Subito dopo Γarmistizio con la F ra n c ia , il i) luglio p. p . l a I*· D e p u ta z io n e si è affrettata a richiam are l’attenzione del M in iste ro d e l l ’E d u c a z i o n e N a z io nale sull’opportunità di ottenere il rito rn o in p a tr ia del p r e z io s o m a t e r i a l e storico trasportato in F rancia nel 1808 e non p iù r e s ti t u i to . È n o to c h e n e l- 1*Archivio del Ministero degli Affari E s te ri a P a rig i e s is to n o p a r e c c h i c o d i c i . il catalogo della biblioteca di quell’A rchivio ne en u m era 57 m a si h a m o tiv o di credere che siano molti di più perchè v e n ticin q u e sono s t a t e le c a s s e a s p o r tate. Basta ricordare che tra quel m a te ria le sono co m p rese la c o p ia i n t e g r a e degli Annali genovesi, le cronache degli S te lla , i nove v o lu m i d e i L ib H J u rium, una copia del codice dei privilegi dìi Colombo, p e r i n t e n d e r e 1 im p o r
tanza dell’attesa restituzione all’Italia v itto rio sa . La D e p u ta z io n e n o n h a m a n cato di ricordare il codice originale d e g li A nn ali di C a ff a ro c o n s e r v a t o a lla Biblioteca Nazionale di Parigi e la copia, a n eh ’essa di g r a n d i s s i m o p re g io , finita al Museo Britannico di Londra.
In data 18 luglio il Ministero d ell’E d u ca zio n e N a z io n a le h a r i c h i e s t o a tutti gli istituti storici e artistici la seg nalazio ne dei m a n o s c r i t t i e d i o g n i altro materiale da rivendicare: e la D ep u tazio n e, o rg o g lio s a d i a v e r p r e v e nuto l’iniziativa m inisteriale, ha rin n o v a to g li elenchi e l e n o t i z i e ffià t r a smesse.
Si tratta del più geloso patrimonio sto rico nazio n ale ; e , n e l c a m p o d e lla cultura, della più legittim a e naturale rin ven dicazio ne.
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Sono in distribuzione il III fascicolo del volum e IV d e g li A t t i (L X \ I I I dell’intera raccolta) Liguria Antica di E rn e s to C uro tto e il IV v o lu m e d e lla serie del Risorgimento: La vita economica, e lo sp ìrito p u b b lic o a G e n o v a d a l
al 18J/8 a cura di Enrico Guglielmino.
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La Deputazione ha avuto negli u ltim i m esi p e rd ite p a r t i c o l a r m e n t e d o lo rose : il marchese Cesare Imperiale di S a n t’Angelo, già P r e s i d e n t e d e lla So
cietà Ligure di Storia P atria, il p ro f. S an to F ilip p o B ig n o n e b ib lio te cario della Civica beriana, per lunghi a n n i m em bro del c o n s ig lio d i r e t t i v o , il prof. Celso Mario Ascari segretario d e lla com m issione to p o n o m a s t ic a , m o n s . Davide Sanguineti. Alla loro memoria v a il com pianto e il r e v e r e n t e o m a g g io del Consiglio direttivo e di tu tti i soci.
RASSEGNA BIBLIOGRAFICA
It a l a Cr e m o n a Co z z o j.i n o, Maria Mazzini ed il suo carteggio, con 79 le tte re di Giuseppe M azzini. Seconda edizione « La Nuova I t a lia », F iren ze. - L. 25.
È d al feb braio 1939 che è scomparsa una donna, la quale al culto (ì\ G iuseppe M azzini fu costantem ente devota; essa aveva ered itato e 1’a.ffetto dei Cremona ed il culto dei F errari. Aveva espresso l ’am m irazione p e r gli ideali anche suoi, e Pardore proprio nello studio di ciò che p iù Pinnam orava, in particolare nel libro dedicato a lla m adre del m aestro. Di questo si pubblica ora una seconda edizione.
