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Commercio estero

Nel documento Rapporto 2013 (.pdf 3.4mb) (pagine 150-155)

Nel corso dei primi nove mesi del 2013 le esportazioni italiane hanno avuto una leggera contrazione, a valore, pari allo 0,3 per cento a fronte di un aumento del 2,7 per cento registrato nello stesso periodo dell’anno passato. A livello nazionale, quindi, la contrazione della velocità di crescita dell’export è proseguita nel corso del 2012 sino a trasformarsi in uno sostanziale stabilità dei valori nel corso del 2013.

A livello territoriale, le uniche due circoscrizioni il cui export risulta in aumento sono l’Italia Nord Orientale (+1,8 per cento) e l’Italia Occidentale (+0,3 per cento), l’export di tutte le altre aree risulta in contrazione. Estendendo il confronto al periodo antecedente la crisi del commercio mondiale, è possibile notare che L’Italia Meridionale e l’Italia Insulare fanno registrare ancora valori dell’export inferiori a quelli del 2008.

A livello di singola regione, e continuando il confronto con i valori ante crisi, prosegue la performance particolarmente positiva della Liguria (+23,4 per cento) che già nel 2011 era l’unica ad avere più che recuperato i valori del 2008 (ma che poi ha visto diminuirne il valore nel corso dell’ultimo anno). Fra la 5

Tab.. 2.8.1. Esportazioni per ripartizioni geografiche e per regioni. Gennaio - giugno 2012 e 2013. Dati in euro. (a)

(a) Dati provvisori.

Fonte: Elaborazione Centro studi, monitoraggio dell’economia e statistica, Unioncamere Emilia-Romagna su dati Istat.

Piemonte 29.582.899.470 30.428.439.488 2,9% 4,2% 10,3%

Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste 442.074.375 428.810.770 -3,0% -23,7% 0,2%

Lombardia 80.433.371.362 80.331.031.708 -0,1% 1,9% 27,9%

Liguria 5.168.959.470 4.799.587.648 -7,1% 23,4% 1,4%

Italia Nord-occidentale 115.627.304.677 115.987.869.614 0,3% 3,1% 39,8%

Trentino-Alto Adige/Sudtirol 5.115.317.923 5.284.629.291 3,3% 12,4% 1,7%

Veneto 38.136.553.209 38.902.850.097 2,0% 2,1% 13,5%

Friuli-Venezia Giulia 8.711.209.040 8.647.219.565 -0,7% -13,1% 3,5%

Emilia Romagna 37.129.762.791 37.889.442.998 2,0% 3,6% 13,0%

Italia Nord-orientale 89.092.842.963 90.724.141.951 1,8% 1,6% 31,6%

Toscana 23.953.302.959 23.296.788.447 -2,7% 21,3% 6,8%

Umbria 2.914.522.635 2.712.330.735 -6,9% 1,5% 0,9%

Marche 7.707.617.927 8.689.720.228 12,7% 3,4% 3,0%

Lazio 13.237.856.097 13.191.400.866 -0,4% 20,6% 3,9%

Italia Centrale 47.813.299.618 47.890.240.276 0,2% 16,2% 14,6%

Abruzzo 5.210.757.051 5.041.171.628 -3,3% -15,3% 2,1%

Molise 291.326.958 261.233.596 -10,3% -50,5% 0,2%

Campania 7.048.473.629 7.111.374.380 0,9% -0,9% 2,5%

Puglia 6.694.422.401 5.637.626.357 -15,8% -1,9% 2,0%

Basilicata 829.994.969 801.708.200 -3,4% -51,3% 0,6%

Calabria 284.350.820 262.781.556 -7,6% -11,2% 0,1%

Italia Meridionale 20.359.325.828 19.115.895.717 -6,1% -10,4% 7,6%

Sicilia 9.569.126.519 8.141.533.692 -14,9% 2,3% 2,8%

Sardegna 4.690.638.931 4.076.176.690 -13,1% -14,9% 1,7%

Italia Insulare 14.259.765.450 12.217.710.382 -14,3% -4,2% 4,5%

Diverse o non specificate 3.355.890.232 3.577.300.805 6,6% -31,1% 1,8%

ITALIA 290.508.428.768 289.513.158.745 -0,3% 2,6% 100,0%

Peso % 2013

Trend peso

% 2008-13

TERRITORIO 2012 gen-set 2013 gen-set

(rettificato)

