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Il campo-nomadi di via Candoni nella periferia sud-ovest della città: inquadramento urbanistico e socio-demografico

DENTRO IL CAMPO-NOMADI: ELEMENTI DI METODO E DI CONTESTO

3.2 Il campo-nomadi di via Candoni nella periferia sud-ovest della città: inquadramento urbanistico e socio-demografico

Arvalia – Portuense è il nome dell'unità amministrativa, ovvero il Municipio122, all'interno del quale

si trova il campo-nomadi di Via Candoni. La denominazione scelta dall'ente locale, Arvalia, testimonia il tentativo di costruire e diffondere una immagine del territorio che allontani il più possibile alcuni dei toponimi di questo territorio ben più noti e conosciuti: i nomi di Corviale, che col suo Serpentone di un chilometro di cemento avrebbe dovuto ergersi ad esempio di architettura popolare e razionale degli anni Settanta, Magliana, con le sue storie di Bande e “canari”, oppure del Trullo rappresentano, infatti, dei veri e propri incubi dell'immaginario della città, simboli del degrado urbanistico ed epicentri delle paure metropolitane.

L'amministrazione locale sembra aver giocato la carta di ridefinire il territorio come parte del patrimonio storico e archeologico della città, un tentativo realizzato non solo attraverso l'auto-rinominazione, ma anche con la creazione di un significativo archivio documentario in cui sono elencati e documentati tutti i siti di interesse storico del territorio, con particolare attenzione alle vestigia del patrimonio archeologico123. Questa strategia, che in termini antropologici rimanda

ai processi di “patrimonializzazione dell'identità del territorio”124, ha il suo opposto e

complementare nella parallela commercializzazione dell'immaginario criminale costruito attorno alle vicende della Banda della Magliana; una commercializzazione che, senza considerare qui le 122 Con l'istituzione nel 2012 della nuova macroarea amministrativa denominata “Roma Capitale” è previsto il mantenimento di queste articolazioni territoriali, il cui numero e il cui confine dovrebbe essere però a breve ridefinito. Secondo le previsioni fin qui formulate dall'amministrazione comunale la riduzione dovrebbe essere effettuata attraverso l'accorpamento dei Municipi di dimensioni più ridotte e il territorio dell'attuale XV Municipio “Arvalia – Portuense” potrebbe così mantenere la sua unità amministrativa.

123 Il sito http://www.arvaliastoria.it è ampiamente pubblicizzato nella pagina istituzionale del Municipio XV. La

pagina di presentazione del territorio del portale web dell'archivio si apre con una brevissima descrizione del territorio cui segue il paragrafo sulle lontane “origini” : “Secondo la leggenda la comunità portuense nasce dal matrimonio tra Acca Larentia (latina) e Tarun-Faustolo (etrusco), i cui 11 figli si aggregano a Romolo nella fondazione dell’Urbe, divenendo Fratres Arvales, primo sodalizio sacerdotale dell’Antica Roma. Da allora la storia locale attraversa l’antichità, il Medioevo, gli splendori rinascimentali, fino all’edificazione moderna intorno ai nuclei di Portuense e Borgata Magliana”. Cfr. http://www.arvaliastoria.it/public/post/arvalia-municipio-1.asp . Questa versione della storia del territorio viene formulata citando, tra le altre, le opere di Plinio il Vecchio, secondo il quale il collegio sacerdotale rivestiva un ruolo particolarmente importante perchè responsabile dei riti dedicati alla dea Cecere che propiziavano la fertilità dei campi. Il termine arvales è infatti la forma aggettivale del sostantivo arvum che indica un terreno lavorato; la stessa versione leggendaria colloca proprio in questa zona, ovvero nel largo bosco degli arvales che si distende lungo le rive del fiume prima che questo arrivi alla sua foce, la sede del collegio. La storia del sodalizio degli Arvali è stata ricostruita dallo storico e archeologo Luigi Gaetano Marini che a cavallo fra XVIII e XIX secolo ha dedicato tre imponenti volumi alla raccolta di documenti e fonti sul tema. Cfr. Sabbattucci, 1988.