È un libro in cui la m ateria è ta n ta che si corre il rischio di sof
ferm arsi p iù a lungo di ciò che sia concesso per una recensione.
Ci si ferm a nella stessa prefazione a ciò che osserva la s c rittric e : che « ben a ragione A lessandro Luzio deplora la· sommersione di queste le tte re nel mare magnum dell’edizione nazionale, e che tu t ta questa corrispondenza non sia stata pubblicata in corpo unico, come preludio a tu t to l ’immenso epistolario ». P er dire il vero, il pen siero e la g ra titu d in e dello studioso vanno proprio più n atu ralm en te, e quindi d ap p rim a, a quel mare magnum che è già adesso e che t a n to più d iv e n te rà quando sarà intiero, una delle fonti più complete della s to ria del Risorgim ento italiano, e, quel che ancor più conta, una. delle espressioni dello spirito nobilissimo che il R isorgim ento, per chi può e sa accostarsi più puram ente ad esso, esprime.
M a ben si com prende anche Posservazione del Luzio, rich iam ata dalla C rem ona Cozzolino. È troppo n aturale che ci si au g u ri ven
gano p u bb licate tu tte riun ite e in volumi a sè le le ttere del M az
zini alla, m ad re ; costituiranno u n’opera che non dovrà m ancar di note, m a in cui si sentirà più raccolto lo spirito li devozione e d ’a f fetto del figlio e verso la m adre e verso quegli stessi ideali che da ta le affetto e da ta l devozione erano fortificati. Anche ciò non p o trà a meno d i fa r s i, come da quel mare m agnum si traggono già, e si tra rra n n o , p ag in e fra loro collegate pei* illu strare atteg g iam en ti di pensiero e d ’azione di fronte a partico lari avvenimenti od a p a rtic o la ri problem i filosofici, storici, politici e sociali.
N elle CIX pagine di testo balena un entusiasmo sincero e n a tu rale, ris u lta to d ell’am m irazione per due grandezze, quella della m a
dre e quella del figlio, non uguali ma necessariamente fase fra loro.
Così p er la Cremona Cozzolino « Maria Mazzini.... ha im personato la donna ita lia n a per quasi mezzo secolo, ergendola ad altezze di eroism o, di abnegazione, di attiv ità patriottica., così da non p o terla
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paragonare ad a ltre M adri p u r e ro ic h e e p u r t a n t o d e g n e d ’o n o r e e di memoria, essendo essa s ta ta s u b lim e ».
Forse è un p o’ tro p p o a r r is c h ia ta q u a lc h e e s p r e s s i o n e c h e 1 a u trice adopera rig u a rd o alla c o n d o tta od a l la d o t t r i n a p o l i t i c a d e l Mazzini, poiché ne può co m p ren d ere il se n so e s a t t o s o lo c h i t a l e do ttrin a e la figurai del M azzini c o n o sc a g ià . C o sì, s i d i c e c h e il M a z zini «ηοη tralasciò occasione d i d ic h ia r a r s i p r o n t o a s o m m e r g e r e il suo principio dinanzi alla v o lo n tà s o v r a n a d e l p o p o l o , p u r c h e sorgesse un Uomo che volesse l ’u n i t à d i t u t t a l ’ I t a l i a , s e n z a a i u t o stra n ie ro » ; il Mazzini, invero, n o n som m ergeva· n è a v r e b b e p o t u t o sommergere nulla, se non a n n u lla n d o s i : eg li n o n p o t e v a c h e c a n i minare verso la m eta che riten ev a f a ta le .
