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Nella valutazione dai dati ottenuti dalla dinamica finanziaria e reddituali si è potuti arrivare a dare un giudizio sulla solidità del Gruppo oggetto di valutazione. Come abbiam dimostrato nello specifico di ogni azienda si è sottolineato come l’ammontare degli ammortamenti, accantonamenti e svalutazioni assieme alla variazione del Capitale Circolante Netto Commerciale fossero in grado di influenzare il Risultato Operativo a tal modo da far generare risultati nettamente diversi tra indicatori finanziari e indicatori reddituali dello stesso genere, è capitato però che in altri casi i valori si avvicinavano molto gli uni verso gli altri. Ovviamente le cause che giustificano l’ottenimento di tali risultati dipendono dalla gestione interna dei singoli Gruppi per quanto riguarda le immobilizzazioni in riguardo alle quote di ammortamento ma, soprattutto nel nostro caso specifico, in riguardo agl’anni di utilizzo del bene e quindi al valore complessivo del fondo di ammortamento totale.

Andiamo ad argomentare la tesi sulla base dei dati, mettendo in risalto le situazioni estreme che abbiamo riscontrato nel calcolo degli indicatori.

Valsoia S.p.A. 2015 2014 Variazione

Variazione %

Rendimento monetario della gestione caratteristica 0,36 0,23 0,05 0,21

5%

21%

ROI 0,41 0,44

Ritorno monetario delle vendite 0,12 0,08 0,02 0,7

2%

70%

ROS 0,14 0,14 Copertura della PNF (prima versione) 1,18 0,85 0.26 0.43 - - Copertura della PNF (Seconda versione) 0,92 0,42

Come già ampliamente descritto precedentemente gli indicatori del ROI e del Rendimento della gestione caratteristica presentano una difformità dei propri risultati. Variano nel 2015 per un 5% e nel 2014, risulta essere sicuramente più significativa, per

144 un 21%.

All’interno della relazione finanziaria dell’azienda, in relazione alla gestione degli ammortamenti possiamo notare come, a livello di immobilizzazioni immateriali, i “diritti di brevetto e utilizzo opere dell’ingegno” sia già ad un cospicuo valore di ammortamento pari a 163 mila euro, espressione della lunga vita del bene, in questo specifico caso dato che è immateriale si desume che le tempistiche di brevetto stiano arrivando alla conclusione.

Per quanto riguarda le immobilizzazioni materiali dalla tabella degli ammortamenti fornita all’interno della relazione si può notare come il valore di impianti e macchinari aumenta a causa dell’acquisto durante l’anno di impianti produttivi destinati allo stabilimento Serravalle Sesia e a impianti per la produzione di confetture. Altri incrementi si riferiscono ad attrezzature di laboratorio, apparecchiature elettroniche ed autovetture aziendali. Difatti si può notare come il valore degli ammortamenti più significativo è riferito proprio alla voce impianti e macchinari pari a 14479 mila Euro.

Per quanto riguarda invece la variazione del Capitale Circolante Netto Commerciale, e dunque le variazioni riguardanti i crediti e debiti operativi e le movimentazioni di magazzino, a livello contabile abbiamo che: per quanto riguarda i crediti verso clienti si hanno per un valore netto di 14664 rispetto all’anno 2014 in diminuzione questa imputabile alle minori vendite registrate e alla riduzione dello scaduto nei confronti di alcuni clienti.

Per quanto riguarda i debiti commerciali, anch’essi in diminuzione rispetto all’anno precedente, e hanno valore pari a 15036 mila. Le rimanenze di magazzino ammontano invece a 7485 mila registrando un lieve incremento rispetto all’anno precedente. La valorizzazione delle rimanenze finali è effettuata al netto del fondo di obsolescenza di magazzino.

(Incremento)/decremento Crediti v/ clienti 2372 -2063

(Incremento)/decremento Magazzino -511 -659

Incremento/(decremento) Debiti V/fornitori -1685 -2624 Variazione netta altre attività/passività correnti 2253 908

Variazione capitale circolante netto 2429 -4438

Ecco nello specifico le variazioni che interessano il capitale circolante netto commerciale. Si nota come nel 2014 questo abbia generato un assorbimento di denaro causato

145 dall’incremento dei crediti operativi114, nell’esercizio successivo invece si nota come, la

scadenza di alcuni di questi crediti e il ridimensionamento rispetto alle minori vendite abbia generato un decremento e quindi un afflusso di denaro in entrata.

In conclusione si può affermare che:

 Gli ammortamenti abbiamo nel complesso inciso molto sulla variazione dei due indicatori, riuscendo ad inquinare il valore del Risultato operativo utilizzato per il calcolo del ROI, mentre essendo non presi in considerazione per la determinazione del flusso monetario operativo questo risulta essere definito sulla base di informazioni più veritiere da un punto di vista finanziario.

