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clima e disponibilità idriche

L’INEA Campania nell’ambito del Progetto “Attività di supporto e assistenza tecnica alla programmazione dei fondi previsti per le calamità naturali” collabora all’elabo- razione della Nota trimestrale nazionale sull’andamento climatico e le implicazioni in agricoltura.

Nel corso del 2013 è stata impegnata nell’attività di monitoraggio ed analisi dei dati relativi all’andamento idro-meteorolo- gico, con l’obiettivo di rilevare ed eviden- ziare le eventuali ripercussioni sul settore agricolo regionale.

L’unità di ricerca per la climatologia e la meteorologia applicate all’agricoltura (CRA-CMA) ha fornito per ciascuna provin- cia i dati metereologici dell’anno in corso associati ai valori climatici di riferimento relativi al trentennio 1971-2000 utili per il confronto con l’andamento termo-pluvio- metrico attuale.

Il 2013 è risultato mediamente più caldo e con precipitazioni superiori alla media climatica di riferimento.

Nel primo trimestre in tutte le province

Precipitazioni trimestrali cumulate per provincia, 2013. Scarto in mm rispetto alla media climatica (1970-2000) I trimestre II trimestre III trimestre IV trimestre -50 0 50 100 150 200 Benevento

Avellino Caserta Napoli Salerno

Fonte: elaborazioni INEA su dati CRA-CMA

campane i millimetri di pioggia cumulata hanno superato di gran lunga i valori cli- matici medi, specie nei mesi di gennaio e marzo. I valori più elevati sono stati re-

gistrati nella provincia di Napoli con uno scarto di oltre 60 mm. Nel secondo tri- mestre, invece, le precipitazioni si sono mantenute lievemente sotto la media ad

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eccezione della provincia di Avellino. Nel mese di aprile in tutte le province sono caduti circa 40 mm di pioggia in meno, mentre nei due mesi successivi lo scarto è stato tendenzialmente positivo. Nel ter- zo trimestre le precipitazioni cumulate si sono mantenute sopra la media, con alcu- ne eccezioni nel mese di settembre nelle province di Napoli, Avellino e Salerno. Nell’ultimo trimestre, il mese più piovoso è stato novembre con oltre 62 mm in più in provincia di Salerno, mentre ad ottobre e dicembre i valori si sono mantenuti legger- mente più bassi della media.

Durante l’intero arco dell’anno le tempera- ture medie massime si sono mantenute più alte dei valori climatici ad eccezione del mese di febbraio in cui lo scarto rispetto alla media è stato negativo. Nel periodo estivo sono stati superati di almeno due gradi i valori climatici di riferimento, men- tre nel mese di ottobre nelle province di Caserta e Benevento lo scarto è stato di oltre tre gradi.

I massimi scostamenti delle temperature

Precipitazioni mensili cumulate per provincia, 2013. Scarto in mm rispetto alla media climatica (1970-2000).

Napoli Avellino Benevento Caserta Salerno -40 -30 -20 -10 0 10 20 30 40 50 60 70 80

gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre

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massime sono stati registrati nel mese di aprile in tutte le province campane con 4 gradi in più, mentre nella provincia di Sa- lerno sono stati raggiunti ben 5 gradi di scarto.

Le temperature medie minime si sono mantenute generalmente più alte dei va- lori climatici ad eccezione dei mesi di febbraio, giugno, settembre e dicembre. I picchi negativi sono stai registrati nella provincia di Caserta nei mesi di febbraio e dicembre, mentre gli scarti positivi più significativi si sono verificati nel mesi di marzo, aprile, luglio e ottobre specie nella provincia di Napoli nella quale il fenomeno è stato piuttosto costante in tutti i mesi estivi.

All’andamento metereologico sono legati gli esiti produttivi del comparto agricolo regionale.

Gli eventi piovosi concentrati e l’andamen- to delle temperature hanno causato una serie di ripercussioni nel settore agrico- lo con differenze significative nelle varie province.

Temperature medie massime per provincia, 2013. Scarto in °C rispetto alla media climatica (1970-2000) -1 0 1 2 3 4 5 6 Avellino

Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre

Benevento Caserta Napoli Salerno

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Nel salernitano nel primo trimestre del 2013 le abbondanti piogge hanno causato l’esondazione di alcuni fiumi e l’allagamen- to dei campi coltivati. Nell’Agro Nocerino Sarnese a fine gennaio si è verificata l’e- sondazione dei canali affluenti del Sarno con conseguenti allagamenti a San Valen- tino Torio e a San Marzano sul Sarno dove sono state danneggiate molte colture nelle aree a ridosso dei canali e al confine con Scafati ed Angri.

