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Commercio interno

Nel documento Rapporto 2012 (.pdf 2.4mb) (pagine 155-160)

2.7.1. L’evoluzione congiunturale

L’indagine condotta dal sistema camerale dell’Emilia-Romagna con la collaborazione di Unioncamere nazionale su di un campione di esercizi commerciali al dettaglio in sede fissa consente di valutare l’evoluzione congiunturale del settore del commercio in regione. Nell’analisi dei dati va tenuto presente che le imprese aventi sede nei comuni maggiormente colpiti dal sisma1 del 20 e 29 maggio sono state escluse dalle rilevazioni, al fine di sollevarle da questa incombenza in un momento di così intensa difficoltà. Detto questo, è possibile notare come il riacutizzarsi della fase recessiva dei consumi, di cui avevamo dato conto nell’edizione passata del presente rapporto, sia proseguita nel quarto trimestre del 2011 (-3,5%) e nel primo trimestre del 2012 (-4,1%). Il secondo e terzo trimestre del 2012 riportano variazioni negative ancora più intense (rispettivamente -5,3% e -6,2%) ma il dato non è direttamente confrontabile con le variazioni dell’anno precedente, proprio perché dal campione sono state escluse le imprese localizzate nei comuni colpiti dal sisma.

Prosegue, quindi, la serie di trimestri che riportano variazioni negative rispetto all’omologo trimestre dell’anno precedente. Il trimestre che ha determinato l’inversione di tendenza è stato il primo del 2008 che, con un -0,1 per cento, separa una lungo periodo col segno positivo (dal quarto trimestre 2005 all’omologo trimestre del 2007) dalla successiva serie di trimestri con segno negativo, ancora attualmente in corso.

Fig. 2.7.1. Vendite a prezzi correnti degli esercizi in sede fissa al dettaglio dell’Emilia-Romagna. Var. % su anno precedente

Le imprese dei comuni più colpiti dal sisma del 20 e 29 maggio sono state escluse dalla rilevazione (per l’elenco dei comuni si veda la nota 1). Questo fatto interrompe la serie com’è stato reso evidente nel grafico.

Fonte: Elaborazione Centro studi e monitoraggio dell’economia, Unioncamere Emilia-Romagna su dati indagine del sistema camerale sul commercio.

1 Campagnola Emilia (RE), Correggio (RE), Fabbrico (RE), Novellara (RE), Reggiolo (RE), Rio Saliceto (RE), Rolo (RE), Bomporto (MO), Camposanto (MO), Carpi (MO), Cavezzo (MO), Concordia sulla Secchia (MO), Finale Emilia (MO), Medolla (MO), Mirandola (MO), Novi di Modena (MO), Ravarino (MO), San Felice sul Panaro (MO), San Possidonio (MO), San Prospero (MO), Soliera (MO), Crevalcore (BO), Galliera (BO), Pieve di Cento (BO), San Giovanni in Persiceto (BO), San Pietro in Casale (BO), Bondeno (FE), Cento (FE), Mirabello (FE), Poggio Renatico (FE), Sant'Agostino (FE), Vigarano Mainarda (FE)

Entrando maggiormente nel dettaglio, va notato come le variazioni negative abbiano raggiunto la loro minore intensità nel primo trimestre del 2011 per poi registrare variazioni via, via più forti lungo la restante parte dell’anno passato e durante il presente anno.

Fig. 2.7.2. Andamento delle vendite in Emilia-Romagna, confronto con lo stesso trimestre dell’anno precedente per tipologia dimensionale

Le imprese dei comuni più colpiti dal sisma del 20 e 29 maggio sono state escluse dalla rilevazione (per l’elenco dei comuni si veda la nota 1). Questo fatto interrompe la serie com’è stato reso evidente nel grafico.

Fonte: Elaborazione Centro studi e monitoraggio dell’economia, Unioncamere Emilia-Romagna su dati indagine del sistema camerale sul commercio

Fig. 2.7.3. Andamento delle vendite in Emilia-Romagna, confronto con lo stesso trimestre dell’anno precedente. % imprese rispondenti che riportano sviluppo, diminuzione e stabilità delle vendite

Le imprese dei comuni più colpiti dal sisma del 20 e 29 maggio sono state escluse dalla rilevazione (per l’elenco dei comuni si veda la nota 1). Questo fatto interrompe la serie com’è stato reso evidente nel grafico.

Fonte: Elaborazione Centro studi e monitoraggio dell’economia, Unioncamere Emilia-Romagna su dati indagine del sistema camerale sul commercio.

La variabile dimensionale sembra essere, come ormai usuale, decisiva nel determinare l’andamento delle vendite: man mano che la dimensione aziendale cresce, l’andamento delle vendite migliora. In particolare, la variazione negativa di cui si è appena dato conto diventa un -7,3 per cento per la piccola distribuzione (da 1 a 5 addetti) ed un -6,6 per cento nel caso della media distribuzione (da 6 a 19 addetti) per trasformarsi in un -1,5 per cento per la grande distribuzione (oltre i 20 addetti). Quest’anno, diversamente dall’anno passato, anche la grande distribuzione riporta una variazione negativa sull’anno

precedente. Ancora una volta, va ribadito che i dati del secondo e terzo trimestre del 2012 risentono della esclusione dal campione delle aziende localizzate nei comuni colpiti dal sisma.