Var % 2012-13

Var % 2008-13

maggiori regioni esportatrici (Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Piemonte e Toscana) la Toscana registra nei primi nove mesi del 2013 valori di molto superiori a quelli ante crisi (+21,3 per cento), il Piemonte e l’Emilia-Romagna riportano valori significativamente superiori a quelli dell’omologo periodo del 2008 (rispettivamente +4,2 e +3,6 per cento) mentre Veneto e Lombardia, pur avendo pienamente recuperato i valori ante crisi, non ne risultano significativamente distanti (+2,1 e +1,9 per cento). A seguito di ciò, il peso sulle esportazioni nazionali delle cinque regioni si è modificato con Piemonte ed Emilia-Romagna, ma soprattutto Toscana, che vedono appesantirsi il proprio ruolo e Veneto e Lombardia in leggero ridimensionamento.

In Emilia-Romagna l’export dei primi nove mesi dell’anno è oramai prossimo ai 37,9 miliardo di euro, cioè il 2 per cento in più rispetto all’omologo periodo dell’anno passato. La nostra regione si colloca quindi leggermente al di sopra della media dell’Italia Nord Orientale e decisamente meglio della media nazionale.

Dal punto di vista merceologico, i settori che hanno fatto registrare i maggiori incrementi delle proprie esportazioni, limitando l’analisi solo a quelli con un peso significativo sull’export regionale (cioè un peso uguale o superiore all’1 per cento), sono quello dei prodotti alimentari (+8,9 per cento), quello delle altre attività manifatturiere (+4,1 per cento) e quello dei macchinari ed apparati (+3,4 per cento). I settori che hanno fatto registrare le maggiori contrazioni delle proprie vendite all’estero sono stati gli articoli

Tab. 2.8.2. Esportazioni dell’Emilia-Romagna per settori di attività. Gennaio – Giugno 2012 e 2013. Valori in migliaia di euro.(a)

(a) Dati provvisori.

Fonte: Elaborazione Centro studi, monitoraggio dell’economia e statistica, Unioncamere Emilia-Romagna su dati Istat.

Agricoltura, silvicoltura e pesca 629.366.416 634.386.062 0,8% 3,2% 1,7%

Prodotti da estrazione minerali 18.547.997 14.475.469 -22,0% -49,8% 0,0%

Prodotti alimentari, bevande e tabacco 3.134.083.479 3.412.726.961 8,9% 41,4% 9,0%

Prodotti tessili, abbigliamento, pelli e

accessori 4.317.152.415 4.438.135.147 2,8% 20,0% 11,7%

Legno e prodotti in legno; carta e stampa

391.141.719 398.277.733 1,8% 14,1% 1,1%

Coke e prodotti petroliferi raffinati 51.646.613 29.681.886 -42,5% -31,4% 0,1%

Sostanze e prodotti chimici 2.173.709.855 2.149.583.739 -1,1% 13,8% 5,7%

Articoli farmaceutici, chimico-medicinali e

botanici 707.326.383 680.804.118 -3,7% 52,9% 1,8%

Articoli in gomma e materie plastiche,

altri prodotti da minerali non metalliferi 3.642.813.086 3.756.968.134 3,1% -3,2% 9,9%

