Da Variazioni (1960 – 1961), in Variazioni Belliche, in A. Rosselli, L’opera
poetica, Milano, Mondadori, 2012. Una sola strofa di quattordici versi, di venti sillabe i
versi 3, 4 e 5; i restanti di diciassette sillabe con dialefe e sinalefe.
1 Per le cantate che si svolgevano nell’aria io rimavo ancora pienamente. Per l’avvoltoio che era la tua sinistra figura io ero decisa a combattere. Per i poveri ed i malati di mente che avvolgevano le loro sinistre figure di tra 5 le strade malate io cantavo ancora tarantella la tua camicia
è la più bella canzone della strada. Per le strade odoranti di benzina cercavamo nell’occhio del vicino la canzone preferita. Per quel tuo cuore che io largamente preferisco ad ogni altra burrasca io vado cantando amenamente delle 10 canzoni che non sono per il tuo orecchio casto da cantante
a divieto. Per il divieto che ci impedisce di continuare forse io perderò te ancora ed ancora – sinché le maree del bene e del male e di tutte le fandonie di cui è ricoperto questo vasto mondo avranno terminato il loro fischiare.
v. 1, Per la cantate che si svolgevano nell’aria: ritmo molto marcato dalle /k/, che accentua «il rigetto, la pulsione di distruzione»1 e dalle /t/, che denotano stallo,
arresto, sosta. L’elevazione si raggiunge nella /r/ finale. Dopo una breve panoramica, l’Io lirico si impossessa della scena, diventando così il protagonista. Il verso, dopo alcuni SN, chiude con un SV.
v. 2, pienamente: l’ampollosità della occlusiva labiale sorda, riempe di ricchezza il verso. Le nasali labiali e dentali /n/ e /m/ riconducono alla fusione materna.
vv. 2 – 3, Per l’avvoltoio che era la tua sinistra figura: le /v/ «fanno sì che domini la quiete e impongono una connotazione di godimento»2. Il protagonista è ora
l’avvoltoio, personaggio in cui si sdoppia l’Io lirico. Dopo una serie di SN, impulsi, sensazioni, il verso si chiude con un SV: era la tua sinistra / figura.
v. 3, io ero decisa a co mb attere : il nesso m + b trasporta sulla pagine il desiderio
di fusione materna e l’aspirazione di maternità, fertilità, abbondanza. La scena torna di nuovo nelle mani dell’Io lirico. Due SV – ero, combattere – trasportano sulla carta l’azione mancata, articolano il discorso.
v. 3 – 4, i m alati di m ente che a vv ol g evano le loro sinistr e f igu r e : riferimento ai
malati psicologici. La tematica della psicopatia è chiaramente esplicitata in questi versi. La /m/ indica poter fare, gioia maschile e materna, l’incontro, la fusione, il termine medio. Può anche voler dire a seconda del contesto inferiorità, debolezza, collera.3 Qui,
senza ombra di dubbio, riferisce tutta l’inadeguatezza del malato nei confronti della società, e la rabbia verso se stessi, l’incapacità di perdonarsi. Le /v/ «fanno sì che domini la quiete e impongono una connotazione di godimento»4, lo stesso effetto che
danno le /ʤ/. Il nesso /f – r/ indica la lotta o avversione5, in questo caso verso la
condizione di malato. Un solo AV che si trova nel mezzo di quattro SN: un impulso collegato alla malattia, alla mente, alle figure sinistre, le stesse apparse ai versi 2 e 3: la
tua sinistra figura.
vv. 5 – 6, di tra le strade malate io cantavo ancora tarantella la tua camicia è la
più bella canzone della strada: lentissima la lettura di questi versi. Le occlusive dentali
sorde fermano il ritmo, aperto e innalzato dalle /a/, e rallentato ulteriormente dalle doppie costrittive alveolari sonore /l/. Quattro /k/ segnano «il rigetto, la pulsione di distruzione»6. In questo verso c’è una maggioranza di SN legati ai referenti strada,
2 Ivi, p. 236. 3 Ivi, p. 228. 4 Ivi, p. 236. 5 Ivi, p. 228. 6 Ivi, p. 234.
malattia, tarantella, camicia, canzone. Le azioni mancate sono invece collegate a elementi positivi, come il canto e la bellezza.
v. 5, la tua camicia: potrebbe trattarsi dei metodi di sicurezza adottati nelle case di cura.
vv. 6 – 8, per le strade odoranti di benzina cercavamo nell’occhio del vicino la
canzone preferita: le /k/ indicano «il rigetto, la pulsione di distruzione»7, mentre la /ʧ/ fa
«sì che domini la quiete e impongono una connotazione di godimento»8. Cercavamo:
dal pronome essi al pronome noi. L’Io poetico si è inserito all’interno del gruppo precedentemente annunciato: quello dei matti e dei poveri, ulteriore dichiarazione della malattia.
v. 10, canzoni che non sono per il tuo orecchio casto da cantante: è riproposta anche qui la combinazione fonetica del verso 7, caratterizzata da molteplici /k/.
vv. 1 – 11, Per […] Per […] Per […] Per […] Per […] Per […]: come nella lirica precedente, in cui il Se segnava l’inizio di ogni enunciato, qui è il Per ad avere il ruolo di marcatore. Sono numerosissimi i SV che percorrono il testo: motilità mancate, azioni inespresse: svolgere, rimare, essere, avvolgere, cantare, cercare, preferire, andare, impedire, continuare, perdere, terminare, fischiare. Tra un enunciato e l’altro, i SV e i SN sembrano richiamarsi l’un l’altro: al verso 1: cantate – rimavo; ai versi 2 – 4: la tua
sinistra figura – le loro sinistre figure; al verso 6: strada – strade; ai versi 9 – 11: cantando – canzoni – cantante; al verso 11: divieto – divieti.
v. 12, perderò te ancora ed ancora: innalzamento nelle polivibranti /r/, che si ripresentano ben quattro volte. La /k/ indica rifiuto, devastazione.
v. 12, sinché: sino a che.
v. 14, fischiare: la /f/ seguita dalla /r/ indica un sentimento di lotta o avversione. Nel mezzo del termine si presenta un /k/: impulso di distruzione.
Una dichiarazione di malattia: l’Io lirico rientra nel gruppo dei malati e dei
7 Ibidem. 8 Ivi, p. 236.
poveri, e la sua testa è infestata dall’alternarsi del ronzio fastidioso del bene, del male, delle fandonie che rimbombano inarrestabili nella sua testa. Come una marea, invadono la sua psiche, e fischiano come il sibilo del vento, come un lamento tetro. Forse si tratta di un amore, un amore che fa cantare, un amore che l’Io lirico non può vivere a causa del divieto (v. 11): un divieto che è posto sino a quando la malattia non scomparirà, fino a quando la quiete non fermerà il moto ondoso del mondo. È noto che ai pazienti psichiatrici era vietato intrattenere rapporti erotici e sentimentali con altri pazienti.