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Sintesi dei movimenti demografici: tassi demografici per comune (per mille residenti stranieri) Anno

della Città Metropolitana di Padova

Tavola 8.8 Sintesi dei movimenti demografici: tassi demografici per comune (per mille residenti stranieri) Anno

Anno 2003

Tassi del movimento naturale Tassi del movimento migratorio

Comuni

Natalità Mortalità Incr. naturale Immigr. Emigr. Incr. migratorio

Incremento totale Padova (*) 19,4 1,0 18,4 229,7 62,8 166,9 185,3 Abano Terme (*) 5,7 0,0 5,7 268,7 132,5 136,2 141,9 Cadoneghe 28,3 0,0 28,3 516,2 83,0 433,2 461,5 Casalserugo 15,2 0,0 15,2 378,8 30,3 348,5 363,6 Legnaro 21,7 0,0 21,7 685,9 108,3 577,6 599,3 Limena 30,7 10,2 20,5 352,9 61,4 291,6 312,0 Maserà di Padova 23,9 0,0 23,9 502,0 87,6 414,3 438,2 Noventa Padovana 21,0 0,0 21,0 394,9 112,1 282,7 303,7

Ponte San Nicolò 9,5 0,0 9,5 538,1 138,1 400,0 409,5

Rubano 17,8 0,0 17,8 524,8 127,4 397,5 415,3 Saonara 23,1 0,0 23,1 601,2 92,5 508,7 531,8 Selvazzano Dentro (**) 30,3 0,0 30,3 341,8 78,9 262,9 293,2 Vigodarzere 15,1 3,8 11,3 574,7 151,2 423,4 434,8 Vigonza 15,0 0,0 15,0 478,6 96,2 382,5 397,4 Villafranca Padovana (**) 14,8 0,0 14,8 346,9 162,4 184,5 199,3

(*) I tassi sono riferiti all'anno 2000 (**) I tassi sono riferiti all'anno 2002

Grafico 8.7

(A) Natalità e Mortalità nei Comuni della Città Metropolitana di Padova. Anno 2003

0,0 4,0 8,0 12,0 16,0 20,0 24,0 28,0 32,0 Padova (*) Abano Terme (*) Cadoneghe Casalserugo Legnaro Limena Maserà di Padova Noventa Padovana Ponte San Nicolò Rubano Saonara Selvazzano Dentro (**) Vigodarzere Vigonza Villafranca Padovana (**) Comuni

Tassi naturali (per mille) Mortalità

Natalità

(B) Immigratorietà ed Emigratorietà nei Comuni della Città Metropolitana di Padova.

Anno 2003 0,0 100,0 200,0 300,0 400,0 500,0 600,0 700,0 Padova (*) Abano Terme (*) Cadoneghe Casalserugo Legnaro Limena Maserà di Padova Noventa Padovana Ponte San Nicolò Rubano Saonara Selvazzano Dentro (**) Vigodarzere Vigonza Villafranca Padovana (**) Comuni

Tassi migratori (per mille) Emigratorietà

Immigratorietà

Iniziamo con l'esaminare la componente naturale (Grafico 8.7-A), i cui valori sono stati riportati in valore assoluto nella Tavola 8.7 e in valore relativo nella Tavola 8.8.

Da segnalare i casi di Ponte San Nicolò, dove si registra il livello più basso di natalità del 2003 (appena il 9,5 per mille)5, mentre Limena presenta il valore più elevato (30,7 per mille). Il tasso di mortalità, complice la struttura per età relativamente giovane della popolazione straniera, è uguale a zero per quasi la totalità dei Comuni, ad eccezione di Limena (ben 10,2 per mille) e Vigodarzere (3,8).

L’incremento naturale più basso nel 2003 si è avuto a Ponte San Nicolò (9,5 per mille), complice la bassa natalità, mentre il più elevato a Cadoneghe (28,3) grazie a un'elevata natalità e all'assenza di decessi.

