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cessare la violenza e il terrorismo, normalizzare la vita dei Palestinesi e costruire le istituzioni palestinesi – entro maggio 2003

Nella “Fase I” i Palestinesi si impegneranno immediatamente a cessare la violenza conformemente ai passi indicati di seguito: tali azioni dovrebbe essere accompagnate da misure di sostegno adottate da Israele.

Israeliani e Palestinesi riprenderanno la cooperazione di sicurezza sulla base del “piano Tenet” il quale prevede che forze di sicurezza palestinesi ristrutturate ed efficaci pongano fine alla violenza, al terrorismo e all’incitamento alla violenza. I Palestinesi adotteranno delle riforme di vasta portata in vista della fondazione dello Stato, compresa la stesura di una Costituzione, e sulla base di esse celebreranno di elezioni libere, regolari e aperte.

Israele adotterà tutte le misure necessarie per normalizzare la vita dei Palestinesi. Man mano che la cooperazione avanza e le prestazioni delle forze di sicurezza migliorano, Israele si ritirerà dalle aree palestinesi che sta occupando dal 28 settembre 2000 e le parti ristabiliranno la situazione esistente prima di quella data. Israele congelerà inoltre tutte le attività di costruzione degli insediamenti, conformemente al rapporto Mitchell.

All’inizio della Fase I:

• La guida palestinese emetterà una dichiarazione che ribadisca in modo inequivocabile il diritto d’Israele di esistere in pace e sicurezza ed esorti un cessate-il-fuoco immediato e senza condizioni che ponga fine alle attività armate e a tutti gli atti di violenza contro gli Israeliani ovunque nel mondo.

• La guida palestinese emetterà una dichiarazione che affermi in modo inequivocabile il suo sostegno alla visione dei due Stati in cui uno Stato Palestinese indipendente, vitale e sovrano convive in pace e sicurezza accanto ad Israele, così come manifestato dal Presidente Bush, e che esorti la cessazione immediata della violenza contro i Palestinesi ovunque nel mondo. Tutti i funzionari israeliani termineranno l’incitamento contro i Palestinesi.

Sicurezza

• I Palestinesi dichiareranno in modo inequivocabile la fine della violenza e del terrorismo e intraprenderanno degli sforzi concreti e visibili per arrestare, interdire e limitare gli individui e i gruppi che pianificano e conducono attacchi contro gli Israeliani ovunque nel mondo.

• Gli apparati di sicurezza dell’Autorità Palestinese, una volta ricostruiti e riorientati, inizieranno operazioni efficaci, sostenute e mirate per contrastare tutti coloro che sono coinvolti nel terrorismo e per smantellare le capacità e le infrastrutture terroristiche. A tal fine si dovranno anche confiscare le armi illegali e consolidare le autorità di sicurezza, le quali dovranno essere estranee al terrorismo e alla corruzione.

• Il Governo d’Israele non adotterà nessuna azione che pregiudichi la fiducia quali le deportazioni e gli attacchi contro i civili; la confisca e/o la demolizione delle case e delle proprietà palestinesi miranti a punire i Palestinesi o ad agevolare le attività di costruzione israeliane; la distruzione delle istituzioni e delle infrastrutture palestinesi; e altre misure specificate nel piano Tenet.

• I rappresentanti del Quartetto, basandosi sui meccanismi esistenti e sulle risorse già presenti nel territorio, inizieranno un monitoraggio e delle consultazioni informali con le parti miranti allo stabilimento e alla messa in opera di un meccanismo di monitoraggio formale.

• Come concordato in precedenza, si renderà operativo il piano statunitense di ricostruzione, addestramento e cooperazione di sicurezza con il concorso di un comitato esterno di supervisione (USA-Egitto-Giordania). Il Quartetto sostiene gli sforzi per raggiungere un cessate-il-fuoco completo e duraturo.

o Tutte le organizzazioni di sicurezza palestinesi saranno riorganizzate in tre servizi afferenti al ministro degli Interni, il quale a sua volta vedrà aumentati i suoi poteri.

o Le forze di sicurezza palestinesi ristrutturate/ri-addestrate e le IDF riavvieranno progressivamente la cooperazione di sicurezza e altri compiti in attuazione del piano Tenet, comprese le riunioni a intervalli regolari di funzionari di alto livello, con la partecipazione di funzionari statunitensi.

• Gli Stati arabi dovranno interrompere il finanziamento pubblico e privato ed ogni altra forma di sostegno diretti ai gruppi che sostengono e sono coinvolti nella violenza e nel terrore.