Metalli di base e prodotti in metallo,

esclusi macchine e impianti* 2.952.832.671 3.051.566.010 3,3% 0,7% 8,1%

Computer, apparecchi elettronici e ottici*

735.010.748 746.382.128 1,5% 5,0% 2,0%

Apparecchi elettrici* 1.702.704.820 1.688.179.265 -0,9% -8,9% 4,5%

Macchinari ed apparecchi n.c.a.* 10.944.521.395 11.319.822.249 3,4% -4,3% 29,9%

Mezzi di trasporto* 4.399.769.536 4.243.369.031 -3,6% -0,8% 11,2%

Settori riconducibili alla meccanica 20.734.839.170 21.049.318.683 1,5% -3,0% 55,6%

Prodotti delle altre attività manifatturiere 1.039.363.986 1.081.841.451 4,1% -11,9% 2,9%

Totale attività manifatturiere 36.192.076.706 36.997.337.852 2,2% 3,8% 97,6%

Energia elettrica, gas, vapore e aria cond.

3070 0 -100,0% ---- 0,0%

Trattamento rifiuti e risanamento 104.750.039 85.622.741 -18,3% 11,2% 0,2%

Prodotti attività dei servizi di informazione

e comunicazione 159.553.565 128.335.053 -19,6% -27,7% 0,3%

Prodotti delle attività professionali,

scientifiche e tecniche 385.376 349.739 -9,2% 163,7% 0,0%

Prodotti delle attività artistiche, sportive e

di intrattenimento 3.215.448 6.077.774 89,0% -28,8% 0,0%

Prodotti delle altre attività di servizi 0 22858308 ---- ---- 0,1%

Provviste di bordo, merci di ritorno o

respinte, varie 21.864.174 0 -100,0% -100,0% 0,0%

Totale 37.129.762.791 37.889.442.998 2,0% 3,6% 100,0%

farmaceutici (-3,7 per cento) - che con questo dato chiudono un periodo piuttosto lungo di crescita consistente, i mezzi di trasporto (-3,6 per cento) e i prodotti chimici (-1,1 per cento).

Aggregando i prodotti dell’industria alimentare con quelli dell’agricoltura si ottiene il comparto agroalimentare. Tale comparto ha un peso sulle esportazioni regionali del 10,7 per cento e fa registrare un aumento del 7,5 per cento sull’anno passato.

Il comparto della meccanica, che rappresenta il 55,6 per cento dell’export regionale, ha aumentato le proprie esportazioni dell’1,5 per cento, valore in linea con quello riferito al complesso delle esportazioni emiliano-romagnole. Non tutti i settori riconducibili alla meccanica si sono, però, comportati allo stesso modo. In particolare, mentre macchinari ed apparti e computer, apparecchi elettronici ed ottici registrano un aumento (rispettivamente, +3,4 e +1,5 per cento), gli apparecchi elettronici ed i mezzi di trasporto registrano una flessione (-0,9 e -3,6 per cento).

Un altro settore di importanza notevole nel panorama delle esportazioni regionali è quello dei prodotti della lavorazione dei minerali non metalliferi. Questo settore, infatti, incorpora la produzione di piastrelle che ha in Emilia-Romagna un punto di eccellenza a livello internazionale. Il comparto, che ha un peso del 9,9 per cento, registra un aumento delle proprie importazioni superiori alla media regionale (+3,6 per cento).

Il comparto della moda (tessile, abbigliamento, pelli ed accessori) riporta, come detto, un aumento superiore alla media regionale (+2,8 per cento).

Estendendo l’analisi al periodo precedente la crisi, è possibile notare come il peso dei diversi comparti in cui si articola l’export regionale si sia molto modificato. In particolare, il comparto di gran lunga più rappresentativo delle nostre esportazioni, quello della meccanica complessivamente considerata, ha

Tab. 2.8.3. Esportazioni dell’Emilia-Romagna per mercati di sbocco. Gennai –Giugno 2008, ’12 e ‘13.

(a) Dati provvisori.

Fonte: Elaborazione Centro studi, monitoraggio dell’economia e statistica, Unioncamere Emilia-Romagna su dati Istat.