I disagi maggiori hanno riguardato i com- prensori di Eboli e Battipaglia in conco- mitanza delle piogge di metà febbraio e metà marzo. In particolare tra il 14 ed il 15 marzo si è verificata l’esondazione dei Fiumi Calore e Sele con gravi danni per gli agricoltori della Piana del Sele, specie per gli allevatori. Tra le località Fiocche e Foce Sele le acque dei due fiumi hanno distrutto tutte le produzioni del mese di marzo, in particolare gli erbai per gli animali, i frut- teti e i carciofi. Sempre nel primo trime- stre le violente grandinate dei giorni 16 e 18 gennaio hanno danneggiate le colture

Temperature medie minime per provincia, 2013. Scarto in °C rispetto alla media climatica (1970-2000) -1 0 1 2 3 4 5 6 Avellino

Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre

Benevento Caserta Napoli Salerno

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autunno-vernine in pieno campo colpendo particolarmente le zone di Gromola, Ponte Barizzo e Foce Sele.

Nel napoletano in particolare nelle aree pataticole di Afragola e di Acerra le insi- stenti piogge hanno causato allagamenti, marciumi radicali e mancate semine con perdite di prodotto di circa il 30%. Tra i fenomeni isolati si è verificata un’anomala grandinata il 13 febbraio che ha colpito l’i- sola di Capri ricoprendo di ghiaccio strade e campi. Anche nel casertano a fine marzo sono stati allagati alcuni terreni coltivati a cereali nella zone di Piana di Alife e Castel Volturno.

Nel periodo invernale e nei primi mesi pri- maverili alcune situazioni hanno assunto carattere generale nelle aree produttive di tutta la regione. Si tratta dei ritardi nelle operazioni colturali a causa della pioggia protrattasi fino a fine marzo, dell’elevata umidità che ha favorito alcune fitopatie tra cui attacchi fungini e marciumi radi- cali, nonché della scarsa illuminazione che ha condizionato negativamente le colture

protette.

Secondo le osservazioni del Centro Agro- meteorologico Regionale della Campania nel corso del 2013 sono state registrate condizioni favorevoli al ciclo biologico del- la Mosca del noce (Rhagoletis completa), della Tignola del pomodoro (Tuta absoluta) e in particolare della Mosca dell’olivo (Bac- trocera oleae).

Le olive da olio, infatti, in tutti gli areali produttivi della Campania, pur differen- ziandosi per esposizione e tipo di conduzio- ne, hanno risentito di un’annata piuttosto problematica. Le piante già indebolite da condizioni di stress della primavera pre- cedente, ed in particolare dalle abbondanti piogge durante il periodo dell’allegagione, hanno subito gli attacchi della mosca fa- vorita dall’andamento mite autunnale. A partire da settembre e con un picco a fine ottobre si sono susseguite le generazioni dannose alla coltura. La produzione di olio ne ha risentito sia in termini qualitativi che quantitativi con danni di entità varia- bile in relazione alle zone. Le aree meno

colpite sono state quelle litoranee, come nel caso del Cilento.

Anche le produzioni vitivinicole hanno ri- sentito della scarsa illuminazione e degli attacchi fungini, con conseguenze negati- ve specie per i tempi di maturazione. In molte aree produttive del beneventano e dell’avellinese le viti sono state attacca- te da botritis e peronospora, soprattutto peronospora tardiva con diminuzione del- la superficie fogliare. I vigneti di qualità, soggetti ad una migliore gestione hanno ri- sentito meno dei problemi fitosanitari, ma in alcuni casi sono stati registrati ritardi della maturazione anche di 20-30 giorni. L’annata è stata particolarmente sfavore- vole per la produzione di castagne già for- temente danneggiate dal cinipide galligeno. Perdite considerevoli di prodotto anche nelle zone di pregio della zona di Rocca- monfina e Galluccio non solo a causa del pericoloso insetto ma anche per le muffe che hanno danneggiato i ricci a terra. In alcune aree della regione sono state regi- strate perdite di oltre il 90% del prodotto.

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(6,2%). Passando ad un’analisi dettagliata dei singoli settori produttivi, possiamo no- tare come, l’annata agraria per il settore

dei cereali sia stata al quanto negativa nel 2011: si segnala, infatti, un calo piuttosto marcato per la produzione di frumento te-