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3. ZENIT ARTI AUDIOVISIVE: ANALISI DI COMPETITOR E COMPARABLE

3.7. Best practices

3.7.2. Canali social (best practices valide per tutti)

• Preferire la creazione di pagine su pochi social mantenuti attivi rispetto al possesso di un elevato numero di profili non curati;

• Evitare il cross-posting;

• Pubblicare solo contenuti di qualità;

• Pianificare rubriche, in modo da dare appuntamenti fissi ai followers e abituarli quindi a cercare un determinato tipo di contenuto in una data ora o in un dato giorno;

• Strutturare al meglio il proprio piano di pubblicazione, studiando gli orari che ottengono risultati significativi;

• Scrivere sempre descrizioni complete ed esaustive;

• Utilizzare il proprio logo come immagine del profilo, dal momento che utilizzando un’altra immagine potrebbe essere difficoltoso collegare la pagina al brand;

• Scegliere un’unica lingua di pubblicazione e, semmai, scrivere i post che necessitano di essere tradotti in doppia lingua;

• Rispondere ai follower in tempi brevi.

150 Dall’analisi dei competitor svolta nel precedente capitolo, è facile vedere come il semplice fatto di possedere un profilo su molti social network non porti automaticamente più visibilità. Piuttosto, risulta importante saper mantenere attivi i propri canali di comunicazione e pubblicare contenuti accattivanti che attirino e sappiano mantenre l’attenzione del pubblico reale e potenziale. Facebook appare come il social network che viene curato di più, al contrario di Twitter e LinkedIn, che vengono più facilmente dimenticati. Se però si può accettare che LinkedIn venga attivato solo per gestire i propri annunci di lavoro, non ha senso aprire un profilo su Twitter senza avere l’intenzione di pubblicare con costanza contenuti. Il punto fondamentale appreso dallo studio dei vari competitor riguarda quindi innanzitutto la decisione di creare o meno un proprio profilo su una determinata piattaforma: non serve a nulla essere presenti dappertutto, ma è piuttosto importante il modo in cui si gestisce la propria presenza anche solo su pochi canali.

Tra i contenuti maggiormente pubblicati dalle case di produzione si trovano le fotografie realizzate durante le proiezioni dei film ai vari festival, ma a volte la bassa qualità di queste ultime sembra togliere loro importanza. Sarebbe doveroso rendere giustizia a questo tipo di contenuto, che comunica un avvenimento importante e che quindi deve catturare l’attenzione dei follower al massimo delle proprie potenzialità.

Un altro aspetto importante riguarda la completezza delle informazioni inserite su ogni singola pagina: i social sono spazi dove un brand, in questo caso una casa di produzione, può raccontare sé stessa, ma iniziare a raccontarsi senza essersi introdotta può portare questi ultimi a disinteressarsi e rivolgere altrove la propria attenzione.

Il tono di voce dei post, anche se formale e non caratterizzato dall’utilizzo di emoticon, dovrebbe comunque essere coinvolgente e non cadere in errori di stile quali l’utilizzo massivo del maiuscolo e della punteggiatura. Questo è un errore visto, ad esempio, sulle pagine social di My Boss Was, che attivava troppo spesso e senza alcun motivo apparente il tasto di caps lock.

Creare delle rubriche continuative (ad esempio [#robefighe in giro per il web], ideata da Aurora Meccanica) può essere un ottimo modo per mantenere alta l’attenzione di chi ha già scelto di seguire la pagina. Questo sarà possibile, però, solo tramite l’ideazione di appuntamenti di qualità, non troppo scontati, che portino gli utenti ad attendere il contenuto successivo.

151 È inoltre di fondamentale importanza l’attitudine a rispondere ai fan: questo non dev’essere fatto solamente quando questi ultimi pongono una domanda, ma anche quando si complimentano per il post o interagiscono in altro modo. Farsi percepire come presenti può aiutare ad instaurare un rapporto più duraturo e ad assicurarsi una certa fedeltà da parte di possibili spettatori.

3.7.2.1. Facebook

Su una pagina Facebook è molto importante possedere una url personalizzata, cosa che è stata fatta da tutti i competitor di Zenit Arti Audiovisive. Un’altra buona norma è lo sfruttamento del pulsante di call to action, personalizzabile a seconda delle proprie necessità, aspetto, anche questo, tenuto a mente dalle case di produzione prese in esame.

Nell’ottica di creare un percorso per il potenziale futuro spettatore, percorso che lo porterà alla scoperta a 360° di Zenit Arti Audiovisive, risulta ottima l’idea di sfruttare le tab di Facebook per pubblicizzare la presenza del brand su altri social. Questo è stato fatto unicamente da Aurora Meccanica, che ha collegato direttamente Facebook e Youtube, ma potrebbe essere fatto anche per Instagram, ad esempio.

