Dal 1950 svolge la sua attività. L'azienda da sempre privata, con sede a Torino ha una quotidiana storia di sviluppo che l'ha vista crescere in due direzioni: da una parte arrivando a coprire in maniera capillare il mercato torinese del latte; dall'altra ampliando le tradizionali aree geografiche di distribuzione. La cura rigorosa della produzione la coerente diversificazione della gamma dei prodotti sono gli strumenti con cui la Centrale si è guadagnata in questi anni la sua posizione di leadership e di prestigio, risultato di un patrimonio di fiducia e familiarità accumulato in tanti anni.
Dopo 50 anni di attività e successo costante, a fronte di una situazione di mercato assolutamente matura la Centrale del Latte di Torino & C. S.p.A. ha attuato una politica di sviluppo sia per via interna, attraverso l’ampliamento della gamma di prodotti offerti, il miglioramento continuo degli impianti produttivi e il rafforzamento e la penetrazione sui mercati, che per via esterna attraverso acquisizioni.
Proprio per sostenere finanziariamente questo processo di crescita e sviluppo, nel novembre 2000, la società ha quotato i propri titoli al MTA di Milano e nel 2001 è stata ammessa al segmento STAR della Borsa Italiana.
Grazie alla forte dinamicità e all’orientamento alla diversificazione, il gruppo ha da tempo attivato la vendita con propri marchi di prodotti confezionati nel segmento fresco come uova, formaggi, pasta, verdure, insalate di IV gamma realizzati direttamente oppure attraverso aziende terze attentamente selezionate.
Relazione finanziaria 2015
Si specifica subito che i dati numerici vengono espressi in MILA Euro per facilitarne la comprensione.
Il Gruppo chiude l’esercizio 2015 con un risultato economico positivo, ottenuto in un anno che, dopo una debole ripresa nella prima parte, ha mostrato nell’ultimo trimestre sintomi inequivocabili di rallentamento in un quadro internazionale in deterioramento e con una domanda interna debole. In tale contesto il Gruppo ha ulteriormente accentuato la propria presenza nei mercati di riferimento e la forza dei propri marchi. Il fatturato rileva un calo del 3,6% passando dai 100,426 milioni di Euro del 2014 ai 96,851 milioni di Euro. Il prezzo di acquisto della materia prima latte ha subito un calo generalizzato in tutto il mondo innescando anche nel nostro Paese l’effetto di una riduzione nei primi mesi
114 dell’anno e successivamente di una sostanziale stabilità. Il prezzo, sempre concordato con le controparti, ha garantito una remunerazione adeguata in un periodo di perdurante crisi dei consumi, con un sempre altissimo livello di qualità della materia prima.
Nel corso dell’esercizio 2015 sono proseguite le attività di marketing e comunicazione a sostegno dei marchi del Gruppo, raggiungendo i 3,7 milioni di Euro con un incremento di 300 mila Euro nell’ultimo trimestre dell’anno in particolare in Veneto.
È proseguita la politica di sviluppo commerciale in Cina e negli Emirati Arabi con nuovi contratti e distributori. Le vendite avvenute all’interno di questi mercati alla fine del 2015 sono state di 809 mila Euro con un incremento rispetto al 2014 del 9,2%.
Nel corso del 2015 il Gruppo ha provveduto ad effettuare nuovi investimenti in impianti e macchinari per complessivi 4 milioni di Euro. Si tratta di nuove linee di confezionamento, nuovi impianti di trattamento e pastorizzazione del latte e la realizzazione di un nuovo magazzino automatizzato.
Tali investimenti rientrano nel progetto del Contratto di Filiera e saranno sostenuti in parte da un finanziamento a tasso agevolato autorizzato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.
Gli ammortamenti relativi alle immobilizzazioni materiali sono passati dai 2,926 milioni di Euro del 2014 ai 3,129 milioni di Euro del 2015 mentre quelli relativi alle immobilizzazioni immateriali ammontano a 167 mila Euro relativi al nuovo sistema informativo.