Per quanto concerne i diversi comparti, va notato che la variazione media registrata più sopra non si traduce in un andamento uniforme dei medesimi. In particolare il commercio al dettaglio dei prodotti alimentari registra una contrazione pari al 5,6 per cento mentre le vendite dei prodotti non alimentari risultano in calo di un più consistente 6,4 per cento. Per entrambi i comparti le diminuzioni segnalate sono in aumento rispetto a quelle dell’anno passato. All’interno dei prodotti non alimentari, risultano in particolare sofferenza le vendite dell’abbigliamento ed accessori (7,8 per cento) mentre i prodotti per la casa e gli elettrodomestici contraggono le vendite per un 5,9 per cento e gli altri prodotti non alimentari di un 5,8 per cento. Il peso delle imprese che riportano una diminuzione di fatturato è in aumento, salvo alcune inversioni di tendenza che si sono dimostrate però temporanee, dal primo trimestre del 2011. In questo lasso di tempo, il peso di queste imprese è progressivamente cresciuto dal 17 al 53 per cento.

Parallelamente, è calato sia il numero di imprese che registrano stabilità delle vendite (dal 54 al 30 per cento) sia il numero di quelle che prevedono un aumento del giro d’affari (dal 33 al 18 per cento). Va poi fatto notare che il terzo trimestre del 2012 fa registrare una inversioni di tendenza con un aumento delle imprese che registrano un aumento del fatturato a discapito di quelle che registrano stabilità2

Fig. 2.7.4. Orientamento delle imprese circa l'evoluzione della propria attività nei dodici mesi successivi al trimestre di riferimento.

Emilia-Romagna. Totale degli esercizi. Percentuale di imprese che prevedono aumento, diminuzione e stabilità.

Le imprese dei comuni più colpiti dal sisma del 20 e 29 maggio sono state escluse dalla rilevazione (per l’elenco dei comuni si veda la nota 1). Questo fatto interrompe la serie com’è stato reso evidente nel grafico.

Fonte: Elaborazione Centro studi e monitoraggio dell’economia, Unioncamere Emilia-Romagna su dati indagine del sistema camerale sul commercio.

L’indagine attualmente in analisi consente di studiare quali siano le aspettative delle imprese commerciali per la propria attività, in relazione ai dodici mesi successivi al trimestre di riferimento. Dal terzo trimestre 2011 sono in aumento le imprese che prevedono una contrazione del proprio giro d’affari per i dodici mesi successivi. Più altalenante l’andamento delle imprese che prevedono un aumento del fatturato e di quelle che ne prevedono una stabilità. In particolare, fino al terzo trimestre del 2012 le imprese che prevedevano aumenti mostravano una chiara tendenza alla diminuzione, mentre quelle che prevedevano stabilità mostravano una chiara tendenza all’aumento. Nel terzo trimestre del 2012 si è però registrata una inversione di questa tendenza consolidata con un aumento del numero delle imprese che prevedono una aumento del fatturato ed una parallela diminuzione di quelle che ne prevedono una stabilità, il tutto a fronte di una relativa stabilità delle imprese che prevedevano una contrazione3 del giro d’affari.

2 Anche rispetto a questa serie di dati è bene notare che la rilevazione del secondo e terzo trimestre del 2012 risente della esclusione dal campione delle imprese localizzate nel comuni colpiti dal sisma (per la lista dei comuni esclusi dalla rilevazione si rimanda alla nota numero 1).

3 Si veda quanto ricordato alla nota numero 2.

2.7.2. L’occupazione

Il sistema informativo SMAIL delle Camere di commercio e dell’Unione regionale dell’Emilia-Romagna consente di monitorare l’evoluzione dell’occupazione con una attendibilità ed un livello di dettaglio che al momento nessun altro sistema informativo è in grado di fornire. Analizzando questi dati è possibile studiare quale sia stata l’evoluzione dell’occupazione nel settore a partire dal 2007.

Tab. 2.7.1. Evoluzione degli addetti del settore commerciale dal 2007 al 2010. Dati al 31 dicembre di ogni anno

Settori 2007 2008 2009 2010 2011 Peso Var

2010-11

Trend

2007-11 Comm.ingrosso/dettaglio,rip

araz.autov.e motocicli 37.603 37.654 37.200 36.817 36.936 13,0% 0,3%

Comm.ingrosso escl.quello di

autov. e motocicli 98.783 99.115 97.557 96.746 96.832 34,0% 0,1%

Comm.dettaglio escl. quello

di autov. e motocicli 145.928 147.378 148.371 149.556 151.349 53,1% 1,2%

Totale Commercio 282.314 284.147 283.128 283.119 285.117 18,1% 0,7%

% del Commercio sul Totale 17,6% 17,6% 17,9% 18,0% 18,1%

Fonte: Elaborazione Centro studi e monitoraggio dell’economia, Unioncamere Emilia-Romagna su dati del Sistema informativo SMAIL Emilia-Romagna

Dal 2007 al 2011 l’occupazione del commercio nel suo complesso è aumentata di oltre 2.800 addetti, pari ad una variazione percentuale di un punto percentuale. Anche questo settore ha risentito della crisi tra il 2009 ed il 2010 con la perdita di oltre 1.000 addetti, che sono però stati più che recuperati l’anno successivo.