È sempre buona norma ricordare che su Facebook è possibile e auspicabile mantenere una certa varietà di contenuti pubblicati, senza dimenticare di prediligere quelli che ottengono maggiore interesse da parte della propria community. Condividere unicamente articoli o immagini riguardanti le successive proiezioni dei documentari rischia di stancare i follower; al contrario si nota come immagini di backstage, trailer, foto inedite o video-interviste riescano a destare maggiormente l’interesse dei fan. Indyca ha avuto un approccio molto innovativo nel momento in cui ha deciso di condividere podcast.

Trovare un tipo di contenuto più originale da condividere può sicuramente essere un vantaggio in termini di engagement.

I competitor di Zenit Arti Audiovisive gestiscono, oltre alla pagina dedicata alla propria casa di produzione, anche pagine create per la promozione del singolo film. Questa iniziativa è utile laddove si voglia lanciare sul mercato un titolo maggiormente rispetto ad altri, ma bisogna sempre assicurarsi di avere sufficiente materiale per permettere a tutte le pagine possedute di vivere in modo autonomo le une dalle altre. È corretto sfruttare la notorietà, ad esempio, del profilo principale per rendere noti gli altri canali

152 tramite repost, ma non si deve cadere nell’errore di condividere gli stessi contenuti su tutte le pagine, cosa che renderebbe superflua la creazione di più profili.

3.7.2.2. Instagram

Instagram è la piattaforma ideale sulla quale pubblicare fotografie e video di alto livello, come fotogrammi tratti dai film o immagini di backstage o della locandina. Per dare subito un’idea di professionalità, è consigliabile sfruttare l’impaginazione a griglia del feed, come fatto ad esempio da My Boss Was. Inoltre, su Instagram è utile dividere tra immagini belle e professionali pubblicate come post e video o fotografie fatte in modo più spontaneo durante le proiezioni o la partecipazione ai festival pubblicate invece sottoforma di storia.

È necessario che i profili siano di tipo business: in questo modo ci sarà un link diretto ai contatti e sarà facile per un utente interessato dare voce ai suoi pensieri senza dover passare tramite il sito web.

L’utilizzo del geotag è consigliato qualora i membri della casa di produzione si trovino a un festival. In questo modo si può sottolineare la propria presenza a un evento taggandone il luogo.

Per quanto riguarda l’utilizzo di hashtag, sarebbe preferibile utilizzare quelli di brand o di settore, dal momento che quelli generalisti danno l’idea di voler solo aumentare in modo semplice la propria cerchia di follower, ma non di voler inserire i propri contenuti in collezioni di un livello adeguato a quello di una casa di produzione. È soprattutto importante utilizzare sempre hashtag contenenti il nome del brand.

3.7.2.3. Twitter

Twitter è un social che difficilmente viene tenuto aggiornato correttamente da parte dei competitor. Avendo esso bisogno di un elevato numero di condivisioni per essere considerato attivo, una buona norma da tenere in considerazione sarebbe quella di evitare l’apertura di un profilo su questa piattaforma se non si ha intenzione di curarne le

153 pubblicazioni o se, come successo per Aurora Meccanica, queste risultano senza senso e quasi frutto di un errore o un qualche tipo di test57.

Stefilm è stata l’unica tra le case di produzione a personalizzare il colore del proprio profilo su Twitter, cosa che renderebbe invece più curato l’aspetto della pagina e che potrebbe essere collegata al colore del logo.

3.7.2.4. LinkedIn

Se dal punto di vista delle pubblicazioni si può accettare che su LinkedIn non venga dato spazio a post, sicuramente è invece importante che le informazioni di brand su questa piattaforma siano esaustive e chiare, dal momento che è uno spazio professionale dove sia altri brand del settore che eventuali candidati per un posto di lavoro cercheranno dettagli sull’azienda.

3.7.2.5. Google My Business

L’unica nota da fare su Google My Business è sottolineare l’importanza del possedere una scheda rivendicata, in modo che un utente che effettua una ricerca sul celebre motore di ricerca possa avere immediatamente sottomano le principali informazioni.

57 Twitter è il social network con il più breve tempo di vita per ogni post, come rilevato ad alcune ricerche.

Ovviamente i risultati misurati sono una stima e ogni tweet deve considerarsi a sé stante e un caso singolo e indipendente dagli altri. Epipheo, “What is the lifespan of social media posts?”, https://epipheo.com/learn/what-is-the-lifespan-of-social-media-posts/ (ultimo accesso in data 15 agosto 2019)

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