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1.La storia della Fiat

La Fiat, ovvero “Fabbrica italiana automobili Torino”, è una società costituita nei primi mesi del 1899 dalla volontà di un gruppo di aristocratici, imprenditori e professionisti torinesi (tra cui Giovanni Agnelli) di costituire in Italia la prima azienda automobilistica in larga scala.

Dopo un primo periodo di difficoltà, segnato da diverse ricapitalizzazioni, la proprietà della società viene assunta quasi esclusivamente da Giovanni Agnelli, ed è proprio in questi anni che la Fiat inizia a imporsi nel mercato italiano e a conquistare una fetta importante di mercato negli Stati Uniti.

Con la prima guerra mondiale, la produzione si orienta anche nel settore bellico, siderurgico e ferroviario, ed attraverso una linea di pensiero basata sul “fordismo”, ovvero sulla divisione del lavoro e delle mansioni, inizia la produzione in grande serie. Nel dopo guerra la vita in Italia è segnata da intensi contrasti politici e sociali. Questi infatti risulteranno essere anni molto difficili per la società torinese, in cui deve attuare una attenta gestione dei costi.

Superata la crisi nel '23 viene inaugurato lo stabilimento del Lingotto, simbolo della Fiat e della produzione di massa, con l'uscita di numerosi modelli.

I primi anni trenta rappresentano anni di forte crescita, caratterizzati da un consolidamento della struttura produttiva e da una forte espansione sui mercati esteri soprattutto in Francia e Spagna.

Nel '39 viene aperto lo stabilimento di Mirafiori, con l'obiettivo di incrementare ulteriormente la produzione puntando su modelli di piccola cilindrata adatti a tutti. Con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, la Fiat deve convertire nuovamente la sua produzione ai fini bellici.

Viene così ridotta drasticamente la produzione di automobili e incrementata di cinque volte quella di camion, corazzati, aeroplani e motori marini.

col regime fascista, la presidenza viene assunta da Vittorio Valletta che riesce a risollevare l'azienda dalla difficile situazione post-bellica.

Riprende così la produzione automobilistica, con alcuni esemplari di grande successo, e continua quella di trattori, aeroplani e grandi motori navali.

Gli anni '50 e '60 rappresentano gli anni del boom economico e della definitiva motorizzazione di massa.

Nel 1966 l'Avvocato Giovanni Agnelli, nipote del fondatore, diventa il nuovo presidente della società. Con lui vengono realizzati anche diversi impianti nell'Italia meridionale e inizia una progressiva acquisizione di altre aziende automobilistiche italiane tra cui la Lancia e Sefac-Ferrari.

Sempre in questi anni la Fiat inizia il processo di decentramento gestionale, che trasformerà l'azienda in una holding di tipo industriale.

Tra le prime società costituite troviamo Fiat Macchine Movimento Terra, Fiat Engineering e Iveco.

Alla fine degli anni '70 avremo così una struttura composta da: Fiat Auto (che intanto ha raggruppato i marchi Fiat, Lancia, Autobianchi e Abarth), Fiat Avio, Fiat Ferroviaria e Fiat Trattori.

Negli anni '90 per affrontare la competizione internazionale il Gruppo Fiat adotta una strategia orientata su più direttrici, da un lato investe nell'innovazione del prodotto, del processo e sulla nuova ricerca di mercati extraeuropei, dall'altro attua un nuovo piano di concentrazione di costi e ristrutturazione interna.

L'ultimo decennio è caratterizzato da profondi cambiamenti, e nel 2003 con la morte di Giovanni Agnelli, la presidenza passa al fratello Umberto, che, morto l'anno successivo, lascia il proprio posto prima a Montezemolo e poi a John Elkann.

Nel 2007 nasce Fiat Group Automobiles (FGA) in sostituzione di Fiat Auto Spa, mentre nel 2009, grazie all'alleanza con Chrysler Group, si assiste al ritorno nel mercato statunitense.

Infine, il 16 settembre 2010 l'assemblea dei soci approva il progetto di scissione parziale proporzionale di Fiat S.p.a a favore di Fiat Industrial S.p.a..

