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Appendice n.3: La Strategia di sicurezza dell’Unione Europea

II. Obiettivi strategici

Viviamo in un mondo carico di promesse ma anche di minacce più gravi di quelle conosciute fino ad oggi. Il futuro dipenderà in parte anche dalle nostre azioni. Dobbiamo

pensare a livello globale ed agire a livello locale. Al fine di difendere la sua sicurezza e promuovere i suoi valori, l’UE si è data tre obiettivi strategici:

Affrontare le minacce

L’Unione Europa sta affrontando attivamente le minacce principali.

 Dopo l’11 settembre ha risposto con misure comprendenti l’adozione di mandato di cattura europeo, azioni aggressive contro il finanziamento del terrorismo e un accordo di assistenza legale reciproca con gli Stati Uniti. L’UE continua a sviluppare la cooperazione in tale area ed a migliorare le sue difese.

 Da anni persegue politiche contro la proliferazione. L’Unione ha appena approvato un nuovo programma d’azione che prevede alcune tappe per rafforzare l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, delle misure per inasprire i controlli delle esportazioni e per contrastare il trasporto illegale via nave e le forniture illegali.

L’UE si è impegnata a raggiungere l’adesione universale ai regimi multilaterali, nonché a rafforzare i trattati e i loro sistemi di controllo.

 L’Unione Europea e gli stati membri sono intervenuti per aiutare a risolvere i conflitti regionali e a ripristinare Stati collassati nei Balani, in Afghanistan e nella Repubblica Democratica del Congo. Il ripristino del buongoverno nei Balani, la promozione della democrazia e il sostegno delle autorità locali nella contro il crimine organizzato sono i modi più efficaci per affrontare il crimine organizzato all’interno dell’UE.

Nell’era della globalizzazione, le minacce provenienti da lontano possono preoccupare come quelle che sembrano più vicine. Le attività nucleari della Corea del Nord, i rischi nucleari nell’Asia meridionale e la proliferazione in Medio Oriente alimentano le preoccupazioni dell’Europa (corsivo aggiunto).

I terroristi e i criminali odierni operano su scala mondiale: le loro attività nell’Asia centrale e del sud-orientale possono rappresentare una minaccia per i Paesi europei o per i loro cittadini. Nel frattempo, la comunicazione a livello globale aumenta la consapevolezza in Europa dei conflitti o delle tragedie umanitarie che avvengono in ogni parte del mondo.

Il nostro concetto tradizionale di autotutela – fino alla e nella Guerra Fredda – era fondato sulla minaccia di un’invasione. Le nuove minacce sposteranno spesso la prima linea di difesa all’estero. Le nuove minacce sono dinamiche. I rischi di proliferazione crescono nel tempo mentre le reti terroristiche diventeranno sempre più pericolose. La negligenza favorisce la diffusione dei fenomeni di collasso degli Stati e del crimine organizzato, come abbiamo già testimoniato nell’Africa occidentale. Ciò significa che dobbiamo essere pronti ad intervenire prima che si verifichino le crisi.

(…)

Nessuna delle nuove minacce è puramente militare, a differenza delle minacce visibili e imponenti della Guerra Fredda: nessuna di esse può essere affrontata con meri strumenti militari. Ciascuna di esse richiede una combinazione di strumenti. La proliferazione può essere contenuta mediante i controlli delle esportazioni e contrastata mediante pressioni politiche, economiche e di altra natura, affrontando al contempo le cause politiche che ne sono alla base. Il contrasto del terrorismo potrebbe richiedere una combinazione di strumenti di intelligence, di polizia, legali, militari e di altra natura. Nel caso degli Stati collassati, gli strumenti militari possono servire a ristabilire l’ordine mentre quelli umanitari ad affrontare immediatamente le crisi. I conflitti regionali richiedono soluzioni politiche, e tuttavia la fase successiva al conflitto può richiedere l’impiego di risorse militari e di azioni di polizia efficaci. Gli strumenti economici servono per la ricostruzione mentre il sistema di gestione civile delle crisi aiuta a ripristinare il governo civile. L’Unione Europea è ben attrezzata per rispondere a tali situazioni complesse.

Costruire sicurezza nel nostro Vicinato

La geografia mantiene la sua importanza anche nell’era della globalizzazione. L’interesse europeo comprende il buon governo all’interno dei Paesi a noi confinanti. I vicini che sono impegnati in conflitti violenti, gli Stati deboli ove fiorisce la criminalità organizzata, le società malfunzionanti e la crescita demografica debordante ai nostri confini sono tutti fenomeni che pongono problemi all’Europa.

L’integrazione degli Stati che hanno avviato procedure di adesione aumenta la nostra sicurezza ma al contempo avvicina l’UE alle aree turbolente. Il nostro compito è promuovere un anello di Paesi gestiti con i criteri del buongoverno sia ad Est dell’Unione Europea sia ai confini del Mediterraneo, con i quali possiamo godere di relazioni strette e di natura cooperativa (corsivo aggiunto).

L’importanza di ciò è ben testimoniata dai Balcani. La stabilità della regione non è più minacciata dallo scoppio di grandi conflitti, grazie al nostro sforzo concertato con gli Stati Uniti, la Russia, la NATO e gli altri Paesi amici e alleati. La credibilità della nostra politica estera dipende dal consolidamento dei risultati che abbiamo ottenuto laggiù (corsivo aggiunto). La prospettiva europea fornisce sia un obiettivo strategico sia un incentivo alle riforme.

Non è nel nostro interesse che l’allargamento provochi nuove linee di divisione in Europa.