Il principale rischio legato all’attività industriale propria del Gruppo è rappresentato dalla fluttuazione del prezzo della materia prima latte. Il Gruppo controlla questo tipo di rischio stipulando contratti annuali con i produttori del latte fissando il prezzo d'acquisto fisso per tutto il periodo che va dal 1 aprile al 31 marzo dell'anno successivo105.
Il Gruppo controlla il rischio di liquidità pianificando l’impiego della liquidità prendendo in considerazione gli investimenti finanziari, le attività finanziarie (crediti commerciali e altre attività finanziarie) e i flussi finanziari attesi dalle operazioni.
La posizione finanziaria netta del Gruppo alla fine dell’esercizio 2015, dopo aver dato corso al pagamento del dividendo per 600 mila Euro, delle imposte a saldo 2014 e in
105Gli strumenti finanziari del Gruppo comprendono finanziamenti bancari, depositi bancari a vista e a
breve termine. L'obiettivo di tali strumenti è di finanziare le attività operative del Gruppo. Altri strumenti finanziari sono i debiti e crediti commerciali derivanti dall'attività operativa. I principali rischi generati dagli strumenti finanziari sono il rischio di tasso di interesse, il rischio di liquidità e il rischio di credito.
115 acconto sull’esercizio 2015 per 1,071 milioni di Euro, risulta negativa per 20,655 milioni di Euro rispetto a quella alla fine del 2014 pari a 17,189 milioni di Euro. Al peggioramento della posizione finanziaria ha contribuito il ritardo nel rimborso da parte dell’Amministrazione Finanziaria del credito IVA che passa dai 4 milioni di Euro del 2014 ai 7,050 milioni della fine dell’esercizio 2015 con un incremento di 3,050 milioni di Euro (+76%).
Conto economico consolidato riclassificato
Conto Economico riclassificato
2015 2014
Ricavi 96851 100426
Variazione delle rimanenze 260 111
Altri ricavi e proventi 1207 2022
Valore della produzione 98319 102558
Servizi -28032 -26236
Consumi materie prime -49719 -55205
Altri costi operativi -1045 -974
VALORE AGGIUNTO 19523 20143
Costo del personale -14672 -14298
MARGINE OPERATIVO LORDO (EBITDA) 4850 5845
Accantonamento a fondo svalutazione crediti -261 -134 Ammortamento delle immobilizzazioni materiali -3129 -2926 Ammortamento elle immobilizzazioni immateriali -167 -167
Accantonamenti / utilizzo per rischi 406 -
RISULTATO OPERATVIO (EBIT) 1699 2618
Proventi finanziari 28 57
Oneri finanziari -706 -868
Adeguamento valore delle partecipazioni -418 -4
Risultato prima delle imposte 603 1803
Imposte sul reddito da consolidato fiscale -563 -1049
Imposte (differite) anticipate 477 38
UTILE (PERDITE) NETTE D'ESERCIZIO 517 791
Il prospetto del conto economico complessivo è esposto separatamente rispetto al prospetto del conto economico, quest’ultimo redatto sulla base della classificazione dei costi per natura.
