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Commercio interno

Nel documento Rapporto 2013 (.pdf 3.4mb) (pagine 144-150)

2.7.1. L’evoluzione congiunturale

L’indagine condotta dal sistema camerale dell’Emilia-Romagna con la collaborazione di Unioncamere nazionale su di un campione di esercizi commerciali al dettaglio in sede fissa e ambulante consente di valutare l’evoluzione congiunturale del settore del commercio in regione. Nell’analisi dei dati va tenuto presente che le imprese aventi sede nei comuni maggiormente colpiti dal sisma1 del 20 e 29 maggio 2012, al fine di sollevarle da questa incombenza in un momento di così intensa difficoltà, sono state escluse dalle rilevazioni per gli ultimi tre trimestri del 2012. Questo ha creato, come evidenziato dai grafici compresi in questo capitolo, due rotture della serie storica coi i dati del secondo, terzo e quarto trimestre 2012 che non sono confrontabili né coi dati precedenti, né coi dati successivi. I dati dal primo trimestre 2013 sono invece confrontabili con quelli fino al primo trimestre 2012. Fatta questa doverosa precisazione metodologica, è possibile procedere con l’analisi dei dati.

Fig. 2.7.1. Vendite a prezzi correnti al dettaglio degli esercizi in sede fissa e ambulante in Emilia-Romagna. Var. % su anno precedente

Le imprese dei comuni più colpiti dal sisma del 20 e 29 maggio sono state escluse dalla ultime tre rilevazioni del 2012 per poi rientrare dal primo trimestre 2013 (per l’elenco dei comuni si veda la nota 1). Questo fatto interrompe la serie com’è stato reso evidente nel grafico.

Fonte: Elaborazione Centro studi, monitoraggio dell’economia e statistica, Unioncamere Emilia-Romagna su dati indagine del sistema camerale sul commercio.

Prosegue la serie di trimestri che riportano variazioni negative rispetto all’omologo trimestre dell’anno precedente. Il trimestre che ha determinato l’inversione di tendenza è stato il primo del 2008 che, con un -0,1 per cento, separa una lungo periodo col segno positivo (dal quarto trimestre 2005 all’omologo trimestre del 2007) dalla successiva serie di trimestri con segno negativo, ancora attualmente in corso.

Va notato come le variazioni negative abbiano raggiunto la loro minore intensità nel primo trimestre del

1 Campagnola Emilia (RE), Correggio (RE), Fabbrico (RE), Novellara (RE), Reggiolo (RE), Rio Saliceto (RE), Rolo (RE), Bomporto (MO), Camposanto (MO), Carpi (MO), Cavezzo (MO), Concordia sulla Secchia (MO), Finale Emilia (MO), Medolla (MO), Mirandola (MO), Novi di Modena (MO), Ravarino (MO), San Felice sul Panaro (MO), San Possidonio (MO), San Prospero (MO), Soliera (MO), Crevalcore (BO), Galliera (BO), Pieve di Cento (BO), San Giovanni in Persiceto (BO), San Pietro in Casale (BO), Bondeno (FE), Cento (FE), Mirabello (FE), Poggio Renatico (FE), Sant'Agostino (FE), Vigarano Mainarda (FE)

2011 per poi registrare variazioni via, via più forti lungo la restante parte dell’anno passato ed un andamento altalenante durante l’anno in corso.

Fig. 2.7.2. Andamento delle vendite in Emilia-Romagna, confronto con lo stesso trimestre dell’anno precedente per tipologia dimensionale

Le imprese dei comuni più colpiti dal sisma del 20 e 29 maggio sono state escluse dalla ultime tre rilevazioni del 2012 per poi rientrare dal primo trimestre 2013 (per l’elenco dei comuni si veda la nota 1). Questo fatto interrompe la serie com’è stato reso evidente nel grafico.

Fonte: Elaborazione Centro studi, monitoraggio dell’economia e statistica, Unioncamere Emilia-Romagna su dati indagine del sistema camerale sul commercio.

