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II. La Biblioteca Capitolare di Verona

II.3. La gestione della Biblioteca da parte del Capitolo

Configurandosi come Biblioteca “Capitolare”, ovvero gestita da un Capitolo di canonici, questa istituzione ha visto nel corso del tempo mutare i propri membri costituenti, nonché le politiche ad essa associate, in relazione al ruolo ricoperto dallo stesso Capitolo all’interno della diocesi veronese.

Per Capitolo canonicale si intende <<il Collegio di sacerdoti al quale spetta assolvere alle funzioni liturgiche più solenni nella chiesa cattedrale…, inoltre adempiere i compiti che gli vengono affidati dal diritto o dal Vescovo diocesano>> (Piazzi, 1991, p.13)

Le origini di questa congregazione risalgono dall’antico presbyterium, ovvero la totalità degli ecclesiastici che sin dai primissimi secoli costituirono il senato del vescovo per ciò che riguardava la pratica liturgica della cattedrale e la sfera amministrativa della diocesi. La prima testimonianza di una struttura gerarchica organizzata intorno alla cattedrale risale alla già citata sottoscrizione di Ursicino, da cui è possibile desumere che uno degli incarichi dei membri del clero fosse la cura e la gestione dello scriptorium, oggi divenuto biblioteca. Circa le modalità e le politiche con le quali questo lavoro venisse svolto, non

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rimangono testimonianze puntuali ed esaustive: bisognerà aspettare l’ultimo decennio del Novecento per una loro precisa codificazione.

Il Capitolo, ad oggi, è regolamentato da uno Statuto, che gli fornisce dignità giuridica e ne elenca i principali doveri; i compiti successivamente vengono meglio esplicitati dal Regolamento. Lo Statuto è entrato in vigore il 6 marzo 1989, mentre il Regolamento il 5 dicembre dell’anno successivo, entrambi previa autorizzazione da parte dell’allora Vescovo di Verona Giuseppe Amari.

Il Capitolo veronese si compone di 13 membri, riguardo alla gestione della Biblioteca, lo Statuto recita all’art.4 comma b) che, tra i compiti principali dei canonici, vi è di <<promuovere le attività culturali attinenti all’antichissima Biblioteca Capitolare ed il Museo Canonicale…>> (Piazzi, 1991, p.70). Tra i vari uffici capitolari, vengono riconosciuti all’art. 9 quelli di: Economo, Segretario, Bibliotecario, Direttore del Museo Canonicale. Inoltre, lo stesso articolo specifica che sia il Capitolo ad assegnare ai canonici tali uffici mediante elezione, i quali durano cinque anni con possibilità di rielezione. Per una più dettagliata descrizione della gestione della Biblioteca Capitolare e del Museo Canonicale di seguito si riportano integralmente l’art. 16 e 17 del Regolamento:

Art. 16: <<La Biblioteca Capitolare, oltre che provvedere alla conservazione e alla crescita del suo prezioso patrimonio, cura:

1) L’assistenza agli studiosi che la frequentano, la guida dei visitatori.

2) La produzione di microfilms e di monografie particolarmente dei codici più importanti per facilitarne la conoscenza, lo studio e la divulgazione.

3) L’allestimento periodico di rassegne con relativo catalogo illustrativo, attinenti al patrimonio e la storia della Capitolare. Allo scopo si avvale della collaborazione di esperti.

4) La collaborazione con istituzioni culturali cittadine ed estere.>>

Art. 17: <<Il Museo Canonicale provvede a:

1) Custodire, conservare e valorizzare gli oggetti di interesse storico-artistico di proprietà del Capitolo oppure ad esso affidati in deposito da altri enti.

2) Favorire con opportuni orari e con adeguati sussidi didattici e scientifici la visita al Museo.

Per rendere più facile il raggiungimento di questi scopi si stabilirà stretta collaborazione fra la direzione della Capitolare e quella del Museo. Le due direzioni

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possono anche essere unificate.>> (Piazzi, 1991, pp.88-89).

