Azioni della Croce Rossa per persone senza dimora
6.3 Il caso greco
6.3.1 L’IMPATTO DELLA PANDEMIA SULLA CONDIZIONE ABITATIVA IN GRECIA L’impatto sulla condizione abitativa non è stato uno dei più visibili effet-ti della pandemia, e di sicuro non ha ricevuto molta attenzione dai media, i quali l’hanno evocato quasi esclusivamente sotto il profilo dell’inconveniente causato dal confinamento nella propria casa. Il mercato immobiliare greco è composto principalmente da proprietari, dal relativamente basso grado di debito ipotecario e da una ridotta mobilità residenziale. Inoltre, lo spazio abitativo pro capite è aumentato considerevolmente sin dai primi anni ’90.
Dover restare a casa, in queste circostanze, è stato sì percepito come una scomoda reclusione, ma in un ambiente confortevole e sicuro. Le situazioni più precarie nella sfera dell’abitare – id est affittuari e famiglie largamente in-debitate che accedono alla proprietà dell’abitazione attraverso mutuo banca-rio – sono relativamente poche di numero e concentrate nelle città principali, specialmente Atene. Si tratta, allo stesso tempo, dei gruppi con meno peso (politico), comprendendo la maggior parte della popolazione immigrata. Di conseguenza, l’impatto principale del COVID-19 è stato percepito come un confinamento delle famiglie di classe media nella casa che generalmente posseggono e abitano senza il pericolo di diventare impossibilitate a pagare l’affitto o le rate del mutuo.
D’altra parte, la pandemia è scoppiata in un momento in cui l’abitare comin-ciava a diventare problematico nelle grandi città – in particolare ad Atene – e nelle aree turistiche, a seguito della crescita rapida del turismo avvenuta negli ultimi cinque anni. Lo sviluppo sfrenato degli affitti a breve termine ha messo sotto pressione il mercato degli affitti regolari riducendo l’offerta e aumentan-do il costo degli affitti. La pandemia ha messo un – temporaneo? – freno a questo trend, lasciando aperta la questione su cosa accadrà in futuro a coloro che necessitano di case a prezzi accessibili che continuano ad essere sotto pressione, e per i rinnovamenti allo stock abitativo che i proprietari hanno attuato/pianificato in risposta alla continua crescita dei flussi turistici.
6.3.2 L’IMPATTO DELLE MISURE DI CONTENIMENTO
La principale politica attuata per fronteggiare l’impatto della pandemia sull’abitare aveva come scopo la riduzione dei canoni d’affitto per le frange di popolazione maggiormente colpite (individui che avevano perso il lavoro, imprese costrette alla chiusura), del 40%. I locatori ricevevano il 60% del ca-none ed una parziale compensazione attraverso esenzioni fiscali dallo Stato.
Il peculiare profilo sociale dei proprietari – proprietà di piccole dimensioni, distribuite in un’ampia fascia sociale – è la motivazione di base che ha spinto ad adottare una misura simile.
RAPPORTO “ABITARE IN TOSCANA - 2020”
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Il precedente Governo della sinistra (SYRIZA) introdusse un sussidio per l’affitto per i nuclei familiari a basso reddito per la prima volta nella storia del Paese, in un contesto dove l’accesso alla proprietà dell’abitazione era ed è tradizionalmente assistito in misura molto maggiore rispetto alle locazioni.
L’attuale governo di destra (Nea Dimokratia) non ha abolito queste misure ma ha considerevolmente ridotto gli stanziamenti proprio nel momento in cui sarebbe stato necessario incrementarli.
Non vi è alcun dubbio che sia la pandemia che le misure adottate per con-tenerla abbiano impattato negativamente sulle disuguaglianze sociali. La pandemia almeno inizialmente pareva avere un effetto contro-intuitivo, col-pendo principalmente i cittadini ricchi e famosi, id est coloro i quali avevano il maggior numero di contatti sociali e viaggiavano di più. Dopo il primo shock, comunque, le categorie sociali più agiate sono riuscite più agevolmente a proteggersi, confinandosi in case sicure e confortevoli, lavorando a distanza, ordinando qualsiasi cosa di cui avevano bisogno online ecc., mentre i cittadini posizionati all’altro lato della scala sociale erano maggiormente esposti ai ri-schi in quanto confinati in piccole abitazioni – o anche peggio in sistemazioni collettive come campi profughi o insediamenti rom – dovevano svolgere il proprio lavoro in situ – o lo avevano perso – avevano a disposizione minore know-how, esperienza, infrastrutture e fondi per utilizzare servizi online per soddisfare i propri bisogni.