Fig. 2.7.3. Andamento delle vendite in Emilia-Romagna, confronto con lo stesso trimestre dell’anno precedente. % imprese rispondenti che riportano sviluppo, diminuzione e stabilità delle vendite

Le imprese dei comuni più colpiti dal sisma del 20 e 29 maggio sono state escluse dalla ultime tre rilevazioni del 2012 per poi rientrare dal primo trimestre 2013 (per l’elenco dei comuni si veda la nota 1). Questo fatto interrompe la serie com’è stato reso evidente nel grafico.

Fonte: Elaborazione Centro studi, monitoraggio dell’economia e statistica, Unioncamere Emilia-Romagna su dati indagine del sistema camerale sul commercio.

I primi nove mesi del 2013 fanno dunque registrare un -6,2 per cento medio sullo stesso trimestre dell’anno precedente che si confronta con un -7,9 per cento a livello nazionale. Questo differenziale con la media nazionale sconta sicuramente gli effetti postumi del sisma poiché, come detto, gli esercizi delle zone terremotate sono rientrati nella rilevazione a partire da gennaio 2013. Sicuramente il ritorno alla normalità delle abitudini di acquisto delle popolazioni di queste aree sarà lento e graduale. Da una parte, vi sono gli effetti di ripristino degli stock che spingono le vendite. Dall’altra parte, le condizioni che generalmente favoriscono il consumo (serenità presente, tranquillità delle prospettive e simili) sono

certamente venute meno in queste aree. Difficile dire quale delle due spinte abbia avuto il sopravvento.

Ecco quindi che la valutazione dei questi dati richiede una maggiore riflessione.

La variabile dimensionale sembra essere, come ormai usuale, decisiva nel determinare l’andamento delle vendite: man mano che la dimensione aziendale cresce, l’andamento delle vendite migliora. In particolare, la variazione negativa di cui si è appena dato conto diventa un -8,7 per cento per la piccola distribuzione (da 1 a 5 addetti) ed un -6,7 per cento nel caso della media distribuzione (da 6 a 19 addetti) per trasformarsi in un -2,0 per cento per la grande distribuzione (oltre i 20 addetti). Quest’anno, come l’anno passato e diversamente dagli anni precedenti, anche la grande distribuzione riporta una variazione negativa.

Per quanto concerne i diversi comparti, va notato che la variazione media registrata più sopra non si traduce in un andamento uniforme dei medesimi. In particolare il commercio al dettaglio dei prodotti alimentari registra una contrazione pari al 7,3. Contrazione quasi analoga per le vendite dei prodotti non alimentari (-7,1 per cento). Per entrambi i comparti le diminuzioni segnalate sono in aumento rispetto a quelle dell’anno passato. All’interno dei prodotti non alimentari, anche quest’anno risultano in particolare sofferenza le vendite dell’abbigliamento ed accessori (8,1 per cento) mentre i prodotti per la casa e gli elettrodomestici contraggono le vendite per un 6,0 per cento e gli altri prodotti non alimentari di un 6,9 per cento. Con ogni probabilità, queste intense diminuzioni del valore delle vendite sono riconducibili, oltre che ad una diminuzione delle quantità acquistate, anche ad una parallela diminuzione del valore unitario delle merci scambiate, questo sia per un aumento della concorrenza di prezzo causata dalla minore domanda ma anche per un riorientamento dei consumatori verso prodotti di fascia meno prestigiosa.

