In ogni paese, comunque, il contesto pandemico mette in luce con crudezza forze e debolezze delle politiche adottate, le loro priorità, i loro strumenti. Illu-stra le ambiguità dei rapporti tra diversi livelli di governo, più o meno gravi a seconda dei contesti. Di fronte ad un accentramento dei poteri giustificato dal contesto emergenziale, la crisi sanitaria enfatizza le capacità di innovazione e di impegno, in particolare nei livelli subnazionali di governo e nel tessuto
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civile, sullo sfondo di un quadro di risorse, umane e finanziarie, mobilitabili sottodimensionate. L’acuità con cui in tutti paesi si sono palesati problemi so-ciali e carenze dello strumentario di politica pubblica, ma anche alcuni passi compiuti per l’aggiustamento di questo strumentario, accuratamente riper-corsi dagli autori degli interventi del symposium, confermano l’utilità di una tale riflessione operativa comparata e suggeriscono l’utilità di un suo appro-fondimento successive in simili sedi.
6.1 Il caso belga
Nella stampa fiamminga sono apparsi alla fine della fase di confinamento i risultati di un’indagine dedicata al fenomeno del “House hunting after the lockdown2”, stando ai cui risultati il lockdown pare aver creato una scarsità artificiosa nel mercato immobiliare belga. Liste di attesa e tour virtuali sono la nuova norma:
“I compratori non hanno dubbi ed offrono più del valore richiesto.
Gli stessi agenti immobiliari sono scioccati dalla ressa generatasi nel mercato immobiliare. Si stanno rendendo conto di quanto tale mercato sia stato violentemente movimentato dall’emergenza Coronavirus e dal lockdown” (Het Nieuwsblad 20/06/2020).
Le persone sono oggi alla ricerca di case che abbiano un giardino, di ap-partamenti muniti di terrazzo. Alcuni (Steven Trypsteen3) si aspettano un ab-bassamento dei prezzi del 2% circa nel 2020 ed una stagnazione nel 2021.
Trypsteen, ancora, ritiene che gli effetti del COVID-19 non riusciranno in ogni caso a modificare il trend di lungo corso dell’epoca contemporanea, caratte-rizzata da una progressiva diminuzione delle dimensioni degli appartamenti e la ricerca di collocazioni le più vicine possibili alle aree centrali delle città.
“Belfius4 si aspetta che la recessione sarà accompagnata da una netta riduzione dei redditi familiari netti, che causerà un ge-neralizzato deprezzamento del valore della proprietà immobiliare, dal 2,5% al 3% nel 2020. L’accuratezza di tale previsione dipen-derà in larga parte dal corso che seguirà la ripresa economica. La banca riporta […]: se il virus riemerge e si verificherà un secondo lockdown, i danni al mercato immobiliare potrebbero aggravarsi ulteriormente, a quanto sembra” (Het Nieuwsblad, 17/06/2020).
2 “Caccia alla casa dopo il lockdown”.
3 Economista che si occupa di analizzare i mercati immobiliari per ING, multinazionale olandese che si occupa di servizi bancari e finanziari.
4 Nota compagnia bancaria ed assicurativa belga.
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La recessione comporterà la perdita di ulteriori posti di lavoro, anche a tem-po determinato. Questo genererà una notevole perdita di reddito, di conse-guenza le persone interromperanno i loro piani di acquisto o di edificazione di immobili. Una recente survey mostra come uno su sette tra i futuri com-pratori stia rimandando a data da destinarsi la ricerca dell’immobile a causa dell’incertezza nei prezzi e delle cupe prospettive economiche. Quest’anno, per questo motivo, meno famiglie del solito si sposteranno dal mercato della locazione a quello della proprietà; in conseguenza la domanda di abitazioni in affitto resterà stabile e consistente, aggiunge Belfius.