La composizione del macro-settore commercio in termini di occupazione è andata cambiando nel corso del periodo in esame. In particolar modo, a fronte di una diminuzione del ruolo del commercio all’ingrosso, si registra un aumento del peso di quello al dettaglio che, a fine periodo, arriva a pesare per oltre il 53 per cento.

La rilevazione continua delle forze di lavoro ISTAT ci permette di cogliere le variazioni intervenute nei primi nove mesi del 2012. Va subito precisato che i dati di fonte ISTAT non sono immediatamente confrontabili con quelli di fonte SMAIL, questo perché, oltre ad essere di natura campionaria, i dati ISTAT sono riferiti ad una ripartizione settoriale non coincidente con quella utilizzata per SMAIL.

Secondo questa rilevazione campionaria, quindi, nei primi nove mesi del 2012, l’occupazione nel settore del commercio, alberghi e ristoranti è aumentata dell’1,5 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’incremento è stato registrato sia tra gli addetti dipendenti (+0,9 per cento), sia tra quelli indipendenti (+2,7 per cento). Per quel che riguarda la distinzione di genere, a fronte di un notevole aumento dell’occupazione femminile (+4,7 per cento) si assiste ad una contrazione di quella maschile (-1,4 per cento). La contrazione dell’occupazione maschile si sostanzia in una diminuzione degli addetti alle dipendente ed una sostanziale invarianza dell’occupazione degli indipendenti. L’aumento dell’occupazione femminile ha riguardato sia gli addetti alle dipendenze, sia quelli indipendenti, anche se questi ultimi in misura maggiore dei primi.

Sulla tenuta dell’occupazione può avere avuto un ruolo determinante il ricorso alla Cassa integrazione guadagni, che nei primi dieci mesi del 2012, relativamente al commercio al minuto, si è tradotto in circa 3 milioni e 400 mila ore contro circa 1 milione 365 mila dell’analogo periodo del 2011. La sola Cig straordinaria, che si riferisce per lo più a stati di crisi, ha comportato quasi 480.000 ore autorizzate, quasi il quadruplo rispetto a un anno prima. A tale proposito, nei primi nove mesi del 2012 sono stati stipulati nel settore del commercio (escluso alberghi e ristoranti) 29 accordi sindacali contro i 18 dell’analogo periodo dell’anno precedente, con il coinvolgimento di 1.545 lavoratori rispetto ai 217 di un anno prima.

L’indagine Excelsior che il Sistema camerale realizza in collaborazione con il Ministero del lavoro per sondare i fabbisogni occupazionale delle imprese è un’altra importante fonte di informazione sul mondo dell’occupazione. Secondo questa indagine, il 2012 dovrebbe chiudersi con una contrazione degli addetti del commercio superiore alle 1.200 unità. La contrazione dovrebbe riguardare soprattutto il commercio all’ingrosso (610 addetti) ma dovrebbe interessare anche il commercio al dettaglio (-400 addetti) ed il commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli (-260 addetti). Nessuno dei comparti del commercio, quindi, sarebbe risparmiato dalla contrazione dei posti di lavoro.

2.7.3. L’evoluzione imprenditoriale

Dalla consultazione dei dati del Registro delle imprese, a fine settembre 2012 le imprese attive in regione nel settore del commercio erano 95.702 rispetto alle 96.712 dell’analogo periodo del 2011, con una contrazione pari all’1 per cento (l’anno passato s’era registrato un aumento dello 0,7 per cento sull’anno precedente).

Il comparto più consistente, cioè quello del commercio al dettaglio - esclusi gli autoveicoli ed i motocicli - con una incidenza sul totale di settore del 50,2 per cento, ha riportato una diminuzione della propria numerosità dell’1,1 per cento. Il secondo comparto in ordine di peso, vale a dire quello del commercio all’ingrosso e intermediazione commerciale - con esclusione degli autoveicoli e dei motocicli – ha riportato una diminuzione dell’1,3 per cento. Infine, il commercio e manutenzione e riparazione di autoveicoli e motocicli, con una incidenza del 10,8 per cento sul totale del settore, è l’unico ad avere registrato un, sia pur leggero, aumento delle proprie imprese dello 0,2 per cento.

Per quanto concerne la forma giuridica delle imprese attive nel settore, è possibile notare che, anche mentre il saldo complessivo delle imprese attive nel settore è negativo, il numero e delle società di capitali è in aumento (+0,9 per cento). Questa tendenza, in atto già da diverso tempo ed in parecchi settori dell’economia, si conferma anche quest’anno. Tutte le altre forme giuridiche di esercizio delle imprese (società di persone, ditte individuali ed altre forme societarie) risultano invece in contrazione.

Nel documento Rapporto 2012 (.pdf 2.4mb) (pagine 155-160)