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1.2 Il territorio ed il sistema idrografico

1.2.5 Il canale Bisatto

Il nome del canale bisàto, che significa anguilla, è dovuto all'andamento sinuoso del suo corso che partendo da Longare cinge i Colli Euganei passando per Vo', Lozzo Atestino ed Este giungendo a Monselice. Nasce dalle acque del lago di Fimon nel comune di Arcugnano sui Colli Berici da una deviazione del fiume Debba, emissario del lago.

Si tramanda che il canale fosse stato scavato dai Vicentini tra il 1143 e il 1188, che in quegli anni si trovavano in guerra con i Padovani. Lo scopo sarebbe stato quello di privare Padova dell'acqua del Bacchiglione, indispensabile per la navigazione interna ed esterna, per l'apporto di acqua potabile alla città, per la posta molitoria e per i fossati difensivi. Il Bisatto rappresentava per i Vicentini una via di collegavamento per il mare tramite il canale Vigenzone, il canale Pontelongo e il fiume Brenta. La guerra sarebbe stata causata dalla rottura del patto da parte dei Padovani che non permettevano più ai Vicentini di usufruire del Bacchiglione per raggiungere il mare. Tutto ciò spiegherebbe lo scavo di nuovi canali, che attingono dalla acque del Brenta, da parte dei Padovani.53

I Vicentini nel 1145 avevano ridotto drasticamente la portata del Bacchiglione deviandone in flusso per mezzo di una rosta posta in località Longare.

Proprio la caratteristica sinuosità di questo canale porta a pensare che non si tratti di un canale prettamente artificiale, ma che nel momento della deviazione operata dai Vicentini, sia stata seguita una via d'acqua preesistente sistemandola ed allargandola; 53 Cfr. ZANETTI, Andar per acque, Op. cit., pag. 235; si veda in merito alla storia del Canale Bisatto

http://www.provincia.padova.it/Storia del canale Bisatto; F. VALLERANI, Tra Colli Euganei e laguna veneta, Op. cit., pp. 28-29.

quindi i Vicentini non scavarono nessun canale ex novo.

Questo corso d'acqua è stato individuato da alcuni storici come un ramo meridionale del Bacchiglione, identificabile forse con il medievale Sirone.54

Il suo massimo utilizzo si ebbe tra XV e XVII secolo per essere dismesso nel 1694 a causa di una grave piena che distrugge il manufatto idraulico di Longare;

la navigazione viene ristabilita solo all'inizio dell'Ottocento dagli austriaci e definitivamente abbandonata negli anni Cinquanta del Novecento.

Questa via fluviale era molto utilizzata in special modo per il trasporto della trachite, proveniente dalla cava di Monselice, a Venezia e Vicenza dove si può ammirarne l'uso in palazzi e piazze.

Già all'inizio del Novecento il traffico era notevolmente diminuito in quanto la navigabilità stessa del corso era molto pericolosa e difficile per i barcari; infatti erano pochissime la barche chioggiotte che riuscivano ad arrivare a Monselice od Este attraverso tale tortuoso percorso.55

54 Ibidem.

55 Cfr. http://www.provincia.padova.it/Storia del canale Bisatto

Illustrazione 9: Cartolina di Monselice e del canale Bisatto. Anni '50- 60. Sullo sfondo l'antico porto di Monselice e Villa Pisani. In primo piano dei burchi da carico. Fonte: personale.

Oggi il Bisatto assolve alla funzione di collettore di acqua per l'irrigazione di ampie zone agricole di Padova e Vicenza e di regolamentazione delle acque del Bacchiglione nei momenti di piena. È dotato di argini lungo tutta la sua estensione essendo stati rimossi tutti gli impianti molitori.

Il tratto del canale considerato in questo elaborato si limiterà al percorso che da Monselice giunge a Battaglia terme dove incontra appunto le acque del canale Battaglia presso il manufatto, denominato Arco di Mezzo.

