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La comunicazione dell’obiettivo e della strategia di politica monetaria

2.4 I canali e gli argomenti della comunicazione

2.4.1 La comunicazione dell’obiettivo e della strategia di politica monetaria

La Banca centrale europea (BCE) è stata costituita il 1 giugno 1998 conformemente al Trattato che istituisce la Comunità europea (il Trattato di Maastricht) ed è incaricata dell’attuazione della politica monetaria per i paesi che formano la cosiddetta zona euro. Tale politica monetaria è indirizzata ad assolvere il mandato conferito dal Trattato al Sistema Europeo di Banche Centrali (SEBC) sancito dall’art 105(1), il quale stabilisce che: “l’obiettivo principale del SEBC è il mantenimento della stabilità dei prezzi”. Esso, tuttavia, non fornisce una definizione precisa.

Come riportato nel capitolo 1, la letteratura identifica una serie di potenziali vantaggi che possono derivare da una comunicazione chiara e trasparente. In particolare, una comunicazione efficace e coerente sulla strategia e gli obiettivi della politica monetaria, rafforza le aspettative degli attori economici, in altri termini, le attese di inflazione a lungo termine resteranno in linea con l’obiettivo della banca centrale. Ciò a sua volta contribuisce a ridurre l’incertezza complessiva nell’economia, promuovendo il benessere e la crescita economica. A sostegno di tale tesi, l’evidenza

34 empirica conferma che l’annuncio di un obiettivo quantitativo riduce l’inflazione attesa. Si è rivelato inoltre che, l’inflazione risente dei valori passati in misura significativamente inferiore.39

La BCE per poter raggiungere l’obiettivo principale ha bisogno di una strategia, che regoli le discussioni di politica monetaria al fine di adottare le decisioni di politica monetaria più coerenti con gli obiettivi da perseguire.

A tale proposito, il Consiglio direttivo della BCE, tra ottobre e dicembre 1998, ha annunciato la strategia di politica monetaria dell’Eurosistema.

Gli elementi principali di tale strategia sono stati presentati pubblicamente il 13 ottobre 1998 con il seguente comunicato stampa intitolato “Una strategia di politica monetaria dell’Eurosistema, orientata alla stabilità”40:

“Come previsto dal Trattato che istituisce la Comunità europea, il mantenimento della stabilità dei prezzi sarà l’obiettivo primario del SEBC. Pertanto, la strategia di politica monetaria dell’Eurosistema sarà rigorosamente rivolta al conseguimento di tale obiettivo. In questo contesto, il Consiglio direttivo della BCE ha adottato la seguente definizione: “La stabilità dei prezzi sarà definita come un aumento sui dodici mesi dell’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IAPC) per l’area dell’euro inferiore al 2 per cento”. La stabilità dei prezzi deve essere mantenuta su un orizzonte di medio termine. (...)

Sono tre le caratteristiche di questa definizione che vanno evidenziate. (1) Lo IAPC è l’indicatore dei prezzi più adatto per la definizione di stabilità dei prezzi dell’Eurosistema. È l’unico indice dei prezzi che sarà sufficientemente armonizzato in tutta l’area dell’euro all’avvio della Terza fase. (2) Concentrandosi sullo IAPC “nell’area dell’euro”, il Consiglio direttivo della BCE chiarisce che fonderà le sue decisioni sugli andamenti monetari, economici e finanziari nell’intera area dell’euro. La politica monetaria unica adotterà una prospettiva che riguarderà tutta l’area dell’euro; non reagirà a specifici andamenti regionali o nazionali. (3) Un “aumento (...) i nferiore al 2 per cento” è del tutto in linea con le definizioni più correnti adottate dalle banche centrali nazionali nell’area dell’euro.

Inoltre, l’affermazione che “la stabilità dei prezzi deve essere mantenuta su un orizzonte temporale di medio periodo” riflette la necessità che la politica monetaria sia orientata agli sviluppi futuri, in un orizzonte di medio termine, e riconosce anche l’esistenza di una variabilità dei prezzi nel breve periodo che non può essere controllata dalla politica monetaria.

