• Non ci sono risultati.

Classificazione dei giochi

Nel documento Imparare una lingua con i videogiochi (pagine 44-47)

CAPITOLO 2: IL VALORE DEL GIOCO NELLA VITA DELL’UOMO

2.1. IL GIOCO: DEFINIZIONE E CARATTERISTICHE

2.1.2. Classificazione dei giochi

Esistono diverse tipologie di giochi, che si basano su diversi criteri. Una di queste tipologie si fonda sugli elementi predominanti del gioco, che Caillois (2016: 28) individua nel ruolo della competizione (Agon), del caso (Alea), del simulacro (Mimicry) o delle vertigine (Ilinx).

Agon: comprende giochi caratterizzata da una forte competizione. I due avversari si affrontano in modo da stabilire un vincitore, e si viene a creare “una rivalità che si rapporta ad una sola qualità […] e si esercita entro limiti ben definiti, in modo che il vincitore appaia il migliore in una determinata categoria di imprese” (Caillois, 2016:

3

“When all goes well, a child can do full justice to the game’s requirements. But when things become psychologically too bewildering or frustrating for him, he may revert to spontaneous play.”

30). Questo tipo di giochi presuppone una spiccata attenzione, un allenamento e uno sforzo costante, nonché la voglia di vincere;

Alea: comprende giochi che si fondano non su una sfida contro un avversario, ma su una sfida contro lo stesso destino. “[…] il destino è il solo artefice della vittoria, […] non si cerca di eliminare l’ingiustizia del caso ma è proprio l’arbitrio di questo a costituire la molla del gioco” (Caillois, 2016: 33). In questi giochi il giocatore è totalmente passivo in attesa del giudizio della sorte: “l’alea nega il lavoro, la pazienza, la destrezza, la qualificazione. […] E’ avversità totale o fortuna assoluta” (Caillois, 2016: 34);

Mimicry: in ogni gioco il giocatore si trova temporaneamente in un universo chiuso e per certi aspetti fittizio. Si assume un’identità diversa dalla propria, “il soggetto gioca a credere, a farsi credere, o a far credere agli altri di essere un altro” (Caillois, 2016: 38). In un bambino questi atteggiamenti consistono soprattutto nell’imitazione dell’adulto, però questi comportamenti non sono propri solo dell’infanzia ma anche della vita adulta. “La mimicry presenta tutte le caratteristiche del gioco: libertà, convenzione, sospensione del reale, spazio e tempo delimitati. Non vi si trova l’assoggettamento continuo a regole imperative e precise: lo sostituiscono la dissimulazione della realtà, la simulazione di un’altra realtà” (Caillois, 2016: 40);  Ilinx: comprende giochi basati sulla ricerca della vertigine, “un tentativo di distruggere

per un attimo la stabilità della percezione e a far subire alla coscienza una sorta di voluttuoso panico” (Caillois, 2016: 40): Si accede ad uno stato di trance che annulla la realtà, che crea un turbamento ricercato per se stesso.

Dice Russo a tal proposito “altre tipologie di giochi sono legati alle fasi dello sviluppo della persona (Russo, 2006: 9). All’interno di questa gruppo si trovano le seguenti attività ludiche (Pizzamiglio, Piccardi e Mattioli, 2005; Anderson-McNamee, 2010):

Gioco locomotorio: è la prima forma di gioco che si sviluppa nei bambini. Questo tipo di gioco “agisce sull’attività psicomotoria, sviluppando strutture e funzioni cognitive” (Pizzamiglio, Piccardi e Mattioli, 2005: 1), ed è anche legato allo sviluppo della “coordinazione mano-occhio ed è importante per lo sviluppo della forza e della resistenza” (Whitebread, 2012: 18)4

;

Gioco funzionale: questa forma di gioco aiuta il bambino a “sviluppare le sue abilità esplorative del mondo fisico e degli oggetti che trova in esso” (Whitebread, 2012:

4

20)5. Grazie all’uso degli oggetti “viene potenziata la capacità di adattarsi alle cose nelle varie situazioni” (Pizzamiglio, Piccardi e Mattioli, 2005: 1), inoltre “giocando con gli oggetti, i bambini si danno degli obiettivi e delle sfide, monitorano i loro progressi e sviluppano un crescente repertorio di abilità fisiche, cognitive e strategie” (Whitebread, 2012: 20)6;

Gioco di costruzione: questi giochi comportano la “manipolazione di oggetti e materiali per costruire o creare qualcosa usando dei materiali naturali” (Kernan, 2007: 19)7. E’ un tipo di gioco che comincia dalla prima infanzia, “da quando il bambino si mette gli oggetti in bocca per sentirne la consistenza e il sapore, e diventa più complesso nel corso della crescita” (Anderson-McNamee, 2010: 2)8

; il bambino manipola gli oggetti capendone così il loro funzionamento;

Il gioco sociale: giochi caratterizzati dal contatto con i coetanei, che di solito inizia intorno ai tre anni. “Interagendo tra di loro durante un gioco, i bambini imparano le regole sociali e la cooperazione, condividono giochi e idee […] e iniziano ad usare la ragione morale” (Anderson-McNamee, 2010: 2)9

;

Il gioco associativo: a partire dai tre o quattro anni, il bambino diventa più interessato nel gioco degli altri bambini. “Il gioco associativo permette al bambino in età prescolare di imparare ciò che si deve e non deve fare quando si ha a che vedere con altre persone, […] e incoraggia lo sviluppo del linguaggio, dell’arte della condivisione e dell’abilità di problem solving ” (Anderson-McNamee, 2010: 2)10

;

Gioco cooperativo: inizia nel periodo più tardo dell’età prescolare. I bambini giocano insieme e “il gioco è organizzato da obiettivi di gruppo. C’è almeno un leader, e i bambini sono i dentro o fuori dal gruppo” (Anderson-McNamee, 2010: 2)11

;

Giochi con le regole: “i bambini sono molto motivati nel dare un senso al loro mondo, di conseguenza sono molto interessati alle regole” (Whitebread, 2012: 23)12. I bambini iniziano a giocare ai giochi con le regole già da molto piccoli, dal momento in cui “si

5

“children’s developing explorations, of the physical world and the objects they find within it.” 6

“When playing with objects, children set themselves goals and challenges, monitor their progress towards them, and develop an increasing repertoire of cognitive and physical skills and strategies”

7

“the manipulation of objects and materials to build or create something using natural materials” 8

“This type of play starts with your baby putting things in his/her mouth to see how they feel and taste.” 9

“By interacting with other children in play settings, your child learns social rules such as give and take and cooperation. Children are able to share toys and ideas. They are beginning to learn to use moral reasoning.”

10

“Associative play helps your preschooler learn the do's and don'ts of getting along with others, […]encourages language development, problem-solving skills and cooperation”

11

“The play is organized by group goals. There is at least one leader, and children are definitely in or out of the group.” 12

spostano da un mondo centrato su se stessi alla comprensione dell’importanza dei contatti sociali e delle regole stesse” (Anderson-McNamee, 2010: 2).

Nel documento Imparare una lingua con i videogiochi (pagine 44-47)