L’autrice s’in du g ia a n o ta re ciò ch e u n a d o n n a t r a t t a p i ù f a c i l mente e spontaneam ente, e più sa c o n s id e r a r e e v a l u t a r e : c io è , t u t t e quelle piccole circostanze, m a d i s ig n ific a to s u b lim e , c h e c o s t i t u i scono il mondo e la v ita fa m ig lia re . S o lta n to , q u a l c h e i m m a g i n e d i troppo cruda e concreta espressione v o rre m m o fo s se s t a t a a t t e n u a t a . quella, ad esempio, in cui a p ro p o s ito del m o n d o n e l q u a l e è c r e sciuto ij Mazzini fan ciu llo (poiché n e c e s s a r ia m e n te o p e r a m a t e r n a di Maria Mazzini e giovinezza d i G iu s e p p e si c o n f o n d o n o ) , s i d i c e :
« In mezzo a quel cenacolo di p a t r i o t t i f r a c u i e r a il P a d r e f a t t o poi tepido e rag io natore, pieg an te a b ig o ttis m o , n e s s u n o p e n s ò c h e un cervello di eccezionale p la s tic ità e r a lì in m ezzo a l o r o , a d a c c o gliere tu tte le im pronte, ad im m ag azzin a,re com e s u d i u n a p e l l i cola· sensibilizzata fa s ti e speranze, ir e e d e p r e c a z io n i, d a c u i s e r geva solenne una p aro la : Ita lia ».
Una osservazione giusta, vien f a t t a r ig u a r d o a l l a f o n t e p o t e n t e ed inesauribile di energia di M a ria M azzin i : n e l la p r o f e z i a s t r a o r dinaria del cugino colonnello P a t r o n i f a t t a q u a n d o G i u s e p p e e r a ancora bambino di sette an ni, a e s s a s e n tì la v o c e d i D io c h e le annunciava il destino del figlio e d a quel g io rn o s i r a d i c ò i n le i l a convinzione che egli fosse un e le tto d el S ig n o re ».
Si resta talvolta un po’ in d u b b io in n a n z i a c o n s i d e r a z i o n i c h e si presentano fru tto n a tu ra le di g e n tile z z a d ’a n im o f e m m i n i l e , i n terprete d ’un anim o m aterno, p e rc h è ci si d o m a n d a s e n o n s i a a n data la immaginazione troppo o ltre : così q u a n d o a p r o p o s i t o d e l l a speranza nata nella m adre che il fig lio p o te sse c a m b i a r c a r r i e r a
e passare dalla m edicina a ll’a v v o c a tu ra , si p a r la d e l l a m a d r e c o n o scitrice del m arito « incom prensore » (che o r r e n d a p a r o l a d a a s s o ciarsi alle altre sue affini venute e c c e ssiv a m e n te i n u s o i n q u e s t i nostri tempi!), del figlio, e « della b o n tà i n n a t a d e l s u o P i p p o , c h e si sarebbe sacrificato per non d a rg li d o lo re », e p o i s i p e n s a a d u n a (( lotta » fra padre e m adre che s a re b b e s t a t a d e c is a e o i « c o m p r o messo » di una prova da fa r s o s te n e re d al figlio c o n P a s s i s t e n z a ad una sezione cadaverica. Con q u e s to n o n v o g lia m o p e r ò d i r e c h e
RASSEGN A B IB L IO GR AF IC A 14.5 non ab b ia ragion e la Cremona Cozzolino di non rifiu tare ciò che ha.
sc ritto nelle sue Memorie Em ilia A shurts, che proprio dopo avere a ssistito ad u n a sezione cadaverica il giovine Giuseppe abbia ab b an donato gli s tu d i di medicina. Non v’è da m eravigliarsi davvero che uno s tu d e n te di questa facoltà, figlio del tito lare della catted ra di an ato m ia abbia assistito a tale operazione anche se l ’anatom ia non era in q u ell’an no per lui obbligatoria.