 Per quanto riguarda la variazione del CCNC vediamo come anche questa incida in modo importante sulla valutazione della gestione operativa. Seppur in miglioramento rispetto all’anno 2014115 . Nell’esercizio 2015 si vede come il

decremento dei crediti operativi garantisce un afflusso di denaro e quindi il recupero sotto forma di liquidità di una buona parte delle vendite. Il fatto che la variazione del CCNC incida molto sulla dinamica finanziaria e reddituale dell’azienda è più che confermato dalla difformità registrata tra l’indicatore di ritorno monetario delle vendite e del ROS e dalla differenza riportata dall’indice di copertura della PNF a confronto in base alle due modalità di calcolo. La gestione delle politiche commerciali ha effetti rilevanti a livello di valutazione delle performance reddituali e finanziarie dell’azienda. Dimostrando come l’utilizzo dei dati di rendiconto finanziario permettono di generare una valutazione della situazione finanziaria dell’azienda più veritiera. Questi valori dimostrano come le gestione della linea temporale degli incassi e pagamenti di crediti e debiti operativi, influenzata dal potere contrattuale dell’azienda e dalle dinamiche di settore, incidano nettamente sulla redditività delle vendite dell’azienda.

114 Espressivo in sostanza della mancata entrata effettiva di ricavi di vendita a causa della loro

trasformazione in crediti V/clienti.

115 Nel quale si nota come la variazione dei crediti verso clienti registra un incremento provoca un

assorbimento di denaro tale da incidere molto sul valore del cash flow e inevitabilmente anche sul relativo valore del Risultato operativo, calcolato sulla base della supposizione che tutti i ricavi siano rientrati in forma liquida, cosa che nello specifico non è avvenuta.

146

Enervit S.p.A.

2015 Variazione

Variazione %

Rendimento monetario della gestione

caratteristica

0.02

0,02

2%

ROI 0.04

Ritorno monetario delle vendite 0.02

0,01

1%

ROS 0.03

Copertura PNF (prima versione) 0,99

0,73

-

Copertura PNF (seconda versione) 0,26

Nella valutazione del Gruppo Enervit invece si denota come gli elementi che definiscono i differenziali a livello di calcolo dei valori reddituali da quelli finanziari siano poco incisivi sui valori ottenuti dai prospetti di Conto Economico rispetto a quelli ottenuti nel Rendiconto Finanziario. In compenso però è evidente come la Variazione del CCNC abbia una rilevanza in termini di difformità tra i valori di cash flow operativo e EBITDA. Dai dati che si ottengono da questa tabella si può arrivare ad affermare che nello specifico ciò che differenzia i valori ottenuti dai due diversi prospetti è sicuramente l’ammontare dell’ammortamento, svalutazioni e accantonamenti, cioè i costi non monetari. Per quanto riguarda l’incidenza del CCNC non possiamo attribuirla alle politiche commerciali che interessano i crediti V clienti, in quanto gli indici ROS e Ritorno monetario delle vendite ci dimostrano che l’azienda è in grado di remunerare in forma liquida quasi la totalità dell’importo dei ricavi di vendita, quindi la discrepanza che notiamo a livello di valutazione degli indici di copertura della PNF è da a attribuire ad altro fattore.

In ogni caso si possono spiegare le piccole difformità tra gli indicatori analizzando i valori della relazione finanziaria, nella quale si evidenzia come le immobilizzazioni materiali aumentino in modo cospicuo rispetto all’anno precedente, la giustificazione si basa sull’incremento dei fabbricati presso lo stabilimento di nuova costruzione di Erba, messo in funzione nel giugno 2015. Quindi gli investimenti in impianti ed attrezzature riguardano il nuovo sito produttivo. Tali aumenti determinano il relativo aumento del valore degli ammortamenti complessivi.

147 Per quanto riguarda invece la variazione del CCNC:

2015 2014

(Incremento) decremento crediti -267960 -850218

(Incremento) decremento rimanenze 1576110 78876

Incremento (decremento) debiti -618268 1021873

Variazione CCN 1246882 250531

Si nota che la sua incidenza è relativa principalmente alla variazione dei valori in magazzino. I crediti operativi risultano diminuire rispetto all’anno 2014, registrando comunque un incremento nell’esercizio.

Mentre invece per quanto riguarda i crediti e debiti operativi, si nota un miglioramento rispetto all’anno precedente, sintomo di una ottimizzazione delle relazioni con i propri clienti e fornitori, dipesa dalla conquista di un maggiore potere contrattuale oppure anche in riferimento al perfezionamento di tali relazioni a livello settoriale.

Centrale del latte di Torino S.p.A.

2015 Variazione

Variazione%

Rendimento monetario della gestione caratteristica

0,013

0.011

1.1%

ROI 0.024

Ritorno monetario delle vendite 0.009

0,009

0.9%

ROS 0,018

Copertura PNF (prima versione) 23.41 19,15 -

Copertura PNF (seconda versione) 4,26

In conclusione quindi possiamo affermare che sicuramente le movimentazione del Capitale Circolante Netto Commerciale del Gruppo incidono molto sul risultato della liquidità della gestione caratteristica.