Alla luce del fatto che gli stranieri arrivano in Italia con l’intenzione di stabilizzarvisi, ottenendo un lavoro e magari mettendo su famiglia, è lecito supporre che stia crescendo la quota di iscritti in anagrafe per nascita con cittadinanza straniera (ossia individui nati direttamente in Italia da genitori stranieri): questo presupporrebbe una nuova generazione di cittadini stranieri maggiormente integrata nel contesto sociale metropolitano di Padova.

5 Nel 2000 Abano Terme ha registrato un valore ancora più basso, attestandosi attorno al 5,7 per mille: non siamo nelle condizioni di poter stabilire se questa bassa natalità sia aumentata nel corso del tempo o se sia rimasta a livelli così bassi.

Per quanto riguarda invece la componente migratoria, i tassi che vengono assunti sono molto elevati, molto più di quanto non avviene considerando tutta la popolazione residente (Grafico 8.7-B): infatti per l'immigratorietà si passa dal 352,9 per mille di Limena al 685,9 per mille di Legnaro, vale a dire che, rispetto all’ammontare medio dell'anno, a fine 2003 gli stranieri che arrivano sono fino al 68%, o fino al 35% nel caso peggiore. L’emigratorietà è molto contenuta, assumendo valori tra il 30,3 per mille di Casalserugo e il 151,2 per mille di Vigodarzere6. L'incremento migratorio raggiunge il suo livello più basso a Noventa Padovana (282,7 per mille) a causa di una immigratorietà non molto alta e a una emigratorietà abbastanza elevata, mentre il valore più alto viene assunto da Legnaro (577,6 per mille). La caratteristica dei Comuni della Città Metropolitana è quindi quella di essere centri di attrazione, e per nulla di fuga, non solo per gli italiani ma anche per molti individui di cittadinanza straniera, che giungono in questa zona per le buone opportunità lavorative che la zona offre.

Complessivamente la popolazione straniera residente nei Comuni della Città Metropolitana ha goduto nel 2003 di un aumento significativo, dal 30% di Noventa Padovana al 60% di Legnaro. L’apporto demografico, ma si presume anche economico, che questi cittadini sono in grado di dare è quindi molto importante: il peso che stanno assumendo rispetto alla popolazione complessiva è infatti aumentato (abbiamo visto nel paragrafo 8.2 la crescita nel quadriennio della percentuale degli stranieri iscritti in anagrafe sul totale dei residenti) ed è sicuramente destinato ad aumentare ulteriormente.

In definitiva, la natalità degli stranieri risulta essere maggiore di quella dell'intera popolazione residente, la mortalità è al contrario quasi nulla: queste caratteristiche sono indice del fatto che la struttura demografica degli stranieri è essenzialmente giovane. Pertanto, poiché la struttura demografica dei residenti è molto anziana e il peso degli italiani nella popolazione è predominante, comprendiamo facilmente che è tipico della popolazione italiana presentare una struttura anziana.

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Inoltre, se si calcolasse la percentuale di iscrizioni effettuate da cittadini stranieri nel 2003 sul totale delle iscrizioni anagrafiche, e lo stesso facessimo per le cancellazioni, ci accorgeremmo che mediamente il peso degli stranieri è di circa il 26% per le immigrazioni, mentre quello delle emigrazioni è solo dell'8%: quindi la crescita della popolazione residente nella Città Metropolitana in generale è garantita dall'incremento migratorio, il cui segno positivo è determinato in larga misura proprio dagli stranieri.

Effettuiamo ora un breve studio sulla dinamica del movimento demografico assunto dal 2000 al 2003 per i Comuni per i quali la disponibilità dei dati è tale da permetterlo7. Tuttavia è ancora presto per fare commenti su questa dinamica, e inoltre la numerosità è anche piuttosto piccola.

Grafico 8.8

Trend del movimento naturale (valori relativi): 2000-2003 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 2000 2001 2002 2003 Anni V a lo ri r e la tiv i

Iniziando ad analizzare il saldo del movimento naturale, il trend che accomuna praticamente tutti i Comuni è un decremento della componente naturale (Grafico 8.8).

