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Sulla base delle premesse sopraesposte, si forniscono le seguenti raccomandazioni:

1. Considerato che l’UE è il principale finanziatore dei Palestinesi e il primo partner economico di Israele; che, nonostante ciò, l’UE svolge un ruolo politico subordinato a quello statunitense e comunque non adeguato al suo peso economico; che i Paesi europei intendono sviluppare ulteriormente le PESC e la PESD; e infine che il tema della sicurezza è centrale nel processo di pace; l’Italia dovrebbe promuovere una politica mirante a mantenere e se possibile potenziare la cooperazione di sicurezza dell’UE con gli attori del conflitto arabo-israeliano, partendo dalle missioni esistenti come EU COPPS e EUBAM Rafah.

2. Considerato il riposizionamento della Turchia in Medio Oriente e il suo possibile sbilanciamento a favore della controparte araba, lo sbilanciamento degli Stati Uniti a favore di Israele, le buone relazioni esistenti tra i Palestinesi e l’Italia, gli effetti positivi del ruolo italiano nella missione UNIFIL nel promuovere la credibilità italiana verso Israele in tema di sicurezza, si ritiene che l’Italia dovrebbe potenziare il suo ruolo di mediazione nel conflitto, sempre nell’ambito del contesto generale della posizione comune europea, aumentando la cooperazione di sicurezza a favore di Israele e

mantenendo nello stesso tempo un canale di comunicazione clandestino ma significativo con Hamas, senza rinunciare alla politica ufficiale di boicottaggio contro di esso.

3. Considerata la centralità della cooperazione di sicurezza per ottenere influenza sul processo di pace, la rilevante partecipazione italiana alle missioni UNIFIL ed EUBAM Rafah e il ruolo positivo che essa genera per la credibilità e l’influenza italiana nella regione, si ritiene che l’Italia dovrebbe mantenere un ruolo guida in UNIFIL e mantenere altresì un ruolo importante in EUBAM Rafah, in attesa che maturino le condizioni favorevoli alla ripresa della missione.

APPENDICI

Appendice n. 1: cronologia succinta del conflitto israelo-palestinese

1947 Il governo britannico deferisce la questione palestinese alle Nazioni Unite; le Nazioni Unite votano a favore della divisione della Palestina; esplode la guerra civile tra ebrei e palestinesi in Palestina

1948 Annuncio della nascita dello Stato d’Israele; gli eserciti arabi invadono la Palestina dando il via alla prima guerra arabo-israeliana

1949 Armistizio tra Israele e i Paesi arabi in conflitto 1952 Rivoluzione degli “ufficiali liberi” in Egitto 1954-52 Rivoluzione algerina

1956 Seconda guerra arabo-israeliana, detta anche “guerra di Suez”; Israele, Gran Bretagna e Francia invadono l’Egitto

1957 (?) Data probabile della fondazione del Movimento Nazionale di Liberazione Palestinese (Harakat al-Tahrir al-Watani al-Filastini, noto come Fatah)

1958-61Siria ed Egitto si uniscono nella Repubblica Araba Unita

1964 Fondazione dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP)

1967 Terza guerra arabo-israeliana, detta anche “guerra dei sei giorni”, definita dagli arabi “la sconfitta “ (al-naksah); l’UNSC adotta la risoluzione 242 (1967) che prevede la formula “terra in cambio della pace”; vertice arabo di Khartoum

1969 Yasser Arafat assume la guida dell’OLP

1970 “Settembre nero”: il governo giordano reprime con la forza i miliziani ribelli dell’OLP e costringe l’organizzazione palestinese a trasferirsi a Beirut, in Libano; i Paesi CEE approvano il rapporto Davignon (27 ottobre) e istituiscono la Cooperazione Politica Europea o CPE (19 novembre), la quale si occupa del conflitto israelo-palestinese 1973 Quarta guerra arabo-israeliana, detta “guerra di ottobre” o “guerra dello Yom Kippur”; embargo petrolifero arabo; l’UNSC adotta la risoluzione 338 (1973), che ribadisce la risoluzione 242 (1967) e “decide” l’avvio di negoziati di pace arabo-israeliani; i Paesi della CEE adottano una “dichiarazione comune” con stabiliscono una posizione comune sul conflitto mediorientale

1974 Gli Stati arabi a Rabat riconoscono l’OLP quale “unico rappresentante legittimo del popolo palestinese”; l’OLP esorta la creazione di uno Stato palestinese nei territori della Striscia di Gaza e della Cisgiordania; fondazione del movimento politico israeliano Gush Emunim, sostenitore degli insediamenti

1977 Per la prima volta nella storia di Israele, un esponente del Likud, Menachem Begin, assume la carica di primo ministro; visita a Gerusalemme del presidente egiziano, Anwar al-Sadat

