• Non ci sono risultati.

Le prospettive della società scissa e del Gruppo ad essa facente capo

LA SCISSIONE DEL GRUPPO FIAT

6.2. Le prospettive dell'operazione

6.2.1. Le prospettive della società scissa e del Gruppo ad essa facente capo

L'andamento degli affari della società scissa, rispetto al 2009, è contenuto nel resoconto intermedio di gestione del 30 settembre 2010102 che riporta una serie di risultati molto interessanti, partendo dai ricavi netti.

Esso evidenzia infatti103:

Come si può notare, nei primi nove mesi del 2010 i ricavi del Gruppo, si sono attestati a circa 41 miliardi di euro, in aumento del 13% rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente.

Dalla lettura del grafico si osserva un netto miglioramento di tutti i business di riferimento del Gruppo, infatti il reparto automobili, dalla quale derivano oltre la metà 101 Ma anche di estrema importanza per la determinazione della bontà dell'operazione da parte dei soci 102Approvato dal Consiglio di Amministrazione il 21 ottobre 2010

dei ricavi, ha conseguito ricavi per oltre 22 miliardi di euro, con un aumento di quasi nove punti percentuali.

Anche i ricavi del business delle macchine agricole e delle costruzioni segna un forte miglioramento rispetto al 2009, passando da 7,7 miliardi di euro di ricavi a 8,88 miliardi.

Essi risultano essere dovuti soprattutto da una ampliamento delle quote di mercato nel Nord e nel Sud America, che hanno compensato i segnali negativi provenienti dal territorio europeo.

Il maggiore tasso di crescita, nel periodo di riferimento, riguarda invece il reparto dei veicoli industriali, dei componenti e dei sistemi di produzione104, imputabile a un incremento dei volumi delle vendite.

Analizzando adesso gli utili/perdite della gestione ordinaria, il documento sotto esame enuncia:

L'utile della gestione ordinaria del Gruppo è stato di 1.589 milioni di euro in netto aumento rispetto allo stesso periodo del 2009 dove risultava essere 570 milioni.

Anche il relativo margine sui ricavi risulta essere in crescita, passando dall'1,6% dell'esercizio precedente a 3.9%.

Tali risultati sono riconducibili, oltre che ad un aumento dei volumi di vendita, da un contenimento e una maggiore attenzione dei costi, nonché da efficienze industriali. Il miglioramento dell'utile attinente FGA, nei primi nove mesi del 2010, è dovuto essenzialmente da un migliore mix di prodotto, da efficienze sugli acquisti e nella produzione.

CNH i cui utili della gestione ordinaria risultano in crescita di 367 milioni di euro,

grazie al miglioramento della domanda in tutti di mercati di riferimento, all'aumento della capacità produttiva, e al miglioramento dei relativi costi.

Anche l'utile della gestione ordinaria riferibile a Iveco, grazie a ristrutturazioni, è cresciuto notevolmente, passando da 28 milioni a 133 milioni di euro, così come per il settore dei componenti e dei sistemi di produzione è stato di 220 milioni a fronte di una perdita di 117 milioni dell'anno precedente.

Passando adesso alla trattazione dell'utile/perdita operativa, i nove mesi del 2010 hanno evidenziato un utile operativo di 1.566 milioni di euro rispetto ai 296 dello stesso periodo del 2009, con un'elevata crescita del risultato della gestione ordinaria (+ 1.019 milioni di euro).

La voce plusvalenze da partecipazioni segna un saldo positivo si 6 milioni di euro, in crescita di 4 milioni rispetto all'esercizio precedente, mentre gli oneri da ristrutturazione (25 milioni di euro) sono riferibili essenzialmente a FGA.

Dall'analisi dell'utile di periodo, emerge invece un aumento degli oneri finanziari netti che da 535 milioni di euro passano 732 milioni.

Tale cambiamento è associato al costo del mantenimento di elevati livelli di liquidità. Anche il risultato prima delle imposte segna una netta ripresa passando da una perdita di 248 milioni del 2009 a un utile del periodo gennaio-settembre di 966 milioni di euro. Esso è il riflesso del miglioramento del risultato operativo (+1.270 milioni) e del risultato delle partecipazioni.

Le imposte sul reddito di competenza, attestate in 684 milioni di euro, sono in parte dovute ai redditi imponibili delle società operanti all'estero, nonché all'Irap in Italia. L'Utile netto è stato quindi di 282 milioni di euro, che va in parte a compensare la perdita di 565 milioni dello stesso periodo del 2009.

L'utile invece distribuibile ai soci è invece di 235 milioni.

Analizziamo adesso brevemente, prima di passare alla trattazione della beneficiaria, la situazione patrimoniale-finanziaria del Gruppo Fiat al 30 settembre 2010, la quale evidenzia che il totale dell'attivo risulta essere in aumento di 3.168 milioni di euro dal 2009, e pari a 70.403 milioni di euro.

Le attività non correnti (26.415 milioni di euro) risultano essere incrementate di 931 milioni, mentre quelle correnti (43.905 milioni) di 2.236 milioni dovute soprattutto all'effetto dei tassi di conversione.

Come emerge dal documento informativo105, il capitale di funzionamento presenta un saldo negativo di 1.893 milioni di euro, in diminuzione di 229 rispetto alla perdita di inizio esercizio.

Alla redazione della situazione patrimoniale, i crediti106 ammontano quindi a 3.912 milioni di euro, in diminuzione rispetto all'inizio dell'esercizio, così come i debiti commerciali in calo di 439 milioni di euro.

Al 30 settembre 2010 inoltre, l'indebitamento netto consolidato è di 16.664 milioni di euro, aumentato di circa 766 milioni rispetto all'ammontare del 2009 correlato al fabbisogno per le attività di investimento di periodo e per l'incremento del portafoglio delle società di Servizi Finanziari.

105Documento informativo del 15 dicembre 2010, pag 215

106 Nella voce crediti rientrano: i crediti commerciali, i crediti per attività di finanziamento, e altri crediti, principalmente verso la rete di vendita.

(Fonte: Documento informativo, pag. 216)

Come si evince dalla lettura del prospetto, nei primi mesi del 2010, i debito finanziari sono aumentati per 1.165 milioni di euro, in gran parte dovuti all'effetto del cambio di variazione.

Venendo ai prestiti obbligazionari, Case New Holland, ha collocato un prestito obbligazionario per 1,5 miliardi di euro, mentre nel mese di febbraio è stato rimborsato, da Cnh, un prestito giunto a scadenza per 1 miliardo di euro.

Inoltre, al 30 settembre 2010, la liquidità107 prodotta è stata circa 13 miliardi di euro in aumento di mezzo miliardo di euro rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente. Infine, il documento informativo conclude la trattazione delle prospettive del Gruppo evidenziando che l'operazione di scissione non produce effetti sulle prospettive generali del Gruppo stesso.

Non è stato previsto un prospetto riguardante stime e dati previsionali, in assenza del quale, la società di revisione non ha dovuto emettere la relativa relazione.