Esistono diverse tipologie di fondi strutturati, che soddisfano varie categorie di investitori, vincoli normativi o altri aspetti.
Dal punto di vista normativo, possono ascriversi essenzialmente a due gruppi:
• gli OICVM (disciplinati dalla direttiva europea OICVM IV); • i FIA (disciplinati dalla direttiva europea AIFM).
In Europa, l’attuazione della direttiva OICVM ha posto le basi per favorire il collocamento di questi prodotti agli investitori retail. Pertanto i fondi strutturati possono essere collocati al pubblico, in questa forma, in tutto il continente europeo.
Sussistono tuttavia alcune differenze, in particolare, in merito ai limiti agli investimenti.
I fondi strutturati, sia OICVM che FIA, possono investire in azioni, obbligazioni, depositi, strumenti del mercato monetario, contratti 14 Per parità si intende il numero di turbo necessari ad acquistare un’unità del sottostante.
finanziari (derivati negoziati su mercati regolamentati oppure OTC) e cessioni temporanee di titoli. In aggiunta, i FIA hanno la possibilità di detenere in portafoglio warrant, certificati di risparmio e crediti. Questi fondi strutturati sono vincolati all’approvazione dell’autorità di vigilanza del paese in cui il fondo è domiciliato, nonché all’ob- bligo di depositare apposita notifica presso l’autorità di vigilanza dei paesi in cui viene distribuito.
I fondi strutturati rappresentano soluzioni di investimento coerenti sia con un approccio di gestione patrimoniale, sia con una gestione in fondi globale diversificata.
Questi prodotti consentono di realizzare una pluralità di strategie e di esposizioni, offrendo pertanto agli investitori allocazioni di portafoglio personalizzate, il più possibile coerenti con le loro esigenze finanziarie. Il punto di forza principale di questi prodotti è di assicurare le potenzialità di performance delle asset class rischiose all’interno di un quadro di investimento essenzialmente più conservativo: la protezione del capitale, infatti, può essere totale o parziale.
2.5.1 Le strategie gestionali
I fondi strutturati consentono di realizzare diverse strategie gestio- nali, tra le quali:
• “strategie direzionali”, aventi come obiettivo di trarre pieno pro- fitto dal rialzo dei mercati;
• “strategie di rendimento”, in cui la strategia non è indicizzata all’andamento dei mercati, ma punta piuttosto a sfruttare un determinato contesto per massimizzare la redditività periodica, al realizzarsi di una o più condizioni;
• “strategie ibride”, che tendono a combinare le due precedenti tipologie.
Nella definizione della strategia ottimale entrano comunque in gioco altri fattori, in particolare:
• la durata dell’investimento;
sibile previsione di un livello “soglia” (per esempio le prestazioni sono considerate solo se positive, mentre vengono considerate pari a 0 se di segno negativo);
• combinazioni fra le diverse strategie, per esempio al fine di sfrut- tare non solo il rialzo ma anche il ribasso dei mercati.
I fondi strutturati si configurano pertanto come soluzioni di investi- mento che, per natura e per struttura, possono adattarsi ai diversi contesti di mercato. Grazie al loro approccio dinamico essi consen- tono di investire, seppur con meno rischi, non soltanto nelle asset
Definizione dei bisogni del cliente
Obiettivi Attuazione Fondo a formula Gestione attiva con protezione Soluzione di in vestimento su misur a Livello di rischio • Protezione integrale / parziale • Meccanismo di leverage Profilo del prodotto
• Reddito / Direzionale / Ibrido • Orizzonte di investimento Veicolo (wrapper) • Fondo aperto / chiuso Attivi sottostanti • Azioni Obbligazioni Valute Hedge fund Valute • EUR USD JPY • Tipo di strategia • Scadenza e flusso di tesoreria • Protezione permanente • Gestione attiva della componente dinamica
Figura 2.8 – Processo di costruzione di un fondo strutturato
class tradizionali ma anche in quelle non tradizionali, talvolta poco accessibili agli investitori retail.
