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IL CONFRONTO TRA PADOVA E LA PRIMA CINTURA • Differenze in struttura per età annual

della Città Metropolitana di Padova

IL CONFRONTO TRA PADOVA E LA PRIMA CINTURA • Differenze in struttura per età annual

Dalla struttura per età di una popolazione si può dedurre quale è stata la storia passata della popolazione, in quanto il profilo della struttura rappresenta l'andamento approssimato delle nascite nei 100 anni precedenti (poiché la popolazione ad ogni età è composta dai superstiti nei 100 anni prima) cosicché attraverso la struttura per età si può studiare bene la composizione della popolazione per età (e per sesso, qualora venisse anch’esso considerato nel grafico) a partire da 100 anni prima. In definitiva le irregolarità della piramide sono dovute a fluttuazioni della natalità nei vari anni, che quindi, a seconda dei periodi di maggiore o minore natalità, lasciano tracce differenziali visibili da età a età: gli eventi che interessano i contemporanei, a differenza di quanto avviene per le generazioni, sono infatti dovuti principalmente al periodo particolare nel quale essi vivono e dal quale vengono influenzati. Il Grafico 6.3 fa chiaramente intendere quello di cui stiamo parlando (Gesano e Heins, 2004).

A tal proposito le età in cui si notano delle "depressioni" (ossia cali improvvisi di popolazione) rispetto alle altre età sono quelle in corrispondenza degli anni della Prima (1915-1918) e della Seconda Guerra Mondiale (1940-1944: specialmente verso la fine, ossia nel 1944, si assiste ad un crollo delle nascite), con una forte ripresa subito in corrispondenza della fine delle guerre (nel 1919, ma soprattutto nel 1946); si può inoltre osservare, dal Grafico 6.3, il declino delle nascite degli anni Ottanta-Novanta guardando nella piramide a coloro che ora

proxy dell’entità delle nascite di una popolazione, oggi questa relazione rischia di non essere più così scontata, soprattutto non sarà più vera in un prossimo futuro.

hanno 15-20 anni la cui numerosità, rispetto agli anni vicini, è inferiore, così come si può notare una maggiore presenza di popolazione nelle età 37-40, ossia in corrispondenza di quelle generazioni nate nel periodo del “Baby-boom” avvenuto attorno al 1965 (l'incremento nel 1965 delle nascite, fenomeno che interessò tutta l'Italia, fu in realtà dovuto alla diminuzione dell'età media al parto piuttosto che a un effettivo rialzo di fecondità; allo stesso modo i livelli particolarmente bassi di fecondità degli anni 1985-1995 sono in parte dovuti al forte e improvviso ritardo della fecondità legato a sua volta all'improvviso incremento dell'età alle nozze - De Sandre et al., 1997).

Grafico 6.3

Piramide delle età della Città Metropolitana

2,5 2,0 1,5 1,0 0,5 0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 100 E a n n u a li Ammontare (percentuale) MASCHI FEMMINE 2a Guerra Mondiale 1a Guerra Mondiale "Baby - boom" Ripresa postbellica Campagna pronatalista

Questo stesso profilo della piramide viene mantenuto anche per Padova e la Prima Cintura: si possono tuttavia notare delle differenze nella struttura, come evidenziato dal Grafico 6.4.

Grafico 6.4

Struttura per età di Padova, Prima Cintura e Città Metropolitana (età annuale) 0,0 0,4 0,8 1,2 1,6 2,0 2,4 0 3 6 9 12 15 18 21 24 27 30 33 36 39 42 45 48 51 54 57 60 63 66 69 72 75 78 81 84 87 90 93 96 99

Età annuali nelle tre ripartizioni

D is tr ib u z io n e p e rc e n tu a le

% sul Totale di Padova % sul Totale di Prima Cintura % sul Totale della Città Metropolitana

Le percentuali visualizzate nel grafico sono calcolate sul totale delle popolazioni, rispettivamente, di Padova, dell'aggregato degli altri Comuni e della Città Metropolitana: solo questo procedimento di standardizzazione permette infatti di confrontare popolazioni con ammontare diversi. Si vede chiaramente come la struttura per età di Padova contraddistingua una popolazione anziana (la curva è spostata verso le età più anziane) mentre l'aggregato degli altri Comuni sia caratterizzato dall'avere una composizione della popolazione più giovane (curva spostata verso le età più giovani). In sostanza, nell’aggregato dei Comuni della cintura la percentuale di giovani (specie in età 32-42, nonché i bambini nei primissimi anni di vita) è di gran lunga maggiore rispetto a quanto avviene nella città di Padova, dove al contrario prevalgono, sempre rispetto alla Prima Cintura, gli anziani sopra i 60 anni ma soprattutto i grandi anziani (80-90 anni).

Questo emerge anche dai valori degli Indici di Vecchiaia riportati nella Tavola 6.4 che, se messi a confronto, denotano appunto la prevalenza di anziani rispetto ai giovani a Padova (IV=199,4: quasi il doppio di anziani rispetto ai giovani) e la quasi parità di giovani e anziani nel resto della Città Metropolitana (IV=108,7: solo 8% di anziani in più rispetto alla popolazione giovane). I valori della Città Metropolitana mediano in un certo senso quanto ottenuto per Padova e la Prima

Cintura, per cui il risultato finale è che in generale comunque la struttura per età è composta principalmente da anziani in quanto l'alta proporzione di ultra sessantacinquenni di Padova schiaccia la discreta proporzione di giovani al di sotto dei 15 anni presente nei Comuni di prima cintura: questo ci viene confermato ancora una volta dal valore dell'Indice di Vecchiaia (IV=153,9: circa più del 50% di anziani in più rispetto ai giovani).

Grafico 6.5

Composizione percentuale della popolazione per grandi classi d'età nelle tre ripartizioni

0,00 10,00 20,00 30,00 40,00 50,00 60,00 70,00 80,00 90,00 100,00 110,00

P ado va P rima Cintura CITTA ' M ETROP OL. Ripartizioni territoriali V a lor i pe rc e nt ua li % A nziani (65+) % A dulti (15-64) % Gio vani (0-14)

Le considerazioni precedenti sono confermate anche dal Grafico 6.5, che illustra la distribuzione della popolazione per grandi classi di età. Esso, infatti, mette in evidenza la struttura tipicamente anziana di Padova e particolarmente giovane della Prima Cintura; addirittura la percentuale di ultra sessantacinquenni di Padova è quasi il doppio di quella che si osserva nell'aggregato degli altri Comuni: anzi la suddetta percentuale è pari a Padova a più del 20% e qualora calcolassimo la percentuale di ultra sessantenni (cioè l'indicatore utilizzato da Golini e altri (2000) per verificare la situazione di malessere demografico) noteremmo che tale valore è pari a ben il 28,5, ossia quasi pari a quel 30% che secondo l’autore era un chiaro segnale di una situazione di malessere demografico per l'elevata presenza di anziani. La situazione dell'aggregato degli altri Comuni, invece, non denota malessere, infatti la percentuale di ultra sessantacinquenni è relativamente bassa (15,6%) e quella di ultra sessantenni comunque rimane al di

sotto della soglia critica del 30% (21,7%). Complessivamente la Città Metropolitana riesce a mantenere una quota di anziani mediamente inferiore al valore critico (19,5% di ultra sessantacinquenni e 25,9% di ultra sessantenni).

Tavola 6.2 Struttura delle principali classi di età nelle principali ripartizioni