Gli anni 2000 rappresentano anche gli anni dell'ascesa di Marchionne in Fiat, che entrato a far parte nel 2003 nel consiglio di amministrazione del Lingotto Fiat su designazione di Umberto Agnelli, lo vedono poi divenire Amministratore delegato del

Gruppo Fiat (nel 2004), presidente di CNH (2005), Amministratore delegato di Chrysler (2009) e infine presidente di Chrysler e Fiat Industrial S.p.a. (2011).

Marchionne si ispira al concetto di leadership basato su cinque pilastri fondamentali: 1) meritocrazia;

2) cambiamento; 3) competizione;

4) risultati operativi in linea con la migliore concorrenza; 5) credibilità.

La mission aziendale è quindi attualmente rappresentata dalla progettazione, costruzione e vendita di veicoli di grande diffusione con i marchi generalisti Fiat, Alfa Romeo, Lancia, Abarth, Fiat Professional, oltre che allo sviluppo di automobili di lusso e sportive con i brand Ferrari e Maserati.

L'azienda ha accresciuto la sua presenza globale attraverso l'alleanza con Chrysler, la cui gamma contiene una pluralità di marchi, tra cui i più impostanti sono: Chrysler, Jeep, Dodge, Ram.

Dopo la sua acquisizione, Fiat S.p.a., sta completando rapidamente l'integrazione tra le due aziende, visto che insieme riescono a formare un gruppo forte e competitivo che nel 2012 ha venduto più di sette milioni di veicoli.

Questa alleanza le ha infatti permesso di diventare un'azienda multinazionale, con una presenza diversificata in tutto il mondo.

I valori del nuovo Gruppo, su cui si basa l'ambiente di controllo, e la relativa mission prevedono, affidabilità, spirito competitivo, integrità, velocità di decisione, passione, energia di raggiungere gli obiettivi, trasparenza, senso di responsabilità, condivisione di informazione e meriti, impegno a far crescere gli altri e a trattare tutti con dignità ed equità.

2.La struttura del Gruppo Fiat

Prima di analizzare l'attuale struttura societaria, occorre ripercorrere brevemente l'evoluzione del Gruppo Fiat prima della scissione.

dell'industria automobilistica europea.

Fin dalla sua costituzione, le caratteristiche più salienti sono state una forte propensione all'innovazione e una spiccata proiezione internazionale.

La sua struttura organizzativa è frutto di una lunga evoluzione iniziata sin dai suoi primi anni di vita.

La Fiat, infatti, si costituisce come gruppo diversificato, anche se con netta prevalenza di attività automobilistiche, e presenta una struttura gerarchica, accentrata e integrata verticalmente.

Gli anni del dopo guerra ('45-'70), rappresentano un periodo di crescita elevata, ma con la crisi petrolifera del '73, si assiste ad una profonda riorganizzazione, che prevede nello stesso anno, la creazione di tre gruppi operativi: automobili, veicoli industriali, attività diversificate.

Il 1° gennaio del '79, Fiat s.p.a. si trasforma in una holding mista, con un controllo azionario e finanziario su un complesso di società industriali autonome nei rispettivi mercati, con l'obiettivo di riacquistare efficienza.

Si assiste anche al ritiro in alcune aree di mercato in perdita, in modo tale da concentrare la propria attività solo nelle aree strategiche.

Dopo una crescita elevata negli anni'80, la situazione economica del gruppo inizia a peggiorare e le difficoltà rimangono vive fino ai primi anni 2000.

Nel 2002 la Fiat Auto spa viene riorganizzata in Strategic Business Unit (SBU), aventi maggiore autonomia rispetto al passato, con l'obiettivo di snellire le procedure decisionali.

Nel 2005 una nuova trasformazione risulta essere completata, con l'abbandono delle SBU in cui era stato diviso il settore automobili. Questo nuovo modello prevede un nuovo ruolo al management, una maggiore importanza all'innovazione tecnologica, alla competitività globale e alla ricerca e sviluppo.

Passando alla visione del gruppo, attraverso un Flow Chart, si delinea quindi la composizione del gruppo prima della scissione del 2011. (Fonte www.fiatspa.com)

Il 1° gennaio 2011 è avvenuta la scissione parziale da Fiat Group della produzione di macchine agricole e industriali, che ha portato alla formazione di due nuovi gruppi industriali: Fiat Spa e Fiat Industrial Spa.