Inoltre, potendo realizzare strategie complesse, i fondi strutturati sono sottoposti a un quadro regolamentare calibrato sulle peculia- rità di tali prodotti, il cui obiettivo principale è rafforzare la chiarezza e la trasparenza delle informazioni relative alle strategie gestionali poste in essere.
2.5.2 Le principali tipologie
Due sono le tecniche gestionali che consentono di ottenere la pro- tezione nelle diverse soluzioni di investimento:
• i fondi a formula (“gestione passiva”)
• i fondi CPPI, o tecnica di assicurazione del portafoglio (“gestione attiva protetta”).
La scelta dell’approccio gestionale e dei parametri della soluzione di investimento dipendono dall’analisi delle esigenze degli investi- tori in termini di obiettivi e di realizzazione degli stessi, come illu- stra la figura 2.8.
I fondi a formula
I fondi a formula realizzano strategie finanziarie che presentano caratteristiche prefissate al momento della costruzione dell’offerta. Questi fondi vengono strutturati prevedendo una particolare prote- zione del capitale investito in rapporto a una scadenza predefinita. La protezione può essere totale (pari al 100%, ovvero una vera e propria garanzia), parziale (per esempio del 90%), o condizionale (ovvero il capitale è garantito/protetto solo se una determinata con- dizione non si realizza, per esempio se un indice non scende al di sotto di un dato valore, espresso in percentuale).
L’obiettivo di questa tipologia di fondi è di generare, pur in un quadro meno rischioso, un’esposizione a classi di attivi rischiosi, attraverso una formula predefinita. Quest’ultima è incentrata su una strategia predeterminata, le cui caratteristiche sono definite
in base a un apposito contratto di swap concluso con banche d’affari.
La costruzione della strategia avviene attraverso strumenti derivati strutturati ad hoc su scadenze a medio e lungo termine.
Questi derivati sono di tipo OTC (“over the counter”) e si distin- guono dai derivati negoziati in mercati regolamentati con compen- sazione giornaliera e hanno generalmente una scadenza non supe- riore ai 2 anni.
Come si crea un fondo a formula? Per un investimento di E 100 e una scadenza pari a 6 anni, il fondo strutturato dovrà investire un determinato importo, al momento della sua creazione, in un’attività obbligazionaria, in modo tale che alla scadenza dei 6 anni l’investi- mento possa rimborsare per intero il capitale di E 100.
Partiamo dall’ipotesi che la somma da investire in obbligazioni per ottenere il rimborso dei E 100 iniziali alla scadenza dei 6 anni cor- risponde a E 85. Sono pertanto disponibili E 15 per finanziare la nostra strategia finanziaria, generalmente realizzata attraverso la sti- pula di appositi contratti di opzione.
Se il premio dell’opzione che consente di partecipare in misura pari al 100% al rialzo di un indice azionario sull’orizzonte di investimento prefissato (6 anni) ha per esempio un costo di E 30, allora il fondo strutturato potrà proporre all’investitore un’offerta caratterizzata da una garanzia del capitale pari al 100%, più il 50% derivante dalla partecipazione al rialzo dell’indice azionario15.
Se l’investitore desidera una partecipazione più elevata alla perfor- mance dell’indice, allora il profilo di rendimento/rischio del fondo può essere adeguato di conseguenza. In questo modo, invece di offrire una garanzia del 100%, il fondo strutturato potrebbe pro- porre una protezione del 90%, consentendo così un aumento delle risorse destinate al finanziamento della strategia.
I fondi a gestione attiva protetta
Questo tipo di fondi si pone l’obiettivo di realizzare una protezione totale o parziale del capitale investito, su un orizzonte predefinito oppure senza scadenze, attraverso una gestione controllata della protezione.