1978 Negoziati di Camp David tra Israele ed Egitto; lo sceicco Yassin registra al-mujamma‘a al-islāmi (l’Associazione Islamica) presso le autorità civili israeliane

1978-79 Rivoluzione iraniana e nascita della “Repubblica Islamica dell’Iran”

1979 Firma del trattato di pace tra Israele ed Egitto

1980 Dichiarazione del Consiglio Europeo di Venezia sul conflitto in Medio Oriente (13 giugno 1980) in cui la CEE sostiene il diritto all’autodeterminazione dei Palestinesi

1982 Israele invade il Libano; i miliziani del Partito delle Falangi Libanesi compiono il massacro di Sabra e Shatila

1987-93 L’8 dicembre 1987 scoppia la prima intifada, la quale durerà fino al 1993 1987 Il 14 dicembre un comunicato annuncia la nascita del Movimento di Resistenza Islamica (Harakat al-Muqawwama al-Islamiyya, noto come Hamas, che in arabo significa anche “zelo”)

1988 Dichiarazione di Algeri: Arafat e l’OLP riconoscono implicitamente il diritto di esistere di Israele

1989 Caduta del muro di Berlino e inizio della disgregazione dell’Unione Sovietica;

il presidente USA Gorge H. W. Bush e il presidente russo Mikhail Gorbachev dichiarano la fine della Guerra Fredda

1991 Guerra del Golfo. Arafat si schiera con il governo iracheno di Saddam Hussein, alienandosi le simpatie dei Paesi arabi del Golfo; svolgimento della conferenza di Madrid e avvio dei negoziati bilaterali israelo-palestinesi

1992 Il capo laburista Yitzhak Rabin assume la carica di primo ministro israeliano 1993 Yasser Arafat invia una lettera al primo ministro Rabin nella quale riconosce il diritto di esistere dello Stato israeliano e annuncia la cancellazione degli articoli della Carta dell’OLP in cui si esorta la distruzione di Israele; svolgimento dei negoziati di Oslo e firma della “Dichiarazione di Principi”

1994 Primo attentato esplosivo suicida di Hamas in territorio israeliano; firma dell’Accordo Gaza-Gerico, che istituisce l’ANP nei territori della Striscia di Gaza e di Gerico; firma dell’Accordo Preparatorio al Trasferimento di Poteri e Responsabilità all’ANP; firma del trattato di pace tra Israele e Giordania

1995 Firma degli accordo di Oslo II

1996 Le prime elezioni politiche e presidenziali della storia palestinese eleggono Arafat alla presidenza dell’ANP; svolgimento della prima sessione dei colloqui sullo status finale tra Israele e OLP, a Taba (Egitto); il Consiglio Nazionale Palestinese vota una risoluzione che abroga gli articoli della Carta dell’OLP che esortano la distruzione di Israele.

1997 Firma del Protocollo Relativo al Ridispiegamento a Hebron 1998 Memorandum di Wye River.

1999 Memorandum di Sharm el-Sheikh; Dichiarazione di Berlino del Consiglio Europeo prevede la nascita di uno Stato palestinese democratico (26 marzo).

2000 Il vertice di Camp David si conclude senza il raggiungimento di un accordo; visita del politico del Likud, Ariel Sharon, al Monte del Tempio/Haram al-Sharif

2000-05 Seconda Intifada o Intifada al-Aqsa

2000 Nascono le Brigate dei Martiri di al-Aqsa, una milizia affiliata a Fatah

2001 Dichiarazione congiunta israelo-palestinese che afferma l’impegno a riavviare i negoziati; Al-Qaida compie un attentato contro le Torri Gemelle a New York; il presidente USA, Gorge W. Bush, annuncia l’avvio della “guerra al terrorismo”.

2002 Presentazione dell’iniziativa di pace saudita per il conflitto israelo-palestinese; il presidente Bush rilascia una dichiarazione in cui invoca l’ascesa di una nuova dirigenza politica palestinese che sostituisca quella capeggiata da Arafat; il primo ministro israeliano lancia l’Operazione Scudo Difensivo; Israele inizia la costruzione della barriere di sicurezza al confine con la Cisgiordania.

2003 Il Quartetto presenta la Road Map al governo israeliano e all’ANP; vertice di pace ad Aqaba, Giordania; Hamas, Fatah e Jihad Islamico Palestinese dichiarano la tregua (hudna) verso Israele; il governo israeliano dichiara “guerra totale” contro Hamas e le altre organizzazioni “terroristiche” palestinesi.

2004 Il primo ministro Sharon annuncia il piano di ritiro unilaterale dalla Striscia di Gaza e da 4 insediamenti in Cisgiordania; morte di Yasser Arafat (11 novembre).

