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I certificati di investimento e il recupero delle perdite di portafoglio – di Roberto Albano

Scenario 2: rialzo indice DA

3.8. I certificati di investimento e il recupero delle perdite di portafoglio – di Roberto Albano

Per effetto delle profonde correzioni che hanno registrato i princi- pali mercati azionari a seguito dello scoppio della crisi finanziaria negli Stati Uniti nel 2007, è piuttosto frequente trovarsi di fronte a portafogli che evidenziano, allo stato attuale, consistenti perdite potenziali (minusvalenze) nella componente azionaria.

Le domande ricorrenti che sorgono in tali situazioni sono: come andranno i mercati nei prossimi mesi? Cosa posso fare per il mio portafoglio per migliorarne il profilo di rischio-rendimento? Da questi presupposti nasce la necessità di realizzare strategie di investimento che permettano di recuperare le perdite in maniera il più possibile non correlata con l’andamento dei mercati. Esistono strumenti che consentono di ottenere dei rendimenti anche in assenza di un rialzo del mercato di riferimento attraverso la cosid- detta “strategia bonus”. Questa è la logica sottostante che ha favo- rito la diffusione di alcuni certificati di tipo bonus o bonus cap: il premio (bonus) che viene pagato se il sottostante non scende oltre una soglia predeterminata (livello barriera) è stato l’elemento determinante che ha portato alla creazione di questa tipologia di prodotti. Infatti si è ritenuto che, in base agli investimenti presenti nei portafogli della clientela, tale caratteristica potesse essere utiliz- zata in quella fase di mercato proprio per consentire un recupero delle perdite, decorrelando l’investimento il più possibile dall’anda- mento del sottostante.

Un esempio può far comprendere l’utilizzo di questa tipologia di

bonus. Consideriamo, a tal proposito, l’azione Twitter: sin dalla sua quotazione il titolo Twitter (fig. 3.14) si è caratterizzato per un’ele- vata volatilità. Dopo una crescita veloce nei primi mesi successivi alla sua quotazione, Twitter ha subito una significativa correzione (fino al 50%) nell’ultimo anno e mezzo.

Figura 3.14 – Twitter 20 13 2014 fe b ma r

apr mag giu lug ago set ott nov dic

2015 fe b ma r apr mag giu 30 35 40 45 50 55 60 65 70 TWTR 36,63

Ipotizziamo, ad esempio, di aver acquistato l’azione Twitter a 52 USD. Rispetto ai livelli attuali (37 USD a inizio giugno 2015) saremmo in perdita e avremmo bisogno di un rialzo del 40% circa del titolo per recuperare il prezzo di acquisto. Per semplicità assumiamo che il tasso di cambio EUR/USD non produca effetti sul valore complessivo dell’investimento. Sul mercato dei certificati di investimento è possi- bile investire in un bonus cap, legato all’azione Twitter (le cui caratte- ristiche sono sintetizzate in tabella 3.22), che consente di incassare 160 euro spendendone 113 (ai prezzi di inizio giugno) se il titolo da qui alla data di scadenza (18/11/2016) non si collocherà mai al di sotto del livello barriera pari a 26,488 USD (barriera continua). Spo-

stando quindi l’investimento dall’azione Twitter al bonus cap sullo stesso titolo, vi è la possibilità di recuperare il 40% circa se il titolo Twitter si mantiene vicino agli attuali livelli o non perda più del 28%.

Tabella 3.22 - Caratteristiche finanziarie bonus cap su Twitter

Bonus cap Emittente Unicredit Bank AG

ISIN DE000HV8BEH3

Sottostante Twitter

Scadenza 18/11/2016

Strike 37,84 USD

Barriera (continua) 26,488 USD

Cap (prezzo) 60,54 USD

Bonus (%) 160

Cap (%) 160

Rischio cambio No

L’investimento in un Bonus Cap con queste caratteristiche con- sentirebbe di realizzare un rendimento del 40% in numerosi sce- nari, a differenza di quanto accadrebbe continuando a mantenere la posizione nel titolo Twitter. In quest’ultimo caso si potrebbero recuperare le perdite pregresse solo in presenza di un rialzo con- sistente dell’azione. Nel caso del bonus cap le perdite potrebbero essere recuperate anche in presenza di un mercato ribassista o laterale. Ovviamente acquistando il bonus cap su Twitter l’investi- tore rinuncerebbe al dividendo pagato dal sottostante. Vale la pena anche ricordare che, in caso di rialzi di Twitter superiori al 40%, l’in- vestitore verrebbe penalizzato rispetto alla detenzione dell’azione poiché il massimo rendimento ottenibile dal certificato è pari al 40% (corrispondente a un prezzo di Twitter pari a 60,54 USD). In compenso, l’asimmetria del payoff del certificato consentirebbe di

raggiungere l’obiettivo prefissato (recuperare le perdite) con una maggior velocità e una più elevata probabilità.

La tabella 3.22 evidenzia i possibili payoff a scadenza connessi all’in- vestimento nel bonus cap o nel titolo Twitter, considerando diversi scenari di mercato; ad esempio, se a scadenza il titolo Twitter quota 29,6 USD (registrando una perdita di circa il 20% rispetto ai livelli di prezzo di inizio giugno 2015) e durante la vita del certificato non si è verificato l’evento barriera, l’investimento nel certificato assicure- rebbe un rendimento del 40% rispetto a una perdita del 20% che si subirebbe mantenendo in portafoglio l’azione Twitter.

Tabella 3.22 – Payoff a scadenza bonus cap vs azione Twitter in diversi scenari di mercato

Scenari a scadenza Var % Prezzo Twitter -50% -40% -30% -20% -10% -5% 0% 5% 10% 20% 30% 40% 50% 60% Prezzo Twitter (USD) 18,5 22,2 25,9 29,6 33,3 35,15 37 38,85 40,7 44,4 48,1 51,8 55,5 59,2 Pagamento a scadenza del certificato 48,89006 58,66808 68,44609 160 160 160 160 160 160 160 160 160 160 160 48,89% 58,67% 68,45% 40% 40% 40% 40% 40% 40% 40% 40% 40% 40% 40% Rendimento in caso di sostituzione azione con certificato (in caso di non evento barriera) -57% -48% -39% 40% 40% 40% 40% 40% 40% 40% 40% 40% 40% 40% Rendimento in caso di sostituzione azione con certificato (in caso di evento barriera) -57% -48% -39% -22% -12% -7% -2% 3% 8% 17% 27% 37% 47% 56% Rendimento in caso di non sostituzione azione con certificato -50% -40% -30% -20% -10% -5% 0% 5% 10% 20% 30% 40% 50% 60%

Questo è solo un esempio di come i Bonus possono essere uti- lizzati: sul mercato sono disponibili certificati di investimento su diversi sottostanti, con una pluralità di scadenze e livelli di barriera differenziati in funzione delle molteplici esigenze di “recupero delle perdite” della clientela. Al contempo si possono richiedere agli emittenti prodotti ad hoc qualora vi fossero delle lacune dal lato dell’offerta: i certificati si caratterizzano infatti per un elevato livello di personalizzazioni e costi ridotti.

3.9 La gestione integrata di un portafoglio di certificati

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