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II. La Biblioteca Capitolare di Verona

II.4. Azioni intraprese dalla Biblioteca Capitolare

II.4.2. Restauri ed interventi per l’accessibilità

Il rinnovato interesse sia privato che pubblico nei confronti della Capitolare ha reso necessaria la redazione di un piano di interventi che consentisse di mettere a norma e di ampliare alcuni degli spazi adibiti alle visite.

L’esiguo afflusso di visitatori non aveva fatto sorgere la necessità di creare dei percorsi che guidassero il turista alla scoperta dei tesori qui conservati, e molte sale necessitavano di restauri ed ammodernamenti.

Prima del progetto di creazione di una Fondazione, non era possibile preventivare alcun genere di intervento mancando un canale idoneo al finanziamento dei progetti. La particolare situazione giuridica della Capitolare inoltre, identificandosi come ente culturale privato, ha reso ancora più disagevole operare in tal senso; ed i progetti realizzati in passato sono stati sì decisi e guidati dai prefetti di volta in volta in carica, ma sovvenzionati e gestiti totalmente dagli enti esterni finanziatori che, pur guidati da intenti filantropici, non possedevano le competenze per operare in sintonia col delicato ambiente di questa millenaria istituzione.

Risulta quindi evidente come qualsiasi progetto a favore della Capitolare debba essere totalmente gestito dai membri della stessa, i quali devono altresì godere di piena discrezionalità sui fondi e sulla loro gestione.

Partendo da questi presupposti è stato redatto un piano di intervento dove a scaglioni verranno decisi i vari interventi da eseguire.

La prima azione prevista è quella di una sistemazione della Sala Maffeiana, che è la sala di rappresentanza nonché quella più nota, per mezzo di teche espositive e pannelli esplicativi che raccontino al visitatore la storia della biblioteca, inoltre è prevista una messa a norma degli impianti di illuminazione, attrezzature e accorgimenti in caso di incendio, impianti di climatizzazione e schermi che permetteranno al visitatore di sfogliare in tutta sicurezza i codici più preziosi.

I lavori nella Sala Maffeiana costituiscono solo il primo passo di una serie di interventi che coinvolgeranno l’interno primo piano destinato a diventare il museo della Capitolare, nonché il luogo adibito per le visite scolastiche e le attività culturali.

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Allo stesso tempo si sta provvedendo ad allestire e a mettere in sicurezza il secondo piano, che sarà invece adibito alla ricerca scientifica ed accademica, con un sistema di videosorveglianza esteso anche alle zone visitabili unitamente all’attrezzature ed alla segnaletica antincendio.

Un altro intervento riguarda la facciata, che necessita di importanti lavori di restauro e sistemazioni strutturali. Quest’operazione non ha fini solo estetici, in quanto consentirebbe di recuperare alcuni vani, oggi inutilizzabili, che potrebbero essere adibiti ad uffici in un’ottica di razionalizzazione degli ambienti che consenta di rendere sempre più fruibile in primo piano.

Qualsiasi progetto relativo alla sistemazione della Biblioteca deve necessariamente tenere presenti vari elementi, in quanto la disposizione degli ambienti e la fragilità del materiale librario richiedono particolari attenzioni ed accorgimenti. Tra le varie proposte presentate una delle più convincenti è certamente quella ideata dallo studio Casali, che ha cercato di includere nel programma un percorso che guidi il visitatore alla scoperta dei tanti tesori qui conservati.

Il progetto architettonico preliminare, che sta alla base del processo di trasformazione della sede della Capitolare in senso museale, ha come finalità il riammodernamento, la valorizzazione e la messa a norma di tutti gli spazi da essa occupati. Le idee presentate vanno considerate come una base operativa da cui partire per avviare un dialogo tra le parti interessate, e possono essere realizzate in toto o solamente in stralci.

Il programma, rispettoso e non invasivo, prevede interventi sia di manutenzione straordinaria sia di ristrutturazione e di restauro conservativo che riguardano varie porzioni delle sale, allo scopo di trasformare e rendere funzionali spazi e luoghi di lavoro presenti.

Il piano terreno, ora adibito a deposito e magazzino, viene rivalutato e valorizzato con funzioni di ingresso accettazione, biglietteria, bookshop, minibar e soprattutto una sala didattica completamente informatizzata pensata e destinata per i ragazzi e le scolaresche, dove poter ricevere informazioni mediante strumentazioni audiovisive sulla storia della Biblioteca, sul patrimonio storico-artistico e sulle attività che si svolgono all’interno di essa.

50 Figura 9: Simulazione digitale del futuro ingresso

Fonte: Progetto preliminare

Oltre alle opere prettamente edili è previsto il rifacimento delle finiture presenti e l’abbattimento delle barriere architettoniche dotando la struttura di bagni provvisti di facilitazioni per disabili e la sostituzione dell’attuale impianto ascensore presente nel giro scale. La progettualità coinvolge altresì lo studio dell’arredo fisso e gli aspetti illuminotecnici.