7 Trattasi di: Cadoneghe, Casalserugo, Legnaro, Limnea, Maserà di Padova, Noventa Padovana, Ponte San Nicolò, Rubano, Saonara e Vigodarzere; riguardo agli altri Comuni, non si dispone dei dati riferiti a tutti gli anni dal 2000 al 2003, pertanto li abbiamo esclusi.

Questo può essere dovuto sostanzialmente a due fattori. La prima ipotesi è che la struttura della popolazione straniera sia invecchiata, e come sappiamo i tassi demografici sono influenzati dalla struttura per età: quindi la conseguente diminuzione del numero di nascite e l'aumento dei decessi potrebbe avere portato a una decrescita del saldo naturale; tuttavia, la mortalità è rimasta a livelli praticamente nulli, per cui il decremento è solo imputabile alla natalità, così che questa ipotesi non trova più validità. La seconda possibilità, forse più realistica, è che la struttura demografica degli stranieri sia rimasta giovane ma che siano stati i livelli di fecondità a subire una caduta: questo risulta vero nel momento in cui chi immigra tendenzialmente assimila dopo un po’ di tempo gli stessi comportamenti della popolazione e del luogo nel quale va a stabilizzarsi.

Grafico 8.9

Trend del movimento migratorio (valori relativi): 2000-2003 -100,0 0,0 100,0 200,0 300,0 400,0 500,0 600,0 2000 2001 2002 2003 Anni V a lo ri r e la tiv i

Anche nel caso del trend del movimento migratorio (Grafico 8.9), tutti i Comuni sono soggetti ad uno stesso andamento: un periodo di stasi dal 2000 fino al 2003 e una successiva rapida crescita nel giro di un unico anno.

Poiché la crescita è dettata dall'aumento delle immigrazioni, un andamento simile è spiegabile se pensiamo che la legge 189/2002 sulle regolarizzazioni degli stranieri è stata di proporzioni molto ampie (come ci rivela il rapporto

sull'immigrazione della Caritas8): sebbene queste riguardino principalmente i permessi di soggiorno, la sanatoria ha avuto anche delle ripercussioni sulle iscrizioni anagrafiche dell'anno successivo9. Quindi l'aumento del movimento migratorio, per quanto dovuto a un'effettiva crescita del numero di iscrizioni rispetto alle cancellazioni, con tutta probabilità nel 2003 è stato però in parte dovuto anche all'effetto delle regolarizzazioni.

Grafico 8.10

Trend del movimento totale (valori relativi): 2000-2003 -100,0 0,0 100,0 200,0 300,0 400,0 500,0 600,0 2000 2001 2002 2003 Anni V a lo ri r e la tiv i

Complessivamente, poiché è la componente migratoria a determinare con maggiore entità il valore dell'incremento totale, ne consegue che la decrescita del saldo naturale viene compensata dalla più sostenuta crescita del saldo migratorio dell'ultimo anno: pertanto l'andamento del movimento complessivo viene ad assumere lo stesso trend di quello migratorio.

Presentiamo, infine, un rapido confronto tra i tassi che la Città Metropolitana assumerebbe nel 2000 e nel 2003: i Comuni presi in considerazione sono quelli di cui si dispone dei dati sia al 2000 che al 2003, pertanto la Città Metropolitana

8 Cfr. Caritas e Migrantes, Immigrazione: dossier statistico 2003 (2003).

9 Per ottenere l'iscrizione all'anagrafe di un Comune italiano, il cittadino straniero deve essere in possesso di un permesso di soggiorno di durata non inferiore ad un anno e avere un rapporto di continuità e di stabilità col territorio di un Comune.

viene ricavata come somma di questi10. Tuttavia questo aggregato territoriale non è rappresentativo di tutta la Città Metropolitana, in quanto manca in primo luogo Padova, che assume un peso molto forte nell'area metropolitana.

Tavola 8.9 Differenze nel movimento demografico della Città Metropolitana (2000-