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CAPITOLO 4. LA POLITICA INDUSTRIALE, SCIENTIFICA E TECNOLOGICA

4.7 Il capitale umano

Nei precedenti paragrafi è stato evidenziato, tra l‘altro, che il tasso di innovazione delle imprese brasiliane è relativamente basso e che i settori più innovativi, quali il farmaceutico e il software sono quelli che richiedono elevati volumi di conoscenze scientifiche. Si è anche ricordato che le imprese più innovative, presenti in tutti i settori dell‘economia, occupano personale relativamente più qualificato (più anni di studio) rispetto al resto delle imprese che compongono il sistema produttivo brasiliano. Ne deriva che la presenza di un sistema

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educativo efficiente e di qualità è rilevante per l‘analisi delle prospettive di sviluppo dell‘economia brasiliana110

.

Il sistema universitario brasiliano oggi si presenta come molto variegato con punte di eccellenza di livello internazionale. Nella classifica delle migliori università del mondo (Times Higher Education- World University Rankings 2011-12), le prime due università dell‘America Latina sono brasiliane, in particolare dello Stato di San Paolo: la USP e la UNICAMP111, ambedue pubbliche112, e che occupano la 178a posizione e tra la 276ae 300a rispettivamente113.

Sebbene il Brasile possegga due delle migliori università del Sud America e che, data la numerosità della sua popolazione, abbia il maggiore numero iscritti della regione in termini assoluti, il tasso (lordo) di immatricolazione all‘università114

si presenta relativamente basso se paragonato ai paesi più industrializzati. Come mostrato nella figura seguente, in Brasile il tasso di immatricolazione all‘università è passato dal 14,5% del 1999 al 34,7% del 2008 ma, pur tuttavia, il suo valore è più basso di quello sperimentato da alcuni dei paesi OCSE selezionati, come la Corea del Sud che presenta il valore più alto tra i paesi mostrati in figura 4.8115.

110 Va tuttavia ricordato che il ruolo della conoscenza e della sua diffusione non si limitato al loro impatto sulle

attività economiche ma investono altre problematiche, quali la povertà e le disuguaglianze, la violenza e i problemi connessi ai cambiamenti climatici, che richiedono una conoscenza diffusa per poter essere adeguatamente comprese e tradotte nella pratica politica (Schwartzman 2008).

111 Per una storia della USP e della UNICAMP si vedano i riferimenti in Morosini (2011)

112 Oltre alle due università pubbliche menzionate, occorre ricordare la presenza di eccellenze anche nel settore

privato. In particolare, la Pontificia Universidade Catolica do Rio de Janeiro (PUC-Rio) fondata nel 1946 e dove è stato creato il primo computer del paese, poi utilizzato per il censimento del 1960. Inoltre, tra le istituzioni private si ricorda la Fundação Getulio Vargas (FGV), costituita negli anni quaranta, dove sono presenti l‘Instituto Brasileiro de Economia e la Escola de Pos-Graduação em Economia. La FGV è stata la prima istituzione brasiliana ad elaborare metodi per il calcolo di indici di prezzo e per l‘elaborazione della contabilità nazionale, solo negli anni settanta divenuti di esclusiva competenza dell‘istituto nazionale di statistica (IBGE) (Schwartzman 2008).

113 Secondo la medesima classifica, in America Latina la terza università più importante è la Pontificia

Università Cattolica del Cile, che occupa la posizione compresa tra la 351 e la 400.

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Il tasso lordo di immatricolazione all‘università (gross enrollment rate) misura il rapporto tra il numero di iscritti all‘università (indipendentemente dall‘età) e la popolazione di età compresa tra 18 e 24 anni . Il tasso netto di immatricolazione ( net enrollment rate) è il rapporto tra il numero di iscritti all‘università di età compresa tra i 18 e i 24 anni e la popolazione compresa nella stessa fascia di età (World Bank- WDI 2011).

115 Contrariamente all‘esperienza brasiliana dove, come ricordato, sono stati realizzati già negli anni 50

investimenti nell‘educazione superiore, la Corea del Sud ha utilizzato un approccio sequenziale per lo sviluppo del suo sistema educativo. Negli anni cinquanta è stato agevolato l‘accesso alle scuole elementari, per adeguare la forza lavoro alle competenze richieste da un‘industria con produzioni intensive di lavoro. Negli sessanta, le politiche educative si sono orientate allo sviluppo dell‘istruzione secondaria e ai corsi di formazione tecnica, con il fine di adeguare le competenze della popolazione all‘incipiente modello economico basato su produzioni intensive di capitale e sulla chimica pesante. Infine, con la riforma della scuola del 1980, è stato ampliato l‘accesso all‘istruzione universitaria e, negli stessi anni, la Corea del Sud ha rafforzato il suo processo di specializzazione verso settori ad alto contenuto tecnologico.