Il peso delle imprese che riportano una diminuzione di fatturato è in aumento, salvo alcune inversioni di tendenza che si sono dimostrate però temporanee, dal primo trimestre del 2011. Parallelamente, è calato sia il numero di imprese che registrano stabilità delle vendite, sia il numero di quelle che prevedono un aumento del giro d’affari. Il primo trimestre 2013 sembra aver scompaginato queste linee di tendenza di medio periodo con una serie di trimestri con andamenti contraddittori. Al netto di questa difficoltà nell’intravedere una linea chiara di tendenza negli ultimi trimestri, rimane il fatto che le imprese che riportano un calo del fatturato sono comunque superiori a quelle che ne prevedono una stabilità, mentre le imprese che prevedono una evoluzione positiva delle vendite sono una categoria residuale (dall’8 per cento del secondo trimestre, al 13 per cento del terzo).

Fig. 2.7.4. Orientamento delle imprese circa l'evoluzione della propria attività nei dodici mesi successivi al trimestre di riferimento.

Emilia-Romagna. Totale degli esercizi. Percentuale di imprese che prevedono aumento, diminuzione e stabilità.

Le imprese dei comuni più colpiti dal sisma del 20 e 29 maggio sono state escluse dalla ultime tre rilevazioni del 2012 per poi rientrare dal primo trimestre 2013 (per l’elenco dei comuni si veda la nota 1). Questo fatto interrompe la serie com’è stato reso evidente nel grafico.

Fonte: Elaborazione Centro studi, monitoraggio dell’economia e statistica, Unioncamere Emilia-Romagna su dati indagine del sistema camerale sul commercio.

L’indagine attualmente in analisi consente di studiare quali siano le aspettative delle imprese commerciali per la propria attività in relazione ai dodici mesi successivi al trimestre di riferimento. Dal

terzo trimestre 2011 sono in aumento le imprese che prevedono una contrazione del proprio giro d’affari per i dodici mesi successivi. Più altalenante l’andamento delle imprese che prevedono un aumento del fatturato e di quelle che ne prevedono una stabilità. In particolare, fino al terzo trimestre del 2012 le imprese che prevedevano aumenti mostravano una chiara tendenza alla diminuzione, mentre quelle che prevedevano stabilità mostravano una chiara tendenza all’aumento. Escludendo i tre trimestri non confrontabili col resto della serie storica, sembra di poter dire che, dal primo trimestre 2013, a fronte della relativa stabilità su livello storicamente alti delle imprese che prevedono una diminuzione del fatturato, le imprese che prevedono sviluppo stanno aumentato, riprendendosi da valori storicamente molto bassi.

Sembra di poter dire, quindi, che c’è un graduale miglioramento delle prospettive di una parte delle imprese che prima prevedevano stabilità.

Gli andamenti che verranno registrati nei prossimi mesi ci diranno se queste aspettative troveranno conferma.

2.7.2. L’occupazione

Il sistema informativo SMAIL delle Camere di commercio e dell’Unione regionale dell’Emilia-Romagna consente di monitorare l’evoluzione dell’occupazione con un’attendibilità ed un livello di dettaglio che al momento nessun altro sistema informativo è in grado di fornire. Analizzando questi dati è possibile studiare quale sia stata l’evoluzione dell’occupazione nel settore. Sono già disponibili i dati relativi alla prima metà del 2013 per cui i confronti verranno fatti coi valori di metà anno degli anni dal 2008 in poi.

Fig. 2.7.5. Evoluzione degli addetti del settore commerciale dal 2007 al 2013.

giu-08 giu-09 giu-10 giu-11 giu-12 giu-13 Var

2012-13 Trend 2008-13 Ingrosso e dettaglio auto e moto e

riparazione 37.985 37.157 37.080 37.195 36.969 36.075 -2,4% -5,0%

Ingrosso escluso auto e moto 100.342 98.454 97.169 97.792 97.741 96.321 -1,5% -4,0%

Dettaglio escluso auto e moto 148.317 148.328 148.755 151.723 152.515 150.399 -1,4% 1,4%

Totale commercio 286.644 283.939 283.004 286.710 287.225 282.795 -1,5% -1,3%

Alloggio 40.248 41.001 39.269 40.990 40.424 38.448 -4,9% -4,5%

Servizi di ristorazione 93.822 98.044 101.288 108.767 114.764 109.681 -4,4% 16,9%

