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Cenni statistici delle violenze nel territorio spezzino

STORIE E PROBLEMATICHE DELLA REPUBBLICA SOCIALE ALLA SPEZIA

2. L’esercizio della violenza

2.4 Cenni statistici delle violenze nel territorio spezzino

Le stragi perpetrate a danno della popolazione civile, partigiana e non, si possono distinguere in 5 diverse tipologie.

La prima di esse riguardava le stragi e uccisioni nel contesto dell’armistizio e dell’occupazione del territorio nazionale. Si trattava di stragi e violenze compiute nel momento in cui le truppe tedesche occuparono il territorio italiano all’indomani dell’armistizio.

Le seconde facevano riferimento alle rappresaglie, cioè a quelle stragi e uccisioni commesse in risposta a un’azione armata compiuta da partigiani o civili, ma anche a sommosse o rivolte, nelle quali il rapporto tra azione e repressione è chiaro e localizzato nel tempo e nello spazio.

I rastrellamenti erano la terza tipologia di stragi, uccisioni commesse nel corso delle azioni anti-partigiane, che hanno alle spalle un’organizzazione e una direzione dall’alto, legata alle dottrine di contro-guerriglia.

Figurano poi le uccisioni per il controllo del territorio, le stragi commesse nel corso di saccheggi e pattugliamenti, o in risposta ad atti di disobbedienza.

In questa classificazione non mancano le uccisioni punitive; esecuzioni o uccisioni preordinate di antifascisti o partigiani, già detenuti in carcere oppure attuate nel corso di operazioni punitive mirate. Chiude questo elenco di violenze le stragi e uccisioni nel contesto di operazioni di ripulitura e desertificazione finalizzate allo ‘svuotamento’ di porzioni di territorio che si trovano immediatamente alle spalle della linea dei combattimenti, o nei pressi di tracciati difensivi o di altri obiettivi strategici.

Analizzando la banca dati nazionale in modo cronologico, è possibile constatare che l'apice delle violenze si ebbe a partire dall'estate del 1944.

Come afferma Gianluca Fulvetti nel suo Atlante delle Stragi naziafasciste "alla ritirata nel centro Italia e la piena definizione del sistema degli ordini criminali e una politica del terrore che raggiunge il suo apice, segue l'autunno e l'inverno '44-'45 con la sua prima settimana di lotte alle bande ed infine l'ultima ritirata tra aprile e maggio del 1945".

Nel periodo che va dal 10 settembre 1943 al 20 aprile 1945 furono 50 i casi di strage in provincia della Spezia; nel 1943 si ebbe una sola strage, 29 nel 1944 e 20 nel 1945.

Grafico 1 - Stragi divise per anno

Nel grafico 2, invece, emergono le percentuali riguardanti i casi di rastrellamento (che furono 30, pari al 60%), di rappresaglie (13 pari al 25%), di azioni punitive (4 pari all’8%), ritirate (2 pari al 4%) ed azioni di natura non definita (1 pari al 2%).

Grafico 2 – Tipologie di stragi

Delle 50 stragi, 24 erano di matrice fascista, 20 di matrice nazista, 5 erano attribuite ai nazifascisti e 1 di origine non precisata.

Grafico 3 – Compimento delle stragi

Dei 24 casi di azioni violente attribuite ai fascisti 14 vennero imputate alle Brigate Nere, 3 alle Guardia Nazionale Repubblicana, 3 alla X Flottiglia MAS, 3 alla Divisione Monterosa, 1 al Battaglione Genio Guastatori.

Grafico 4 –Azione di matrice italiana

Altri casi di azioni ebbero matrice tedesca e alcuni di questi reparti parteciparono in modo congiunto alle operazioni:1 alla SS Waffen, 4 alla Brigata da Fortezza, 23 non identificate, 2 alla divisione Fussiller.

Grafico 5 –Azione di matrice tedesca

Non mancarono i casi in cui reparti tedeschi e reparti fascisti operano in modo congiunto. Analizzando i dati si riscontrano 7 casi in cui il reparti tedeschi non precisati operarono insieme alla brigata nera o alla divisione Monterosa.

Il reparto della 33 Brigata Nera "Tullio Bertoni" fu protagonista dei crimini maggiori in città. Alla Spezia abbiamo prevalentemente come autori di massacri i fascisti poiché la gestione dell'ordine pubblico veniva delegata dal tedesco all'alleato. I tedeschi infatti erano impegnati a dirigere l'Arsenale e l'apparato industriale spezzino lasciando agli italiani grande autonomia.

Anche alla Spezia, in linea con le altre città italiane nei mesi compresi tra luglio ed novembre 44 vennero uccise il 33% delle vittime totali.

