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Il rapporto di cambio rappresenta uno degli elementi di maggiore problematica in una operazione di scissione, infatti è attraverso tale rapporto che si va ad incidere sugli interessi delle società partecipanti.

Tra gli elementi che vanno a costituire il contenuto obbligatorio previsto per il progetto di scissione, particolare aspetto assumerà questo elemento.

Come precedentemente considerato, nel relativo progetto di scissione, il rapporto di cambio, troverà solamente un indicazione di tipo numerico, lasciando maggiori approfondimenti sui metodi di valutazione e le difficoltà valutative nella relazione degli amministratori.

Spetterà infine agli esperti esprimersi in merito alla sua congruità, ovvero in merito ai criteri scelti per la sua valutazione.

Esso andrà ad esprimere il numero di azioni che la società beneficiaria dovrà emettere a favore dei soci della società scissa in base alle azioni o quote dagli stessi possedute. Vista quindi la sua rilevanza, occorre che la sua determinazione si basi sull'utilizzo di criteri che garantiscano la massima oggettività.

Cercando di descrivere il procedimento, attraverso la scissione si annulla, nell'ipotesi di scissione totale, o si riduce, nell'ipotesi di scissione parziale, il capitale della scissa con conseguente annullamento di tutte o parte delle relative partecipazioni possedute dai soci.

Come evidenziato a fronte dell'annullamento, i soci della società scindenda riceveranno azioni o quote della società beneficiaria secondo quando stabilito dal rapporto di cambio70.

Questo rapporto è determinato attraverso un confronto tra i valori economici delle società partecipanti all'operazione, ed andrà quindi a rappresentare per i soci un elemento di fondamentale importanza per la valutazione della convenienza dell'intera operazione.

Occorre però considerare che non sempre il rapporto di cambio si ottiene attraverso il rapporto dei capitali economici, infatti se la scissione prevede la costituzione di società beneficiarie, in questo caso verrà sicuramente utilizzato un parametro molto più

oggettivo.

Tale parametro risulterà essere il patrimonio netto contabile.

Purtroppo questo criterio, che consente una maggiore tutela a soci e terzi, non è utilizzabile nel caso di scissione con beneficiarie già costituite e nel caso in cui la scissione preveda un'assegnazione non proporzionale.

Come evidenziato all'inizio del paragrafo, l'importanza di questo elemento richiede la necessità di un'attestazione da parte degli esperti sulla sua congruità.

Tuttavia occorre rilevare come in alcuni casi il nostro ordinamento non ne prevede la necessità, ovvero risulterà essere fondamentale solamente nelle ipotesi in cui potrebbe sorgere un pregiudizio nei confronti dei soci.

Nelle scissioni in cui la finalità risulta essere la riorganizzazione aziendale, come nel caso di scissione totale, o scissione parziale con beneficiarie all'uopo costituite e ripartizione proporzionale delle azioni, l'operazione risulta incapace di generare un pregiudizio agli stessi soci e una verifica del rapporto di cambio risulta essere del tutto superflua.

Nel caso invece di scissione totale o parziale a favore di società già esistenti, ovvero quando si va a modificare i rapporti patrimoniali dei soci, come nel caso di una scissione non proporzionale, sarà necessario la relativa relazione in modo da verificare che non sussistano danni di tipo economico.

Dalla lettura di quanto disposto dall'art.2506ter, terzo comma del c.c., si ribadisce ancora la non necessità della relazione nei casi di costituzione di nuovi soggetti e qualora non siano previsti criteri di attribuzione diversi da quello proporzionale.

Venendo alla sua determinazione, essa si ottiene con le stesse modalità previste per la fusione anche se sono presenti maggiori complessità in quanto con la scissione, si valuta solamente il patrimonio trasferito ad ogni singola beneficiaria.

Ai fini valutativi si avranno particolari difficoltà qualora la scissione preveda il trasferimento di singoli beni71.

In questo caso non essendo possibile andare a verificare i flussi di reddituali che ogni bene sarà in grado di generare, risulterà più opportuno una valutazione secondo criteri patrimoniali.

Prima di passare alla descrizione della formula, occorre considerare che esistono altri

fattori di influenza nella fissazione del rapporto di cambio di tipo sia economi che extra- economi come:

1) la forza contrattuale,

2) la convenienza a eliminare, con la scissione, un concorrente offrendogli condizioni molto vantaggiose ne caso dell'effettuazione dell'operazione

La formula per la determinazione sarà data dal seguente rapporto:

dove:

W(B) rappresenta il valore economico del patrimonio trasferito della società scissa alla società beneficiaria,

N(B) rappresenta il numero di azioni della società scissa riferibili al patrimonio trasferito alla beneficiaria, in modo di andare a individuare il valore economico unitario di ogni singola azione,

W(A) rappresenta il valore economico dell'intero patrimonio della società beneficiaria, N(A) rappresenta il numero delle azioni con cui è suddiviso il capitale sociale della stessa beneficiaria.

In moltissimi casi può accadere che il valore cosi ottenuto sia un valore frazionato. Nascerà quindi il problema di come concambiare le relative azioni o quote.

Per risolvere il problema il nostro ordinamento ha previsto la possibilità di effettuare conguagli in denaro, in modo tale da poter effettuare un concambio su valori interi e regolando le differenze frazionarie in denaro.

Il limite massimo di tali conguagli è comunque previsto nel dieci per cento dell'aumento del capitale sociale in virtù dell'apporto ottenuto.

Per concludere la trattazione occorre rilevare altre difficoltà valutative come nel caso siano presenti varie categorie di azioni.

Se infatti oltre alle azioni ordinarie, fossero presenti azioni privilegiate o azioni di risparmio, il loro valore sarebbe quasi sicuramente diverso rispetto alle prime.

capitali, quindi sarà possibile capire il valore di ogni singola categoria di azioni attraverso la verifica delle quotazioni medie di periodo.