116
Stato patrimoniale consolidato riclassificato
Stato patrimoniale riclassificato
ATTIVO 2015 2014 PASSIVO 2015 2014
Attivo immobilizzato Passività a lungo termine e fondi
Imm. Tecniche 51376 51363 Trattamento di fine rapporto 3410 3985
Imm. Tecniche in corso 633 308 Altri fondi 440 1035
Imm. Immateriali 11539 11706 Fondo indennità fine mandato
amministratori 170 124
Partecipazioni a titoli 97 263 Fondo imposte differite 3381 3815 Crediti finanziari verso collegate 141 140 Totale passività a lungo
termine e fondi
7402 8960
Totale attività immobilizzate 63786 63780 Posizione finanziaria netta
Capitale circolante Cassa banche e titoli -12192 -10051
Crediti V/clienti 14371 15720 Debiti verso banche 2502 1760
Giacenze di magazzino 3541 3438 Quota conto finanziamenti
M/L termine 7017 6411
Altre attività a breve 11328 1885 Quota corrente debiti V/ altri
finanziatori 882 850
Debiti verso fornitori -20052 -19309 Debiti V/altri finanziatori a
M/L termine 2331 3216
Altri debiti -4195 -4435 Finanziamenti a M/L termine 21115 15003
Debiti tributari -357 -468 POSIZIONE
FINANZIARIA NETTA
20655 17789
Capitale circolante netto 4635 2832 Patrimonio netto Attività non correnti possedute
per la vendita
446 - Capitale sociale 20600 20600
Riserve 19694 19073
Utile netto (perdita) di periodo 517 791
Totale patrimonio netto 40810 40464
TOTALE MEZZI
IMPIEGATI 68866 66612 TOTALE MEZZI PROPRI E DI TERZI 68866 66612
Il prospetto della situazione patrimoniale – finanziaria rappresenta le attività e passività per scadenza, separando le poste correnti e non correnti con scadenze rispettivamente entro e oltre dodici mesi.
117
Rendiconto Finanziario
Rendiconto finanziario consolidato
2015 2014
Disponibilità monetarie iniziali 892795 3039898
A Flusso monetario per l'attività d'esercizio
Utile (perdita) d'esercizio 516589 791084
Ammortamenti immo. Materiali 167425 167425
Ammortamenti immo. Immateriali 3129370 2925749
Totale ammortamenti e svalutazioni 3296795 3093174
TFR maturato nell'esercizio al netto di quello pagato e dell'effetto OCI -6402 201416 Fondo trattamento fine mandato amministratori 46167 -13779
Imposte differite -434287 -7884
Accantonamento (utilizzo) fondo rischi ed oneri -595098 -170249
Totale accantonamenti netti -989620 9504
Variazione del capitale circolante netto
Crediti commerciali netti ed altri crediti (inclusi infra gruppo) 1349561 654215
Rimanenze -102816 65237
Altri crediti -3581423 645700
Fornitori (inclusi controllante e infra gruppo) 742519 891015
Debiti diversi -239370 -549732
Debiti tributari -110717 134308
Totale variazione del capitale circolante netto -1942246 1810743
CASH FLOW OPERATIVO 881518 5704505
B Flusso monetario da (per) attività di investimento
Acquisizione nette di immo. Tecniche -3913835 -2107084 (Investimenti) disinvestimenti finanziarie 166624 -195772
Totale flusso monetario da (per) attività di investimento -3747211 -2302856
FREE CASH FLOW -2865693 3401649
C Flusso monetario da variazione di patrimonio netto
Dividendi distribuiti -600000 -600000
Totale flusso monetario da variazione di patrimonio netto -600000 -600000
D Flusso monetario da attività di finanziamento
Variazione dei debiti finanziari a medio – lungo termine 4864837 2489251
Totale flusso monetario da attività di finanziamento 4864837 2489251
Totale flussi monetari del periodo 1399145 5290900
CASSA E BANCHE ALLA FINE DELL'ESERCIZIO (al netto dei debiti verso
banche)
9689936 8290795 Di cui depositi bancari e denaro in cassa 12198412 10050795
Di cui debiti verso banche -2502473 -1760000
Oneri finanziari pagati 567984 757032
Imposte pagate 1157107 803586
118 Dinamica Reddituale 2015 2014 ROS 1,80% 2,60% ROE 1,00% 2,00% ROI 2,40% 5,30% ROD 1,70% 2,60% EBIT 1699 2618 EBITDA 4850 5845
Si conduce l’analisi della dinamica reddituale tramite il calcolo degli indici reddituali più significativi. Il Gruppo presenta un ROS abbastanza soddisfacente per l’anno 2015 anche se in calo rispetto all’anno precedente dello 0,8%. Questo calo viene giustificato dal Gruppo sulla base dell’effettiva diminuzione di domanda nello specifico settore del latte, dove l’azienda ha il suo core business. I consumatori si sono orientati più verso bevande vegetali penalizzando il consumo del Latte, questo cambiamento delle abitudini alimentari provoca quindi una contrazione della domanda e delle vendite per l’azienda. Da non dimenticarsi anche la realtà nella quale l’intero settore alimentare si sta trovando, ossia la difficoltà a crescere e a stabilizzarsi a causa della diminuzione dei consumi delle famiglie dovuta alla persistente stagnazione economica che ci affligge dal 2008.