N ecessariam ente era condotta l’autrice a richiam are sistem i del tem po fin d alle pagine in cui ritrae la figura di M aria Mazzini ; e quindi anche quelli rig u a rd a n ti l’educazione delle fanciulle della borghesia, co strette, se volevano un po’ emergere fra. la folla comune, a p ro cacciarsi da sole una coltura, poiché ben poco ne davano i con
venti presso cui venivano allevate ; piuttosto ta li luoghi, ai quali a f fidavano come allievi figli propri anche carbonari e m assoni, condu
cevano non pochi alla vita ecclesiastica o monacale. La Crem ona Cozzolino afferm a, e non a to rto , che la coltura di M aria Mazzini doveva essere t u t t ’altro che superficiale, e ne è per lei prova il modo stesso con cui le scrivono i suoi due consiglieri, il P a tro n i ed il Bre- ganze. P e r provare poi l ’intelligenza della Mazzini basterebbe, per noi, quel paisso della sua lettera· del 13 luglio 1839 al figlio, nella quale risu o n a un a decisa e cosciente affermazione della p ro p ria p e r
so n alità, che non può essere se non di chi accoppia a belle doti d ’a n i
mo quelle f o r ti di intelletto abituato a profondi sguardi in tim i :
« Non è v era la tu a osservazione che io trovi sempre bella ogni tu a produzione pel solo amore che a te porto. No : distinguo ed anzi pondero im parzialissim a ogni cosa tu a , e appunto dopo ciò trovo la pura· v erità del mio giudizio e di quanto n ’esprim o.... Sfido a poter d ire al bello b ru tto e viceversa. Io son convinta che non solo i miei giudizi sian o im parziali ma p u r anche siano giusti a preferenza, dacché la v e ra essenza di tu tto te stesso non è dato che a me di co
noscerla profondam ente e quindi di giudicarti in p a ri modo d is tin guendo l ’in te lle tto e la sublim ità dell’anim a tu a, risp ettiv am en te co
me doni sin g o la ri di cui il cielo ti fece adorno e di cui la m adre tu a esu lta con tenerezza e riconoscenza».
E p erchè essa fu donna d ’ingegno e di coltura comprese il figlio e l ’altezza· delle sue idee, e svolse l ’azione di affettuosa protezione, p ro p ria, invero, di ogni madre, con la finezza e la costanza neces
sarie p e r l ’u tilità del figlio e per non offendere la su scettib ilità del m a rito , il q u ale fu di prìncipi liberali, e colto, ma orm ai era, quando il figlio iniziò le sue burrascose vicende, d ’una età per cui si era fo rm ato u n a concezione del mondo e degli uomini ta le da indurlo sì ad a m m ira re la forza d ’ingegno e la nobiltà d ’anim o del figlio, ma an ch e a considerare questo, ingiustam ente, troppo staccato d a l
la re a ltà .
Ma qual fosse l ’anim o suo, e come il figlio dovesse di lu i an d a r
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superbo, lo dim ostrò d u ra n te il c o le r a d e l 1835 ; e M a r i a M a z z in i con ben giustificato orgoglio sc riv ev a a l figlio : « L o z io ( b a s t e r à a p pena ricordare che la m adre si e s p r im e com e s c r iv e s s e in v e c e c h e a l tìglio ad una nipote E m ilia), sta b en e ed h a c o r a g g io d a g i g a n t e — ; è impossibile descrivere il suo c o ra g g io e zelo p e r c u i t u t t a l a c i t t à lo ammira con vero senso di stim a e v e n e ra z io n e . I p o v e r i — n e h a gran quantità — lo benedicono p ia n g e n d o d i t e n e r e z z a . E g l i s t a b e ne, e anche benissimo di m orale p e rc h è s o d d is f a tto d e l p r o p r i o s e n s o virtuoso che il fa così agire. E g li è P u n ic o ch e a g i s c a , g li a l t r i tu tti son fuggiti. V ergogna! ». Oh, che c o n tr a s to t r a t a n t a s u b l i m i t à e la pavida sentenza co rtig ian a e p o liz ie s c a d el m a r c h e s e d i V illa - marina, il quale non fece d are d i p iù d ’u n a m e d a g lia d ’a r g e n t o co n l’effige di Carlo A lb erto a ll’eroico d o tto r e , p e rc h è b i s o g n a v a « r i c o r dare che il Prof. M azzini era p a d re d i G iu s e p p e M a z z i n i ! ».