Alcuni hanno sottolineato l’impatto socialmente ineguale della pandemia sugli alloggi, raggiungendo talvolta il pubblico dei media conservatori di destra (vedi G. Kandylis “When overcrowding comes home” in Kathimerini 21/04/2020)10.
6.3.3 I CONTESTI PIÙ ESPOSTI AGLI EFFETTI NEGATIVI
Gli effetti della pandemia sono stati relativamente contenuti in Grecia, pro-babilmente grazie all’implementazione tempestiva di misure di contrasto alla sua diffusione e alla relativa posizione periferica del Paese nella rete globa-le del traffico aereo, specialmente in inverno. I luoghi maggiormente colpiti sono stati i grandi centri urbani, in proporzione alla loro dimensione, e località più piccole a causa di incidenti specifici. Le isole sono state completamente risparmiate, probabilmente poiché è stato molto semplice isolarle durante i mesi non turistici.
6.3.4. LE AZIONI INTRAPRESE DAL GOVERNO CENTRALE E DAI GOVERNI LOCALI In termini di riduzione dei contagi, sembra che le misure di contenimento siano state piuttosto efficaci, soprattutto paragonando la Grecia ad altri
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PANDEMIA E CONDIZIONE ABITATIVA IN EUROPA 6
esi che pare abbiano sofferto molto di più. In termini di politiche abitative, è ancora presto per valutare l’impatto della pandemia, la quale per ora sembra sotto controllo ma che potrebbe sfuggire di mano se arrivasse una seconda e più lunga ondata di contagi. Sinora gli interventi hanno seguito una logica emergenziale, reagendo ad una crisi destinata a rientrare prima o poi; una seconda ondata porterebbe alla ribalta la tradizionale assenza di politica abi-tativa in Grecia e la mancanza di basi (know-how, infrastrutture, istituzioni…) su cui costruire misure e soluzioni permanenti. Un altro problema, collegato al precedente, è che le misure fino ad ora sono completamente segmentate (ad esempio quelle relative al mercato del lavoro non sono legate all’abitazione).
I Governi locali sono tradizionalmente privi di responsabilità e mezzi per intervenire in modo sostanziale in settori come la sanità, l’istruzione o l’allog-gio. L’abitazione, in particolare, essendo un affare privato nel contesto greco diventa ancor meno oggetto di attenzione per le autorità locali rispetto allo Stato centrale il cui intervento diretto è tradizionalmente minimo.
6.3.5 GLI INTERVENTI PER IL SOCIAL HOUSING E PER IL SOSTEGNO ALLE PERSONE SENZA DIMORA
In Grecia non esiste un vero e proprio settore di social housing, nel senso che non esistono alloggi pubblici in affitto. Gli interventi pubblici per l’abitare in Grecia si limitavano, tradizionalmente, a facilitare l’accesso di particolari gruppi sociali alla proprietà di un’abitazione attraverso la costruzione di allog-gi pubblici per la vendita (immediata) o attraverso la sovvenzione di prestiti.
Inoltre, durante la crisi del debito sovrano, sono state abolite le due agenzie per l’edilizia abitativa e urbanistica legate all’edilizia sociale (OEK – Associa-zione dei lavoratori per la casa - e DEPOS – Agenzia Pubblica per l’alloggio e la pianificazione urbana) al fine di ridurre la spesa pubblica, seguendo le direttive delle istituzioni europee e dell’FMI.
In questo senso sono state attuate solo misure sporadiche, come l’utilizzo di uno o due alberghi chiusi ad Atene per un breve periodo di tempo.
6.3.6 CONSEGUENZE A LUNGO TERMINE
Sono diversi gli scenari possibili nel lungo periodo. Se la pandemia si li-miterà ad essere ciò che abbiamo sperimentato fino ad ora, i suoi effetti possono essere limitati e la regolamentazione pubblica potrà continuare a basarsi sul modus operandi fin qui adottato (una sorta di laissez-faire). D’altro canto, ci sono altri parametri che incidono sull’abitare in modalità differenti (ad esempio, gli affitti a breve termine) anch’essi colpiti dalla pandemia e che sono riapparsi in tutta la loro problematicità con l’apertura al turismo in estate. Se le cose cambiano in peggio, la pressione per una maggiore rego-lamentazione pubblica potrebbe ripresentarsi, anche se non è effettivamente all’ordine del giorno.
RAPPORTO “ABITARE IN TOSCANA - 2020”