private banking: l’innovazione di prodotto
5.1 Le obbligazioni in valute emergenti – di Laetitia Bianch
In un contesto caratterizzato da tassi d’interesse ai minimi storici, da bassi rendimenti dei principali titoli di Stato e obbligazioni societarie europee e dal deprezzamento dell’euro, gli investitori incontrano crescenti difficoltà, nella gestione di un portafoglio obbligazionario, nell’individuare soluzioni d’investimento in grado di generare rendimenti attraenti, evitando l’assunzione di un ele- vato rischio emittente. Per gli investitori che desiderano assumere un’esposizione ai mercati emergenti attraverso un investimento in valute e, in particolare, al potenziale apprezzamento delle valute di questi paesi rispetto all’euro, una nuova tipologia di prodotto ha fatto la sua comparsa in questi ultimi mesi, sul mercato retail ita- liano: le obbligazioni denominate in valute emergenti, che offrono rendimenti più elevati rispetto a quelli delle obbligazioni dell’euro- zona o degli Stati Uniti, in quanto i tassi di interesse sono di solito più alti di quelli delle economie sviluppate.
Le obbligazioni vengono emesse in una specifica valuta emergente (per esempio real brasiliano, rupia indonesiana ecc.), ma quella di negoziazione e di regolamento è l’euro. Considerando che la mag- gior parte degli investitori italiani non possiede un conto in valuta emergente, per evitare di essere penalizzati da commissioni elevate applicate sul tasso di cambio le obbligazioni liquidano le cedole e prevedono il rimborso a scadenza direttamente in euro, conver- tendo gli importi in valuta emergente al tasso di cambio rilevato tre giorni prima della data di pagamento, senza applicare alcuna com-
missione. Con riferimento al mercato secondario, le obbligazioni sono generalmente quotate sul MOT o sull’EuroTLX. La valuta di negoziazione nella quale sono effettuate le operazioni di acquisto e vendita è la valuta emergente; tali operazioni sono regolate in euro. Il rendimento dell’investimento dipende dal prezzo di acquisto delle obbligazioni nonché, in caso di disinvestimento prima della data di scadenza, dal relativo prezzo di vendita.
Periodicamente l’investitore incassa cedole fisse denominate in valuta emergente, liquidate in euro, e a scadenza il 100% del valore nominale in valuta emergente, importo liquidato anch’esso in euro. Convertendo la valuta emergente in euro, l’investitore riceve un importo superiore o inferiore a quello previsto nella valuta emergente per effetto delle variazioni del tasso di cambio. Di con- seguenza, l’investitore è esposto al rischio di cambio tra l’euro e la valuta emergente. In particolare, un apprezzamento dell’euro rispetto alla valuta di emissione avrà un impatto negativo sul ren- dimento delle obbligazioni, viceversa un deprezzamento dell’euro rispetto alla valuta di emissione produrrà un impatto positivo sulla redditività dell’investimento.
Inoltre, in alcuni di questi strumenti finanziari è contenuta un’inno- vazione volta a mitigare il rischio di perdite significative del capitale a scadenza, ovvero l’inserimento di una protezione in euro alla sca- denza delle obbligazioni. La novità di questo strumento consiste nel fatto che queste obbligazioni consentono agli investitori di esporsi all’andamento dei mercati emergenti ma con la consapevolezza della perdita massima in cui potranno incorrere a scadenza. Nelle obbli- gazioni in valute emergenti plain vanilla l’investitore è teoricamente esposto a perdite elevate o anche dell’intero capitale investito: ciò avviene nel caso in cui la valuta emergente si deprezza nei confronti dell’euro a tal punto che l’importo di liquidazione a scadenza è pari a zero. Attraverso le obbligazioni in valute emergenti con protezione in euro, questo rischio è minimizzato. Queste obbligazioni danno il diritto al rimborso a scadenza pari al 100% del valore nominale in
valuta emergente che, grazie alla protezione, avrà un controvalore minimo in euro pari al livello di protezione (per esempio, 50% o 70%) moltiplicato per il valore nominale denominato nella valuta emer- gente, convertito in euro al tasso di cambio di riferimento osservato alla data di valutazione iniziale. Generalmente, rendimenti elevati richiedono l’esposizione a valute emergenti particolarmente volatili quali la lira turca, il real brasiliano o il rublo russo, e ciò potrebbe pro- durre perdite significative a causa di eventuali forti deprezzamenti di tali valute nei confronti dell’euro. Storicamente, sostanziali deprezza- menti (oltre il 30% nell’arco di due anni) delle valute emergenti nei confronti dell’euro si sono verificati più volte e in queste situazioni la protezione in euro si sarebbe rivelata estremamente utile, come illu- stra la figura 5.1 relativamente al tasso di cambio del real brasiliano rispetto all’euro (EURBRL).