Francia 4.287.863.911 4.219.493.609 -1,6% 6,7% 11,1%

Paesi Bassi 959.155.276 859.547.801 -10,4% -7,2% 2,3%

Germania 4.740.405.408 4.680.513.571 -1,3% 3,4% 12,4%

Regno Unito 2.097.122.081 2.171.195.797 3,5% 8,0% 5,7%

Spagna 1.489.710.184 1.486.531.378 -0,2% -30,6% 3,9%

Belgio 986.246.192 892.014.811 -9,6% -7,1% 2,4%

Norvegia 165.362.111 195.759.924 18,4% 11,0% 0,5%

Svezia 449.310.520 448.168.371 -0,3% 4,2% 1,2%

Finlandia 177.312.414 172.116.186 -2,9% -16,4% 0,5%

Austria 858.708.886 850.505.606 -1,0% -7,7% 2,2%

Svizzera 886.345.512 864.601.403 -2,5% -18,4% 2,3%

Turchia 745.327.772 788.519.832 5,8% 29,5% 2,1%

Polonia 998.311.339 970.393.353 -2,8% 4,3% 2,6%

Slovacchia 189.006.490 186.545.118 -1,3% 6,5% 0,5%

Ungheria 327.544.890 323.740.655 -1,2% -6,0% 0,9%

Romania 521.007.309 517.889.282 -0,6% -15,7% 1,4%

Bulgaria 172.840.618 189.359.189 9,6% -12,8% 0,5%

Ucraina 187.264.806 229.865.140 22,7% -22,9% 0,6%

Bielorussia 78.266.652 71.491.093 -8,7% 12,8% 0,2%

Russia 1.440.791.853 1.539.013.869 6,8% 0,5% 4,1%

Serbia 91.986.077 98.532.610 7,1% -13,0% 0,3%

EUROPA 24.518.840.967 24.342.372.901 -0,7% -5,0% 64,2%

Paesi europei non UE 3.798.040.878 4.000.054.471 5,3% --- --- 10,6%

---UE 27 20.558.601.649 20.170.032.053 -1,9% -5,1% 53,2%

UE 28 20.720.800.089 20.342.318.430 -1,8% --- --- 53,7% ---Trend peso

2008-13 Peso

% 2013 TERRITORIO 2012 gen-set 2013 gen-set

(revisionato)

Var % 2012-13

Var % 2008-13

visita ridimensionarsi il proprio peso di oltre il 6 per cento. Interessante la performance dei prodotti farmaceutici che nel lasso di tempo considerato hanno visto aumentare il proprio peso di oltre il 47 per cento. Importante anche la performance dei prodotti dell’industria alimentare il cui peso è cresciuto del 36,5 per cento. Performance superiore alla media regionale anche per i prodotti tessili il cui ruolo nelle esportazioni regionali è in aumento di quasi il 16 per cento tanto da portarne l’incidenza all’11,7 per cento. In ridimensionamento il peso dei prodotti da minerali non metalliferi.

Concentrando l’attenzione sulle sole variazioni messe a segno rispetto ai primi nove mesi del 2008, cioè, rispetto a prima della crisi del commercio internazionale, è possibile mettere in luce che i settori che hanno registrato le migliori performance sono stati quelli che abbiamo già incontrato: il farmaceutico, l’industria agro-alimentare, la moda e le sostanze e prodotti chimici ma anche il comparto del legno. Il comparto più importante dell’economia locale, la meccanica, non ha ancora raggiunto i valori precedenti la crisi (-3,0 per cento).

Sempre in confronto al 2008, a seguito di questi movimenti, il peso dei diversi settori ha subito delle variazioni, anche notevoli. Gli articoli farmaceutici sono passati dall’1,2 all’1,8 per cento con un aumento

Tab. 2.8.4. Esportazioni dell’Emilia-Romagna per mercati di sbocco. Gennai –Giugno 2008, ’12 e ‘13.

(a) Dati provvisori.

Fonte: Elaborazione Centro studi, monitoraggio dell’economia e statistica, Unioncamere Emilia-Romagna su dati Istat.