Per mantenere la stabilità dei prezzi, il Consiglio direttivo della BCE ha deciso di adottare una strategia di politica monetaria che sarà formata da due elementi chiave. (1) Alla moneta sarà assegnato un ruolo di primo piano; questo sarà segnalato dall’annuncio di un valore di riferimento quantitativo per la crescita di un aggregato monetario ampio. (...) (2) Parallelamente all’analisi della

39 Levin et al. (2004).

40 Si veda sul sito della BCE (www.ecb.europa.eu) la press release intitolata “A stability-oriented

monetary policy for the ESCB”. Tale pubblicazione è riportata in lingua italiana all’interno dell’articolo “I due pilastri della strategia di politica monetaria della BCE” apparso sul Bollettino Mensile del Novembre 2000, più precisamente nel riquadro I (La strategia di politica monetaria della BCE).

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crescita monetaria rispetto al valore di riferimento, un ruolo importante nella strategia dell’Eurosistema sarà assegnato a una valutazione di ampio respiro circa le prospettive degli andamenti dei prezzi e i rischi per la loro stabilità nell’area dell’euro. Tale valutazione sarà effettuata utilizzando un ampio ventaglio di variabili economiche e finanziarie come indicatori degli andamenti futuri dei prezzi.

Tale strategia sottolinea il forte impegno del Consiglio direttivo della BCE nei confronti del suo obiettivo primario e dovrebbe facilitarne la realizzazione. Essa assicurerà, inoltre, che il SEBC segua un processo decisionale trasparente e renda conto del proprio operato. Sulla base della sua strategia, il Consiglio direttivo della BCE informerà il pubblico regolarmente e in modo dettagliato sulla sua valutazione della situazione monetaria, economica e finanziaria nell’area dell’euro e sulle motivazioni alla base delle sue decisioni di politica monetaria.”

La strategia include dunque una definizione quantitativa della stabilità dei prezzi e un approccio a due pilastri all’analisi dei rischi per la stabilità dei prezzi.

L’annuncio dell’obiettivo e della strategia di politica monetaria costituiscono un importante passo da parte della BCE verso la trasparenza. Nel suo impegno a perseguire un elevato livello di trasparenza, la BCE ha chiarito ulteriormente gli elementi della strategia con il comunicato stampa dell’8 maggio 2003, intitolato “The ECB’s monetary policy strategy”:

“(…) il Consiglio direttivo (…) ha deciso che, nel perseguimento della stabilità dei prezzi, si prefiggerà di mantenere l’inflazione su livelli prossimi al 2 per cento nel medio periodo. Tale precisazione sottolinea l’impegno della BCE di fornire un margine di sicurezza sufficientemente ampio a salvaguardia dai rischi di deflazione e tiene altresì conto di possibili distorsioni nella misurazione dello IAPC, nonché delle implicazioni dei differenziali di inflazione all’interno dell’area dell’euro.”

La definizione che l’Eurosistema ha dato alla stabilità dei prezzi è diventata quindi la seguente: “Per stabilità dei prezzi si intende un aumento sui dodici mesi dell’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IAPC) per l’area dell’euro inferiore ma prossimo al 2 per cento. Essa deve essere mantenuta in un orizzonte di medio termine”. Inoltre, ha chiarito il ruolo dei due pilastri nell’analisi dei rischi per la stabilità dei prezzi, confermando che l’analisi monetaria con una prospettiva di medio-lungo periodo serve come mezzo per effettuare un controllo incrociato con l’analisi economica con una prospettiva di breve-medio periodo. Da quel momento, la valutazione della politica monetaria inizia con l’analisi economica, la quale identifica i rischi a breve-medio termine per la stabilità dei prezzi e continua con l’analisi monetaria, che valuta la tendenza inflazionistica nel medio-lungo termine. Il riesame

36 della strategia di politica monetaria ha dunque ridimensionato il ruolo segnaletico della moneta facendo diventare l’analisi dei fattori economici il principale fondamento alle decisioni di politica monetaria.

La strategia è servita sia da quadro di riferimento per le decisioni di politica monetaria sia come strumento per spiegare la politica monetaria al pubblico. Inoltre, la definizione quantitativa di stabilità dei prezzi facilita l’accountability in quanto fornisce un parametro di riferimento rispetto al quale il pubblico può valutare il successo della BCE nel adempiere al proprio mandato. 41Infine, la definizione consente agli operatori di formulare le attese sul futuro andamento dei prezzi con maggiore efficacia. Per cui, nell’area dell’euro le aspettative sui futuri andamenti dei prezzi sono rimaste ben ancorate su livelli in linea con la definizione di stabilità dei prezzi formulata dalla BCE.

La decisione di annunciare la strategia di politica monetaria e definire l’obiettivo principale ha costituito dunque la base per una comunicazione aperta e coerente negli anni successivi.42

2.4.2 Comunicazione delle decisioni di politica monetaria: Conferenza