Il ROE, espressione della redditività del capitale di rischio del Gruppo, risulta essere in netto calo rispetto all’anno precedente, precisamente dell’1%. Sintomo che afferma la contrazione della domanda che il mercato sta affrontando.
L’indice ROI subisce una netta variazione rispetto all’anno precedente. La redditività della gestione caratteristica perde circa 2,9% punti percentuali, si può definire una significativa variazione negativa.
119
Dinamica Finanziaria
Flussi finanziari
Calcolo 2015 2014
Flusso di cassa operativo 882 5705
Flusso di cassa totale 1399 5290
Rendimento monetario delle gestione caratteristica
Flusso monetario della gestione caratteristica / capitale investito netto gestione caratteristica
0,013 1.3% 0,09 9%
Copertura della PNF (prima versione)
PNF / cash flow operativo 23.41 3.11
Copertura della PNF
(seconda versione) PNF/Margine operativo lordo (EBITDA) 4,26 42,6% 3,04 30,4%
Ritorno monetario del Patrimonio netto
Dividendi/Patrimonio Netto 0,01 1% 0,01 1%
Ritorno monetario delle vendite
Flusso di cassa della gestione
caratteristica / Ricavi di vendita 0.009 0.9% 0.057 5.7%
Nella valutazione del Flusso di cassa operativo del 2015 possiamo esprimere un giudizio positivo, in quanto il valore risulta essere pari a 882 mila euro, dunque positivo, ed espressivo della capacità dell’azienda di generare liquidità. Nell’analisi dei bilanci inerenti alla singola azienda selezionata, è invece interessante notare come tale valore, seppur di poco sia negativo. Questo vuol dire che le liquidità delle aziende facenti parte il gruppo risultano essere in grado di sostenere a livello consolidato la generazione di liquidità operativa complessiva. Sicuramente il giudizio sarà negativo in riguardo alla netta differenza che si ha tra il Cash flow operativo 2015 con quello 2014. Il quale risulta essere pari a 5705 mila euro, superiore di circa 4823 mila euro. Questa netta perdita di liquidità si può attribuire analiticamente alla evidente aumento degli accantonamenti netti, che risultano essere di una valore pari a -989620 differentemente dall’anno precedente che invece risultavano essere di valore positivo e pari a 9504. Questo assorbimento di denaro da parte degli accantonamenti è attribuibile al netto aumento delle imposte differite. Dal prospetto però si nota come anche le variazione del Capitale Circolante Netto Commerciale incidono molto sul risultato finale. Di fatti questo valore è di segno negativo, sintomo che l’azienda stia adottando una politica commerciale non vantaggiosa, e che quindi non è in grado di autofinanziarsi con il CCNC, a invece questo provoca delle uscite di denaro. Situazione da tenere sotto controllo e da migliorare migliorando la propria forza contrattuale nei confronti dei propri fornitori e clienti. Per quanto concerne
120 gli ammortamenti abbiamo che questi registrano un leggero aumento solo a causa dell’acquisti di impianti e macchinari effettuati durante l’esercizio.
Si ottiene, invece, un Flusso monetario globale risulta essere positivo, l’azienda è in grado di generare liquidità nel complesso delle sue operazioni. Abbiamo dunque un cash flow operativo positivo ampliato anche da un cash flow generato dalle attività di finanziamento anche esso positivo, espressione del fatto che l’azienda nel corso dell’esercizio ha acceso una serie di debiti per finanziarsi, recuperando liquidità dagli intermediari esterni. Peraltro il flusso monetario da attività di investimento risulta essere negativo a causa delle operazioni di investimento svolte in ambito di acquisto ed immobilizzazioni, come pure investimenti in Ricerca Sviluppo.
