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Grazie signor Presidente. È verissimo che il Piano dei rifiuti non riguarda soltanto il tema del termocombustore, però, come dire, tutta questa partita è un elemento importante, un elemento centrale, anche perché questo Consiglio all’unanimità, se non sbaglio, ha preso un atto di indirizzo ed è un atto di indirizzo trasversale non solo all’interno di questa Provincia. E quindi, io credo che nella condivisione e nell’esigenza di un superamento di questo strumento, penso che sia altrettanto opportuno condividere che su questi temi non è necessario un approccio, come dire, ideologico, quasi etico. Sentivo che qualcuno distingueva la comunità scientifica sulla base delle scelte che faceva a favore o contro il termocombustore e l’ha valutata da un punto di vista etico, sulla base di questo schieramento. Credo che sia un tema da affrontare con molta serenità, con molta determinazione. A Reggio Emilia, per esempio, tutto quel percorso di trasformazione e di utilizzo di nuove tecnologie, parte dalla consapevolezza che quell’impianto era un impianto obsoleto, fra l’altro ormai all’interno del centro cittadino, e di conseguenza, come dire, quell’Amministrazione ha avviato un percorso, un percorso alternativo. Credo quindi che non è tanto, Consigliere Agazzi, l’idea di cambiare opinione, cambiare, cambiare approccio, perché vent’anni fa c’erano degli strumenti, io mi chiedo se all’interno di un ragionamento di politiche pubbliche, era etica, visto che si parla molto di etica e di morale, portare allora i nostri rifiuti alla camorra in Campania. E individuare invece, uno strumento che con tutti i limiti, poteva affrontare il tema urgente al tempo delle discariche.

Ma ogni epoca ha le sue politiche pubbliche, ha i suoi strumenti, nella consapevolezza che sul temovalorizzatore erano state fatte anche delle ricerche sulle loro emissioni, che sul Politecnico parla di emissioni intorno al 2/3%, e che il problema forse feroce, importante, di questo

territorio è il problema delle 30.000 o 40.000 auto che attraversano questa città. E all’interno delle politiche ambientali, per essere coerente con al cultura ambientale, è altrettanto importante definire quelle che sono le priorità dentro le quali ci sta, molto probabilmente anche la dismissione del termovalorizzatore, ma dentro le quali, ci stanno altre scelte di riforma importanti e fondamentali per questo territorio. E all’interno di questo Piano noi come dire, condividiamo con i punti quello che diceva l’Assessore, il tema della tariffa puntuale, il tema fondamentale dell’educazione dei cittadini perché tu le politiche pubbliche non le puoi fare con dentro un approccio unilaterale. Tu devi trasmettere una cultura del rapporto con il proprio quartiere, con la propria comunità. C’è la consapevolezza di una disomogeneità territoriale, perché, come sappiamo, l’area di Cremona e del Cremonese è molto più indietro rispetto alla raccolta differenziata. E c’è una frammentazione anche del servizio erogato dai nostri gestori e questo comporterà la conseguenza di alcuni ragionamenti. Quello però, cioè quello su cui dobbiamo riflettere è che in tema di rifiuti, sta venendo fuori una sorta di dilemma fra il territorio che deve scegliere, fra la parte fra sostenibilità economica e dall’altra, la sostenibilità ambientale. E questo è un dibattito che attraversa la nostra Provincia, ma per esempio in Emilia Romagna, leggevo, c’è la stessa cosa, ci sono i Comuni contro il Piano della Regione Emilia Romagna e questo al di là degli schieramenti politici. Siamo dentro, probabilmente, un cambio di logica, di paradigma e ti ritrovi nel paradosso tale per cui i territori che magari si impegnano di più nel ciclo, poi, sono costretti a bruciare i rifiuti che provengono da altri territori, per motivi di carattere economico. E allora, io credo che sia importante aprire dalle nostre parti anche un ragionamento rispetto al nostro rapporto con le multiutility. Io penso che LGH sia una risorsa importante. Però dentro a questa rete territoriale che si amplia sempre di più, quello che ci

dobbiamo chiedere noi è che ruolo ha la nostra comunità. Può individuare delle strategie, può avere l’autonomia di individuare delle sue strategie, rispetto alla raccolta differenziata, rispetto alla questione dei rifiuti, ma anche rispetto ad altri temi. Allora ecco che è il Protocollo d’intesa è uno strumento probabilmente importante. Il rischio che però io vedo, è che rischia di rinviare una scelta, di essere per forza fatto in modo esplicito dagli Enti Locali. Io credo che in una fase come questa, sarebbe stato per esempio opportuno individuare nel nostro Piano rifiuti, una tempistica netta, chiara, rispetto al tema del termovalorizzatore. Nel Piano rifiuti precedente c’era, per esempio, emergeva il tema della disomogeneità territoriale, rispetto alla raccolta differenziata, è un problema che però ci siamo portati anche nel corso di questi anni. Dare una tempistica certa significa forse non fare come i Grillini che poi, si ritrovano a Parma a giochi fatti. No, cioè prendere un impegno chiaro nei confronti dei cittadini, di terminare una tempistica dentro la quale individuare proprio un Piano industriale, però dare una linea certa e innanzitutto, dare un segnale di centralità per la nostra comunità. Anche perché la questione del termovalorizzatore è una questione che riguarda non solo il tema ambientale, ma dentro una realtà come la nostra, è un tema che riguarda il tema dell’urbanistica, il tema... cioè è una questione molto più, molto più trasversale. Per queste ragioni, noi voteremo contro questo Piano rifiuti, non tanto per il lavoro fatto, perché poi, come dire, dentro questa esperienza amministrativa, noi abbiamo visto che sono state esperienze di programmazione del Piano cave, il PTCP, che hanno, insomma, si da atto di un lavoro importante svolto. Ci sono questioni che, ovviamente, portano questioni di discussione e di dibattito. Non voglio fare polemica rispetto all’Amministrazione del Comune di Cremona precedente, però per com’era partito il percorso di rapporto, di confronto, con il mondo delle Associazioni, di assunzioni di responsabilità rispetto a determinati

impegni, poi, questi impegni da parte del Comune capoluogo, sono stati tutti disattesi rispetto al termovalorizzatore. E gli impegni presi sono, come dire, piuttosto vaghi.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE GHIDOTTI

La ringrazio Consigliere Virgilio. Non vi sono prenotazioni in essere. È il caso di concludere il dibattimento? È così? Non vi sono più richieste di intervento? Presidente, prego.

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