Il canale Bisatto negli ultimi anni, è stato protagonista di un tipo di turismo ciclabile che ha privilegiato l'uso dei suoi argini, piuttosto che la sua navigabilità. Sono molti infatti gli itinerari ciclo-pedonali che vedono il Bisatto quale via turistico-culturale. Ciò è dovuto essenzialmente alla presenza di attrattive storico-culturali di una certa importanza: Monselice con le sue bellezze storiche che vanno dall'epoca romana ai nostri giorni (il castello Cini, il Mastio Federiciano con la necropoli longobarda, il Museo della chiesa di San Paolo di recente ristrutturazione, la via delle Sette Chiesette, la Pieve di Santa Giustina e le numerose chiese medievali, Villa Pisani, Villa Duodo, Villa Emo, Villa Nanni Mocenigo, Villa Contarini) ma anche ambientali come i sentieri del Monte Ricco che conducono all'Eremo;56 Este con il castello, il

suo giardino ed il Museo Atestino, Battaglia Terme dalla conformazione atipica di “Città Rivierasca” con il Museo della Navigazione Fluviale, unico nel suo genere in Italia.57

Questo tipo di turismo più essere maggiormente incentivato con la creazione di postazioni “bike”, dove il turista, i cittadini, gli escursionisti possano noleggiare delle biciclette e avventurarsi alla scoperta di queste città meravigliose.

Non di meno si potrebbe auspicare la creazione di un turismo fluviale più alla portata del turista ma anche del cittadino, ad esempio con il noleggio di piccole imbarcazioni di tipo ecologico, proprio “come una volta”; potrebbe essere un'ottima idea per sensibilizzare la popolazione locale ad una maggiore comprensione del potenziale turistico del proprio territorio, e potrebbe generare un nuovo approccio verso

56 Si veda per il turismo a Monselice: www.monseliceturismo.it/. Si veda inoltre www.turismopadova.it/it/borghi-e-castelli/le-citt-murate.

l'ambiente. Inoltre potrebbe comportare la nascita di nuovi posti di lavoro, ad esempio del falegname che costruisce le piccole imbarcazioni, o dei giovani che fungono da guida in questi percorsi ricreativi. Ma tutto questo non può avvenire se non vi è una dialogo e una forma di collaborazione nuova tra i vari attori presenti nel territorio, dalle Amministrazioni locali, alle Società operanti nel comparto turistico, alle Associazioni che cercano di promuovere le proprie città.

Sebbene vi siano comunque molte iniziative a carattere promozionale del territorio, un esempio è l'Associazione Remiera Euganea con sede a Monselice, nel pieno centro storico, sull'argine destro del canale, queste non sono adeguatamente sostenute dalle Amministrazioni. 58

L'Associazione Remiera Euganea organizza annualmente eventi lungo il canale Bisatto ma questi sono poco pubblicizzati e seguiti, manca la partecipazione della comunità e manca una “strategia” che valorizzi il potenziale di questi eventi, probabilmente manca anche “un'educazione culturale ed ambientale” delle nuove generazioni.59

Per concludere questo primo capitolo introduttivo, che si tratti del Canale Bisatto o degli altri canali menzioni sopra, quello che emerge è il carattere unico di questo territorio, da troppo tempo sottovalutato. Ogni canale è ricco di storie e testimonianze che andrebbero recuperate e rese fruibili, andrebbe incentivato un turismo responsabile e sostenibile che ponga attenzione all'aspetto ecologico e di salvaguardia dell'ambiente, attraverso proposte ricreative che uniscano tra loro le molteplici sfaccettature di questi luoghi: dai peculiari caratteri ambientali, alle meravigliose attrattive culturali e storiche espresse dai numerosissimi monumenti e musei, ai ricercati e deliziosi prodotti enogastronomici del territorio. L'unione consapevole ed organizzata di tutti questi fattori è in grado di produrre un “mix d'offerta” che possa soddisfare il turista, sempre più bisognoso di fuggire dalle caotiche città alla ricerca: di scoprire “nuovi luoghi”, di relax e di “spazi verdi”, di praticare escursioni e attività ricreative, di degustare prodotti propri del luogo

58 Si vede a tal proposito il sito web dell'Associazione Remiera Euganea:

http://remieraeuganea.wix.com/; l'indirizzo Facebook: https://it-it.facebook.com/remiera.euganea. 59 Per gli eventi organizzati dalla Remiera Euganea si veda

visitato. Raggiungere questi obiettivi procurerebbe sicuramente una svolta nel turismo locale con un ritorno sia in termini economici sia di immagine, oltre che incentivare una nuova forma di turismo, che in Europa è già una consolidata realtà.

CAPITOLO 2