Nel complesso il giudizio è favorevole nei confronti della situazione finanziaria dell’azienda, nel corso dell’anno registra però un free cash flow negativo, giustificato dagli investimenti messi in atto dal gruppo. Il quale ha utilizzato il denaro generato dalla propria attività operativa per effettuare investimenti volti al raggiungimento di strategie di miglioramento produttivo, miglioramento ai fini del confezionamento, riuscendo ad introdurre nella produzione macchinari e impianti adatti al raggiungimento di tali obiettivi, senza però impedire alla ricerca dell’innovazione di bloccarsi. Quindi si vede come per finanziare l’azienda questa decida di intraprendere la strada dell’indebitamento.
Per quanto riguarda la valutazione del primo indicatore, il Rendimento monetario della
gestione caratteristica, abbiamo che il suo valore è positivo e pari allo 0.013 espresso in
percentuale siamo di fronte ad un 1,3%. Questo vuol dire che la remunerazione del capitale investito sotto forma di liquidità non risulta essere eccezionale. Questo riprende un po’ le valutazione fatto sul cash flow operativo dell’esercizio, che risulta essere bassa e in netta diminuzione risetto all’anno precedente. L’azienda nel corso dell’anno non è stata in grado di generare una liquidità soddisfacente e tale da potersi dire adeguata a livello di ritorno del capitale investito. È evidente invece come la situazione nell’anno 2014 fosse migliore, come anche il valore del cash flow operativo. L’azienda nell’ano precedente ha generato una liquidità superiore e abbastanza soddisfacente in termini di ritorno in forma liquidità del capitale investito. Sicuramente in nessuno dei due anni ha raggiunto livelli eccezionali.
121 L‘indicatore di Copertura della Posizione Finanziaria Netta (prima versione) risulta essere pari a 23.41, un valore al quanto insoddisfacente, espressione di un giudizio negativo. In quanto secondo tale valore l’azienda è in grado di coprire il proprio indebitamento in 23 e 41 giorni se nel corso degli anni genera in modo costante questo cash flow operativo. Di certo tale prospettiva non risulta essere molto favorevole. Bisogna però tenere anche conto del fatto che la PFN è nettamente aumentata dall’anno precedente a causa di un ritardo di restituzione del credito per IVA da parte della Pubblica Amministrazione. Nell’anno 2014 di fatti la situazione si può definire normale in quanto il Gruppo risulta, nell’anno precedente, in grado in 3 anni di coprire la PFN dello stesso esercizio.
Per quanto riguarda la Copertura della posizione finanziaria netta (seconda versione) è interessante vedere come per l’anno 2015 i valori differiscano di moltissimo, difatti se si prevede la copertura della PFN tramite l’EBITDA questo risulta essere in grado di estinguerla in poco più di tre anni. Previsione radicalmente diversa dalla precedente. Ciò si giustifica per il fatto come si sostiene in tal sede il nostro EBITDA si definisce come il cash flow operativo POTENZIALE non rettificato dalla variazioni effettive del CCNC. Ed ecco confermato il forte peso che il Capitale circolante netto Commerciale ha sulla valutazione del risultato finale. Questo significa che una buonissima parte dei ricavi non si trasforma in entrate liquide. Quindi ei confronti di questa azienda la componente del CCNC è molto significativa a livelli della gestione aziendale.
L’indicatore che esprime il Ritorno monetario delle vendite si presenta essere di un valore molto basso, siamo di fronte ad un valore pari allo 0,009 dunque a un misero 0,9%. Questo indicatore conferma in modo netto la supposizione fatta in precedenza, quella che sostiene la forte rilevanza della variazione del capitale circolante netto nella valutazione aziendale, la forte incisione delle politiche commerciali si esprime nei risultati che si ottengono dagli indicatori. Questo nello specifico è espressione della situazione dove l’azienda non è in grado, in modo soddisfacente o comunque rilevante, di trasformare i propri ricavi di vendita in liquidità.