Qualche episodio rich iam ato n el lib ro , p e rc h è s i r i c o l l e g a a r i cordi personali d ell’au tric e o di s u o i c a r i, lia t u t t o i l s a p o r e , p e r chi legge, di notizia di sicura f a m i g li a r ità e d à la s o d d i s f a z i o n e d i ciò che s ’im para quasi per confidenza. D ice la s c r i t t r i c e a. p r o p o s i t o della repressione A lb ertin a del ’33 : « R ic o rd a v a m i a M a d r e c h e in una mattina del giugno la M am m a s u a av ev a f a t t o i n g i n o c c h i a r e lei e il fratellino Nicola a re c ita re il D e P r o fu n d is : i n q u e l m o m e n to sulla piazza della Cava fu cilavan o G a v o tti, M ig lio e B i g l i a , c o m promessi nella congiura ».
I brani delle le tte re della m a d re al figlio l o n t a n o n e i m o m e n ti della trepidazione, e col ricordo d e lle a n s ie d o lo ro s e , r i c h i a m a t i d a l la Cremona Cozzolino hanno il su o n o d ’a n g o s c ia e d i q u a s i d i s p e r a t o affanno che l’animo um ano sa. c o m p re n d e re , se il d e s t i n o h a v o l u t o c h e egli piegasse qualche momento a f f r a n to su se s t e s s o p e r p e s o c h e non può sopportare. « T u tto , t u t t o c o m p re si e t e c o d i v i d e a n e l la concentrazione del mio silenzio di m o r te l ’im m e n s ità d e i t u o i m a l i ».
Eppure di una ta l donna un g io v a n e che d o v r e b b e a v e r l a p u r conosciuta, che p u r allo ra era a n c o r d ev o to a l fig lio d i le i, i l n o vembre del 1835, diede un giudizio s p ie ta to e d e c is o , t a n t o d a c o n cludere: «Com m ent diable d ’un si d e te s ta b le m o u le a p u s o r t i r quelque chose de si p a rfa it? J e n ’y c o m p re n d s r ie n ». F o r s e , p e r ò , chi lia presente come Giovanni R uffini p a r li in g e n e r a l e t a n t o p o c o devotamente del pro p rio padre,' non si m e ra v ig lie rà c h e d i u n c r u c c io così ingigantito della pro p ria m a d re , p e r l a q u a le d o v e r o s a m e n t e sentiva tanto affetto, abbia voluto tr o v a r e la c a u s a i n e s c u s a b i l e n e l
l’egoismo di Maria M azzini. Il vero è che q u e s ta e r a d i s i c u r a a l t e rezza, a cui la m anteneva la severa in d o le s u a e lo s t e s s o g e lo s o i n transigente amore pel figlio. E ra fo rz a s in c e r a e v e r g i n e r o z z a e amabile solo dui fo rti, come la t e r r a a c u i la g e n te s u a e r a s t a t a legata. Eleonora Ruffini, più fine, p o te v a a t t r a r r e l ’a n i m o s e n s i b i lissimo di Giuseppe Mazzini, il q u a le v erso q u e lla m a d r e s i s e n t ì
RA SSEGNA BiB LI OG RA FICA 1 4 7
sem pre inesorabilm ente e dolorosamente obbligato ; per M aria Maz
zini ta le inap pag ab ile debito non esisteva, nè suo, s ’intende, nè del figliolo, p e r lei solo ornato di m eriti superiori.
