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ANALISI DELLA DESTINAZIONE TURISTICA

3.1 La destinazione turistica: il concetto e le caratteristiche

3.1.2 La prospettiva dell'offerta

Dal punto di vista dell'offerta, il concetto di destinazione turistica coincide con quello di località inteso come «l'insieme dei prodotti, servizi ed esperienze turistiche – complementari e interconnessi – realizzati e/o organizzati da una pluralità di produttori che svolgono la proprio attività, direttamente o indirettamente a valenza turistica, su un determinato territorio allo scopo di rispondere alla loro domanda di riferimento, attuale e/o potenziale, in modo proattivo più che reattivo/adattivo».168

Ne risulta che la destinazione è un «sistema organizzato, gestito secondo una determinata impostazione strategica e una chiara visione manageriale, di prodotti, attrattive, servizi ed esperienze capaci di attrarre flussi turistici all'interno di un certo luogo geografico più o meno esteso».169

165 Cfr. MANENTE M., CERATO M., “Destination management per creare valore”, in PECHLANER-WEIERMAIR, Op. cit., pp. 56-57.

166 Cit. MATZLER K., PECHLANER H., “Strategie di acquisizione per le destinazioni turistiche”, in PECHLANER-WEIERMAIR, Destination management, Op. cit., pag. 111.

167 Ibidem.

168 MARTINI U., “Da luoghi a destinazioni turistiche. Ipotesi di destination management nel turismo alpino”, in FRANCH (a cura di), Op. cit. pag. 71.

In relazione a questo tipo di ottica Tamma170 ritiene che la destinazione dovrebbe

essere studiata, non soltanto come luogo fisico definito, ma in quanto «sistema locale di offerta turistica (SLOT), ovvero un insieme di attività e fattori di attrattiva che, situati in uno spazio definito (sito, località, area), siano in grado di proporre un'offerta turistica articolata ed integrata, ossia rappresentino un sistema di ospitalità turistica specifica e distintiva che valorizza le risorse e la cultura locali».171

Dunque, Tamma concepisce la destinazione «come un sistema di offerta complesso in cui possono convivere e intrecciarsi molteplici prodotti e forme di aggregazione, e in cui l'interdipendenza economica e decisionale dei numerosi attori che ne fanno parte (…) può dar luogo a situazioni di coordinamento e integrazione diverse per grado e modalità».172

La destinazione è, pertanto, un luogo gestito dove è fondamentale la dimensione strategica e quella manageriale.

Appare chiaro quindi, che in quest'ottica, il sistema di offerta descrive gli attori, e le relazioni che questi intessono tra di loro, implicati in uno specifico prodotto turistico. A tal proposito Tamma propone un modello al quale può corrispondere il sistema di offerta, in base chiaramente alle diverse modalità di coordinamento e di integrazione instaurato tra gli operatori e le relative risorse, strutturato come segue:

one to one;

package;

network.173

Il modello one to one, ovvero di frammentazione, detto anche punto-punto, individua una destinazione che non dispone di una propria proposta sul mercato, ciò avviene quando tra operatori e le relative risorse vi è uno scarso livello di integrazione. Quindi la valorizzazione dell'offerta si ha prevalentemente per mezzo della domanda o di aziende isolate che operano in autonomia. Il visitatore è costretto a cercare da sé

WEIERMAIR K., Destination management, Op. cit., pag. 86.

170 Michele Tamma è docente nel dipartimento di Management dell'Università Ca' Foscari. 171 Cfr. TAMMA M., “Destination management: gestire prodotti e sistemi locali di offerta”, in:

Franch M. (a cura di), Destination management: Governare il turismo tra locale e globale, Torino, Giappichelli, 2002, pp. 11-38.

172 Per ulteriori approfondimenti si veda TAMMA M., Destination management, Op. cit., pag. 23. 173 TAMMA M., Ibidem, pag. 23 e ss.

tutti i servizi che gli interessano.

Il modello package, o di dipendenza, concerne nella posizione di leadership delle imprese, quali agenzie di incoming e tour operator, che creano e promuovono l'offerta turistica, togliendo la possibilità agli operatori locali di mettere in atto strategie per acquisire valore aggiunto. In questo caso il turista acquista un pacchetto predefinito, perdendo però la personalizzazione dell'esperienza.

Infine, il modello network, o di integrazione, corrisponde al sistema stesso: vale a dire a quella fitta rete di collaborazioni, di medio-lungo periodo, che vi possono essere tra gli operatori locali; creando un complesso intreccio di servizi connessi all'interno di una rete locale di offerta efficacie ed efficiente.174

In tale prospettiva la situazione ottimale sembra essere quella in cui la destinazione turistica viene concepita e gestita come se si trattasse di una rete inter-organizzativa governata, all'interno della quale si trova un'organizzazione guida con il compito di coordinare strategicamente le risorse e gli operatori presenti nella località. L'operare di questo organo farebbe emergere un sistema di offerta dalla struttura del territorio, cioè la destinazione, che sia competitivo rispetto alle località turistiche concorrenti e, in grado di attrarre flussi turistici adatti alle necessità di sopravvivenza della località.175

Nel caso di studio ivi trattato, i tour operator e le Agenzie di incoming sono

rappresentate dalla Società di navigazione, dalle Amministrazioni di ville e castelli ecc. che offrono appunto, un prodotto turistico che segue, ad eccezione di alcuni casi, i primi due modelli, mancando di quella forma di integrazione tra i vari operatori locali che tanto sarebbe necessaria per una migliore gestione del turismo locale di quest'area. Pertanto il turista acquista dei pacchetti, come ad esempio gli itinerari, che sono fissi e non flessibili alle ipotetiche esigenze del visitatore; inoltre non vi è un ampia rete di connessioni per le quali un turista sia incentivato a passare un weekend lungo, od una giornata fuori porta. Basti pensare al turismo straniero termale e curativo, il visitatore si trova a dover impegnare da se il proprio tempo libero, quando basterebbe invece organizzare un sistema di connessioni su più fronti; come 174 TAMMA M., Ibidem.

175 Cfr. GOLINELLI C.M., Il territorio sistema vitale. Verso un modello di analisi, Giappichelli, Torino, 2002.

ad esempio la possibilità di realizzare una “card” che sfrutti il trasporto ferroviario, che collega così facilmente moltissime città d'arte, a cominciare da Padova, Venezia, Vicenza, Battaglia Terme, Monselice; la possibilità di avere escursioni fluviali più adatte alle nuove esigenze del turismo, sulla scia del tanto conclamato turismo fluviale europeo, con agevolazioni per la visita dei siti culturali ed artistici e facilitazioni nei trasporti. Si tratta di tutta una serie di aspetti che metterebbero al primo posto la località e il suo valore culturale, che purtroppo non gode di una immagine unitaria e rappresentativa agli occhi di un ipotetico fruitore. Si tornerà ad analizzare questi aspetti, più avanti nella trattazione.

In conclusione, per quanto riguarda la prospettiva dell'offerta, solo l'agire congiunto da parte degli attori presenti in un determinato territorio garantisce l'unitarietà del prodotto turistico.