Totale alloggio e ristorazione 134.070 139.045 140.557 149.757 155.188 148.129 -4,5% 10,5%

Totale commercio, alloggio e

ristorazione 420.714 422.984 423.561 436.467 442.413 430.924 -2,6% 2,4%

Fonte: Elaborazione Centro studi monitoraggio dell’economia e statistica, Unioncamere Emilia-Romagna su dati del Sistema informativo SMAIL Emilia-Romagna

Tra giugno 2012 e giugno 2013 gli addetti del commercio al dettaglio in regione sono calati dell’1,4 per cento. Andamento quasi identico a quello degli addetti al commercio all’ingrosso, diminuiti dell’1,5 per cento. Più intensa la contrazione della forza lavoro occupata nel commercio, al dettaglio o all’ingrosso, di auto e motocicli che fa registrare una diminuzione del 2,4 per cento. Come risultato di queste variazioni, il settore del commercio registra una contrazione di personale pari all’1,5 per cento. Estendendo l’ottica di osservazione a due settori affini al commercio propriamente detto (e che molti commentatori ricomprendono addirittura all’interno del commercio tout court), è possibile notare come l’annata sia stata ancor più critica dal punto di vista occupazionale. In particolare, i servizi di alloggio riportato una diminuzione del 4,9 degli addetti, mentre i servizi di ristorazione contraggono l’occupazione del 4,5 per cento. Il settore del commercio, alloggio e ristorazione, quindi, riporta una diminuzione del 2,6 dei propri addetti.

I dati a disposizione permettono di estendere lo sguardo non solo dal punto di vista longitudinale, tra i settori, ma anche in senso temporale, prendendo come periodo di riferimento, tra quelli a disposizione, il più prossimo all’inizio della crisi che ancora fatichiamo a lasciarci alla spalle, il giugno 2008. Da questo nuovo punto di vista, il settore che fa registrare l’andamento peggiore è quello del commercio di autoveicoli e moto, in cui l’occupazione si è contratta del 5,0 per cento. La situazione del commercio delle

altre categorie merceologiche si caratterizza per una netta distinzione tra ciò che è commercio al dettaglio e ciò che è commercio all’ingrosso. In particolare, a fronte di una contrazione degli addetti del commercio all’ingrosso pari al 4,0, il commercio al dettaglio fa registrare un aumento dell’1,4 per cento. Il commercio al dettaglio ha aumentato costantemente il proprio personale di anno in anno fino al 2013, anno in cui si è registrata la contrazione di cui è già stato dato conto.

Più altalenante la situazione dell’alloggio che registra variazioni piuttosto discontinue da un anno all’altro. Il dato del 2012, ad esempio, era sostanzialmente analogo a quello del 2008, poi vi è stata la battuta d’arresto del 2013.

Più orientata all’espansione la situazione della ristorazione che ha messo a segno, dal 2008 al 2012 un aumento dell’occupazione pari al 22,3 per cento (pari a quasi 21.000 addetti), inanellando una serie ininterrotta di variazioni di segno positivo. Anche in questo caso, il 2013 è intervento in senso negativo riportando gli addetti ad un valore prossimo a quello del 2011 a seguito della variazione negativa di cui sopra. Il settore chiude comunque il periodo con un aumento di quasi il 17 per cento, equivalenti a quasi 15.900 addetti.

A seguito del comporsi di queste diverse situazioni, commercio, alloggio e ristorazione, assieme considerati, hanno registrato un aumento degli addetti del 2,4 per cento, passando da 421.000 a 431.000 nel periodo indicato.

La rilevazione continua delle forze di lavoro ISTAT ci permette di cogliere le variazioni intervenute nei primi nove mesi del 2012. Va subito precisato che i dati di fonte ISTAT non sono immediatamente confrontabili con quelli di fonte SMAIL, questo perché, oltre ad essere di natura campionaria, i dati ISTAT sono riferiti ad una ripartizione settoriale non coincidente con quella utilizzata per SMAIL.