Pur godendo di un capitale protetto, l’obiettivo del fondo è di partecipare al rialzo di uno o più mercati finanziari attraverso una gestione attiva dell’esposizione che comprende:
• una componente priva di rischio, investita in strumenti obbliga- zionari, il cui scopo è garantire la protezione;
15 Risorse disponibili = 15/ premio della strategia = 30.
Opzione di acquisto Spese totali Zero coupon: valore attuale dell'ammontare della garanzia
Caratteristiche fondi a formula:
• Fondi chiusi alla sottoscrizione;
• Applicazione di una formula matematica che consente di non essere condizionati dalle logiche proprie di una gestione discre- zionale; • Protezione e performance a scadenza conosciute sin dall’inizio. Opzione di acquisto Ammontare della garanzia Valore patrimoniale iniziale Fondo a formula A scadenza Al lancio Profitto potenziale
Figura 2.9 –Fondi a formula e fondi a gestione attiva
protezione del capitale, è di tipo “attivo”. I cambiamenti nelle allo- cazioni fra le diverse componenti possono essere anche giornalieri. I fondi a formula sono generalmente molto apprezzati dalla clientela retail poiché offrono la protezione del capitale (totale o parziale) e la possibilità di beneficiare della performance potenziale degli attivi rischiosi sottostanti. È necessario tuttavia che gli investitori siano consapevoli che la loro partecipazione alla performance positiva degli attivi rischiosi non può che avvenire in misura limitata. La strategia definisce le caratteristiche finanziarie del prodotto che dipendono da parametri fissati in un particolare momento e con un riferimento a un determinato orizzonte temporale. Ciò che gli investitori apprezzano è la possibilità di conoscere fin dall’inizio le caratteristiche della struttura finanziaria.
Il principale svantaggio di questa strategia sta nel fatto che non può essere modificata e non permette di cogliere le opportunità di mercato o di adattarsi a una situazione di crisi in quanto si tratta di una gestione passiva.
Per converso, i fondi a gestione attiva protetta non presentano questo problema, essendo in grado di adattarsi ai cambiamenti del mercato, poiché gestiti più attivamente. Questo tipo di prodotto si indirizza solitamente a una clientela più interessata a cogliere le opportunità di mercato e a beneficiare delle tendenze attese con l’obiettivo di proteggere il proprio capitale.
Al fine di assicurare tale protezione in fasi di mercato ribassiste, la componente investita in attivi privi di rischio viene aumentata e può arrivare fino alla totalità del portafoglio. In quest’ultimo caso, il prodotto non potrà più beneficiare del potenziale di performance offerto dagli attivi rischiosi e l’investitore non potrà cogliere eventuali riprese del mercato.
I fondi a gestione attiva protetta rappresentano quindi un buon compromesso tra protezione e gestione attiva e pertanto possono essere particolarmente interessanti sia per la clientela private che per gli investitori istituzionali.
L’attivo rischioso cresce in funzione dell'aumento del cuscinetto, e viceversa Attivi privi di rischi (capitale garantito) Gestione attiva con protezione (CPPI)
A scadenza Adeguamento in base all'evoluzione dello strumento sottostante Cuscinetto Spese totali Valore attuale della garanzia Valore patrimoniale iniziale Al lancio
Caratteristiche fondi a gestione attiva protetta:
• Fondi aperti o chiusi alla sottoscrizione;
• Gestione attiva che si adatta ai continui cambiamenti dei mercati;
• Protezione contro il rischio di perdita esplicita e determi- nata in rapporto alle esigenze del cliente.
• una componente dinamica, investita in attività più rischiose, attra- verso titoli o fondi, per partecipare ai loro rialzi.
Se gli attivi della componente dinamica aumentano di valore, allora la quota assegnata a tale componente cresce; al contrario, se gli stessi attivi perdono di valore, la componente dinamica diminuisce, a vantaggio di quella priva di rischio.
La quota investita nella componente dinamica viene definita “cusci- netto” (“cushion”), perché continua ad aumentare e diminuire. Al contrario dei fondi a formula che stabiliscono parametri economici fissi fin dal momento del loro lancio, questa tipologia di gestione, con