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III. Dall’esternalizzazione della gestione alla nascita della Fondazione Biblioteca

III.4. La Fondazione Biblioteca Capitolare

III.4.3. Collaborazione con altri enti culturali: il Museo Egizio di Torino

In un’ottica di ampliamento e potenziamento dei mezzi e del personale a disposizione della Capitolare si è deciso, anziché rivolgersi alle sole aziende o ai privati, di chiedere aiuti ad un’istituzione leader in Italia in materia museale, ovvero il Museo Egizio di Torino, che si occupa anche di consulenza per altri enti culturali.

La collaborazione prevede la messa a punto di un progetto di valorizzazione e recupero della Biblioteca e l’individuazione di una o più persone in grado di realizzarlo. Non aiuti generici dunque, magari vincolari dalle specifiche di un bando o affidate a gesti di filantropia di aziende o privati, ma una consulenza mirata per l’ideazione di un progetto concreto. Questa collaborazione è stata possibile grazie alla grande professionalità del direttore della Fondazione del Museo Egizio di Torino Christian Greco, che ha mostrato fin da subito entusiasmo e disponibilità a tal proposito. L’elemento fondamentale sul quale si andrà a lavorare sarà dunque, dopo la creazione della Fondazione Capitolare, l’individuazione dei primi obiettivi che quest’ultima si impegnerà a perseguire fin da subito. Ciò sarà possibile grazie all’esperienza pregressa della Fondazione di Torino: questo percorso infatti, già stato seguito dal Museo Egizio, è culminato in un decreto ministeriale del 2001 dove, per la prima volta, è stato concesso ad un patrimonio pubblico di essere gestito da una fondazione pubblica privata. Avvalendosi di un’esperienza ormai pluriennale la Fondazione torinese si rende disponibile a condividere gli errori ed i successi riportati lungo questo percorso in un’ottica di collaborazione che dovrebbe costituire la base dei rapporti di tutti gli enti culturali italiani ed esteri.

L’accordo tra la Capitolare ed il Museo di Torino prevede dunque un cammino da compiere assieme allo scopo di rendere la Biblioteca un luogo vivo e centrale della cultura veronese. Un’altra importante finalità è rendere l’istituto veronese un vero e proprio ente di ricerca, poiché solo la ricerca è la prima risposta all’art. 9 della nostra Costituzione, che recita: << La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e

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tecnica […]>> 14. E per prendersi cura del patrimonio della Biblioteca è necessario che

sia sempre più conosciuta, che la ricerca scientifica divenga un’attività predominante e che le collaborazioni con enti ed istituti di ricerca nazionali ed internazionali si intensifichino. La guida e le conoscenze della Fondazione del Museo Egizio saranno dunque indispensabili anche per rendere i rapporti con i ricercatori ed i professori universitari più frequenti, per rendere la Capitolare un luogo di formazione per tutti gli studenti di tutte le fasce di età, che possa veramente diventare un luogo identitario della città di Verona.

Questo progetto non prevede solamente di perseguire obiettivi scientifici e di ricerca, ma include anche elementi legati all’aspetto turistico; infatti i molti visitatori che ogni anno si recano nella città scaligera spesso non sono nemmeno a conoscenza dell’esistenza di questa struttura. Tramite la collaborazione con gli enti turistici veronesi, verranno ideati dei percorsi che includano questo patrimonio tra le tappe culturali fondamentali della città. La sfida della Capitolare nei prossimi anni sarà quella di identificarsi come ente propulsore di progettualità in grado di coinvolgere le realtà del territorio ponendosi sempre nuovi obiettivi.

Il culmine di questo imponente lavoro, per il quale ci vorranno certamente degli anni ma verso il quale bisognerà tendere fin da subito, sarà quello di ottenere il riconoscimento della Biblioteca Capitolare come sito Unesco ed essere dunque inserita nella lista dei patrimoni culturali dell’umanità.

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Conclusioni

La presente tesi ha indagato le dinamiche e modalità con le quali la Biblioteca Capitolare ha cercato, nel corso degli ultimi anni, di rilanciare la propria immagine, ponendosi come polo culturale cittadino.

La rivitalizzazione di un centro culturale, soprattutto in riferimento alle biblioteche, è un argomento ancora poco studiato dalla nostra bibliografia, ed in mancanza di prassi comuni le maggiori biblioteche italiane hanno percorso strade molto diverse per raggiungere gli stessi obiettivi. Nel primo capitolo si sono dunque indagate le pratiche adottate da queste istituzioni, ed è emerso che la creazione di eventi riguardanti il proprio patrimonio o legati alle feste nazionali costituiscono l’iter preferenziale per attrarre visitatori. Anche i maggiori avvenimenti cittadini possono diventare momenti di riflessione e di dialogo: la Marciana diventa spesso teatro di approfondimenti legati alla Biennale.

La riduzione dei fondi pubblici a favore degli enti culturali ha messo in crisi un settore che ha sempre faticato a reperire autonomamente i fondi necessari al suo mantenimento, di conseguenza si cercano soluzioni diverse da quelle tradizionali. Si è distinta in questo la Biblioteca Angelica, che ha organizzato un “Silent party” nel proprio salone di rappresentanza riuscendo ad entrare in contatto con un pubblico molto più eterogeneo di quello che normalmente frequenta la biblioteca e a finanziare il restauro di alcuni preziosi manoscritti.