2005 Abu Mazen è eletto secondo presidente dell’ANP; il primo ministro Sharon attua il piano di ritiro unilaterale dalla Striscia di Gaza e da quattro insediamenti in Cisgiordania;

Ariel Sharon lascia il Likud e fonda il partito centrista Kadima, insieme ad esponenti laburisti e di altre forze politiche israeliane, al fine di portare avanti un programma di convergenza nazionale e concludere i negoziati con i palestinesi.

4 gennaio 2006 Un ictus colpisce Ariel Sharon e lo costringe a lasciare la guida di Kadima e del governo israeliano. Ehud Olmert assume l’incarico di primo ministro israeliano ad interim

16 gennaio 2006 Ehud Olmert diventa il nuovo presidente di Kadima

25 gennaio 2006 Hamas vince le elezioni palestinesi e ottiene la maggioranza nel PLC

17 marzo 2006 Il quotidiano al-Ayyam pubblica il programma di governo di Hamas

28 marzo 2006 Kadima vince le elezioni politiche israeliane

29 marzo 2006 Entra in carica il primo governo dell’ANP formato interamente da membri di Hamas

30 marzo 2006 Inizia il boicottaggio politico ed economico dei Paesi donatori contro il governo di Hamas

20 aprile 2006 Il governo di Hamas annuncia la formazione della Forza Esecutiva sotto la guida di Abu Samhadana, il capo dei Comitati di Resistenza Popolare 21 aprile 2009 Il presidente Abu Mazen dichiara l’illegalità della Forza Esecutiva di Hamas

4 maggio 2006 Il governo Olmert assume ufficialmente l’incarico

17 maggio 2006 Hamas dispiega per la prima volta la Forza Esecutiva a Gaza, la quale conta circa 3.000 uomini

18 maggio 2006 Il presidente Abu Mazen dispiega le PSF in risposta al precedentemente dispiegamento della Forza Esecutiva di Hamas; ripresa degli scontri armati tra miliziani di Hamas e Fatah, i quali si susseguiranno periodicamente fino al giugno 2007

8 giugno 2006 Le IDF uccidono Abu Samhadana con un attacco aereo

25 giugno 2006 Un commando partito da Gaza compie un raid in territorio israeliano, presso il valico si Sufa, uccide due soldati israeliani e sequestra il Caporale Gilad Shalit

12 luglio-14 agosto 2006 Guerra tra Israele ed Hizbullah in Libano 8 febbraio 2007 Firma dell’accordo della Mecca tra Hamas e Fatah.

17 marzo 2007 Il governo di unità nazionale palestinese assume l’incarico in attuazione dell’accordo della Mecca

14 giugno 2007 Hamas assume il controllo della Striscia di Gaza dopo aver sconfitto le forze del Fatah; il presidente Abu Mazen scioglie il governo di unità nazionale 17 giugno 2007 Nasce il governo cisgiordano guidato dal primo ministro Salam Fayyad

27 novembre 2007 Conferenza di Annapolis

18 gennaio 2008 Il partito Yisrael Beitenu e i suoi 11 parlamentari escono dalla coalizione di governo israeliana

7-12 maggio 2008 Hizbullah invade Beirut sopraffacendo le milizie sunnite vicine all’Alleanza 14 Marzo

21 maggio 2008 Firma dell’accordo di Doha, che conclude la crisi politica libanese e formalizza l’ingresso di Hizbullah nel Governo libanese; Israele e Siria annunciano ufficialmente lo svolgimento di negoziati di pace indiretti mediante la mediazione turca

2 giugno 2008 Scissione del partito Gil in seguito alla quale altri tre parlamentari abbandonano il governo Olmert

19 giugno 2008 Hamas e Israele cominciano ad applicare una tregua di sei mesi 17 settembre 2008 Tzipi Livni vince le primarie e diventa presidente di Kadima.

21 settembre 2008 Il primo ministro Ehud Olmert, oggetto da mesi di un’indagine per corruzione, rassegna le dimissioni dalla carica di primo ministro israeliano, pur mantenendo l’incarico ad interim in attesa delle elezioni

22 settembre 2008 Il presidente israeliano Shimon Peres affida a Tzipi Livni l’incarico di formare il nuovo governo

26 ottobre 2008 Tzipi Livni annuncia al presidente Peres il fallimento dei colloqui per la formazione del nuovo governo

27 ottobre 2008 Il presidente israeliano Peres annuncia che il Paese andrà ad elezioni anticipate

4 novembre 2008 Le IDF compiono un raid anticipatore contro un commando palestinese nella Striscia di Gaza, vicino al valico di Erez, il quale – secondo le IDF – si apprestava a sequestrare dei soldati israeliani sfruttando un tunnel sotto il confine con Israele, con una dinamica simile a quella del sequestro Shalit. L’episodio interrompe la tregua in vigore dal 19 giugno 2008.

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