentazione riguardante la preparazione e la relazione finale della riunione degli esperti.

In realtà i seminari furono due: il primo, tenutosi i giorni 22 e 23 febbraio, riuniva i principali esperti che si espressero su filoni di ordine teorico e pratico riconducibili alla prassi lessicografica ai fini di stabilire norme che prendessero in considerazione la necessità di terminare il T.L.F. in periodi relativamente brevi e entro

un numero di volumi ridotto; il secondo, tenutosi il 24 febbraio 1979, riuniva revisori e correttori e stabiliva i ruoli e i compiti da assegnare rispettivamente agli uni e agli altri.

La documentazione relativa alla preparazione del seminario è costituita da un fascicolo intitolato "Pour un nouveau cahier de normes. Documents à discuter les 22, 23 [et 24] février 1979 lors de la «réunion des experts»". Esso contiene i punti principali che sono state oggetto di discussione durante il primo seminario85 ed è diviso in sette parti distinte, ognuna delle quali è titolata e tratta un argomento diverso. Dalla consultazione del fascicolo si può desumere il seguente indice:

0 - L'originalité du TLF en quelques phrases

I - Bref rappel des finalités (Quelques citaions de textes rédigés par Monsieur Imbs) II - Problème de nomenclature

III - Structure de l'article et métalangage IV - Définitions et exemples

V - La place des sens «spéciaux» VI - Annexes

Le prime due parti possono essere considerate un'introduzione generale. La parte intitolata "L'originalité du TLF en quelques phrases" consta di due pagine in cui vengono brevemente esposti gli elementi di originalità del Trésor rispetto ad altri dizionari coevi, nella fattispecie il Robert e il Larousse de la langue française. Il T.L.F. si distingue da tali dizionari poiché esso è un dizionario a base filologica, il cui lemmario risulta dal più vasto corpus della storia della lessicografia francese. La ricchezza di tale corpus si riflette anche nella maggiore varietà delle accezioni attestate per ogni lemma, nella maggiore rappresentatività ed omogeneità del lemmario e nella coerenza logica della struttura di ogni articolo che contiene una varietà di rubriche non paragonabile a nessuno dei due grandi dizionari sopra citati.

Il paragrafo conclusivo espone, infine, le finalità del documento:

Les idées qui y sont développées sont la source de toute notre réflexion. La finalité de notre texte est seulement de préciser, de clarifier, d'exemplifier la mise en oeuvre. Travail de longue haleine, au demeurant, et qui se poursuivra tout au long de la rédaction du dictionnaire. Travail collectif aussi, comme en

85 Questo spiega la ragione per la quale "[et 24]" è posto fra parentesi quadre: i materiali contenuti nel fascicolo riguardano esclusivamente il primo dei due seminari, tenutosi i giorni 22 e 23 febbraio 1979.

témoigne ce document, auquel ont participé activement et spontanément un grand nombre de rédacteurs86

Nella seconda parte vengono riportate citazioni tratte dalle diverse prefazioni del Trésor ed organizzate attorno a due grandi filoni: in primo luogo, la natura del Trésor, dizionario di lingua, che lo differenzia dai dizionari enciclopedici; in seguito il principio filologico, sul quale regge la composizione del lemmario, principio sul quale si insiste anche nelle "observations particulières"87 che chiudono la parte I: ogni singola accezione deve essere accompagnata da una prova che ne attesti l'esistenza, che può derivare da un esempio tratto dal corpus oppure da un dizionario di riferimento; l'esempio deve essere accompagnato da riferimenti bibliografici precisi e il redattore deve prestare la massima attenzione affinché il testo dello stesso non venga alterato rispetto all'originale.

Con i "Problèmes de nomenclature" si espongono i due grandi principi che governano il lemmario: il principio filologico e il principio morfologico. La prima parte riguarda quindi i criteri di ammissibilità dei vocaboli, per i quali vengono analizzati i casi relativi a parole afferenti al lessico regionale assenti dai fondi ("helvétismes", "belgicismes", "canadianismes" e regionalismi di Francia), le parole presenti nei dizionari di riferimento, le parole con più di 100 occorrenze e le parole con meno di 100 occorrenze.

Una volta ammessi al lemmario, i lemmi vengono suddivisi, in base a principi morfologici, fra quelli che saranno trattati come entrate principali e quelli trattati come entrate secondarie; di questi ultimi, un'ulteriore suddivisione riguarda i derivati (esclusivamente parole di formazione francese) e le parole trattate nelle "remarques" (parole monosemiche, hapax, varianti di termini più correnti e parole in "-able","-ible"). Seguono i criteri di selezione di termini trattati come "sous-vedettes".