I n M aria M azzini è una fonte irresistibile di disprezzo d ’ogni in g iu sta p rep oten za um ana, così che le frasi con cui lo esprim e sem
brano sib ili di staffile : « Quando Dio avrà fissata l ’epoca in cui dovremo a b b racciarci (ed ho fede l ’abbia decretata) i mezzi di faci
lita r la li s u sc ite rà esso, poiché se la ride d ’ogni volere ed a ltru i po tere ». E qu asi in arm onia con la coscienza dell’im p en etrab ilità dei d ecreti div in i, è un chiudere in sè i moti dell’anim o : « N ella mia indole s ta che nelle mie fo rti passioni ed analoghe sensazioni io ta c c ia e mi viva concentrata in esse.... ». Questa potenza in tim a e la freschezza d ’animo con cui è cresciuta, la fanno, lei vecchia, di se n tim en ti p iù spontanei e liberi ed altru istici della fam iglia in cui è e n tr a ta la figlia sua, mondo di egoistica grettezza e di p au ra. Ma n ella concezione del mondo e dell’um anità, Maria Mazzini, gianse
n is ta , è p essim ista e severa: « I n genere l’uomo è perverso perche più d i p rin c ip i m anca di cuore, ed è gran sentenza quella che tre n ta an n i sono ud iv a da un uomo a sani principi e is tru tto : che se l ’uomo non tem esse il carnefice ed il diavolo sarebbe il più feroce essere che e sista s u lla te r r a ». E non cede alle parole del figlio, che qui vo
gliam o solo rip o r ta r e : « N o : l ’uomo è nato al bene, ad im magine di D io .... hai ricevuto le forze necessarie al bene.... si tr a t ta di svi
lu p p a rle e d irig erle.... tu tto sta a trovare u n ’organizzazione di so
cietà, che non gli d ia stim oli al male e gliene dia al bene ».
L a convinzione della perversità degli uomini e l ’am ore immenso pel figlio m oltiplicano le ansie ed i tim ori suoi : « A ltro non temo in te che il g ra n coraggio ed il poco conto che fai di te in d iv id u al
m ente » ; rico rd a n o a noi queste parole, più um ili sì ma reali, quelle che il p o eta f a dire da A ndrom aca ad E tto re : « I l tu o valore ti p erd e rà ».
A pp ren sio ne viva torm entosa continua, che pure, quasi co n tra d dicendosi, non im pediva l’azione di diligente e laboriosa collabora
tric e nel te n e r legate al figlio lo stuolo delle am m iratrici elette ed in te llig en ti, perchè egli era per la m adre il vicinissimo a Dio. D onna di finissim a intuizione per la luce che è prodotta, dallo stesso am ore, ella p resen te il pericolo, ed il figlio, che ciò ben comprende, è verso di lei d evotam ente ed affettuosam ente ubbidiente, anche se, 'come nel ma.ggio del ’48, brucia dal desiderio di riveder i cari suoi, a lui più vicini perchè dopo anni d ’angosciosa nostalgia si trova a M i
lano, cioè in u n luogo della sua Italia·.
L ’an im o um ano è troppo suscettibile di moti e p erturbazioni, o violente o profonde, od improvvise o da troppo tem po p rep arate e quindi incan cellab ili, perchè ad esso non sovrasti incessantem ente il pericolo d ella parziale distruzione di ciò che in lui è fonte
indi-148 R A S S E G N A B I B L I O G R A F I C A
«pensabile di vita ; è esposto ad u n ro d io tr o p p o f u n e s t o , c h e p u r deve essere frenato. E nessun in d iv id u o p u ò d a so lo r e s i s t e r e e d e v i
ta re l ’annichilim ento di se, se n o n g iu n g o n o a f o r t i f i c a r l o e a r i s a narne le parti più p ro fo n d am en te in ta c c a te soffi d ’a f f e t t o c h e lo elevino. Le vicende di ciascuno f a n n o sì che t a l i c o n f o r t i a b b i a n o a circondare F anim o della p e rso n a c a r a con p iù o m e n o e ffic a c ia , conformemente al g rad o con cui essa è c o m p re sa e s a c o m p r e n d e r e ; e se si tra tta della m adre che i n t e r p r e t i ciò che d a e s s a d e r i v a , c h e essa ha creato, è a llo ra il m agg ior c a lo re che v ien d a t o , ’ c h e p i ù g u a risce e solleva, e che più rin n o v a e c e n tu p lic a le f o r z e . P e r c i ò , p e r quanto ne com prendiam o tu tto P a c c o ra m e n to , h a n n o p e r n o i s u o n o naturale le parole del M azzini a N a p o le o n e F e r r a r i d o p o l a m o r t e della m adre: « Mia m adre era il v in c o lo che le g a v a l ’I t a l i a a l l a mia- vita individuale ».
