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Negli ultimi decenni è stata proposta, in alternativa ad un turismo di massa (tipico del mondo occidentale evoluto), una differente forma di turismo basata sulla sostenibilità.

Il concetto di sostenibilità, applicato al turismo, definisce l‘attività turistica come un‘attività con un elevato livello di responsabilità sociale ed ecologica. Più in dettaglio il turismo sostenibile può essere definito come un insieme di attività che gestiscono le risorse esistenti in modo tale da soddisfare i bisogni sociali, economici ed estetici, mantenendo l‘integrità culturale, i processi ecologici essenziali, la diversità biologica e i sistemi di supporto alla vita.

Quattro sono gli elementi portanti del turismo sostenibile (Confalonieri, 2008): soddisfazione dei visitatori in relazione al prodotto turistico;

1)

economicità delle imprese (redditività delle iniziative, possibilità di 2)

reinvestimento degli utili, crescita dimensionale); accettazione da parte della comunità ospitante; 3)

difesa e tutela dell‘ambiente. 4)

Il turismo sostenibile quindi non è uno specifico segmento della domanda dell‘offerta turistica ma un obiettivo perseguibile da qualsiasi tipologia di turismo.

La sostenibilità si pone fra due tendenze per certi aspetti opposte, la conservazione e lo sviluppo; rappresenta una via intermedia in quanto tiene conto dell‘importanza dello sviluppo per il miglioramento delle condizioni della vita dell‘uomo, ma nello stesso tempo si pone come rottura rispetto alla tradizionale mentalità di crescita economica e di sfruttamento delle risorse. (Confalonieri, 2008)

Molti enti internazionali e associazioni hanno introdotto nel tempo concetti e raccomandazioni in relazione alla sostenibilità e del turismo sostenibile.

La sostenibilità e lo sviluppo sono stati studiati fin dal 1972 con la Conferenza delle Nazioni Unite sull‘ambiente a Stoccolma. In particolare la conferenza ha tracciato linee guida per i ministri dell‘ambiente dei Paesi aderenti all‘iniziativa.

Il 1987 è una tappa fondamentale sul percorso della sostenibilità, con la pubblicazione da parte delle Nazioni Unite del rapporto Brundtland (noto come Our Common Future) che precisa per la prima volta il concetto di sviluppo sostenibile definendolo come uno sviluppo che è in grado di soddisfare i bisogni della generazione presente, senza compromettere la possibilità che le generazioni future riescano a soddisfare i propri (United Nations, 1987).

Il concetto di sostenibilità è stato poi proposto anche per il turismo e l‘UNWTO nel 1988 lo ha definito così: ―Lo sviluppo sostenibile del turismo va incontro ai bisogni dei turisti e delle aree ospitanti attuali e allo stesso tempo protegge e migliora le opportunità per il futuro. Esso deve essere il principio guida per una gestione delle risorse tale che i bisogni economici, sociali ed estetici siano soddisfatti e contemporaneamente possano essere preservati l‘integrità culturale, gli equilibri fondamentali della natura, la biodiversità e il sostegno al miglioramento della qualità di vita‖ (Confalonieri, 2008, p. 14).

Un altro momento di fondamentale importanza per la sostenibilità è rappresentato dal Summit Mondiale di Rio de Janeiro del 1992, sia per la ―dichiarazione di Rio sull‘Ambiente e lo Sviluppo‖, sia per la cosiddetta ―Agenda 21‖. I partecipanti alla conferenza hanno sottoscritto cinque basilari documenti:

la dichiarazione di Rio de Janeiro su Ambiente e Sviluppo; 1)

la dichiarazione di Principio sulle Foreste; 2)

la convenzione sui Cambiamenti Climatici; 3)

la convenzione sulle Biodiversità; 4)

l‘Agenda 21. 5)

La prima definisce i diritti, le responsabilità e i doveri delle nazioni per quanto riguarda lo sviluppo sostenibile, mentre l‘Agenda 21 pone lo sviluppo sostenibile come prospettiva da perseguire per tutti i popoli.