Dall’analisi della situazione reddituale e finanziaria della azienda è emerso che l’incisione dei costi non monetari rappresentativi gli ammortamenti non risulta essere significativa ai fine del calcolo dei valori. In quanto il suo aumento è attribuito all’acquisto di macchinari e impianti che non generano però eccessivi cambiamenti al suo valore finale. A incidere in modo più deciso, ma sicuramente non rilevante, sono gli accantonamenti e

148 le svalutazione che hanno registrato importanti uscite di liquidità nel corso dell’esercizio. Ma di maggior evidenza e incisione è senz’altro la variazione del Capitale Circolante Netto Commerciale. Dunque a determinare la forte diversità tra il valore reddituale e quello finanziario che si ottiene dal rendiconto finanziario è la gestione dei crediti V/clienti, debiti V/fornitori e delle rimanenze.

Variazione del capitale circolante netto 2015 2014

Crediti commerciali netti ed altri crediti (inclusi infra gruppo) 1349561 654215

Rimanenze -102816 65237

Altri crediti -3581423 645700

Fornitori (inclusi controllante e infra gruppo) 742519 891015

Debiti diversi -239370 -549732

Debiti tributari -110717 134308

Totale variazione del capitale circolante netto -1942246 1810743

Il dettaglio presentato dalla variazione del CCNC ci permette di giustificare anche il differenziale che si registra tra ROS e Ritorno monetario delle vendite, vediamo infatti come i crediti operativi registrati come “Altri crediti” siano aumentati rispetto all’anno precedente, generando quindi un assorbimento di denaro inteso come una arte dei ricavi operativi che non sono entrati nell’azienda sotto forma di denaro ma si sono trasformati in crediti.

Quindi in conclusione si può identificare nelle movimentazioni degli elementi che compongono il CCNC le cause che differenziano il cash flow operativo dal valore dell’EBITDA, che ricordiamo essere calcolato senza l’influenza degli ammortamenti, svalutazioni e accantonamento. Giustificando il differenziale degli indici calcolati nelle due diverse versioni.

In più nell’anno 2015 il Gruppo registra un netto peggioramento in termini di gestione del CCNC, in quanto le sue variazioni generano un decremento della liquidità disponibile.

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Campari S.p.A.

2015 Variazione

Variazione %

Rendimento monetario della gestione

caratteristica

0,14

0,01

1%

ROI 0,15

Ritorno monetario delle vendite 0,18

0,01

1%

ROS 0,19

Copertura PNF (prima versione) 3,39

0.49

-

Copertura PNF (seconda versione) 2,9

Nella valutazione dell’azienda, sia in base alla dinamica finanziaria che a quella reddituale si può concludere che l’azienda risulti avere nel complesso una buona situazione finanziaria, quindi le diverse categorie di indicatori esprimono più o meno lo stesso giudizio. Si identificano però delle discrepanze dei risultati ottenuti dalle due diverse tipologie di indicatori. Come già spiegato gli elementi determinanti tali differenze sono rappresentati dai costi non monetari e dalla variazione del Capitale Circolante Netto Commerciale. Se noi valutiamo come i diversi indici si presentano si può concludere che l’incisione di ammortamenti, accantonamenti e svalutazioni ha sicuramente un peso ma nel complesso minimo, la discrepanza presentata dagli ultimi indicatori invece segnala che a livello di Gestione del Capitale Circolante netto Commerciale ci sono elementi che incidono molto sulla determinazione del flusso di cassa operativo, e che quindi lo differenziano in modo importante dall’EBITDA.

Però data la poca differenza a livello di vendite possiamo dedurre che tale elemento non sia rappresentato dai crediti verso clienti, altrimenti anche il ritorno monetario delle vendite avrebbe trovato difformità confrontandosi con il ROS.

Dunque, non essendo fornita nello specifico le movimentazioni che hanno delineato nel complesso la variazione del CCNC, si può dedurre che il suo ammontare sia definito dalla gestione del magazzino e da un presunto incremento dei debiti operativi, portando il valore complessivo a incidere molto sul calcolo del flusso finanziario operativo.

Sicuramente gli ammortamenti insieme agli accantonamenti e svalutazioni incidono sul calcolo del flusso monetario operativo, ma, dalla valutazione che facciamo nei confronti

150 dell’evidente differenza tra i due indicatori di copertura della PFN, possiamo concludere che a incidere sulle entrate e uscite di denaro è per la maggior parte la variazione del CCNC.

Possiamo arrivare a questa conclusione in quanto gli indicatori prendono in considerazione, nella prima versione a denominatore il Cash flow operativo che come sappiamo è rettificato dai costi non monetari e dalla variazione del CCNC. Invece nella seconda versione di calcolo a denominatori si prende l’EBITDA, il quale come sappiamo, è calcolato al netto solo degli ammortamenti accantonamenti e svalutazioni, di fatti viene anche considerato come il valore economico espressivo della liquidità POTENZIALE. Si trasforma in reale grazie alla rettifica attuata tramite la valutazione dei crediti, debiti operativi e dalle movimentazioni di magazzino.

Ecco perché noi di fronte a tali valori possiamo affermare che la linea temporale del CCNC, che definisce le tempistiche di incasso e pagamento, insieme alla gestione del magazzino va a incidere molto sull’effettiva entrata ed uscite di liquidità dell’azienda.

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