124 Nell'ambito della critica antropologiche, le pratiche di patrimonializzazione dei beni materiali e immateriali sono state descritte come strategie che, attraverso la costruzione di un corpus omogeneo di riferimenti materiali e immateriali, permettono la ricostruzione su scala locale di nuovi soggetti collettivi, ora in grado di proporsi su arene più ampie e di competere sul piano del riconoscimento e della promozione della cosiddetta “identità locale”; sul tema si veda tra gli altri il lavoro di Palumbo (2003).

strategie di marketing, si è costruita anche a partire dai venditori di strada e dai grandi empori a piccoli prezzi di via della Magliana che esponevano accendini, magliette e felpe dei nuovi “eroi” locali.

Questi immaginari discrepanti della Roma archeologica e del quartiere del degrado vanno collegati poi ad una serie di trasformazioni, spesso di progetti mai avviati, che nell'ultimo decennio hanno riguardato direttamente questo territorio. Si tratta di interventi di tipo principalmente costruttivo e non di riqualificazione, che hanno seguito la progressiva espansione dell'abitato verso il suo confine amministrativo più occidentale. Alcuni di questi, come ad esempio la costruzione del centro Parco dei Medici lungo l'autostrada Roma Fiumicino, o l'insediamento nelle vicinanze di una serie di centri logistici di imprese multinazionali, hanno dato forma a nuovi poli di insediamento per settori economici in crescita, in particolar modo per il terziario, con conseguenze contraddittorie sul territorio circostante. Altri interventi sono, invece, rimasti al loro stadio progettuale, come veri e propri miraggi di istituire nuove centralità e nuove qualità urbanistiche in un quadrante estremamente disomogeneo; è il caso del famigerato complesso “Fonopoli” o del “Progetto Millennium”, elaborato fra il 2005 e il 2006, che avrebbe reso l'area della Muratella “la nuova porta della città a sud ovest” con la realizzazione di due grattacieli assolutamente innovativi per il profilo urbanistico della città125.

Caratteristiche storico-urbanistiche del territorio

Secondo un disegno che riguarda anche la conformazione di altri Municipi della città, i confini del territorio municipale delineano il profilo di un cuneo che ha per vertice interno alla città alcune aree collocate a ridosso del Centro Storico, come la zona di Trastevere e di Porta Portese, mentre all'estremo opposto il margine esterno del Municipio corrisponde al confine occidentale del Comune di Roma, oltre il quale inizia l'aria amministrativa del Comune di Fiumicino.

Verso nord, il limite del territorio Municipale corrisponde al tracciato della Via Portuense e poi di Via della Pisana, mentre verso sud il confine segue il corso del Tevere.

[immagine N.1]

La popolazione complessiva che risiede nei 70.875 kmq ha raggiunto, al 31 dicembre 2011, i 125 Fra i numerosi interventi, il progetto prevedeva anche l'edificazione delle cosiddette Torri Rogers e della Green Tower, due grattacieli che avrebbero dovuto rappresentare una sorta di segno di ingresso alla città per coloro che la raggiungono attraverso l'autostrada di collegamento con l'aeroporto. Entrambi i progetti sono stati formulati nell'ultimo periodo della giunta Veltroni, ma sono stati acquisiti anche dalla Giunta Alemanno, almeno nella sua prima fase; i progetti sono stati formulati attraverso la convocazione di architetti di fama internazionale come Richard Rogers e Jean Marc Schivo, e di alcuni fra i principali gruppi imprenditoriali dell'edilizia romana, quelli facente capo alle famiglie Lamaro e Toti. Allo stato attuale i progetti risultano bloccati; materiali descrittivi sono

disponibili presso i siti web

http://www.archilovers.com/p2642/Piano-di-Assetto-del-comprensorio-Muratella---Collina-Alitalia e http://www.urbanfile.org/it/2008/05/green-tower/ .

153.138 abitanti, per una densità di circa 21 abitanti per kmq; entrambi i dati si avvicinano a quelli degli altri Municipi e alla media complessiva della città126.

Da un punto di vista urbanistico e demografico, l'unità amministrativa del Municipio viene ulteriormente suddivisa in sette zone: Marconi, Portuense, Pian Due Torri, Trullo, Magliana, Corviale e Ponte Galeria. Rispetto a queste denominazioni si è progressivamente stabilito di affiancare al toponimo di Pian Due Torri quello di Magliana Nuova, mentre l'area indicata col nome di Magliana, all'interno di cui ricade anche il campo-nomadi di via Candoni, viene distinta col toponimo Magliana Vecchia,.

[immagine n.2]

Le zone così indicate presentano caratteristiche di maggiore omogeneità sia in senso storico che dal punto di vista urbanistico.