Figura 10: Simulazione digitale della sala didattica

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Entrambi gli ingressi della Biblioteca, ovvero l’accesso dalla corte privata e quello di rappresentanza dalla piazza Duomo, subiranno delle modifiche. Il primo prevede l’introduzione di alcune piante e una ripavimentazione che si collega alla zona adibita a biglietteria, il secondo l’eliminazione di uno dei due scaloni esistenti e la sostituzione dello stesso con un ascensore, totalmente in cristallo, che consentirebbe l’accesso al piano superiore alle persone disabili.

Figura 11: Simulazione digitale dell’accesso alla sala conferenze

Fonte: Progetto preliminare

Il piano superiore sarà dedicato alle funzioni amministrative, al percorso espositivo, alla consultazione riservata agli studiosi ed al restauro del patrimonio librario.

Ogni singola area è stata pensata e collocata in modo da poter dialogare con le altre ed essere essa stessa parte integrante di un’unica lettura culturale complessiva.

Le zone dedicate alla segreteria, alla direzione ed alla consultazione dei codici antichi sono state concentrate e messe in comunicazione, così da poter garantire agli studiosi un migliore servizio ed aumentare la sicurezza complessiva. Subito dopo in sequenza è stata pensata una sala per la consultazione informatica del materiale librario, aperta a tutti i visitatori del museo.

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Figura 12: Simulazione digitale della sala informatica

Fonte: Progetto preliminare

Il primo piano ospiterà anche il percorso espositivo, elemento legante tra le funzioni operative e quella del restauro del patrimonio librario; infatti attraverso le sale espositive di potrà assistere alle delicate fasi di restauro dei codici antichi, agli strumenti usati dagli amanuensi nonché ai materiali usati per creare le varie tinte.

La visita ovviamente comprenderà anche la sala delle conferenze, contente la “libreria”. La scelta di tale piano per la collocazione delle funzioni cardine della struttura è giustificata anche dal bellissimo panorama sull’Adige che è possibile ammirare attraverso le finestre che corrono lungo tutto il perimetro delle sale; oltre che dall’importanza storica delle stesse, decorate con intonaci antichi e con brani di affreschi.

Figura 13: Simulazione digitale della sala delle conferenze

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Anche per tali spazi sono state previste opere edili, il rinnovo di tutte le finiture nonché la fornitura di arredi specifici.

In tale piano, sono stati inoltre previsti vari rinforzi strutturali di alcuni solai oggetto di importanti sollecitazioni che negli hanno non sono mai stati oggetto di consolidamento. Per i piani superiori, adibiti ad archivi dei lasciti del patrimonio librario, si prevedono solamente interventi di manutenzione ordinaria.

Figura 14: Simulazione delle sale espositive

Fonte: Progetto preliminare

Figura 15: Simulazioni digitali delle sale espositive

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Viste le particolari esigenze del materiale librario qui conservato, è necessario un totale rifacimento dell’impiantistica esistente, portandola in linea delle norme specifiche riferite alle Biblioteche ed ai luoghi aperti al pubblico, anche in riferimento alla sicurezza antincendio ed alla videosorveglianza, con particolare attenzione agli aspetti legati a temperatura e umidità, fondamentali per garantire la salute dei codici.

Si riporta in Tabella 1 il preventivo di massima, realizzato per macro-voci, per fornire un’idea della portata anche economica degli interventi da effettuare:

Tabella 1: Preventivo dei lavori da effettuare

Intervento da effettuare Importo in euro

Opere di manutenzione straordinaria di ristrutturazione e restauro conservativo

247.160,00

Impianti ascensori ed abbattimento barriere architettoniche 74.000,00

Impianti meccanici 190.000,00

Impianti elettrici 132.000,00

Progetto di restauro del patrimonio 130.000,00

Progetto culturale e tecnologico finalizzato alla fruibilità 100.000,00

Arredi e scaffalature 197.810,00

Competenze professionali 140.000,00

Oneri fiscali e previdenziali 178.446,000

Totale generale euro 1.289.436,00

Fonte: Biblioteca Capitolare

La realizzazione di tutti questi obiettivi richiede ingenti investimenti economici, quindi importanti partner e sponsor disposti a credere nel progetto di rivitalizzazione dell’immagine della Biblioteca Capitolare. Il lavoro svolto fino ad oggi dai volontari è stato certamente fondamentale ai fini della preservazione del materiale esistente, ma non è pensabile operare in mancanza di figure professionali in grado di coinvolgere le realtà territoriali (e non) interessate a veder crescere questa istituzione. Come si è potuto evincere dalla collaborazione con l’Università, è altresì essenziale lavorare in sinergia creando una rete con gli enti culturali limitrofi; ciò permetterebbe di aumentare la

55 proposta culturale di tutti i soggetti coinvolti.

D’altronde, come accade anche in ambito imprenditoriale, nel momento in cui un’azienda non è in grado di produrre un certo bene o servizio è necessario ricorrere ad altre imprese, esternalizzando alcune fasi del processo produttivo. Seguendo le stesse logiche, la Biblioteca ha deciso di affidare la promozione della propria immagine e l’organizzazione del proprio calendario di eventi ad una Fondazione culturale: la Fondazione Discanto.

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III. Dall’esternalizzazione della gestione alla nascita della