La parte III è interamente dedicata alla struttura dell'articolo e al metalinguaggio. Viene brevemente ricordato l'ordine delle informazioni che compongono l'articolo per poi passare a un tentativo di formalizzazione atta a rendere conto dell'utilizzo di determinati indicatori semantici e delle continuità semiche che determinano il continuum attraverso

86 "Pour un nouveau cahier de normes. Documents à discuter les 22, 23 [et 24] février 1979 lors de la «réunion des experts»", documento interno, [1979], p. 2.

la polisemia. Ci si sofferma poi, in particolar modo, sul trattamento lessicografico della polisemia verbale e si prosegue con considerazioni relative ad indicatori stilistici, di livello di lingua, d'uso, nonché a rinvii interni fra un articolo e l'altro. In conclusione, viene indicata la terminologia da utilizzare per lemmi che hanno la categoria di affissi e di elementi formanti.

La parte IV tratta le definizioni (che, per la loro natura, sarebbe stato più ragionevole inserire nella parte precedente) e gli esempi.

Uno schema che riassume la tipologia delle definizioni apre questo capito, che prosegue con i limiti di selezione di cui si deve tenere conto per il contesto immediato del termine da definire. Indicazioni dettagliate riguardano, in seguito, il contenuto delle parentesi.

Si passa poi agli esempi, per i quali si ricordano le modalità in base alle quali operarne la scelta e le norme tipografiche che è necessario seguire per la loro trascrizione. Segue una tabella relativa alla ponderazione degli stessi: in base al numero di occorrenze rilevate a partire dal corpus, viene stabilito il numero di esempi autorizzati. Una volta lasciati gli esempi tratti da opere letterarie o tecnico-scientifiche, si passano in rassegna i sintagmi e le locuzioni, i sinonimi e gli antonimi e, infine, il contenuto della rubrica "remarques".

Ai lemmi afferenti al lessico tecnico-scientifico è dedicata la parte V, nella quale viene fornita una tipologia su criteri semantici: viene distinto il passaggio diretto oppure in diacronia dal lessico comune a quello specialistico. Si ricordano, in seguito, i criteri di ammissibilità di tali termini al lemmario, nonché i criteri di ammissibilità delle diverse accezioni specialistiche nell'economia dell'articolo. Seguono indicazioni relative alla definizione, agli esempi e alle "remarques". Un capito intitolato "corollaires" conclude la sezione tramite l'esposizione di regole riguardanti gli indicatori di "domaine", il principio di autorità dei dizionari tecnici e i lemmi e le accezioni regionali o "argotiques".

Gli "Annexes", che costituiscono l'ultima parte del fascicolo, contengono sette parti distinte, di cui due (la quinta e la sesta) sono assenti.

La prima parte contiene alcune sintesi di recensioni relative al Trésor soprattutto in merito alla rubrica sincronica ed a partire dal tomo IV.

Nella seconda parte, intitolata "Le traitement des affixes", sono esposti i principi che ne regolano l'ammissibilità all'interno del lemmario, oltre alle finalità del loro trattamento (descrizione sintattica, studio morfologico, enumerazione e studio dei campi di applicazione) e alla struttura dell'articolo loro dedicato (sia la parte sincronica che la parte diacronica). Vengono inoltre fornite indicazioni relative alla documentazione degli affissi, sia per il lemmario che per le datazioni e la attestazioni.

Il terzo documento contiene i resoconti di due seminari, il primo tenuto da Robert Martin il 5 dicembre 1977 dal titolo "Emploi intransitif, emploi absolu du verbe", il secondo tenuto lo stesso giorno da Pierre Rézeau dal titolo "Traitement du participe passé adjectivé et substantivé".

La struttura di due articoli, "couler" e "flamber" costituisce l'oggetto della quarta parte: tuttavia, se per "couler" ritroviamo la fotocopia dell'articolo così come esso appare nel

Trésor seguita da uno schema che ne evidenzia l'ossatura, per "flamber" è presente solo

l'articolo trascritto a mano, dal che si desume che la struttura che ne sarebbe dovuta seguire è andata persa.

Gli etnicismi sono oggetto della settima parte: essi vengono trattati dal punto di vista della microstruttura e con lo scopo di esemplificare la struttura di un articolo dedicato a tale tipo di lemma. Viene scelto come esempio il lemma "etrusque", di cui si riporta l'intero articolo preceduto da uno schema che ne rappresenta la struttura.