Alcuni toponimi individuano, infatti, aree che in periodi storici diversi sono state edificate ex novo all'interno di rilevanti progetti urbanistici. Due gli esempi più noti: la zona del Trullo è stata edificata fra il 1939 e il 1940, all'interno dei progetti di risistemazione urbanistica realizzati nel ventennio fascista. La borgata, realizzata secondo gli stessi principi urbanistici che si ritrovano in aree come quella del Tufello o della Garbatella, fu luogo di insediamento per una parte degli sfollati del Rione Monti e per i cittadini italiani costretti a rientrare da diversi paesi, in particolare dalla Francia, all'avvio della Seconda Guerra Mondiale. Alla fine del conflitto mondiale, l'area fu oggetto di nuovi interventi urbanistici, ma anche da un intenso abusivismo edilizio, in seguito ai quali il nucleo originario risultò, in sostanza, circondato da nuove edificazioni, come le case popolari costruite dall'Istituto Autonomo delle Case Popolari nell'area di Monte Cucco e le lottizzazioni abusive di Monte delle Capre.

L'intervento più massiccio e conosciuto consiste nella edificazione del complesso denominato Nuovo Corviale, nei pressi del tracciato della Via Portuense; i due palazzi paralleli, lunghi un chilometro, collegati da ballatoi e cortili interni, furono costruiti nel 1972, sempre su iniziativa dell'Istituto Autonomo Case Popolari, secondo il progetto elaborato dall'architetto Mario Fiorentino che riprendeva i principi delle unités d’habitation di Le Corbusier. La struttura contiene circa 1200 unità abitative di dimensioni diverse, mentre un piano avrebbe dovuto, secondo i progetti originari, essere dedicato ad attività commerciali e sociali.

La zona urbanistica in cui insiste il campo-nomadi di via Candoni è quella individuata dal toponimo Magliana Vecchia; si tratta di un'area distinta, per storia e qualità urbanistiche, da quella della Magliana Nuova o Pian Due Torri. Mentre quest'ultima è il prodotto di una serie di iniziative 126 Tutti i dati demografici relativi alla popolazione complessiva del Comune di Roma e a quella del XV Municipio sono stati ricavati dai dati pubblicati dall'Ufficio Statistiche del Comune di Roma; i dati sono consultabili sul sito web http://www.comune.roma.it/wps/portal/pcr?jppagecode=dip_ris_tec_rst_pop.wp .

edilizie avviate dal 1968 nella Tenuta Due Torri che occupa una spianata creata dall'ansa del Tevere fra Ponte Marconi e il Ponte della Magliana, ovvero in una zona vicina alla parte più centrale del territorio municipale, la Magliana Vecchia occupa un'area più esterna del Municipio che si estende fino al tracciato del Grande Raccordo Anulare.

Al suo interno si possono individuare tre nuclei urbanistici principali: quello di Parco dei Medici, nei pressi del corso del fiume, all'altezza del Ponte Morandi, quello prospiciente che corrisponde alla collina Muratella, e quello più interno ed esteso della Tenuta Somaini. Il campo-nomadi di via Candoni si trova precisamente sul versante rivolto verso il centro della città della Collina Muratella, poco sopra l'area del Parco dei Medici.

[immagine n.3]

Da un punto di vista urbanistico l'area della Magliana Vecchia presenta almeno tre caratteristiche notevoli: in primo luogo la presenza di aree verdi molto estese, come quella della Tenuta dei Massimi, anche destinate ad attività agricole; queste aree, anche se in molti casi non accessibili al pubblico, incidono notevolmente sia sulla densità abitativa che sulla percentuale di verde disponibile pro capite. In secondo luogo si può notare che la distribuzione dell'abitato e del costruito in quest'area presenta un tasso forte di concentrazione attorno a pochi poli collocati lungo gli assi viari: la principale concentrazione si riscontra sul lato sud di questa zona urbanistica, ovvero lungo le aree che costeggiano il tracciato dell'autostrada Roma Fiumicino e la parallela via della Magliana Vecchia, interessate sia ai progetti edilizi più recenti sia agli insediamenti storici. La serie di interventi lungo questi assi ha portato alla creazione di un vero e proprio “filamento urbano”127