• Tutti i donatori che forniscono sostegno diretto al bilancio ai Palestinesi faranno confluire i fondi al Conto Corrente Unico del ministero delle Finanze.

• Con il progredire delle prestazioni di sicurezza nel loro complesso, le IDF si ritireranno gradualmente dalle aree occupate sin dal 28 settembre 2000 e le parti ripristineranno la situazione pre-esistente a tale data. Le forze di sicurezza palestinesi saranno ridispiegate nelle aree abbandonate dalle IDF.

La costruzione delle istituzioni palestinesi

• Sarà avviato immediatamente un processo credibile per produrre una bozza di Costituzione su cui fondare lo Stato palestinese. La commissione costituzionale farà circolare il prima possibile una bozza di Costituzione palestinese basata su una democrazia parlamentare solida e su un Governo dotato di un primo ministro forte al fine di stimolare il dibattito pubblico su di essa. La commissione costituzionale proporrà una bozza che, dopo le elezioni, sarà sottoposta all’approvazione delle istituzioni palestinesi pertinenti.

• Sarà nominato un primo ministro o un Governo provvisorio con poteri decisionali ed esecutivi.

• Il Governo d’Israele agevolerà pienamente gli spostamenti dei funzionari palestinesi collegati alle sessioni del Consiglio Legislativo (PLC) o del Governo palestinese,

l’addestramento di sicurezza condotto sotto la supervisione internazionale e altre misure di sostegno collegate agli sforzi di riforma.

• Saranno nominati dei ministri palestinesi dotati dei poteri necessari per adottare riforme fondamentali. Saranno inoltre portate a termine ulteriori misure – comprese quelle legali – per realizzare una reale separazione dei poteri.

• Sarà istituita una commissione elettorale palestinese indipendente. Il PLC redigerà ed emenderà la legge elettorale.

• Saranno attuati i capisaldi del sistema giuridico, amministrativo ed economico istituiti dalla Task Force internazionale per le riforme dell’ANP.

• Non appena possibile, saranno indette elezioni libere, eque e aperte a tutti fondate su un sistema multipartitico libero, sulla base dei provvedimenti summenzionati e contestualmente ad un dibattito aperto nonché ad una campagna elettorale e ad una selezione di candidati all’insegna della trasparenza

• Il governo d’Israele favorirà le attività della Task Force che collaborerà all’organizzazione delle elezioni, all’iscrizione degli elettori, al movimento dei candidati e dei funzionari elettorali. Esso sosterrà inoltre le attività delle ONG coinvolte nel processo elettorale.

• Il governo d’Israele riaprirà la Camera di Commercio e le altre istituzioni palestinesi presenti nel settore orientale della città di Gerusalemme e chiuse da tempo a patto che queste ultime s’impegnino ad operare sulla base degli accordi precedentemente siglati da entrambe le parti.

Risposta umanitaria

• Israele adotterà misure per migliorare la situazione umanitaria. Israele e i Palestinesi attueranno appieno tutte le raccomandazioni del rapporto Bertini al fine di migliorare le condizioni umanitarie, togliendo di conseguenza il coprifuoco e agevolando il movimento di persone e merci, e consentendo inoltre al personale umanitario e internazionale la libertà di accesso senza impedimenti e in sicurezza.

• Il Comitato di Collegamento ad hoc (AHLC) esaminerà la situazione umanitaria e le prospettive di sviluppo economico della Cisgiordania e della Striscia di Gaza, e avvierà un piano di assistenza massiccio finanziato dai donatori, il quale comprenderà le riforme.

• Il governo d’Israele e l’ANP continueranno il processo di raccolta delle imposte indirette palestinesi e il trasferimento di fondi, compresi gli arretrati, conformemente al meccanismo di monitoraggio trasparente che era stato concordato in precedenza.

Società civile

• Sarà garantito un sostegno continuo da parte dei donatori, in particolare mediante l’aumento dei finanziamenti attraverso le Organizzazioni Volontarie Private e le ONG destinati ai programmi “dalla gente per la gente”, allo sviluppo del settore privato e alle iniziative della società civile.

Insediamenti

• Il Governo d’Israele smantellerà immediatamente gli insediamenti non autorizzati (outposts) costruiti dopo il marzo 2001.

• In conformità al rapporto Mitchell, il Governo d’Israele congelerà ogni attività di costruzione degli insediamenti (compresa la “crescita naturale”).