Oltre agli scopi ed obiettivi che entrambe queste istituzioni si impegnano a perseguire, vengono altresì chiaramente definiti i compiti delle figure destinate a dirigerle:

Art. 27: << 1) Il Prefetto della Biblioteca cura e dirige la conservazione, l’attività e lo sviluppo dell’insigne Biblioteca Capitolare, conformemente alle linee programmatiche del bilancio preventivo presentato al Capitolo, da questo discusso e approvato.

2) È responsabile della gestione ordinaria della Capitolare. È da considerarsi gestione ordinaria quanto è previsto e approvato nel bilancio preventivo, e le spese non preventivate che non superino complessivamente la somma di L. 2.000.000 (due milioni) entro l’arco di un anno.

3) Quanto non è preventivato e supera la detta somma entra nell’amministrazione straordinaria e deve essere di volta in volta sottoposto alla discussione e approvazione del Capitolo.

4) È autorizzato a tenere la somma necessaria per la gestione ordinaria.

5) Qualora si verificasse l’urgenza di prendere una iniziativa di amministrazione straordinaria e non potesse essere convocato il Capitolo, il Prefetto della Capitolare chiede il consenso del Presidente e dell’Economo. L’attività decisa in questo modo verrò notificata al Capitolo nella prima e successiva riunione>> (Piazzi, 1991, pp.93).

Art. 28: << 1) Il Direttore del Museo Canonicale cura e dirige la manutenzione, l’attività e lo sviluppo del Museo predisponendo e aggiornando periodicamente un appropriato catalogo illustrativo.

2) Per la visita al Museo Canonicale venga stabilito un opportuno orario in relazione anche alla possibilità del personale disponibile.

3) Per gli aspetti amministrativi, il Direttore del Museo segue, analogamente, le norme previste per la Capitolare.

4) Il Capitolo può affidare l’ufficio di Direttore del Museo al prefetto della Biblioteca.>> (Piazzi, 1991, pp.93-94).

Prima dell’introduzione del presente Statuto e Regolamento non era possibile comprendere efficacemente quali fossero le regole e le modalità attraverso le quali si esplicasse la corretta gestione della Biblioteca e del Museo, così come non era ben chiaro

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Nonostante vengano qui poste le basi per una visione che non consideri queste istituzioni come chiuse e appannaggio unicamente di ecclesiastici ed esperti del settore, ma si cerchi di promuoverle e aprirle al pubblico e ad altri enti culturali, la sezione Finalità del Regolamento rende chiaro che le risorse ed i membri del Capitolo sono innanzitutto impegnati nelle mansioni liturgiche e pastorali. Il compito primario è infatti quello di: <<assolvere alle funzioni liturgiche più solenni nella Chiesa Cattedrale, e celebrare regolarmente la Liturgia>> (Codice di Diritto Canonico, Can. 505), e solo successivamente alle attività culturali; basti pensare che, dei 13 membri appartenenti al Capitolo, solo due sono effettivamente impegnati in questo ambito, ovvero il Prefetto della Capitolare ed il Direttore del Museo, ma che questo onere è di secondaria importanza rispetto ai quotidiani compiti legati al mondo ecclesiastico, i quali avranno sempre la precedenza in caso di conflitto. Inoltre le due figure, come previsto sia dallo Statuto che dal Regolamento, possono e sono state fin dalla loro entrata in vigore accorpate in un’unica persona, la cui formazione culturale e professionale è ovviamente incentrata su ambiti teologici, piuttosto che manageriali e di gestione culturale.

Appaiono dunque evidenti i limiti di una gestione che non ha mai avuto come scopo primario la valorizzazione e la promozione della Biblioteca e del Museo, e che non è riuscita ad impiegare figure adatte a svolgere i compiti che permettessero di rendere questi due istituti veri centri culturali cittadini.