Nel 1995 l‘OMT, l‘Earth Council13

e il World Tourism and Travel Council (WTTC)14 propongono l‘Agenda 21 anche per l‘industria del turismo, che aggiunge i seguenti principi:

13

Organizzazione internazionale non governativa fondata in Svizzera. Ha il compito di supportare le organizzazioni impegnate in iniziative di sostenibilità. (http://earthcouncilalliance.org)

- il turismo deve contribuire alla conservazione, alla protezione e al ripristino degli ecosistemi della terra;

- I viaggi e il turismo devono basarsi su modelli di consumo e di produzione sostenibili;

- Lo sviluppo turistico deve riconoscere ed appoggiare l‘identità, la cultura e gli interessi delle popolazioni locali;

Successivamente, sempre nel 1995, viene prodotta la Carta per un turismo sostenibile, documento compilato dalla Conferenza Mondiale sul Turismo Sostenibile, tenutasi a Lanzarote (Canarie), che fissa dei punti fermi sulla sostenibilità del turismo.

A livello nazionale, invece, bisogna ricordare nel 1997 la ―Carta d‘Identità per i viaggi sostenibili‖, redatta da una federazione di enti operanti nel no profit che ha dato vita, nel 1998, all‘Associazione Italiana Turismo Responsabile15

.

Nel 2002 infine c‘è stato il Summit Mondiale sullo Sviluppo Sostenibile a Johannesburg sempre per favorire lo sviluppo sostenibile, per migliorare le condizioni di vita di certe popolazioni e per proteggere l‘ambiente (Confalonieri, 2008).

In generale nelle città turistiche, sarebbe opportuno che le politiche urbane fossero ispirate ai principi dello sviluppo sostenibile, al fine di:

attuare una pianificazione integrata delle diverse attività produttive e delle reti 1)

di trasporto secondo una visione olistica e non contingente;

mantenere i processi ecologici essenziali per la salute dei residenti e dei 2)

visitatori;

proteggere il patrimonio culturale e naturale che rappresenta la storia e 3)

l‘immagine della città.

Il turismo può rispettare tutti e tre i principi della sostenibilità urbana, a patto di impostare uno sviluppo turistico durevole nel tempo, che tragga la sua forza e la sua capacità di attrazione dalla qualità e dalla unicità dell‘ambiente culturale e naturale proprio di ogni singola città; con una pianificazione oculata il turismo può anche contribuire a migliorare la sostenibilità urbana.

15 Turismo attuato secondo principi di giustizia sociale ed economica, nel pieno rispetto dell‘ambiente e

delle culture. Il turismo responsabile riconosce la centralità della comunità locale ospitante e il suo diritto a essere protagonista nello sviluppo turistico sostenibile e socialmente responsabile del proprio territorio. Opera favorendo la positiva interazione tra industria del turismo, comunità locali e viaggiatori (www.aitr.org).

I fattori principali che promuovono la sostenibilità turistica sono il mantenimento del senso di appartenenza, il riconoscimento socio-culturale con l‘ambiente urbano, e la qualità della sua identità e dell‘immagine che si formano i residenti e i turisti (Romei, 2008).

Il ciclo di vita di una destinazione turistica prevede varie fasi: esplorazione, coinvolgimento, sviluppo, consolidamento, stagnazione, rinnovamento. Lo studio degli impatti ambientali e sociali di ogni fase è necessario per acquisire una conoscenza dinamica della capacità di carico e di accoglienza di ogni città, essenziale per mantenere nel tempo la sostenibilità dell‘attività turistica.

L‘obiettivo del turismo sostenibile è quindi quello di attenuare il contrasto tra turismo di massa e qualità dell‘ambiente urbano. Per l‘offerta turistica significa conciliare un buon rapporto qualità/prezzo con la conservazione delle qualità sistemiche. Ai turisti invece è richiesta maggiore sensibilità e responsabilità verso l‘ambiente e l‘adozione di comportamenti più attenti alla sostenibilità sociale e ambientale. Il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha sottolineato: ―Noi dobbiamo cambiare i nostri modi di vita e ripensare il nostro ruolo di viaggiatori‖ (Comité 2116, 2008).

Necessario è anche mantenere integro l‘ecosistema urbano, perché esso rappresenta uno dei principali motivi di attrazione nella scelta dei viaggi turistici assieme alla storia, alla cultura e ai monumenti artistici delle città (Romei, 2008).