6.1.1 LE MISURE STRAORDINARIE ADOTTATE DAI GOVERNI LOCALI DURANTE L’EMERGENZA COVID-19
Sia il Governo Federale che quello Fiammingo hanno implementato misure straordinarie di aiuto finanziario in sostegno ai governi locali durante la crisi, in particolare nelle seguenti aree:
• Interventi di contrasto alla povertà (sostegno a nuclei familiari vulnerabili);
• Interventi a favore dei gruppi sociali a rischio (es. aiuti alimentari);
• Sostegno alla cultura, allo sport, ai giovani;
• Fondi per l’energia: uno stanziamento extra di oltre 100 milioni di euro per i Public Social Welfare Centers a supporto dei citta-dini in condizione di povertà energetica.
Ulteriori misure straordinarie sono state adottate direttamente dai governi locali.
Il COVID-19, nel complesso, evidenzia le disuguaglianze nella nostra so-cietà. La crisi ha il maggiore impatto sulle persone che vivono in stato di povertà o che affrontano difficili condizioni socioeconomiche; la crisi ha ge-nerato e alimentato, secondo molti, la necessità di aprire un dibattito sull’ef-ficienza dello Stato. L’ombudsperson5 raccomanda di elaborare una strategia il prima possibile, in vista della data del 17 luglio, quando la moratoria sugli sfratti sarà terminata.
Uno degli argomenti di discussione più caldi durante l’emergenza, riguar-dava le condizioni dei senza dimora. A tal proposito, tra le altre, si segnala l’apertura di un nuovo centro diurno a Bruxelles: le persone senza dimora e
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quelle in condizione di grande precarietà possono utilizzarlo per una doccia, un pasto, un servizio di lavanderia e un’area di riposo con letti.
6.2 Il caso francese
6.2.1 L’IMPATTO DELLA PANDEMIA SULLA CONDIZIONE ABITATIVA IN FRANCIA Il 96% dell’industria edilizia si è fermato a fine marzo ed il 70% entro fine aprile. Il decremento del livello di attività nel resto del 2020 sarà partico-larmente pesante. Ad ora, non è chiaro cosa accadrà entro la fine del 2020, ma è opportuno precisare che con una media di 380.000 nuove abitazioni annue, l’attività di questo settore in Francia è tra i più alti d’Europa; negli ul-timi tempi si dibatteva infatti sulla possibilità che una tale quantità di nuove costruzioni non fosse troppo elevata in determinati mercati. Il rallentamento delle costruzioni costringerà gli operatori (sia privati che pubblici) a rivedere i loro obbiettivi:
• Come specificato nel dettaglio in seguito, il settore dell’edilizia pubblica ha rivisto le proprie scadenze, posponendo i suoi obiet-tivi in termini di nuove unità abitative dal 2020 al 2022;
• I costruttori del settore privato (FPI) ritengono che un forte de-cremento nelle vendite di edifici di nuova costruzione fosse già cominciato prima della crisi sanitaria, e invocano un approccio volontaristico nel settore, che si inserisca nel dibattito sulla den-sità urbana.
La quarantena ha stimolato molte discussioni e dibattiti sulla qualità dell’a-bitare e sulle condizioni degli abitanti, costretti a restare all’interno della pro-pria casa con limitate possibilità di uscire. Soprattutto perché, se è vero che in Francia una larga parte della popolazione (63%) vive in abitazioni indipen-denti (17 milioni), un numero considerevole di francesi (12 milioni circa) vive in appartamenti, ed è soprattutto su di loro che si è focalizzata la discussione:
• La dimensione media degli appartamenti è di 63m2, molto in-feriore a quella delle abitazioni indipendenti (superficie media 112m2). Mentre il 95% delle abitazioni indipendenti ha un giar-dino, solo un terzo di chi vive in un appartamento dispone di un accesso privato ad uno spazio esterno. Terrazzi e balconi sono scarsamente presenti negli edifici il cui anno di costruzione è precedente al 1948, più comune (60%) per quelli costruiti suc-cessivamente;
RAPPORTO “ABITARE IN TOSCANA - 2020”
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• In un appartamento, il singolo occupante dispone in media di una superficie di 45m2 se è proprietario dell’abitazione, di 30m2 se è affittuario. Il come gli abitanti si sono sentiti durante il lockdown necessita di ulteriori ricerche di natura sociologica o psicologica, siccome l’approccio puramente statistico non è in grado di fornire risposte concernenti la qualità dell’abitare: metà degli affittuari è costituito da persone che vivono da sole. È stato gradevole per loro, oppure no? Molto dipende da sé la vita in so-litudine è stata conseguenza di una scelta ragionata oppure no, domanda che non è oggetto delle analisi di natura economica.