Secondo questa rilevazione campionaria, quindi, nei primi nove mesi del 2013, l’occupazione nel settore del commercio, alberghi e ristoranti sarebbe aumentata dell’1,8 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo aumento sarebbe da ascriversi completamente alla performance degli indipendenti cresciuti di quasi il 17 per cento, in controtendenza rispetto alla forte diminuzione dei dipendenti (-6,15 per cento). Le maggiori variazioni sarebbero da ascrivere alla componente maschile della forza di lavoro del settore. I dipendenti maschi, infatti, sarebbero diminuiti del 12,3 per cento mentre gli indipendenti, sempre maschi, sarebbero aumentati del 21,9 per cento.

Un’analisi della situazione occupazionale del commercio non può prescindere dalla disamina dagli ammortizzatori sociali. Il ricorso alla Cassa integrazione guadagni, che dal 2013 è stata estesa a soggetti prima esclusi, è apparso in aumento. Nei primi dieci mesi del 2013, relativamente al commercio al minuto, sono state autorizzate circa 3 milioni e mezzo di ore, superando dell’1,6 per cento il quantitativo dell’analogo periodo del 2012. La sola Cig straordinaria, che si riferisce per lo più a stati di crisi, ha comportato oltre 1 milione di ore autorizzate, più del doppio rispetto a un anno prima. Il peggioramento non ha tuttavia avuto eco sugli accordi sindacali per accedere alla Cig straordinaria. Nei primi nove mesi del 2013 ne sono stati stipulati nel settore del commercio (escluso alberghi e ristoranti) 38 contro i 45 dell’analogo periodo dell’anno precedente, con il coinvolgimento di 935 lavoratori rispetto ai 1.608 di un anno prima.

L’indagine Excelsior che il Sistema camerale realizza in collaborazione con il Ministero del lavoro per sondare i fabbisogni occupazionale delle imprese è un’altra importante fonte di informazione sul mondo dell’occupazione. Secondo questa indagine, il 2013 dovrebbe chiudersi in Emilia-Romagna con un saldo negativo tra entrate e uscite di 2.800 dipendenti, per una variazione negativa dell’1,7 per cento, appena inferiore a quella complessiva del terziario (-1,8 per cento).

2.7.3. L’evoluzione imprenditoriale

La compagine imprenditoriale ha evidenziato una sostanziale tenuta. A fine novembre 2013 le imprese attive del commercio all'ingrosso e al dettaglio, comprese le riparazione di autoveicoli e motocicli, sono risultate in Emilia-Romagna 95.897, con una crescita dello 0,2 per cento rispetto all’analogo mese del 2012.

La statistica relativa alle dichiarazioni di fallimento riguarda alcune delle province risparmiate dal sisma che hanno raccolto i dati, vale a dire Piacenza, Parma, Ravenna e Forlì-Cesena. Nei primi nove mesi del 2013 ne sono state registrate 53 contro le 39 dello stesso periodo dell’anno precedente.

2.7.4. Il settore del commercio nei risultati del Censimento industria e servizi 2011

Il sistema della Camere di commercio è stato intensamente coinvolto nel processo di rilevazione relativo al Censimento dell’industria e dei servizi. Le rilevazioni sul campo per le imprese ed i soggetti del terzo settore, infatti, sono state materialmente svolte dalle Camere di commercio. Istat sta progressivamente rendendo noti i dati derivanti dalle rielaborazioni di queste rilevazioni. Al momento in cui questo rapporto va in stampa, sono disponibili i dati relativi al numero delle unità locali attive ed al numero di addetti per settore.