Mettiamo ora a confronto i valori degli indici reddituali con quelli finanziari appena analizzati.
122 Calcolo 2015 2014 Variazione Rendimento monetario della gestione caratteristica Flussi monetario operativo / capitale investito netto caratteristico 0,013 0.09 0.011 0.04
ROI EBIT/totale Impieghi 0.024 0.05
La discrepanza che si registra tra l’indicatore estrapolato dai flussi finanziari e l’indicatore ROI, espressione della valutazione economica dei dati è pari al 1,1%. La differenza risulta essere poca quindi in conclusione si può dire che la differenza tra l’EBIT e il cash flow operativo è riferibile principalmente alla componente del CCNC in quanto come si evidenzia dalla relazione finanziaria del Gruppo e dai valori di bilancio l’incisione dei costi non monetari, in particolare degli ammortamenti, non è eccessiva e non è dunque determinante. Siamo di fronte quindi a una differenza di valore quasi totalmente attribuibile alle variazioni di CCNC. Bisogna comunque sottolineare che anche a livello reddituale l’azienda non presenta una situazione ottimale, l’indicatore finanziario poe solo conferma a tale andamento presentandosi in modo ancor peggiore.
Calcolo 2015 2014 Variazione Ritorno monetario
delle vendite
Flusso di cassa operativo /Ricavi di vendita
0.009 0.057
0,009 0,031
ROS Risultato operativo /
Ricavi di vendita
0,018 0,026
In questo caso siamo di fronte ad una differenza pari al 3,1%, più consistente dei valori precedenti in quanto siamo di fronte all’espressione della significatività generata dalle movimentazione del capitale circolante netto. Sicuramente c’è da sottolineare che anche a livello reddituale l’azienda non è assolutamente soddisfacente. Il valore del ROS è comunque molto bassa, e l’indicatore finanziario lo è ancor di più perché calcolato su un dato privo di entrate o uscite potenziali ma composto esclusivamente da entrate e uscite reali di denaro.
123
2015 2014 Variazione Copertura PNF (prima versione) 23.41 3.11 19,15 0.7
Copertura PNF (seconda versione) 4,26 3,04
Nello specifico del Gruppo analizzato, risulta essere molto interessante la valutazione di questi due indicatori. La prima versione può essere ottenuta solo con la presenza del rendiconto finanziario mentre la seconda semplicemente con la riclassificazione del Conto Economico. Quindi in tale sede si è in grado di sottolineare ancora di più le differenze dei calcoli, portando così nuovamente in evidenza i principali elementi che sono a favore dell’utilizzo del rendiconto finanziario ai fine dell’analisi.
Dai valori che otteniamo è evidente come nell’anno 2015 i risultati differiscono in modo netto e consistente. Tale forte diversità trova giustificazione in due elementi, uno rappresentato dalla variazione del capitale circolante netto che nell’anno 2015 risulta essere alquanto negativa, incidendo inevitabilmente sulla capacità di generazione di liquidità da parte dell’azienda. Con il valore espresso dall’indicatore l’azienda risulta essere in grado di estinguere, tramite il suo cash flow operativo, il totale del proprio indebitamento in circa 24 anni; ovviamente ciò vale se l’azienda è in grado di generare in modo costante lo stesso valore.
Il secondo elemento che incide fortemente e che non può non essere preso in considerazione è il netto aumento dell’indebitamento a causa di un credito non ancora recuperato.
Però guardando il valore della copertura di PNF nel secondo calcolo, l’aumento della PNF non sembra incidere in modo così netto. Quindi si può concludere che gli elementi rappresentativi costi non monetari e la variazione del CCNC incidono in maniera significativa sulla valutazione finanziaria dell’azienda, dimostrando come a livello di flusso reale, le liquidità generate dall’azienda risultano essere molto differenti da quelle previste a livello potenziale dai dati di conto economico.
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