Il nucleo centrale di questo elaborato ha preso dunque in esame la Biblioteca Capitolare di Verona, la quale ha intrapreso un percorso per diventare un centro culturale vivo e attivo per tutta la comunità veronese e non solo.

Lo studio ha evidenziato fin da subito le evidenti difficoltà in cui versava la Capitolare, dovuti principalmente alla mancanza di un organismo in grado di gestirne in senso manageriale l’immenso patrimonio. Il personale impiegato a tal scopo è sempre stato costituito da soli volontari, che oltre a non possedere le competenze necessarie per la promozione e l’ideazione degli eventi, potevano dedicare solo una piccola frazione del proprio tempo alla Biblioteca. Inoltre, la particolare situazione giuridica della Biblioteca, che si identifica come ente culturale privato ecclesiastico, rendeva complicata qualsiasi azione che prevedesse l’uso degli spazi o del materiale qui contenuto, in quanto necessitava dell’unanime approvazione del Capitolo, composto da tredici membri.

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L’analisi condotta individua nella collaborazione con la Fondazione Discanto, iniziata nel settembre del 2017 e finita il 31 dicembre 2019, il primo vero passo fatto in direzione di una Biblioteca più aperta e inclusiva. La cooperazione tra queste due istituzioni si è articolata in quattro fasi che suddividono le iniziative e gli eventi proposti nei vari periodi. Per sensibilizzare e rendere noto al grande pubblico e ai possibili sponsor del nuovo progetto di rilancio della Capitolare, sono stati fin da subito organizzati i primi eventi e, contestualmente, è stato promosso un crowdfunding per finanziare delle opere di ristrutturazione della Biblioteca. Le fasi successive hanno visto un costante lavoro volto alla creazione di contenuti sempre diversi, che permettessero di far conoscere ad un bacino di utenza sempre maggiore i codici e i manoscritti più preziosi.

Grazie alle conoscenze acquisite durante questa collaborazione ed alla generosa donazione di Bauli Spa, la Biblioteca Capitolare ha costituito, il 21 gennaio 2020, la Fondazione Biblioteca Capitolare, che si pone di perseguire quegli scopi di valorizzazione del patrimonio e apertura al pubblico già portati avanti negli anni precedenti.

Oltre ad eventi e laboratori, sono stati portati a termine anche progetti di carattere più accademico grazie ad un partenariato stretto con l’Università di Verona, che prevede la digitalizzazione dei codici e la creazione di un laboratorio per lo studio e la catalogazione dei manoscritti, oltre a mostre e cataloghi inerenti alla storia di questa prestigiosa istituzione. Anche il progetto, ancora in fase embrionale, con il Museo Egizio di Torino per la creazione di uno spazio museale rientra in questa categoria e dimostra quali risultati possano essere raggiunti grazie all’impegno e alla cura costante.

Questa ricerca ha consentito di mette in risalto le strategie adottate da parte della Capitolare, che possono senza dubbio risultare efficaci anche per altri enti culturali che vogliano porsi come spazi dinamici al servizio di chi li frequenta.

In primo luogo, la mancanza di figure professionali in grado di realizzare e promuovere eventi e attività, costituisce un ostacolo difficilmente superabile; affidarsi ad un ente esterno con comprovata esperienza in questo settore può costituire una valida soluzione. Per creare un rapporto duraturo con l’utenza è necessario valorizzare la storia, il patrimonio ed il legame con il territorio di un’istituzione, le iniziative devono quindi tenere conto di questi aspetti e puntare su quelle caratteristiche che rendono ogni ente culturale unico. Musei, teatri e biblioteche di tutto il mondo realizzano continuamente questo genere di eventi, prendere spunto adattandone qualcuno alle proprie esigenze e specificità è certamente una scelta vantaggiosa; l’idea per il concorso “La Biblioteca più

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antica al mondo raccontata a fumetti” è nata visionando il sito della Marciana.

Una volta definito un calendario abbastanza eterogeneo di iniziative, è fondamentale monitorare il gradimento del pubblico e riproporre quelle che hanno riscosso maggior successo, così da fidelizzare l’utenza e poter migliorare la propria proposta culturale. Seguendo questo ragionamento, vanno sicuramente menzionati gli eventi realizzati dalla Capitolare in concomitanza di altre iniziative importanti, quali quelle organizzati per la giornata della Festa Europea della Musica, per la Giornata Nazionale delle Famiglie al Museo e per la Notte dei Musei, ma anche per quelle manifestazioni, che sebben famose, si svolgono esclusivamente nel territorio veronese, quali il Vinitaly e il Tocatì, Festival Internazionale dei Giochi di Strada. L’idea di organizzare attività affiliate e in concomitanza di questi eventi, mostra indubbiamente il desiderio della Biblioteca Capitolare di aumentare la partecipazione e l’engagement nelle dinamiche culturali, sociali ed economiche della bellissima città di Verona.

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Data ultima consultazione: 12 Febbraio 2020

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