che, legandosi alle nuove strutture della Fiera di Roma e di CommerCity, prolunga verso ovest il confine della città fin dentro il Comune di Fiumicino. Infine, un ultimo elemento che contraddistingue quest'area anche all'interno del profilo complessivo del XV Municipio riguarda la presenza di un gran numero di strutture di servizio alla città o dedicate al terziario e, solo in misura minore, ad attività artigianali o produttive; strutture che, data la tendenza alla concentrazione prima segnalata, assumono la configurazione di veri e propri poli a diversa vocazione. L'area del Parco dei Medici, collocata fra l'autostrada e la Magliana Vecchia, è stata una delle prime dove alla fine degli anni Settanta si è realizzata una tale concentrazione: sfruttando la rete di collegamenti vi sono stati edificati una serie di edifici dove si sono insediati le sedi di importanti multinazionali e organismi internazionali. La stessa destinazione è stata assegnata all'area della collina Muratella, dove, assieme alle sedi di uffici e a centri logistici, si ritrovano anche grandi strutture ricettive e un esteso 127 Questa nozione è stata elaborata all'interno delle ricerche che hanno descritto il fenomeno della dispersione urbana, ovvero il prolungamento dell'abitato al di là dei confini tradizionali della città, realizzato sovente al di fuori dei piani complessivi di sviluppo e seguendo le nuove centralità commerciali e produttive collocate nel periurbano. In riferimento a questa specifica nozione si veda Le Bras (1993); sull'applicabilità di questi concetti urbanistici all'evoluzione del territorio metropolitano di Roma si veda Pompeo (2012).

complesso residenziale. Poco distante è stato realizzato il Warner Village, un importante polo per il tempo libero in grado di accogliere diverse migliaia di persone. Lungo via della Fosso della Magliana, che segna il confine interno di questa zona urbanistica, si ritrovano poi una serie di capannoni destinati ad attività artigianali e commerciali. Infine lungo la stessa direttrice si trovano anche il nuovo Canile Municipale e l'ospedale dei Cavalieri di Malta.

Queste tre caratteristiche rendono la zona urbanistica in cui insiste il campo-nomadi particolarmente diversa rispetto alle altre zone del Municipio: il minor numero di residenti sia in termini percentuali che assoluti e la minore densità abitativa128 appaiono infatti come conseguenze di una

urbanizzazione dell'area che non ha avuto un centro abitato come perno di crescita. In direzione opposta, l'area si contraddistingue per l'insediamento di strutture di servizio, che pur richiamando una significativa quantità di persone impiegate nei numerosi uffici, centri logistici e amministrativi, funzionano come poli sostanzialmente autarchici, utilizzati soltanto nelle ore lavorative e, in questo tempo, in grado di soddisfare autonomamente tutte le necessità di chi le frequenta. Da questo punto di vista, aree come il Parco dei Medici, il Warner Village o il Centro Direzionale Alitalia che occupa una buona parte della Collina Muratella, possono essere considerate come vere e proprie isole urbane, frequentate da fasce di city users (Martinotti 1993) che possono collegare questo frammento del periurbano romano ai circuiti dell'economia o della politica globale, ma che al contempo, non producono forme di insediamento sociale rilevante, né tanto meno generano trasformazioni nel territorio circostante. L'area risulta in questo senso oggetto di flussi costanti di persone e le infrastrutture della mobilità ne costituiscono un elemento caratterizzante. Mentre tutta l'area nord della Magliana Vecchia è occupata dalla Tenuta dei Massimi, all'interno della quale vi sono poche vie di attraversamento, l'area sud è servita dall'autostrada, da Via della Magliana Vecchia e, soprattutto, dalla ferrovia urbana diretta all'aeroporto, che collega quest'area al centro cittadino. Qui si trovano le due stazioni della ferrovia, quella di Magliana Vecchia, collocata poco prima di Via del Fosso della Magliana, e quella di Muratella, nei pressi del Canile Municipale.

Il profilo complessivo dell'area si compone quindi di una serie di vuoti e di aree verdi, all'interno delle quali si ritrovano delle concentrazioni edilizie collocate lungo gli assi viari, principalmente destinate a servizi e solo in misura residuale all'abitare.

Se concentriamo lo sguardo sull'area in cui insiste il campo-nomadi di via Candoni ritroviamo tutte queste caratteristiche.