Secondo la National Housing Survey (2013) Il 76% delle famiglie sono soddisfatte della qualità dell’abitare, il 17% considera le proprie condizioni “sopportabili” e il 6% non sono soddisfatti. Nel complesso, il 22% vorrebbe cambiare.
I cambi di abitazione sono molto rari per gli occupanti proprietari (solo dall’1 al 5% cambia casa all’anno), più frequenti nel caso degli affitti nel settore pubblico (10%) e molto più frequenti nel settore degli affitti pri-vati (20% e più). La frequenza dei cambiamenti varia a seconda di:
• Dimensione della casa: la frequenza è molto bassa se la superficie è maggiore di 80m2;
• L’età dei componenti del nucleo familiare: molto bassa dopo i 40 anni per il membro più anziano della famiglia.
Il sovraffollamento (misurato secondo le regole standard dell’Istituto Nazionale per le Statistiche, INSEE) è percepito nell’8% dello stock abi-tativo ma la proporzione sale al 15% negli appartamenti e tra il 15% e il 17% per gli affittuari.
Il sovraffollamento è misurato dividendo la superficie dell’abitazione per il numero di occupanti; ma la mancanza di confort, durante la crisi coronavirus dovuta al fatto che le persone vivevano e lavoravano nello stesso posto apre un’ampia gamma di dibattiti sullo smart working, l’i-solamento acustico dell’abitazione, gli spazi specializzati presenti nella casa etc. Questi temi richiedono future ricerche ed etnografie mirate a comprendere in che modo modificare il concetto di casa, anche per le
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Il tema della violenza domestica è stato menzionato frequentemente nei notiziari. Il Ministro in carica delle Pari Opportunità donna-uomo ha men-zionato un incremento nelle telefonate ricevute dai Servizi sociali dedicati alla prevenzione della violenza domestica, accompagnato da un (lieve) de-cremento nei femminicidi. Ma il Ministro sottolinea come qualsiasi dato rife-rito ai contesti familiari debba essere monitorato con attenzione nei periodi di quarantena e nei mesi successivi. Fino ad ora, nessun dato dimostra con chiarezza una correlazione significativa e diretta tra le condizioni abitative e le problematiche familiari durante la crisi.
6.2.2 L’IMPATTO DELLE MISURE DI CONTENIMENTO
Il lockdown ha bloccato gran parte del mercato delle compravendite sia di abitazioni esistenti che di abitazioni in costruzione (vendite pianificate). Sono state adottate misure per autorizzare le firme elettroniche e forme di delega per ufficializzare compravendite che erano vicine alla certificazione. Alcuni agenti immobiliari hanno organizzato visite virtuali delle abitazioni. I notai in-dicano un decremento delle attività pari al 70% durante il lockdown, ed una forte ripresa a partire dall’11 maggio, data della riapertura di buona parte delle attività (Notaires de l’Hérault, 25 maggio 2020). Molte delle scadenze legali (certificazioni energetiche) riferite al periodo compreso tra il 15 di marzo e l’11 di maggio sono state estese.
Le tasse sulla vendita durante marzo ed aprile e l’accensione di nuovi mutui mostrano un decremento del 30% rispetto ai mesi gennaio/febbraio.