Dobbiamo estendere ai nostri vicini i benefici della cooperazione economica e politica, e al contempo affrontare i loro problemi politici. È tempo di aumentare con decisione il nostro interesse verso i problemi del Caucaso meridionale, dato che anch’esso diventerà una regione a noi confinante.

La soluzione del conflitto arabo-israeliano è una priorità strategica per l’Europa. Senza di essa, vi sono scarse probabilità di risolvere gli altri problemi del Medio Oriente. L’Unione Europea deve rimanere coinvolta e pronta ad impegnare risorse fintantoché il problema non sarà risolto. La soluzione a due Stati – che l’Europa sostiene da tempo – è ormai largamente accettata. La sua attuazione richiederà uno sforzo unitario e cooperativo dell’Unione Europea, degli Stati Uniti, delle Nazioni Unite e della Russia, degli altri Paesi della regione, e soprattutto degli Israeliani e dei Palestinesi (corsivo aggiunto).

L’area del Mediterraneo continua nel complesso a sottostare ai problemi causati dalla stagnazione economica, dalle rivolte sociali e dai conflitti irrisolti. L’interesse dell’Unione Europea richiede il suo coinvolgimento continuo con i soci mediterranei mediante una più efficace cooperazione economica, di sicurezza e culturale nell’ambito del processo di Barcellona. Bisognerebbe inoltre considerare un coinvolgimento più ampio del mondo arabo (corsivo aggiunto).

UN ORDINE INTERNAZIONALE FONDATO SU UN MULTILATERALISMO EFFICACE

In un mondo di minacce globali, mercati globali e media globali la nostra sicurezza e prosperità dipende da un efficace sistema multilaterale. Il nostro obiettivo è lo sviluppo di una società internazionale più forte, di istituzioni internazionali ben funzionanti e un ordine internazionale basato sul diritto.

Siamo impegnati nel sostenere e sviluppare il diritto internazionale. La Carta delle Nazioni Unite fornisce la cornice fondamentale delle relazioni internazionali. Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha la responsabilità primaria per il mantenimento della pace e della sicurezza. Rafforzare le Nazioni Unite, dotarle dei mezzi necessari per adempiere alle loro responsabilità e per agire efficacemente sono una priorità europea.

Noi vogliamo che le organizzazioni, i regimi e i trattati siano efficaci nel contrasto delle minacce alla pace e alla sicurezza internazionale e pertanto dobbiamo essere pronti ad agire quando le loro norme sono violate.

Le istituzioni fondamentali del sistema internazionale, come l’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO) e le Istituzioni Finanziarie Internazionali hanno ampliato i loro membri.

La Cina ha aderito al WTO e la Russia sta negoziando la sua adesione. Il nostro obiettivo dovrebbe essere aumentare le adesioni a tali organismi mantenendone al contempo elevato il livello qualitativo.

Uno degli elementi fondamentali del sistema internazionale è la relazione transatlantica.

Ciò non è solo un nostro interesse perché essa rafforza l’intera comunità internazionale.

La NATO è un’espressione importante di questa relazione.

Le organizzazioni regionali rafforzano a loro volta il governo globale. L’Unione Europea attribuisce un’importanza particolare alla forza e all’efficacia dell’OSCE e del Consiglio d’Europa. Altre organizzazioni regionali come l’ASEAN, il MERCOSUR e l’Unione Africana forniscono un contributo importante per un mondo più ordinato.

Un ordine internazionale basato sul diritto richiede che le norme evolvano in risposta a sviluppi quali la proliferazione, il terrorismo e il riscaldamento globale. Noi siamo interessati sia a sviluppare ulteriormente le istituzioni come l’Organizzazione Mondiale del Commercio sia a sostenere quelle nuove come la Corte Penale Internazionale. La nostra esperienza in Europa dimostra che la sicurezza può essere aumentata mediante le misure per la costruzione della fiducia e i regimi di controllo delle armi. Questi strumenti possono anche fornire contributi importanti alla sicurezza e alla stabilità del nostro vicinato e oltre esso.

La qualità della società internazionale dipende dalla qualità dei governi che ne costituiscono il fondamento. Un mondo di Stati democratici e ben governati è la miglior garanzia per la nostra sicurezza. Il miglior modo per rafforzare l’ordine internazionale è diffondere il buon governo, sostenere le riforme politiche e sociali, contrastare la corruzione e gli abusi di potere, stabilire lo stato di diritto e proteggere i diritti umani.

Le politiche commerciali e dello sviluppo possono essere strumenti potenti per la promozione delle riforme. L’Unione Europea e i suoi Stati membri sono in una posizione favorevole per perseguire tali obiettivi dato che sono i principali fornitori di aiuti e la più grande entità commerciale a livello mondiale.

Una delle caratteristiche rilevanti della nostra politica è la capacità di contribuire al miglioramento delle attività di governo mediante programmi di assistenza, il principio di condizionalità e misure commerciali mirate, e dobbiamo rafforzarla ulteriormente. Il mondo sarà più sicuro per l’Unione Europea e i suoi cittadini se sarà visto come un mondo che offre giustizia e opportunità per tutti.

Un certo numero di Paesi si sono posti al di fuori della società internazionale: alcuni hanno cercato l’isolamento mentre altri violano continuamente le norme internazionali. È auspicabile che tali Paesi rientrino nella comunità internazionale e l’UE dovrebbe assistere in tal senso. Coloro che non sono a ciò disponibili dovrebbero capire che c’è un prezzo da pagare, con particolare riguardo alle relazioni con l’Unione Europea.