Marocco 134.628.935 136.560.046 1,4% -15,8% 0,4%

Algeria 252.338.507 284.456.165 12,7% 23,2% 0,8%

Tunisia 171.869.228 189.411.838 10,2% -2,9% 0,5%

Egitto 217.986.521 271.681.301 24,6% -12,3% 0,7%

Sudafrica 276.046.688 306.023.842 10,9% 28,1% 0,8%

AFRICA 1.553.631.354 1.745.378.564 12,3% 8,6% 4,6%

Stati Uniti 2.972.527.321 3.315.887.968 11,6% 21,4% 8,8%

Canada 349.405.890 365.410.700 4,6% 17,9% 1,0%

Messico 281.353.074 302.787.085 7,6% 22,1% 0,8%

Brasile 477.425.226 560.250.200 17,3% 81,8% 1,5%

Argentina 118.692.971 139.979.076 17,9% 11,2% 0,4%

AMERICA 4.846.825.235 5.296.950.398 9,3% 26,5% 14,0%

Iran 165.044.864 123.840.343 -25,0% -55,4% 0,3%

Israele 185.314.936 207.682.916 12,1% 39,0% 0,5%

Arabia Saudita 444.606.299 597.468.602 34,4% 70,5% 1,6%

Emirati Arabi Uniti 391.711.471 388.471.791 -0,8% -11,3% 1,0%

India 339.416.457 321.122.034 -5,4% -2,6% 0,8%

Indonesia 169.562.669 216.495.320 27,7% 144,8% 0,6%

Singapore 197.868.669 177.927.395 -10,1% 11,9% 0,5%

Filippine 60.505.885 75.643.144 25,0% 131,8% 0,2%

Cina 1.016.109.981 1.047.801.842 3,1% 66,8% 2,8%

Corea del Sud 259.970.107 283.751.105 9,1% 22,3% 0,7%

Giappone 683.612.365 615.535.507 -10,0% 14,7% 1,6%

Taiwan 112.373.964 128.289.829 14,2% 53,9% 0,3%

Hong Kong 465.936.031 460.131.263 -1,2% 49,4% 1,2%

Macao 8.297.172 9.558.116 15,2% 333,5% 0,0%

ASIA 5.696.048.783 5.990.440.693 5,2% 29,1% 15,8%

Australia 414.185.396 424.789.621 2,6% 2,2% 1,1%

Nuova Zelanda 62.944.302 53.889.227 -14,4% -14,4% 0,1%

OCEANIA 498.911.444 500.286.316 0,3% 1,3% 1,3%

MONDO 37.129.762.791 37.889.442.998 2,0% 3,6% ---

---Peso

% 2013

Trend peso 2008-13 TERRITORIO 2012 gen-set 2013 gen-set

(revisionato)

Var % 2012-13

Var % 2008-13

prossimo al 48 per cento (che sconta però l’arretramento dell’ultimo anno). I prodotti alimentari sono passati dal 6,6 al 9,0 per cento, per una variazione di quasi il 37 per cento. La moda è passata dal 10,1 all’11,7 per cento per un aumento prossimo al 16 per cento. La meccanica nel suo complesso vede ridimensionato il proprio ruolo con un peso che passa dal 60,7 al 55,6 per cento, soprattutto a causa delle performance degli apparecchi elettrici e dei macchinari.

