lontano dei treni notturni. Dietro il cancellodei villini, a ogni
rumor
di passi, i cani s'avventano141
con furibondi latrati.
Ma almeno
Berecchepuò
godersiun
po' d'aperto, davanti, e la quiete.Dalle quattro finestre a pianterreno
può
ve-dere inun'ampia
plaga di cielo le stelle, con le quali conversa a lungo le notti ne' suoi ozii di tranquillo pensionato; le stelle e la luna,quando
c'è; e, sotto la luna, i pini e i cipressi di Villa Torlonia.
Ha un
pezzo di giardinettoanche
lui, di sua esclusiva pertinenza, conuna
fontanella,il cui chioccolìo nei notturni silenzii gli è caro.
Ma
la moglie, ahimè, ledue
figliuole, l'unico figliuolo maschio, già studente di lettere all'U-niversità, la serva, e oraanche
ilfidanzato dellamaggiore
delle figliuole,non
sentono affatto la poesia della solitudine, del cielo stellato, della luna sopra i cipressi e i pini dellavillapatrizia, e sbuffano o sbadiglianolamentosamente come
cani affamati, al
monotono,
perpetuo chioccolìo di quella deliziosa fontanella.Sembra
loro distare lì
come
relegati, in esilio.Ma
Berecche—
metodo, metodo,
metodo —
tien duro, eha
rin-novato l'affitto per tre anni.
Ora
l'incubo della distruzione generale, che spegnerà ognilume
di scienza, di civiltà nella vecchia Europa, gli si fa su l'animapiù grave e opprimentequanto
più egli s'affonda nel bujo della gran viaremota
e deserta, sotto la qua-druplice fila degli alberi immoti.142
Come
sarà, quale sarà lanuova
vita,quando
lo spaventoso scompiglio sarà cessato?
Con
qualeanima nuova ne
uscirà lui, a cinquantatrè anni sonati?Altri bisogni, altre speranze, altri pensieri altri sentimenti... Tutto
muterà
per forza.Ma
non
questi grandi alberi, intanto,chenon hanno
per loro fortunané
pensieriné
sentimenti!Mu-tata l'umanità attorno a loro, essi resteranno gli stessi alberi, tali e quali.
Ahi, ahi,
ha una
gran paura Federico Berrec-che Berrec-che ormainon
gli verrà fatto di mutare,neanche
alui più, nelfondo delcuore,qualunque
cosa sia per accadere, neltempo
che ancora gii avanza. S'è abituato a conversar con le stelle,ogninotte; e, al freddo
lume
di esse, isentimenti terreni gli si sonocome
rarefatti, dentro.Non
si direbbe, perchè la volontà di vivere, esterior-mente, in quel certo suo
modo
metodico, te-desco, s'appalesa ancora in lui tenace.Ma
in fondo è stanco e triste, d'una tristezza che gli eventi delmondo
difficilmentepotranno alterare.Vincano
i Francesi, i Bussi e gl'Inglesi,o vin-cano i Tedeschi e gli Austriaci; siaono
l'Italia trascinata anch'essa nella formidabile conflagra-zione europea;venga
la miseria, la fame, ladi-sperazione e lo squallore della più
tremenda
sconfittao tripudii frenetica la vittoriaper tutte
143
le cittadella penisola; si trasformi radicalmente la carta geografica dell'Europa;
non
cangerà mai.intanto
—
questoècerto—
ilmalanimo,
ilchiuso, feroce rancore di sua mogliecontro di lui, il ram-maricodella suavitatramontata senz'alenoricor-do di vera gioja...
E
nessuna potenzaumana
o divina potrà ridar la luce degli occhi alla sua seconda figliuola, da sei anni cieca.Ora
egli, rientrando in casa, la ritroverà se-duta inun
angolo della saletta da pranzo, conle
mani
ceree su legambe,
la testina bionda appoggiata al muro, e poiché dal visino spentonon
si conoscerà sedorma
o sia sveglia, lechiederà
come
ogni sera:—
Ghetina, dormi?E
Margheritina, senza rimuovere il capo dal muro, gli risponderà:—
No, papà...non
dormo...Non
parla mai,non
silamenta
mai, pare chedorma
sempre; forsenon dorme
mai...A
chepensa?
Berecche, proseguendo la via, nel bujo, sotto
i grandi alberi, si raschia la gola, perchè, da
uomo
forte, educato alla tedesca,non
vuol lascia-sela serrare dall'angoscia.Un'altra vita: altri pensieri, altri sentimenti...
Già, si! Carlotta, la figliuola maggiore, ha la-sciato da
un anno
i corsi universitarii perchè144
l'è fidanzata con un bravo ragazzo della ralle di
Non
nel Trentino, laureatoappena da
unanno
in Lettere e filosofia all'UniversitàdiRoma;
bravo ni; ;i/./o, di
animo
acceso, di sentimenti nobilissimi e squisiti e pieno dibuona
volontà;ma
ancora senza stato;e
orapiù chemai
incerto dell'avvenire1 Tre de' suoi fratelli, a Bau Zeno, sono sfati richiamati sotto le armi. Il padre èeapocomune
di San Zeno. Quei trepoveri [fratelli là non han potuto perciò sottrarsi all'obbligo odioso: toccherà loro di combattere per l'Austria<• ohi sa... chi sa... so Le cose pei noi si
mettono
male, fors'anohe contro L'Italia,
domani! Ohe
orrore! Lui, intanto, non s'è presentato all'ap-pello.Ha
fatto benone, ha fatto...Ma
addio ralle di Non, addio paese nativo, addio vecchi genitori! Disertore di guerra, domani, so preso, sarebbe impiccato (eh, fanno presto là!)oppure fucilato alla schiena...Ma
spera che l'Italia...ohi sa! Correrebbe volontario, anche a costodi trovarsi a combattere contro i suoi disgraziati fratelli : Insieme con Faustino correrebbe.*.
perocché torna a raschiarsi più forte la gola tino a. stracciarsela, al pensiero che Faustino,
il suo unico maschio, il suo prediletto, olio per fortuna quest'anno non e ancora sotto Leva, • D
drebbe ad arruolarsi volontario Insieme coi fu-turo cognato... Egli non saprebbe dirgli di rio,
Ho
DEILO /'>>" '; |f'
eertamente:
ma
perdio—
maledetta la gola!maledetto l'umido della notte!
—
con tutti isuoi cinquantatrè anni sonati, con tutta quella carnaccia che gli s'èappesantita addosso, andreb-bead arruolarsi
anche
lui, allora, pernon
lasciare andar solo Faustino, pernon
morir di terroreuna
volta al giorno, a ogniannunzio
di batta-glia, sapendo Faustino inmezzo
al fuoco:sissi-gnore anche
lui Berecche, volontario col pancio-ne, anche...anche
contro i Tedeschi... avanti, sissumoriEccola... eh, eccola subito già, l'altra vita!
La
guerra... col figliuolo giovinetto da
un
lato e,dall'altro lato, l'altro figliuolo nuovo, alla con-quista delle terre irredenti... Ohi sa? Forse do-mani...
Berecche è arrivato; volta a destra;
imbocca
la traversa solitaria.
Ecco
nel bujo fitto illu-mino
rosso innanzi alla Madonnella.Ohe?
Mi-Bacoli dell'altra vita! Si
ferma
Berecche innanzi a quel lumino; si scopre per dirementalmente,
di nascosto,
non
visto da nessuno, qualcosa a quella Madonnella.E
abbaino, abbaino pure, furibondi, dietro i cancelli, i cani.146