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Il Molise: agire oggi per programmare il futuro

3.7 Casalciprno wall drawings – un Museo a cielo aperto

Il progetto di intervento pittorico di sei artisti contemporanei all'interno del centro urbano di Casalciprano ha permesso il recupero e la decorazione di molte facciate di antichi edifici e rappresenta un'importante esperienza di integrazione tra la storia e il presente, in un dialogo fecondo tra la presenza architettonica di costruzioni che hanno attraversato il tempo e il linguaggio complesso dell'arte dei nostri tempi.

La realizzazione di questo affascinante e difficile confronto è stata infatti preceduta da un lungo studio da parte degli artisti che si sono documentati sulla storia e le tradizioni del luogo, pensando e realizzando ogni opera senza un eccesso della sua presenza visiva e cromatica e come un completamento dello nucleo civico e della conformazione delle case, nel pieno rispetto dell'assetto di uno spazio delicato e di grande suggestione in cui cultura e natura entrano in un rapporto speciale.

La bellezza di uno di quegli antichi borghi italiani, così cari a Pasolini, è stata così valorizzata da un'opera che per esplicita volontà degli artisti è stata arricchita dal rapporto speciale con la popolazione di Casalciprano che ha partecipato attivamente al loro lavoro in un evento che ha superato la semplice decorazione per toccare una dimensione non solo performativa e antropologica, ma anche di grande compartecipazione umana.

Il progetto ha visto collaborare sei pittori che vivono a Roma ma che hanno tenuto importanti mostre personali e collettive in Italia e all'estero, artisti che non formano un vero gruppo ma che hanno condiviso esperienze di vita e di arte con una visione fatta di diverse personalità, ma coerente nel mosaico delle sue differenze. In questo modo il complesso delle facciate dipinte costituisce vero e proprio un museo all’aperto di public art ispirato al dialogo ideale tra i linguaggi visivi e l’immaginario del nostro presente da una parte e la tradizione rurale e l’eredità della cultura contadina, familiare e religiosa dall’altra.

Questo confronto tra passato e contemporaneità è basato su un profondo rispetto di quella tradizione che viene rinnovata ed esaltata attraverso la rielaborazione operata dai codici dell’arte di oggi, in un reciproco scambio di suggestioni, valori e rappresentazioni.

Da questo dialogo è nata una fusione unica e affascinante tra natura, storia e creatività che rende oggi Casalciprano un esempio importante per uno sviluppo del territorio declinato con una chiave culturale che può dare anche significativi riscontri economici creando interesse turistico e posti di lavoro.

Nel percorso delle facciate incontriamo così l’atmosfera misteriosa dei boschi bifernini di Francesco Cervelli che dialoga con il paesaggio su cui si affaccia la

piazzetta della casa che ha decorato, in un effetto illusionistico che immerge lo spettatore nel suo spazio visivo e nella sua vibrazione di verdi; il recupero degli antichi giochi di Marco Colazzo che mette in evidenza il suo vecchio giocattolo con raffinata ironia e forza di sintesi iconica attraverso lo spazio chiaro del fondo percorso da elementi sferici di memoria optical che accendono l'ambiente circostante come dischi luminosi; le memorie dell'infanzia di Mauro Di Silvestre che ha utilizzato l'antica foto di un bambino di Casalciprano e l'elemento decorativo di una vecchia balaustra in ferro del paese per creare una suggestiva tessitura ornamentale giocata sulle variazioni del rosso; i falciatori giganti di Stefania Fabrizi che, con un omaggio a Mario Sironi e alla tradizione della grande pittura murale del novecento, si

impongono con la loro energia in bianco e nero sulla luce dorata del campo di grano, esaltando nella loro sintetica monumentalità la dignità e la potenza del lavoro umano; il ponte tra vecchio e nuovo, tra volto e paesaggio, di Adriano Nardi che colloca l'inserto glamour e pop del ritratto di Kate Moss sullo sfondo della veduta di Casalciprano, costruendo l'intera opera attraverso scansioni geometrico-cromatiche in cui compaiono sinteticamente le icone della sua tradizione religiosa e rurale per mettere in relazione la storia e il presente; il ludico accostamento di macchinari di Marco Verrelli che per celebrare la tradizione contadina del luogo, col suo stile “precisionista” ha dipinto, un vecchio trattore guidato da un manichino da crash-test, inserendo così un elemento di enigma metafisico nel contesto dello spazio civico.

Così anche nelle due facciate realizzate in collaborazione da tutti gli artisti si sovrappongono memorie del luogo, apparati liturgici, figure di anziane, santi e cerimonie religiose, tubature da irrigazione e cascate, il sole e citazioni dalla storia dell'arte, in una riuscita armonia tra le diverse visioni e gli stili che crea un connubio felice con la storia e il contesto urbano di Casalciprano.

3.7.1 Sei artisti, sei anni dopo

Il comune di Casalciprano (CB), inaugura la sua nuova Galleria Civica d’arte Contemporanea nei suggestivi spazi, da poco restaurati, di Palazzo Montalbò, con una mostra collettiva che dopo sei anni presenta Francesco Cervelli, Marco Colazzo, Mauro Di Silvestre, Stefania Fabrizi, Adriano Nardi, Marco Verrelli, i sei pittori di area romana che nel 2010 hanno realizzato le grandi opere murali del Museo della Tradizione Contadina sulle facciate di diversi edifici cittadini del borgo molisano.

L’esposizione inaugurale raccoglie dunque i bozzetti e i cartoni preparatori per i grandi murali dei sei artisti, insieme a opere della loro recente produzione, per collegare questo nuovo progetto a quello del 2010 e per mettere in evidenza la vocazione per l’arte contemporanea di Casalciprano che con la nuova galleria intende presentare periodicamente artisti italiani e internazionali, anche con progetti site specific realizzati appositamente per gli spazi di Palazzo Montalbò.

La mostra apre tra l’altro una nuova collaborazione tra il Comune di Casalciprano e l’ARATRO, il centro d’arte contemporanea dell’Università del Molise per la realizzazione di progetti congiunti e intende rappresentare il completamento del grande intervento che ha contribuito a valorizzare il bellissimo centro storico di Casalciprano con un imponente lavoro di recupero di molte facciate dei palazzi all’interno del quale si sono inseriti i lavori pittorici murali dei sei artisti.

Il titolo Sei pittori sei anni dopo vuole così sottolineare questa continuità, con una mostra che, con gli stessi sei artisti, riprende proprio sei anni dopo il grande intervento di arte urbana del 2010, in una continuità tra gli spazi esterni del centro civico, che rappresentano un vero e proprio museo all’aperto, e i nuovi spazi interni della galleria civica che ne costituiscono una prosecuzione fisica e concettuale.

Le opere dei sei artisti che, in chiave assolutamente contemporanea, dialogavano con le tradizioni rurali e religiose, con il lavoro dei campi, con le memorie familiari e con la natura di Casalciprano si rapportano dunque con opere più recenti in un allestimento dove ogni artista avrà a disposizione una sala della nuova galleria creando un percorso serrato e affascinante tra le opere d’arte e i suggestivi spazi di Palazzo Montalbò.

Capitolo 4

Mappe di comunità: buone pratiche per la