Fig. 2.7.6. Numero delle unità attive nei settori del commercio, alloggio e ristorazione . Censimento industria e servizi 2001 e 2011

Numero di unità attive 2001 2011 Peso

2001

Peso

2011 Var %

Ingrosso e dettaglio auto e moto e riparazione 10.249 9.094 10,1% 9,7% -11,3%

Ingrosso escluso auto e moto 38.065 37.730 37,4% 40,3% -0,9%

Dettaglio escluso auto e moto 53.374 46.738 52,5% 50,0% -12,4%

Totale commercio 101.688 93.562 100,0% 100,0% -8,0%

Alloggio 5.221 4.632 22,2% 16,7% -11,3%

Servizi di ristorazione 18.250 23.052 77,8% 83,3% 26,3%

Totale alloggio e ristorazione 23.471 27.684 100,0% 100,0% 17,9%

Totale commercio, alloggio e ristorazione 125.159 121.246 ‐ ‐ -3,1%

Fonte: Elaborazione Centro studi, monitoraggio dell’economia e statistica, Unioncamere Emilia-Romagna su dati Istat.

Fig. 2.7.7. Numero degli addetti nei settori del commercio, alloggio e ristorazione . Censimento industria e servizi 2001 e 2011

Numero di addetti 2001 2011 Peso

2001 Peso

2011 Var %

Ingrosso e dettaglio auto e moto e riparazione 37.221 35.697 13,5% 12,2% -4,1%

Ingrosso escluso auto e moto 104.652 112.253 38,0% 38,4% 7,3%

Dettaglio escluso auto e moto 133.598 144.747 48,5% 49,5% 8,3%

Totale commercio 275.471 292.697 100,0% 100,0% 6,3%

Alloggio 18.297 17.020 22,2% 15,3% -7,0%

Servizi di ristorazione 63.977 93.979 77,8% 84,7% 46,9%

Totale alloggio e ristorazione 82.274 110.999 100,0% 100,0% 34,9%

Totale commercio, alloggio e ristorazione 357.745 403.696 ‐ ‐ 12,8%

Fonte: Elaborazione Centro studi, monitoraggio dell’economia e statistica, Unioncamere Emilia-Romagna su dati Istat.

Confrontando i dati del Censimento 2011 con quelli del Censimento 2001 è possibile notare che il numero complessivo delle unità attive nel settore del commercio è diminuito in dieci anni dell’8,0 per cento mentre nello stesso periodo quello delle unità attive in alloggio e ristorazione è aumentato di quasi il 18 per cento. L’effetto di compensazione tra i due settori non è però stato sufficiente, infatti, il numero delle unità attive si è contratto del 3,1 per cento. Scendendo maggiormente nel dettaglio è possibile notare che le contrazioni più forti sono state quelle relative al commercio di autoveicoli e motocicli ed al commercio al dettaglio, a fronte di una sostanziale stabilità delle unità attive nel commercio all’ingrosso.

Anche il numero delle unità attive nel settore dell’alloggio sono fortemente diminuite mentre quelle attive nel settore della ristorazione sono aumentate addirittura di oltre il 26,0 per cento.

Per quel che riguarda gli addetti, invece, risulta un aumento di quasi il 13,0 per cento, ricollegabile sia al forte aumento del settore alloggio e ristorazione (+34,9 per cento) ma anche a quello del commercio (+6,3 per cento). Scendendo maggiormente nel dettaglio, al forte aumento del settore della ristorazione (+46,9 per cento) si contrappone la contrazione degli addetti nei servizi di alloggio (-7,0 per cento). Anche le diverse componenti del settore del commercio mostrano andamenti differenziati, sia pure con una intensità inferiore. In particolare, l’andamento dell’occupazione nel settore del commercio di autoveicoli e motocicli segue l’andamento delle unità attive con una diminuzione del 4,1 per cento. In aumento, invece, gli addetti del commercio al dettaglio (+8,3 per cento) e del commercio all’ingrosso (+7,3 per cento).

Nel documento Rapporto 2013 (.pdf 3.4mb) (pagine 144-150)