Il campo-nomadi è collocato lungo via Luigi Candoni, una via senza uscita che, poco oltre via del 128 Come vedremo più precisamente più avanti, la popolazione complessiva dell'area urbanistica della Magliana Vecchia è di 4742 unità, pari al 3% del totale dei residenti nel Municipio; la densità media è invece inferiore soltanto a quella dell'area urbanistica di Ponte Galeria, la cui superificie è pari a quattro volte quella di Magliana Vecchia.

Fosso della Magliana, si stacca da via della Magliana Vecchia e si addentra nella parte meridionale della Tenuta dei Massimi. Ci troviamo quindi ai piedi della Collina Muratella, sul lato che si rivolge verso ovest. Il campo-nomadi è circondato su tre lati da ampie aree verdi: verso est si estende la parte meridionale della Tenuta dei Massimi, mentre il lato sud e ovest sono occupati da una piccola striscia boschiva oltre la quale vi sono i terreni di aziende agricole e di allevamento. A nord il campo-nomadi confina invece con un grande deposito di autobus dell'Azienda dei Trasporti Locali (ATAC). Se si fa eccezione delle poche abitazioni collocate all'interno della Tenuta dei Massimi, l'area in cui sorge il campo-nomadi è quindi distante dalle concentrazioni abitative: verso ovest, l'abitato di Colle del Sole dista diversi chilometri in linea d'aria, e il centro residenziale ubicato sulla Collina Muratella si trova alla stessa distanza, ma in direzione est. Verso sud si trovano invece alcune delle strutture prima segnalate, ovvero il Canile Municipale con la vicina stazione ferroviaria, il Parco dei Medici e il Warner Village.

Possiamo quindi affermare che da un un punto di vista urbanistico la collocazione del campo-nomadi corrisponde in pieno a quella serie di caratteristiche individuate nella letteratura specialistica (infra cap. 2.4). La distanza dalla città e dall'abitato è il tratto più evidente: il campo-nomadi si trova infatti in una zona di margine della città, geograficamente periferica anche rispetto a periferie storiche e consolidate come quelle di Magliana, Trullo e Corviale. La separazione dalla città è attenuata soltanto dalla presenza di linee di trasporto pubblico che avvicinano il campo-nomadi a queste aree urbanistiche e, potenzialmente, attraverso la linea ferroviaria, al centro urbano. Tuttavia il panorama urbanistico circostante al campo-nomadi di via Candoni è lo stesso che contraddistingue gli altri campi-nomadi della città e che ritorna su tutto il panorama nazionale: l'area circostante è occupata infatti da strade a scorrimento veloce, come l'autostrada e il grande Raccordo Anulare, o da strutture di servizio come il deposito ATAC e il Canile Municipale. Altre caratteristiche dell'area urbanistica su cui il campo-nomadi insiste rimandano invece a elementi caratteristici della geografia e della storia urbanistica di Roma e di questa parte della città. In quest'area si susseguono infatti ampie arie di vuoto, segnatamente le grandi estensioni agricole della Tenuta dei Massimi e della Collina Muratella, comunque private e inaccessibili, accanto alle quali si ritrovano invece zone densamente costruite, che mantengono le caratteristiche di esclusività e di chiusura verso l'esterno. Questa particolare conformazione del territorio è il frutto di una storia urbanistica decennale che ha visto susseguirsi, in questa e nelle zone urbanistiche circostanti, piani di riqualificazione orientati verso l'implementazione di nuove vocazioni del territorio, e strategie private di insediamento e di sfruttamento al territorio, che, attraverso la ripetuta prassi dei condoni, hanno finito per marcare lo scenario complessivo. L'abusivismo residenziale che ha contraddistinto in parte la crescita delle vicine aree di Colle del

Sole, Trullo e Corviale, deve essere letto assieme all'insediamento in quest'area di numerosi stabilimenti per la raccolta e il riciclo del ferro, per il deposito e la rottamazione di autoveicoli, strutture che tendono ad un ingente consumo del territorio e ne segnano le possibilità di sviluppo e riqualificazione, mentre l'insediamento di grandi progetti edilizi, come quelli di Parco dei Medici o della Collina Muratella, ha confermato la natura di servizio di questa parte del XV Municipio. Le caratteristiche demografiche

In questo paragrafo intendiamo individuare alcune caratteristiche sociodemografiche salienti della cittadinanza italiana e straniera residente nel territorio municipale e nella zona urbanistica di Magliana Vecchia.

Complessivamente, il numero dei residenti nel territorio del XV Municipio supera di poche decine