Passando anche adesso alla suddivisione del gruppo (tramite il Flow Chart) si osserva:

(Fonte www.fiatindustrial.com)

In relazione alla mission dei due gruppi si evidenzia che: Fiat Spa è un gruppo industriale globale che con le sue aziende progetta, costruisce e commercializza automobili con i relativi componenti e sistemi di produzione.

Grazie anche alla partnership con Chrysler, dispone di una base produttiva e commerciale di dimensioni adeguate per essere un costruttore competitivo a livello mondiale.

Fiat Industrial Spa, è invece un gruppo leader globale nel campo dei capital goods, che con le sue aziende progetta, costruisce e commercializza veicoli industriali, autobus, veicoli speciali, trattori, macchine per l'agricoltura e per le costruzioni oltre ai relativi motori e trasmissioni e a motori per le applicazioni marine.

3.Posizionamento, quote di mercato e risultati economici pre-scissione

Il posizionamento consiste nel definire l'offerta e l'immagine di un'impresa in modo tale da consentirle di occupare una posizione distinta e apprezzata nel mercato obiettivo,

ovvero il posizionamento attiene alla percezione che il cliente ha del prodotto o servizio offerto da un'impresa in confronto con quelli della concorrenza.

Fiat nasce, fin da sempre, come società produttrice di automobili accessibili a tutti e già nel 1965 si colloca anche nel segmento di auto sportive.

Mantiene nel tempo un posizionamento basato sulla tradizione e su una concezione di auto sportiva-familiare.

Dal 2000 cambia leggermente tale posizionamento, concentrandosi anche sui giovani, con auto più moderne e di prezzo più elevato, mantenendo sempre le caratteristiche tradizionali.

C'è quindi uno spostamento, in alcuni casi anche drastico, da un'auto classica di dimensioni medio-piccole, familiare e a basso costo, ad un'auto più moderna, rivolta a un segmento giovanile, di maggiori dimensioni e a prezzi più elevati, mantenendo le caratteristiche dell'Italian style: “il nostro spirito è di rispecchiare la tradizione del made in Italy, ed in giro per il mondo il made in Italy rappresenta un posizionamento medio- alto”.

Fiat Group possiede attualmente un portafoglio di brand diversificato in base alla tipologia di prodotto e area geografica: nel settore automobili possiede: Fiat, Alfa Romeo, Lancia, Fiat Professional, Abarth, Ferrari e Maserati.

Come detto dal 2011, possiede anche Chrysler e i marchi ad essa associati.

Recente è anche l'impegno sul fronte della mobilità ecologica e sostenibile, diventato adesso parte integrante della strategia di business.

Passando alle quote di mercato possedute prima della scissione, partiamo dall'analisi del mercato interno per poi analizzare la quota europea.

Dal grafico emergono le problematiche legate ad una situazione di crisi finanziaria, che ha portato oltre ad un aumento del livello dell'indebitamento anche ad una riduzione della quota sul mercato nazionale.

Le cause sono da ricercarsi nell'ampia diversificazione, nell'incertezza strategica nel ruolo del settore auto e nelle politiche inadeguate.

Queste problematiche si sono poi riscontrate anche a livello europeo dove le quote della Fiat Auto sono costantemente diminuite nell'ultimo decennio.

Infine, analizzando velocemente i dati economici pre-scissione (analizzati nel dettaglio nel successivo capitolo dell'elaborato) si rileva:

(Fonte www.fiatgroup.com)

un incremento dei ricavi netti del Gruppo in crescita del 12.3% rispetto al 2009, ed e nel dettaglio, Fiat Group Automobiles incrementa i propri ricevi del 6%.

L'altra parte, quella industriale, ha registrato ricavi per 21,3 miliardi di euro, in aumento del 18.8% rispetto all'anno precedente.

Inoltre, gli utili della gestione ordinaria del gruppo passano da 1058 milioni di euro del 2009 a 2204 del 2010, dove la FGA ha incrementato tali utili per 137 milioni di euro.

CAPITOLO 3