Per quanto concerne i mercati di sbocco, il comportamento delle esportazioni regionali è differenziato a seconda dell’area geo-economica di riferimento. Le performance delle esportazioni regionali sono positive verso tutti i blocchi continentali, ad eccezione dell’Europa (-0,7 per cento), dell’Unione Europea in particolare (-1,8 per cento per l’UE a 28 e -1,9 per l’UE a 27). Le esportazioni verso i paesi europei non aderenti alla UE risultano invece in aumento del 5,3 per cento. Le variazioni verso Africa (+12,3 per cento), America (+9,3 per cento) e Asia (+5,2 per cento) sono superiori al dato medio regionale. Gli aumenti verso l’Oceania, pur essendo positivi (+,03 per cento) sono inferiori alla media regionale. Di particolare importanza l’evoluzione dell’export verso l’UE poiché essa costituisce la destinazione di quasi il 54 per cento del nostro commercio. Sempre rimanendo a livello di area geo-economica ma analizzando le variazioni rispetto al 2008, emerge come l’export regionale si sia indirizzato sempre più verso l’Asia (+29,1 per cento), l’America (+26,5 per cento), l’Africa (+8,6 per cento) e sempre meno verso l’Europa (-5,0 per cento), in particolar modo verso l’Unione Europea. Il peso delle aree geo-economiche sull’export emiliano-romagnolo ne risulta modificato con l’Asia (il cui peso passa dal 12,7 al 18,8, per cento) e l’America (il cui peso passa dal 12,7 al 15,8 per cento) che acquistano un ruolo crescente a discapito dell’Europa (che passa dal 70,0 al 64,2 per cento).

Le esportazioni emiliano-romagnole verso le maggiori economie dell’area euro risultano in contrazione.

Si va dal -1,6 per cento della Francia, al -1,3 per cento della Germania fino al -0,2 per cento dello Spagna, passando per i valori tutti negativi di Ungheria, Slovacchia, Austria, Svezia e Romania. Positiva la variazione del commercio con l’estero verso la Gran Bretagna (+3,5 per cento). Come accennato in precedenza, la situazione è decisamente migliore verso i paesi europei fuori dalla UE con le esportazioni verso Ucraina e Norvegia che crescono a due cifre (pur avendo un peso sul totale regionale inferire all’uno per cento) e quelle verso Bulgaria, Serbia, Russia e Turchia con andamenti positivi. Il commercio estero verso Turchia e Russia, in particolare, ha oramai assunto una notevole importanza per la nostra regione, con una incidenza, rispettivamente, del 2,1 e del 4,1 per cento.

La seconda area più importante per le esportazioni regionali è, oramai in pianta stabile, come detto, l’Asia. Fra i paesi più importanti per l’economia regionale, quelli verso i quali si sono registrati i maggiori aumenti sono stati, nell’ultimo anno, l’Arabia Saudita (+34,4 per cento), L’Indonesia (+27,7 per cento) e le Filippine (+25,0 per cento). Modesta la performance verso la Cina (+3,1 per cento) e addirittura negative le performance verso il Giappone (-10,0 per cento) e l’India (-5,4 per cento).

Come detto, l’export è aumentato anche verso il continente americano soprattutto grazie all’ottima performance di Argentina (+17,9 per cento) e del Brasile (+17,3 per cento). Molto buoni anche i risultanti verso gli Stati Uniti (+11,6 per cento) e il Messico (+7,6 per cento).

Estendendo il confronto al 2008, è possibile notare come, tra i paesi con un peso significativo sulle esportazioni regionali nel 2013, i risultati migliori siano stati quelli messi a segno verso il Brasile (+81,8 per cento), l’Arabia Saudita (+70,5 per cento), la Cina (+66,8 per cento) e Hong Kong (+46,4 per cento).

Da notare anche le performance verso la Turchia (+29,5 per cento), gli Stati Uniti (+21,4 per cento) ed il Giappone (+14,7 per cento). Minori del dato medio regionale (+3,6 per cento), le variazioni rispetto alla Germania (+3,4 per cento). Le variazioni di medio periodo verso i singoli paesi non sono, però, tutte positive. Da sottolineare il forte calo degli acquisti di merci provenienti dal nostro paese da parte della Spagna (-30,6 per cento) e della Svizzera (-18,4 per cento). Negativo il risultato anche verso Austria (-7,7 per cento), Paesi Bassi (-7,1 per cento) e Belgio (-9,6 per cento).

Nel documento Rapporto 2013 (.pdf 3.4mb) (pagine 150-155)