Infine dobbiamo ricordare che in Liguria trovarono la morte 350 civili, 431 partigiani, 34 legati ai partigiani, 4 militari, 12 indefiniti, 45 altro. Nella provincia della Spezia 158 furono le vittime di cui 50 civili, 25 legate ai partigiani, 61 partigiani, 2 renitenti, 1 disertore, 15 prigionieri di guerra, 2 sbandato, 1 ignoti, 1 sacerdote.

Grafico 6 – Comparazione tra Liguria e La Spezia

La provincia della Spezia, nel periodo della Repubblica Sociale Italiana, come abbiamo potuto osservare dai grafici precedenti, è stata teatro di numerosi episodi di violenza messi in atto sia dalle forze fasciste che dai reparti nazisti.

La zona maggiormente colpita fu la Val di Vara, precisamente nei comuni di Zignago, Sesta Godano, Follo, Bolano, Rocchetta Vara, Calice al Cornoviglio, Riccò del Golfo, Varese Ligure, Carrodano e Beverino.

Nella Val di Magra i comuni maggiormente colpiti furono Ameglia, Arcola, Santo Stefano di Magra.

Ma le azioni non risparmiarono neppure la città: il quartiere del Felettino, della Scorza, della Chiappa, di Fontevivo e dell'Umbertino dove aveva sede la caserma del XXI Reggimento Fanteria furono colpite da rappresaglie e da rastrellamenti che causarono la morte di civili e partigiani.

Anche Monterosso, Levanto, Vezzano ligure, Sarzana, Ortonovo e Castelnuovo non sfuggirono a questi atti di violenza.

Tabella 1 - Luoghi e numero di vittime

Luoghi Delle Stragi Numero

Civili Deceduti

Caserma XXi Fanteria, La Spezia 1

Stabilimento Flage e quartiere della Scorza 2

Follo 2

Piano di Valeriano, Vezzano Ligure 1

Arcola 4

Sorbolo, Follo 1

Vezzano Ligure 2

Montemurlo, Ameglia 1

Torpiana, Zignago 1

Piano Sarina, Nascenti, Sesta Godano 4

Bolano

2

Pieve di Zignago 1

Ponzano Magra, Santo Stefano 1

Santo Stefano Magra 4

Calice al Cornoviglio 2

Via Crociata Ameglia 1

Sarticola di Ortonovo 3

La Rena, Castelnuovo Magra 3

Sarzana 1

Valletti Varese Ligure 3

Valgiunca, Zignago 1

Zerò di zignago 4

Casa Canesi, Bolano 3

Piazza Vittorio Veneto Sarzana 1

Luoghi Delle Stragi Numero

Partigiani Deceduti

Chiusola, Sesta Godano 1

Follo Alto, Follo 1

Valdipino 3

Chiappa. La Spezia 2

Via Fontevivo, La Spezia 3

Ponte Graveglia, Riccò del Golfo 5

Ressora di Arcola 3

Vezzano Basso 2

Vezzano ligure 1

Ponzano Madonnetta, Santo Stefano 2

Via Crociata Ameglia 1

Sarzana 1

Merzò, Sesta Godano 6

Via Aurelia, Carrodano 1

Ponzano Belaso, Santo Stefano Magra 1

Piazza Vittorio Veneto, Sarzana 1

Piazza Garibaldi, Monterosso 2

Boccapignone, Beverino 4

Via Croce Sarzana 8

Ponte Graveglia, Ricco del Golfo 5

Luoghi Delle Stragi Numero

Vittime Legate Ai Partigiani

Felettino, La Spezia 3

La Spezia 4

Pian di Follo, Follo 1

Ressora, Arcola 2

Ponte Santa Margherita, Carro 4

Calice al Cornoviglio 2

Sarticola, Ortonovo 2

Cornice Sesta Godano 1

Sarzana 5

Boccapignone, Beverino 1

Ressora di Arcola 1 disertore

alla leva

Levanto 1 sacerdote

Pian di Follo 1 sbandato

Varese Ligure 1 sbandato

Punta Bianca Ameglia 15

prigionieri di guerra

Nel confronto di genere prevale quello maschile. Infatti su 158 vittime solo 4 sono donne; tra i 154 uomini abbiamo 2 bambini di 6 ed 1 anno.

Analizzando le età delle vittime, tranne due persone di cui non si conoscono i dati anagrafici, (uno di loro è un religioso, l'altro ignoto), possiamo affermare che il 23% è minore di anni 21, il 33% ha un'età compresa tra 22 e 30 anni, il 22% tra i 31 e i 40 anni, e il 22% ha più di 40 anni.