L‘esperienza del Brasile è molto più simile a quella dell‘India. Come si può vedere in figura 4.8, anche l‘India presenta un tasso di immatricolazione relativamente basso che, nel 2008, è pari al 13,5%. L‘India, subito dopo l‘indipendenza dal Regno Unito (nel 1947), ha orientato le proprie politiche verso l‘istruzione terziaria e nella

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Figura 4.24. Tasso di immatricolazione* all’università – paesi selezionati, 1999 e 2008 (%)

Note: * Rapporto tra il numero di iscritti all’università (indipendentemente dall’età) e la popolazione di età compresa tra 18 e 24 anni

Fonte: nostre elaborazioni su dati World Bank-WDI (2011)

Il Brasile presenta tra i più bassi tassi di immatricolazione universitaria anche a livello regionale, come mostrato nella figura seguente che confronta i tassi di immatricolazione universitaria dei sette principali paesi dell‘America Latina. Sebbene nel periodo compreso tra il 1999 e il 2008 il Brasile abbia mostrato un performance migliore di quella di paesi come il Perù e la Colombia, il suo tasso di immatricolazione rimane più basso di quello del Cile, dell‘Argentina e del Venezuela, che nel 2008 presentavano un valore di 54,8%, 69,4% e 78,6% rispettivamente.

scienza e tecnologia, creando negli anni cinquanta i primi Indian Institute of Technology (IIT), istituti oggi considerati tra i migliori al mondo nel settore dell‘ingegneria (Rodriguez et al 2008)

103,6 85,4 75,8 74,7 70,7 66,0 61,5 57,0 54,2 34,7 22,4 13,5 0 20 40 60 80 100 120 2008 1999

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Figura 4.25. LAC-7: Tasso di immatricolazione* all’università, 1999 e 2008 (%)

Note: * Rapporto tra il numero di iscritti all’università (indipendentemente dall’età) e la popolazione di età compresa tra 18 e 24 anni

Fonte: nostre elaborazioni su dati World Bank-WDI (2011)

I valori presentati nella figura 4.9 sembrano contraddire quanto detto finora e le analisi dei paragrafi precedenti. Nel paragrafo sulle attività di ricerca e sviluppo e i brevetti, è stato infatti chiarito che il Brasile effettua una spesa in R&S (in rapporto la PIL) più alta della media dei paesi dell‘America Latina, e che la spesa pubblica in R&S è diretta principalmente verso le Università e i centri di ricerca superiori. Inoltre, in questo paragrafo si è ricordato che il Brasile possiede quelle che, a livello internazionale, sono considerate le migliori università della regione.

Secondo il rapporto FAPESP (2011), che si focalizza sui temi dell‘università e della scuola in Brasile, i problemi peculiari del sistema educativo brasiliano che possono spiegare le dinamiche esposte in precedenza e, quindi, i bassi tassi di iscrizione universitaria, possono essere ricondotti a tre cause116:

1) Le disparità nella distribuzione del reddito: coerentemente con la teoria e l‘evidenza empirica, in un paese come il Brasile caratterizzato da elevate disuguaglianze di

116 Si veda il riquadro 3 in appendice di capitolo per un approfondimento sul sistema universitario e scolastico

brasiliano. 78,6 69,4 54,8 35,4 34,5 34,4 27,2 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90

Venezuela Argentina Cile Colombia Perù Brasile Messico

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reddito, i giovani provenienti dalle famiglie meno abbienti incontrano maggiori difficoltà ad accedere all‘istruzione;

2) La composizione strutturale del sistema educativo (università e scuole secondarie pubbliche e private): le università che offrono corsi di laurea e post-laurea di elevati standard qualitativi e che conducono attività di ricerca all‘avanguardia sono pubbliche, e per accedervi è necessario superare un concorso relativamente molto selettivo che, quindi, richiede una buona preparazione di base acquisita nella scuola secondaria; 3) La qualità dell‘insegnamento della scuola secondaria: come chiarito in appendice di

capitolo, la scuola secondaria brasiliana presenta standard qualitativi relativamente insoddisfacenti. Inoltre, è possibile affermare che, in media, le scuole secondarie

private offrono una preparazione migliore delle scuole pubbliche.

La presenza di elevate disparità nella distribuzione del reddito consente solo ad una minoranza degli studenti di frequentare scuole secondarie (private) che, offrendo una preparazione di qualità, aumenta la probabilità di accesso alle migliori università del paese che, come ricordato, sono pubbliche. Il caso dell‘UNICAMP, università pubblica e seconda dell‘America Latina, aiuta a comprendere meglio la distorsione del sistema scolastico brasiliano. Nella tabella 4.7, si può vedere come solo il 10% degli studenti proviene da una famiglia a basso reddito e solo il 27% ha frequentato una scuola secondaria pubblica.

Tabella 4.29. Caratteristiche socio-economiche degli studenti universitari all’UNICAMP, Stato di SP e Brasile (% studenti in età universitaria)

Fonte: Rodriguez et al (2008), su dati Pedrosa (2006)

Come ricordato, tra gli obiettivi delle politiche industriali figura il rafforzamento di settori che richiedono personale altamente qualificato. Sebbene in Brasile siano presenti strutture universitarie e centri di ricerca che consentirebbero la formazione di nuovi specialisti e scienziati, i problemi del sistema educativo brasiliano ora richiamati non consentono a tutti di accedere a queste strutture. Sebbene il Governo brasiliano abbia lanciato programmi per

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aumentare l‘accesso all‘università, da un lato, ed ―importare‖ personale qualificato dall‘estero117

, e sebbene negli anni recenti le disparità nella distribuzione del reddito abbiano fatto registrare dei miglioramenti, come chiarito nel primo capitolo, esse rimangono relativamente elevate. Per quanto detto in questo paragrafo, i problemi strutturali del sistema scolastico possono limitare la formazione di capitale umano necessario al Brasile a raccogliere le sfide del futuro.