Figura 5.1 – Deprezzamento/apprezzamento a due anni del real brasiliano rispetto all’euro
Caratteristiche
ISIN XS1144002620
Emittente SG Issuer
Garante Société Générale (rating Standard & Poor’s A, Moody’s A2 e Fitch A)
Valore nominale 3.000 BRL Data di emissione 16/02/2015 Data di scadenza 16/02/2017 Tasso di cambio euro/real brasiliano
alla data di valutazione iniziale (16/02/2015)
3,2390
Valuta di emissione Real brasiliano (BRL) Valuta di regolamento Euro (EUR)
Entrambe le tipologie di obbligazioni sono disponibili in valute per le quali è determinato il fixing dalla Banca centrale europea, per esempio il real brasiliano, la rupia indonesiana, il rand suda- fricano, il peso messicano, la lira turca o il rublo russo. È proprio il tasso di cambio derivante dal fixing della BCE che è utilizzato per determinare il tasso da applicare per convertire i flussi di cassa di tali obbligazioni. In alcuni casi, il tasso di cambio viene determinato come prodotto del fixing EUR/USD e USD/valuta emergente.
Tabella 5.1 – Caratteristiche obbligazione 7% in real brasiliano con 70% protezione in euro
Meccanismo:
• L’obbligazione liquida ogni anno una cedola lorda fissa pari al 7% del valore nominale (210 BRL) pagata in euro;
• Scenari per il rimborso a scadenza:
in euro: 3.000 BRL x 100% / EURBRLF);
– se 3,2390 / EURBRLF < 70% > 3.000 BRL x 70% x EURBRLF / 3,2390 (Controvalore in euro: 3.000 BRL x 70% / 3,2390 = 648,35 EUR);
Emissione Anno 1 Anno 2 Scenario favorevole
EURBRL alla data di valutazione 3,2390 2,9752 2,8843
Cedola lorda (in BRL) 210 210
Cedola lorda (in EUR) 70,58 72,81
Rimborso a scadenza (in BRL) 3.000
Rimborso a scadenza (in EUR) 1.040,11
Rendimento annuo lordo 13,47%
Scenario intermedio
EURBRL alla data di valutazione 3,2390 3,4896 3,6781
Cedola lorda (in BRL) 210 210
Cedola lorda (in EUR) 60,18 57,09
Rimborso a scadenza (in BRL) 3.000
Rimborso a scadenza (in EUR) 815,64
Rendimento annuo lordo 0,37%
Scenario negativo
EURBRL alla data di valutazione 3,2390 3,9612 4,8237
Cedola lorda (in BRL) 210 210
Cedola lorda (in EUR) 53,01 43,54
Rimborso a scadenza (in BRL) 3.127,44
Rimborso a scadenza (in EUR) 648,35
Rendimento annuo lordo -10,65%
Ovvero, ogni obbligazione rimborserà a scadenza un importo minimo pari a 648,35 euro;
Dove:
EURBRLF rappresenta il tasso di cambio euro/real brasiliano alla data di valutazione finale (13/02/2017)
Le obbligazioni espongono l’investitore al rischio di credito di Société Générale.
L’investimento nelle obbligazioni richiede una buona conoscenza del loro funzionamento. Per una descrizione esaustiva del prodotto si rinvia al base prospectus, ai supplementi e ai final terms. Nella tabella 5.2 si illustrano, a puro titolo esemplificativo, alcuni scenari di rendimento relativi all’investimento nell’obbligazione illustrata nella tabella 5.1. Si ipotizza per esempio un prezzo di acquisto pari al 100% del valore nominale per calcolare il rendimento annuo. I dati lordi si intendono al lordo dell’effetto fiscale.
Figura 5.2 – Prezzo obbligazione 7% in real brasiliano con 70% protezione in euro
Tabella 5.2 – Scenari di rendimento relativi all’investimento nell’obbligazione di cui alla tabella 5.1
Fonte: Bloomberg al 20/04/2015
Non si garantisce la precisione, la completezza né la pertinenza delle informazioni tratte da fonti esterne, nonostante tali informazioni siano tratte da fonti ritenute ragionevolmente affidabili.
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