La prefazione del libro giunge, com e s ’è d e tto , a p a g i n a C IX , e poi seguono per 350 pagine le tte re d i G iu s e p p e M a z z in i a l l a m a d r e , di congiunti e di a m m irato ri e di a m m ir a t r ic i sue o d e l f ig lio a M a ria Mazzini, e di M aria stessa a d esse. D o c u m e n ti t u t t i c h e v a l gono molto per com prendere a t t i v i t à p e n s ie ro e s t a t o d ’a n i m o d i Giuseppe Mazzini, p a rtic o la rm e n te n e g li a n n i 1 8 5 1 -5 2 . L e l e t t e r e avevano bisogno di note in te llig e n ti, e che s u f f ic ie n te m e n te d e s s e r o notizie sui personaggi e sugli a v v e n im e n ti in esse r i c h i a m a t i , e d i tali note furono arric ch ite. C o s t a n t i n o P a n i g a d a Vit t o r io Via l e - 2* M o stm d ’a rte a P a la zzo C a r i g n a n o , G o tic o e
Rinascimento, C atalogo. A c u ra d ella C it tà di T o r i n o , i n 8°, pp~
294, tav. 382.
Vittorio Viale, dopo aver ra c c o lta e o r d in a ta la M o s t r a d e l G o tico e del Rinascim ento in P iem o n te, c o n c h ia d e T o p e r a s u a c o n u n ricco ed eruditissim o catalogo, ch e è la m ig lio r e t e s t i m o n i a n z a durevole di un avvenim ento a s s o lu ta m e n te m e m o r a b ile . E c h e p e r i continui rapporti a rtis tic i fra la L ig u r ia e il P ie m o n te , m a s s i m e a p punto nel periodo considerato, è di g r a n d e in te r e s s e a n c h e p e r n o i.
Abbiamo apprezzato della m o stra , in r ip e tu te v i s i t e , t a n t o i l m a teriale quanto la presentazione eccezio n a le. S e n tim m o g r i d a r e a l l a te atralità : ma non si può negare che, a lm e n o p e r c e r t e o p e r e , P a m - bientazione adeguata sia un vero c o m p le ta m e n to e s t e t i c o . I l p u l p i to dell’abbazia di S taffard a, per esem p io , o p e ra s i n g o l a r i s s i m a d i intaglio e di a rc h ite ttu ra , con la s c a la di accesso a s p i r a l e , n o n r i dotta al minimo come accessorio s o p p o r ta to , m a s v o lta , g e n e ro sa ·- mente, col suo p a ra p e tto rig o ro sam e n te g e o m e tric o , p o t e v a c e s s a r e j>er un momento di essere un o g g e tto d a m u seo e r i t r o v a r e il s u o respiro soltanto in u n a grande n a v a ta di c h iesa , c o m e q u e l l a c h e f u ricostruita con accento di verità. I n n e ssu n luogo m e g lio c h e a l l e s u e
RAS SEGN A B IB L IO G R A F IC A 1 4 9
finestre potevano tra sp a rire le vetrate del Duomo di A osta che vi furono collocate. Ed u n ’abside occorreva, per dare intonazione al coro d ella ch iesa di S. Gerolamo a Biella, esposto tu tto intexo, coi banchi e gli s ta lli, e i dossali dipinti da. Defendente Defe r r a r i nel 1523. Le S to rie dei S S . Crispino e Crispiniano, pure di D efendente, quasi in v isib ili nel Duomo di Torino, qui furono esposte con tu tta la, loro boiserie come al loro posto ; ma col vantaggio della vicinanza e della luce g iu sta . Insomma, quell’arte di esporre che gli ita lia n i pos
seggono orm ai da m aestri, qui trovò un’applicazione che è da con
siderare m oderna nonostante il suo formale antim odernism o.
Di volo ricordiam o la m ostra dell’oreficeria, esposta in p erfette
Di volo ricordiam o la m ostra dell’oreficeria, esposta in p erfette